giovedì 31 marzo 2016

IDENTITÀ GAY PROFONDA E STEREOTIPI SECONDO HAVELOCK ELLIS

Con questo post si conclude la presentazione del quino capitolo del trattato di Havelock Ellis sull’inversione sessuale (cioè in termini moderni sulla omosessualità). Potrete leggere nel testo di seguito riportato sia cose che caratterizzano profondamente l’identità gay e la connotano proprio sotto il profilo morale, sia cose assolutamente assurde, cioè veri e propri stereotipi gay, ancora ampiamente e spesso autorevolmente accreditati un secolo fa ed ora svuotati di ogni senso da una infinità di riscontri che un secolo fa erano del tutto impossibili.
Nella sostanza, nelle pagine seguenti si alternano osservazioni oggettive basate su una conoscenza diretta e ampia di persone omosessuali e preconcetti di vario tipo sulla omosessualità, dai quali nemmeno Havelock Ellis era realmente libero, nonostante la serietà e l’impegno del suo lavoro scientifico. Ellis scrive brani di mirabile sintesi nei quali i gay si ritrovano anche oggi come cento anni fa, come il seguente:
“C’è un certo interesse nel delineare  l’atteggiamento dell’invertito verso la sua stessa anomalia e la sua valutazione della moralità di quell’anomalia. Dato che i miei casi non sono pazienti che cercano di essere guariti della loro perversione, questo atteggiamento non può essere dato per scontato. Ho rilevato l’atteggiamento morale in 57 casi. In 8 casi, i soggetti stessi si detestano e hanno combattuto invano contro la loro perversione, che spesso considerano come un peccato. Nove o dieci sono dubbiosi e hanno poco da dire per giustificare la loro condizione, che essi considerano come forse morbosa, una “malattia morale”. Uno, pur ritenendo giusto gratificare i suoi istinti naturali, ammette che possano essere vizi. Il resto, la grande maggioranza (comprese tutte le donne) è, invece, risoluto nell’affermare che la loro posizione morale è esattamente la stessa di quella del singolo normalmente costituito, al livello più basso una questione di gusto, e almeno due affermano che una relazione omosessuale dovrebbe essere considerata come sacra, un sacro vincolo di matrimonio; due o tre addirittura considerano l’amore invertito come più nobile dell’amore sessuale ordinario; diversi aggiungono la condizione che ci dovrebbe essere il consenso e la comprensione da entrambe le parti e nessun tentativo di seduzione. Il rimpianto principale di 2 o 3 è la doppia vita che sono obbligati a condurre.
Quando gli invertiti hanno chiaramente affrontato e compreso la loro natura non è tanto, a quanto pare, la loro coscienza che li preoccupa, o anche la paura della polizia, quanto l’atteggiamento del mondo. Un corrispondente americano scrive: “È la paura dell’opinione pubblica che pende sopra di loro come la spada di Damocle. Questa paura è l’eredità di tutti noi. Non è la paura della coscienza e non è generata da una sensazione di illecito. Piuttosto, si tratta di una silente sottomissione ai pregiudizi che incontriamo da ogni parte. Il vero atteggiamento normale dell’invertito sessuale (e ne ho conosciuti centinaia) per quanto riguarda la sua particolare passione non è sostanzialmente diverso da quello di un uomo normale rispetto alla propria.””
A brani come il precedente si alternano brani intessuti di banalità ma non privi di un certo interesse come documenti di vera umanità, come il seguente:
“Anche l’esperienza di Moll in Germania rivela la prevalenza dell’inversione tra gli uomini di lettere, anche se, tra tutte le occupazioni, ha trovato la più alta percentuale tra gli attori. Jäger ha fatto riferimento alla frequenza dell’omosessualità tra i barbieri. Mi è stato detto che tra i parrucchieri di Londra l’omosessualità è così prevalente che c’è anche un atteggiamento speciale che il cliente può adottare sulla sedia per far conoscere che anche lui è un invertito. Il Dr. Kiernan mi informa che anche a Chicago, l’inversione è particolarmente diffusa tra i barbieri, e aggiunge che egli è a conoscenza di due casi tra le donne-barbiere, una percentuale relativamente alta. Non è difficile capire questo, tenendo conto della stretta associazione fisica tra il barbiere e il suo cliente. “W. G. era l’assistente del barbiere”, scrive uno dei miei soggetti, “e mi sono preso una fortissima cotta per lui al primo sguardo. Era solito insaponarmi, e il tocco delle sue dita era una delizia. Poi mi radeva e io ho sempre aspettato con ansia il momento di andare dal barbiere. Se lui non fosse in grado di prendersi cura di me proverei un’incredibile agitazione cardiaca, l’intera giornata mi sembrerebbe noiosa e inutile. Avevo l’abitudine di annotare sulla mia agendina ogni volta che mi faceva la barba.””
Vi lascio alla lettura integrale del testo e vi ricordo che il libro di Ellis, nella mia traduzione, può essere scaricato in formato libro (ovviamente gratuitamente e senza bisogno alcuno di registrazione), alla pagina:
Buona lettura.
