venerdì 2 novembre 2007

SALVATORE: EDUCARE I GAY AI VALORI DELLA FAMIGLIA

Salvatore!!! Che belle cose che mi hai scritto! Le ho lette più volte una di seguito all’altra per non perderne assolutamente nulla! Sono proprio cose che mi fanno tirare un respiro largo largo e mi fanno sentire felice dentro! Un po’ bambino mi ci sento veramente e mi sento felice quanto non puoi nemmeno immaginare quando vedo che non sono solo! Quando trovo persone come te, che credono in quello che fanno, che hanno voglia di costruire qualcosa di positivo e di bello, che credono nel futuro, che hanno un concetto alto dell’essere gay. Quando ho letto della tua vita a Milano ho pensato che hai avuto un coraggio unico e hai fatto una scelta morale forte, tua, gay nel senso più serio e profondo del termine, una scelta di libertà, di autenticità. Salvatore!!! I nostri contatti sono sempre stati postati... ma più ti conosco più ti ammiro e più penso che alla fine sogniamo le stesse cose... sogniamo un mondo migliore in cui si possa essere gay in modo libero, un mondo che non chiuda gli occhi di fronte alla realtà, con persone che ti vogliono bene e che ti accettano per quello che sei. Nel leggere la storia di Giuseppe e i relativi commenti ho notato con quanta delicatezza hai affrontato un discorso difficile e con quanto amore continui ancora a considerare Giuseppe. Tutto questo lo sento vicinissimo al mio modo di essere. Nel tuo blog http://ggorgia.blogspot.com/, che è un’opera d’arte, c’è un’atmosfera speciale che aiuta a riflettere. Ho letto il tuo “Monologo con Benedetto XVI” che sottoscrivo in pieno e in cui c’è un concetto sul quale ho scritto già un post, proprio ispirandomi a una tua espressione “disagio e irresponsabilità”. Riporto qui alla lettera quello che tu hai scritto: “sottolineo ancora l'esigenza di ricondurre gli omosessuali ai valori della famiglia, perché senza tale riconoscimento, vagheranno confusi, e le conseguenze le conosciamo già, sono quelle reazioni comportamentali di frivolezza, disagio, irresponsabilità, di individui spesso privi di un'identità, perché mai educati a riconoscere se stessi e i propri sentimenti in un globo sociale.” Quello che dici è sacrosanto e nessuno ne è più convinto di me. Nel tempo in cui ho scritto questo post mi sono arrivate due chiamate in chat con richieste di sesso via webcam! E sono richieste di ragazzi giovani. Io non condanno nessuno, ma questi ragazzi sono mai stati veramente innamorati? Hanno mai capito che cos’è una vita a due? E soprattutto, si sono mai resi conto che è una cosa possibile? Perché tendono a confondere l’essere gay con un gioco sessuale? Frivolezza e irresponsabilità sono le premesse del disagio.
P.S. Mi piacerebbe molto avere uno scambio di idee con te su msn o in qualche altro modo, ti manderei il mio contatto ma non so dove mandartelo. Se usi “C6”, la chat di Alice, il mio contatto è nella colonna di sinistra in alto nel blog.
P.S. Leggo adesso la bellissima storia che hai appena postato. Il tempo di formattarla e la rimetto in un post autonomo! Grazie Salvatore! Sei unico!

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