Project
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ANORMALITÀ  FISICHE – Le circostanze in cui molti dei miei casi sono stati studiati spesso hanno offerto informazioni di questo tipo difficili da ottenere o da verificare. In almeno 4 casi il pene è molto grande, mentre in almeno 3 è piccolo e non sviluppato, con piccoli e flaccidi testicoli. Sembra probabile che le variazioni in queste due direzioni siano entrambe comuni, ma non è certo che possiedono un significato comparabile con quello che la tendenza all’infantilismo degli organi sessuali nelle donne invertite sembra possedere. Hirschfeld ritiene che gli organi genitali degli invertiti assomiglino a quelli delle persone normali. Egli trova, tuttavia, che la fimosi è piuttosto comune. [1]
Più significative, forse, delle particolarità specificamente genitali sono le deviazioni riscontrate nella conformazione generale del corpo. [2] In almeno 2 casi ci sono seni ben sviluppati, in uno seni gonfi che diventando rossi. [3] In un caso ci sono fenomeni “mestruali”, fisici e psichici, che si presentano in modo ricorrente ogni quattro settimane. In diversi casi, i fianchi sono larghi e le braccia arrotondate, mentre alcuni sono abili nel lanciare una palla. Uno è nato con un doppio strabismo. Almeno 2 erano settimini. Nel capitolo precedente ho fatto riferimento alla tendenza all’ipertricosi e occasionalmente all’oligotricosi tra le donne invertite; tra gli uomini l’ultima condizione sembra più comune, e in molti casi i corpi sono senza peli, o con soltanto pochi peli. Alcuni sono mancini, anche se non forse in una proporzione anormale. [4] I caratteri sessuali della grafia sono in alcuni casi chiaramente invertiti, gli uomini scrivono con una mano femminile e le donne con una mano maschile. [5] Talvolta si è ritrovata una voce di tono alto e femminile. [6]
Una caratteristica marcata di molti invertiti, anche se non facile de definire con precisione, è la loro giovinezza di aspetto, e le facce spesso sono infantili, in modo uguale in entrambi i sessi. Questo è stato spesso osservato, [7] ed è una caratteristica pronunciata tra molti dei miei soggetti.
L’incapacità frequente del maschio invertito di fischiare, per la prima volta fu sottolineata da Ulrichs, e Hirschfeld l’ha rilevata nel 23 per cento dei casi. Molti dei miei casi confessano questa incapacità, mentre alcune donne inverte possono fischiare mirabilmente. Anche se questa incapacità degli invertiti maschi si trova solo in una minoranza, sono abbastanza soddisfatto nel vedere che è molto marcata in una considerevole minoranza. Uno dei miei corrispondenti, M. N., mi scrive: “Per quanto riguarda la generale incapacità degli invertiti di fischiare (non sono in grado di farlo io stesso), per la loro predilezione per il verde (il mio colore preferito), per la loro calligrafia femminile, per le loro abilità nelle occupazioni femminili, ecc., tutte queste cose mi sembrano solo indicazioni di un unico principio. Per andare ancora più in là e includere cose banali, alcuni invertiti fumano pure nello stesso modo e con lo stesso piacere come un uomo, hanno raramente l’abilità dei maschi nei giochi, non possono tirare a segno con precisione, o addirittura sputare!”
Quasi tutte queste peculiarità indicano un disturbo nervoso di grado minore e indicano modifiche, come sottolinea mio corrispondente, in senso femminile. È appena il caso di aggiungere che in nessun modo implicano necessariamente inversione. Shelley, per esempio, non era in grado di fischiare, anche se non ha mai dato segni di inversione; ma era una persona di organizzazione alquanto anormale e femminile, e illustra la tendenza di tali anomalie funzionali apparentemente insignificanti ad essere correlate con altre e più importanti anomalie psichiche.
La maggior parte di queste diverse caratteristiche anatomiche e anomalie funzionali indica, più o meno chiaramente, la prevalenza tra gli invertiti di una tendenza all’infantilismo, in combinazione con la femminilizzazione negli uomini e con la mascolinizzazione nelle donne. [8] Questa tendenza è negata da Hirschfeld, ma spesso è ben evidente tra i soggetti le cui Storie sono stato in grado di presentare, ed è infatti suggerita dai risultati elaborati dallo stesso Hirschfeld, tanto che difficilmente può essere trascurata. Considero questa tendenza molto significativa, ed in armonia con tutto ciò che stiamo imparando a conoscere per quanto riguarda la parte importante svolta dalle secrezioni interne, allo stesso modo nell’inversione e nelle modificazioni corporee generali in una direzione infantile, femminile e maschile.
Se siamo giustificati nel credere che ci sia una tendenza per le persone invertite ad essere un po’ frenate nello sviluppo, cose che le avvicina al tipo infantile, si può collegare questo fatto con la precocità sessuale a volte marcata negli invertiti, perché la precocità è comunemente accompagnata da un rapido arresto dello sviluppo.
Un corrispondente, che è egli stesso invertito, fornisce le seguenti note sui casi di cui è ben informato; le riposto qui, perché illustrano le anomalie che si trovano comunemente: -
1. A., di sesso maschile, primogenito di una famiglia tipicamente nevrotica. Tre figli in tutto: 2 maschi e una femmina. Gli altri 2 sono un po’ eccentrici, asociali e sessualmente frigidi, uno in un modo marcato. Il fatto curioso di questo caso è che A., l’unico della famiglia che possedeva delle capacità mentali e delle qualificazioni sociali, dovesse essere invertito. Il matrimonio dei genitori fu molto male assortito e disarmonico, il padre era di grande statura e la madre anormalmente piccola e di temperamento altamente nervoso, entrambi i genitori erano di salute debole. L’ascendenza era sfortunata, soprattutto da parte di madre.
2. B., di sesso maschile, invertito, il più giovane di due, non ci sono altri figli, ha carattere e aspetto estremamente femminile, è di notevole fascino personale e ha un grande talento musicale. Pene molto piccolo e marcato sviluppo del seno.
3. C., di sesso maschile, invertito, il più giovane di due figli, non ci sono altri figli. C’è un intervallo di sei anni tra il primo e il secondo figlio. Il matrimonio dei genitori è caratterizzato da grande affetto, ma dalla parte di madre l’ascendenza è degenerata. Cancro e scrofola in famiglia.
4. D., di sesso maschile, invertito, secondo figlio di 6; gli altri figli sono femmine. Di posizione sociale modesta. Depravazione notevole manifestata da tutti i membri di questa famiglia ad eccezione di D., che, solo, si è dimostrato stabile, onesto e laborioso.
5. E., di sesso maschile, invertito, secondo figlio di una famiglia di 3 figli, il figlio più giovane è una femmina, nata morta. Di temperamento estremamente nevrotico favorito dall’educazione. Effeminato per costruzione e disposizione; musicalmente dotato.
6. F., di sesso maschile, invertito, secondo figlio di una famiglia di 5 figli. Il primo figlio, una bambina, morì in gioventù. Dopo F., ci fu un maschio G., una femmina H., e un’altra figlia morta. Genitori male assortiti; madre di notevole forza mentale e fisica; padre ultimo rappresentante di una famiglia in via di estinzione in conseguenza di matrimoni misti. Tutti i figli somigliano nell’aspetto al padre e nella disposizione alla madre. Tendenza al bere in entrambi i ragazzi, a questo soprattutto è dovuta la morte di F. all’età di 30 anni. G. si è suicidato alcuni anni più tardi. Il ragazza H si è sposata in una famiglia con ascendenza peggiore della sua. Ha due figli.
7. I. e J., un ragazzo e una ragazza, entrambi invertiti, per quanto sono in grado di giudicare. Il ragazzo è nato con qualche deformità dei piedi e delle caviglie; è di gusti e di aspetto effeminato. Il ragazzo assomiglia alla madre, e la ragazza, che è di grande sviluppo fisico, assomiglia al padre.
Lo stesso corrispondente aggiunge:
“Ho notato poche anomalie per quanto riguarda la conformazione genitale degli invertiti. Vi sono, tuttavia, frequenti anomalie di proporzione nel loro aspetto, le mani ed i piedi sono notevolmente più piccoli e più aggraziati, la vita più marcata, il corpo morbido e meno muscolare. Quasi sempre ci sono o malformazioni del cranio o la testa si avvicina al tipo e alla forma femminile”.
ATTITUDINI ARTISTICHE E ALTRE ATTITUDINI -  Tutte le vocazioni sono rappresentate tra gli invertiti. Tra i soggetti qui studiati si trovano ad una estremità della scala, numerosi operai, e all’altra estremità un numero uguale di persone, talvolta di famiglia nobile, che non esercitano alcuna professione. Ci sono 12 medici, 9 uomini di lettere, almeno 7 sono impegnati nella vita commerciale, 6 sono artisti, architetti o compositori, 4 sono o sono stati attori. Queste cifre non possono dare alcun indizio della diffusione relativa dell’inversione tra le varie categorie professionali, ma indicano che nessun tipo di categoria professionale fornisce una salvaguardia contro l’inversione.
Ci sono, tuttavia, alcune occupazioni per le quali gli invertiti sembrano avere una particolarmente vocazione. [9] Una delle più importanti è la letteratura. La predominanza apparente dei medici è facilmente spiegabile. La frequenza con la quale è rappresentata la letteratura è probabilmente più autentica. Qui, infatti, gli invertiti sembrano trovare il più alto grado di successo e di reputazione. Almeno una mezza dozzina dei miei soggetti sono uomini di lettere di successo, e potrei facilmente aggiungerne altri andando al di fuori del gruppo delle Storie incluse in questo studio. Essi coltivano soprattutto quelle regioni delle belle lettere che si trovano al confine tra prosa e poesia. Anche se di solito non raggiungono livelli di eccellenza in poesia, sono spesso molto raffinati autori di versi. Essi potrebbero essere attratti alla storia, ma raramente affrontano compiti di grande portata, che coinvolgono un lavoro molto paziente, anche se a questa regola ci sono delle eccezioni. La scienza pura sembra avere relativamente poca attrattiva per l’omosessuale. [10]
Un esame delle mie Storie rivela il fatto interessante che 45 dei soggetti, o una percentuale del 56 per cento, possiede attitudini artistiche di vario grado. Galton ha trovato, da una ricerca su quasi 1000 persone, che in media, in Inghilterra, solo il 30 per cento mostra gusti artistici. Va anche detto che le mie cifre sono probabilmente al di sotto sotto del vero, dato che nessuna particolare attenzione è stata posta nelle indagini su questa materia, e dato anche che in alcuni casi la capacità artistica è di ordine elevato.
Si sostiene che la teoria della Minderwertigkeit di Adler – secondo la quale reagiamo strenuamente contro i nostri difetti organici congeniti e li trasformiamo in virtù – possa essere applicata all’acquisizione delle capacità artistiche da parte dell’invertito (G. Rosenstein, “Die Theorien der Organminderwertigkeit und die Bisexualität,” Jahrbuch für Psychoanalytische Forschungen, vol. ii, 1910, p. 398). Questa teoria è in alcuni casi di utile applicazione, ma mi  sembra dubbio che sia molto utile nel presente contesto. Le attitudini artistiche degli invertiti possono meglio essere considerate come parte delle loro tendenze organiche che come una reazione contro quelle tendenze. A questo proposito posso citare le osservazioni di un corrispondente americano, egli stesso omosessuale: “Per quanto riguarda il collegamento tra inversione e capacità artistiche, per quello che posso vedere, il temperamento di ogni invertito sembra sforzarsi di trovare un’espressione artistica -grossolanamente o in altro modo. Gli invertiti, di norma, cercano percorsi di vita che si trovino in luoghi piacevoli, la loro resistenza agli ostacoli che si oppongono loro è elastica, il loro lavoro non è mai faticoso (se possono farne a meno), e le loro realizzazioni non sono quasi mai di utilizzo pratico. Tutto questo è vero anche per l’artista nato. Sia gli invertiti che gli artisti sono eccessivamente interessati alle lodi, entrambi desiderano una vita in cui l’ammirazione sia la ricompensa di poca fatica. In una parola, sembrano essere ‘nati stanchi’, generati dai genitori che erano anch’essi stanchi.”
Hirschfeld (Die Homosexualität, pag. 66) fornisce una lista di quadri e sculture che affascinano in modo particolare l’omosessuale. Preminenti fra queste opere sono le rappresentazioni di San Sebastiano, il Blue Boy di Gainsborough, gli uomini giovani di Vandyck, l’Hermes di Prassitele, lo Schiavo di Michelangelo, i tipi di lavoratori di Rodin e di Meunier.
Per quanto riguarda la musica, i miei casi rivelano l’attitudine che è stata sottolineata da altri come particolarmente comune tra gli invertiti. È stato curiosamente affermato che tutti i musicisti sono invertiti; è certo che molti musicisti famosi, sia tra i morti che tra i vivi, sono stati omosessuali. Ingegnieros parla a questo proposito di una “sinestesia genito-musicale”, analoga all’ascoltare il colore. Calesia afferma (Archivio di Psichiatria, 1900, p. 209) che al 60 per cento, gli invertiti sono musicisti. Hirschfeld (Die Homosexualität, p. 500) considera questa stima eccessiva, ma egli stesso afferma altrove (p. 175) che il 98 per cento degli invertiti maschi è fortemente attratto dalla musica, le donne sono decisamente meno attratte. Oppenheim (in un documento sintetizzato nellaNeurologische Centralblatt, primo giugno, 1910, e Alienist and Neurologist, novembre 1910) osserva che la disposizione musicale è caratterizzata da una grande instabilità emotiva, e questa instabilità è una predisposizione al nervosismo. È per questo che la nevrastenia è così comune tra i musicisti. Il musicista non è reso nervoso dalla musica, ma deve il suo nervosismo (come anche, si può aggiungere, la sua predisposizione alla omosessualità) alla stessa predisposizione alla quale deve la sua attitudine musicale. Inoltre, il musicista è spesso unilaterale nei suoi talenti, e il possesso di una sola attitudine ipertrofica è a sua volta strettamente legato alla diatesi neuropatica e psicopatica.
La tendenza alle attitudini per il teatro – trovata in una gran parte dei miei soggetti, che non sono mai stati attori professionisti – ha già attirato l’attenzione degli studiosi precedenti su questo campo. [11] Così, Moll si riferisce alla frequenza del talento artistico, e particolarmente drammatico, tra gli invertiti, e osserva che la causa è dubbia. Dopo aver ricordato che la menzogna che essi devono vivere perennemente rende gli invertiti sempre gli attori, prosegue dicendo:
“Oltre a questo, mi sembra che la capacità e la tendenza a concepire delle situazioni a e rappresentarle in maniera magistrale corrisponda ad una predisposizione anormale del sistema nervoso, proprio come  accade per l’inversione sessuale; in modo che entrambi i fenomeni sono dovuti alla stessa origine.”
Sono d’accordo con questa affermazione; io credo che gli invertiti congeniti dovrebbero essere considerati come una classe di individui che presentano caratteri nervosi che, in una certa misura, li avvicinano alle persone di genio artistico. Le attitudini drammatiche e artistiche degli invertiti sono dovute, quindi, in parte a alle circostanze della vita dell’invertito, che lo rendono necessariamente un attore, – e in alcuni pochi casi lo portano ad un amore per l’inganno paragonabile a quello di una donna isterica, – e in parte, è probabile, ad una predisposizione nervosa congenita affine alla predisposizione all’attitudine drammatica.
Uno dei miei corrispondenti si è interessato a lungo alla frequenza dell’inversione tra gli attori e le attrici. Conosceva un attore invertito che gli aveva detto di aver scelto quella professione perché gli avrebbe permesso di indulgere la sua propensione; ma, nel complesso, egli considera questa tendenza come dovuta “alle flessibilità fantasiose finora trascurate e alle curiosità verso il singolo. L’attore, per ipotesi, è colui che si immedesima per simpatia (intellettuale ed emotiva) in stati di benessere psicologico che non gli sono propri. Impara a comprendere, anzi, a vivere se stesso in rapporti che erano originariamente estranei alla sua natura. La capacità di fare questo, – ciò che rende attore nato – implica una capacità di  estendere alla vita la sua esperienza artisticamente acquisita. Nell’avanzare nella su arte, di conseguenza, diventa da tutti i punti di vista sensibile alle emozioni umane, ed essendo la sessualità il più intellettualmente indeterminato degli appetiti dopo la fame, l’attore potrebbe scoprire in se stesso una sorta di indifferenza sessuale, dalla quale potrebbe facilmente sorgere un’aberrazione sessuale. Un uomo privo di questa flessibilità fantasiosa non potrebbe essere un attore di successo. L’uomo che la possiede sarebbe esposto alle divagazioni dell’istinto sessuale sotto le influenze estetiche o semplicemente licenziose. Qualcosa dello stesso genere è applicabile ai musicisti e agli artisti, nei quali l’inversione sessuale prevale oltre la media. Essi sono condizionati dalla loro facoltà estetica e incoraggiati dalle circostanze della loro vita a sentire e ad esprimere l’intera gamma delle esperienze emozionali. Così trovano un ambiente che (a meno che essi non siano nettamente differenziati per altri motivi), li porta facilmente ad esperimenti di passione. Tutto questo si unisce a quello che si chiama ‘diatesi variazionale’ degli uomini di genio. Ma dovrei cercare la spiegazione del fenomeno meno nella costituzione sessuale originaria che  nell’esercizio di qualità emotive, di simpatia e di assimilazione, potentemente stimolate e concretizzate dalle condizioni di vita di un individuo. L’artista, il cantante, l’attore, il pittore, sono più esposti agli influssi dai quali può sorgere una differenziazione sessuale in una direzione anomala. Alcune persone sono certamente anormali per natura, altre, che sono di questo temperamento artistico partecipe, possono diventare anormali attraverso le loro amicizie unite alle loro condizioni di vita.” È  possibile che ci possa essere qualche elemento di verità in questo punto di vista, che il mio corrispondente considerava puramente ipotetico.
A questo proposito posso, forse, citare una qualità morale che è molto spesso associata con attitudine drammatica, e anche con i gradi minori della degenerazione nervosa: la vanità e l’amore per gli applausi. Mentre fra una parte notevole degli invertiti non è più marcata che tra i non invertiti, se non è anche meno marcata, in un altro gruppo si trova in un grado esagerato. In almeno uno dei miei casi, la vanità e il piacere di essere ammirati, sia per quanto riguarda le qualità personali che le produzioni artistiche, raggiungono un livello quasi morboso. E le citazioni dalle lettere scritte da parecchi altri dei miei soggetti mostrano un curioso compiacimento nella descrizione dei loro caratteri fisici personali, marcatamente assente negli altri casi. Alexander Schmid ha suggerito, sulla base delle opinioni di Adler, che questa vanità, che a volte nell’artista invertito diventa un orgoglio esaltato, come di un tutore dei sacri misteri, può essere considerata come un tentativo di ottenere una compensazione per la coscienza del difetto femminile. [12]
Il tipo estremo di questa preoccupazione per la bellezza personale è rappresentato dall’autobiografia inviata da un giovane italiano di buona famiglia a Zola nella speranza – di per sé un segno di vanità – che il famoso romanziere la prendesse a soggetto di una delle sue opere. La storia è riprodotta negli Archives d’Anthropologie Criminelle(1894) e in L’Homosexualité et les Types Homosexuels (1910) del “Dr. Laupts” (G. Saint-Paul). Cito il seguente brano: “All’età di 18 anni ero, con poche differenze, ciò che sono ora (a 23). Sono invece piuttosto al di sotto dell’altezza media (1,65 metri), ben proporzionato, snello, ma non magro. Il mio torso è superbo; uno scultore non ci troverebbe niente da ridire, e non lo troverebbe molto diverso da quello di Antinotis. La mia schiena è molto arcuata, forse troppo; e i miei fianchi sono molto sviluppati, il mio bacino è ampio, come quello di una donna; le mie ginocchia leggermente vicine, i miei piedi sono piccoli, le mie mani superbe, le dita curve all’indietro e con le unghie scintillanti, rosee e levigate, tagliate esattamente come quelle delle statue antiche, il mio collo è lungo e rotondo, la nuca deliziosamente adornata di peluria. La mia testa è affascinante, e a 18 anni lo era ancora di più. L’ovale di essa è perfetto e colpisce tutti per la sua forma infantile. A 23 anni me ne danno 17 al massimo. La mia carnagione è bianca e rosea, a seconda delle più deboli emozioni. La fronte non è bella, ma retrocede leggermente ed è cava alle tempie, ma, per fortuna, è a metà coperta da lunghi capelli di un biondo scuro, che si arricciano naturalmente. La testa è perfetta nella forma, a causa dei capelli ricci, ma ad un esame presenta un’enorme protuberanza occipitale. I miei occhi sono ovali, di un grigio blu, con le ciglia marrone scuro e dense, sopracciglia arcuate. I miei occhi sono molto liquidi, ma con le occhiaie, e sono segnati di bistro; sono soggetti a lievi infiammazioni temporanee. La mia bocca è abbastanza grande, con grosse labbra rosse, il labbro inferiore pendente; mi dicono che ho la bocca austriaca. I miei denti sono abbaglianti, anche se tre sono cariati e otturati; fortunatamente, non si possono vedere. Le mie orecchie sono piccole e con lobi molto colorati. Il mio mento è molto grasso, e a 18 anni era liscio e vellutato come quello di una donna; al momento c’è una leggera barba, sempre rasata. Due nei, neri e vellutati, sulla mia guancia sinistra, contrastano con gli occhi azzurri. Il mio naso è sottile e dritto, con le narici delicate e una leggera curva quasi insensibile. La mia voce è dolce, e la gente si rammarica sempre che io non abbia imparato a cantare.” Questa descrizione è da notare come ritratto dettagliato di un invertito sessuale di un certo tipo; tutta la storia è interessante e istruttiva.
Alcune peculiarità nel gusto per quanto riguarda gli abiti, a torto o a ragione, sono state attribuite agli invertiti, – a parte la tendenza di un certo gruppo ad adottare abitudini femminili – e possono qui essere menzionate. Tardieu molti anni fa citò il gusto di tenere il collo scoperto. Questa peculiarità può occasionalmente essere osservata tra gli invertiti, in particolare tra quelli di temperamento più artistico. La causa non sembra essere tanto la vanità quanto quella coscienza fisica che è così curiosamente marcata negli invertiti, e induce i più femminili di loro a coltivare la  grazia femminile dell’aspetto, ed i più maschili a sottolineare l’abitudine atletica maschile.
È stato anche osservato che gli invertiti mostrano una preferenza per gli indumenti verdi. A Romacinædi erano per questo motivo chiamati galbanati.  Chevalier osserva che alcuni anni fa, una banda di pederasti a Parigi indossava cravatte verdi come distintivo. Questa decisa preferenza per il verde è ben segnalata in molti dei miei casi di entrambi i sessi, e, in alcuni almeno, la preferenza è certamente nata spontaneamente. Il verde (come hanno dimostrato Jastrow e altri) è molto raramente il colore preferito degli adulti di razza anglosassone, anche se alcuni ricercatori hanno trovato che è più comunemente un colore preferito tra i bambini, in particolare tra le bambine, ed è più spesso preferito dalle donne che dagli uomini. [13] Il colore preferito tra le donne normali, e anzi molto spesso tra gli uomini normali, anche se qui non così spesso come il blu, è il colore rosso, ed è da notare che negli ultimi anni c’è stata la moda della cravatta rossa adottata dagli invertiti come loro segno di riconoscimento. Questo è particolarmente evidente tra le “fate” di New York (con questo nome lì si indica un fellator). “È rosso”, scrive un corrispondente americano, anch’egli invertito, “espressione che è diventata quasi un sinonimo di inversione sessuale, non solo nell’accezione degli stessi invertiti, ma nell’accezione popolare. Indossare una cravatta rossa per strada è come invitare strilloni e altri a fare sottolineature, sottolineature che hanno le pratiche degli invertiti come tema. Un amico mi ha detto una volta che quando dei ragazzi di strada videro la cravatta rossa che indossava si succhiarono le dita ad imitazione della fellatio. I prostituti maschi che camminano per le strade di Philadelphia e di New York quasi sempre indossano cravatte rosse. Questo è il distintivo di tutta la loro tribù. Le camere di molti dei miei amici invertiti hanno il rosso come colore dominante nelle decorazioni. Tra i miei compagni di classe, alla scuola di medicina, pochi avevano il coraggio di indossare una cravatta rossa, quelli che l’hanno fatto non hanno mai ripetuto l’esperimento.”
ATTEGGIAMENTO MORALE DELL’INVERTITO – C’è un certo interesse nel delineare  l’atteggiamento dell’invertito verso la sua stessa anomalia e la sua valutazione della moralità di quell’anomalia. Dato che i miei casi non sono pazienti che cercano di essere guariti della loro perversione, questo atteggiamento non può essere dato per scontato. Ho rilevato l’atteggiamento morale in 57 casi. In 8 casi, i soggetti stessi si detestano e hanno combattuto invano contro la loro perversione, che spesso considerano come un peccato. Nove o dieci sono dubbiosi e hanno poco da dire per giustificare la loro condizione, che essi considerano come forse morbosa, una “malattia morale”. Uno, pur ritenendo giusto gratificare i suoi istinti naturali, ammette che possano essere vizi. Il resto, la grande maggioranza (comprese tutte le donne) è, invece, risoluto nell’affermare che la loro posizione morale è esattamente la stessa di quella del singolo normalmente costituito, al livello più basso una questione di gusto, e almeno due affermano che una relazione omosessuale dovrebbe essere considerata come sacra, un sacro vincolo di matrimonio; due o tre addirittura considerano l’amore invertito come più nobile dell’amore sessuale ordinario; diversi aggiungono la condizione che ci dovrebbe essere il consenso e la comprensione da entrambe le parti e nessun tentativo di seduzione. Il rimpianto principale di 2 o 3 è la doppia vita che sono obbligati a condurre.
Quando gli invertiti hanno chiaramente affrontato e compreso la loro natura non è tanto, a quanto pare, la loro coscienza che li preoccupa, o anche la paura della polizia, quanto l’atteggiamento del mondo. Un corrispondente americano scrive: “È la paura dell’opinione pubblica che pende sopra di loro come la spada di Damocle. Questa paura è l’eredità di tutti noi. Non è la paura della coscienza e non è generata da una sensazione di illecito. Piuttosto, si tratta di una silente sottomissione ai pregiudizi che incontriamo da ogni parte. Il vero atteggiamento normale dell’invertito sessuale (e ne ho conosciuti centinaia) per quanto riguarda la sua particolare passione non è sostanzialmente diverso da quello di un uomo normale rispetto alla propria.”
È interessante notare che anche quando la condizione è considerata morbosa, e anche quando una vita di castità è stata scelta deliberatamente, per questo motivo, è molto raro trovare un invertito che esprima un qualche desiderio di cambiare i suoi ideali sessuali. L’invertito maschio non riesce a trovare, e non ha alcun desiderio di trovare, alcun fascino sessuale in una donna, perché trova tutte le possibili forme di fascino riunite in un uomo. E una donna invertita scrive: “Non riesco a concepire un destino più triste del fatto di essere un donna, una donna media ridotta alla necessità di amare un uomo!”
Si noterà che le mie conclusioni su questo argomento sono in stridente contrasto con quelle di Westphal, che credeva che ogni invertito considerasse se stesso come un caso patologico, e probabilmente mostrano una percentuale molto più alta di invertiti che si auto-approvano rispetto a qualsiasi gruppo studiato in precedenza. [14] Questo è dovuto per la gran parte al fatto che i casi non sono ottenuti dalla stanza di consultazione, e che essi rappresentano in qualche misura l’aristocrazia intellettuale dell’inversione, compresi gli individui che, spesso non senza lotte gravi, hanno trovato conforto nell’esempio dei Greci o altrove, e sono riusciti a raggiungere un modus vivendi con il mondo morale, per come loro sono arrivati a concepirlo.
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[1] Hirschfeld, Die Homosexualität, cap. v.
 [2] Krafft-Ebing parla di un medico invertito (un uomo di sviluppo e di gusti maschili) che aveva avuto rapporti sessuali con più o meno 600 uomini invertiti. Non ha osservato alcuna tendenza a malformazioni sessuali tra loro, ma molto frequentemente un’approssimazione a una forma femminile del corpo, così come peli insufficienti, carnagione delicata e voce di tono alto. I seni ben sviluppati non erano rari, e circa il 10 per cento mostrava un gusto per le occupazioni femminili.
[3] Una condizione simile di ginecomastia è stata osservata in relazione con l’inversione da Moll, Laurent, Wey, ecc.  Olano (“La Secrecion Mamaria en los Invertidos Sexuales,” Archivos de Criminologia, maggio 1902, p. 305) ha osservato inoltre una certa quantità di secrezione mammaria in un uomo invertito di 20 anni, a Lima.
[4] Hirschfeld trova il 7 per cento degli invertiti mancini, e il 6 per cento parzialmente mancini. Fliess attribuisce particolare importanza al mancinismo nell’inversione, credendo che negli uomini mancini siano marcati i caratteri sessuali secondari femminili, e nelle donne mancine i caratteri sessuali maschili (Der Ablauf des Lebens, 1906). Io non sono propenso a negare questa affermazione, ma, sono necessari ulteriori dati.
[5] Questo punto è stato discusso da Hirschfeld, Die Homosexualität, pp. 156-8.
[6] Bloch (The Sexual Life of Our Time, p. 500) attribuisce grande importanza a questa peculiarità, ma va ricordato che una voce acuta si verifica frequentemente in uomini senza dubbio eterosessuali, in cui sembra spesso associata con alta capacità intellettuale (Havelock Ellis, A Study of British Genius, p. 200).
[7] Vedi, per esempio, Hirschfeld, Die Homosexualität, pag. 151.
[8] Sui segni generali di queste condizioni, vedi, ad esempio, H. Meige, “L’Infantilisme, Le Féminisme et les Hermaphrodites Antiques,”L’Anthropologie. 1895; e anche Hastings Gilford, “Infantilism,” Lancet, 28 febbraio e 7 marzo 1914.
[9] Merzbach ha affrontato la tendenza degli invertiti ad adottare professioni particolari: “Homosexualität und Beruf,” Jahrbuch für sexuelle Zwischenstufen, vol. iv, 1902.
[10] Anche l’esperienza di Moll in Germania rivela la prevalenza dell’inversione tra gli uomini di lettere, anche se, tra tutte le occupazioni, ha trovato la più alta percentuale tra gli attori. Jäger ha fatto riferimento alla frequenza dell’omosessualità tra i barbieri. Mi è stato detto che tra i parrucchieri di Londra l’omosessualità è così prevalente che c’è anche un atteggiamento speciale che il cliente può adottare sulla sedia per far conoscere che anche lui è un invertito. Il Dr. Kiernan mi informa che anche a Chicago, l’inversione è particolarmente diffusa tra i barbieri, e aggiunge che egli è a conoscenza di due casi tra le donne-barbiere, una percentuale relativamente alta. Non è difficile capire questo, tenendo conto della stretta associazione fisica tra il barbiere e il suo cliente. “W. G. era l’assistente del barbiere”, scrive uno dei miei soggetti, “e mi sono preso una fortissima cotta per lui al primo sguardo. Era solito insaponarmi, e il tocco delle sue dita era una delizia. Poi mi radeva e io ho sempre aspettato con ansia il momento di andare dal barbiere. Se lui non fosse in grado di prendersi cura di me proverei un’incredibile agitazione cardiaca. L’intera giornata mi sembrerebbe noiosa e inutile. Avevo l’abitudine di annotare sulla mia agendina ogni volta che mi faceva la barba.”
[11] Vedi, ad esempio, “Vom Weibmann auf der Bühne,” Jahrbuch für sexuelle Zwischenstufen, vol. iii, 1901, p. 313. È curioso trovare un’annotazione medico-legale di questa connessione molto tempo prima che l’inversione fosse riconosciuta. Nel mese di giugno 1833 (vedi i Registrati annuali a questa data), morì un uomo che aveva vissuto come una mantenuta sotto il nome di Eliza Edwards. Era molto effeminato in apparenza, con bei capelli, in boccoli lunghi due piedi e una voce spezzata; recitava ruoli femminili nel teatro, “ai più alti livelli del teatro tragico” e “appariva come una donna di tipo molto signorile”. La giuria del coroner “fortemente raccomandava alle autorità competenti di adottare mezzi adeguati nell’esposizione del corpo che facessero risaltare l’ignominia del crimine.”
[12] A. Schmid, “Zur Homosexualität,” Zentralblatt für Psychoanalyse, vol. i, 1913, p. 237.
[13] Si veda per una sintesi delle varie statistiche in diversi paesi, Havelock Ellis, Man and Woman, quinta ed., 1914, p. 174;  e anche “The Psychology of Red”, Popular Science Monthly, agosto e settembre 1900.
[14] La percentuale non è così grande, tuttavia, come Hirschfeld (Die Homosexualität, p. 314) ora la rileva in Germania, dove gli invertiti sono meglio informati sul tema di questa anomalia, perché qui il 95 per cento considera i propri sentimenti come naturali.

martedì 29 marzo 2016

SESSUALITA’ OMOSESSUALE SECONDO HAVELOCK ELLIS

Prosegue la pubblicazione della versione italiana del trattato di Havelock Ellis dedicato all’inversione sessuale. Oggi potrete leggere le parti dedicate alla masturbazione, all’atteggiamento verso il sesso opposto, ai sogni erotici e alla cosiddetta attrazione pseudo-sessuale.
Ellis, smentendo molti luoghi comuni, riporta delle interessantissime valutazioni quantitative relative alla frequenza di specifiche pratiche sessuali, e in particolare della penetrazione anale (pedicatio), da parte degli omosessuali e anche alcune citazioni che permettono di cogliere gli aspetti affettivi connessi ai rapporti omosessuali. Cito come esempio due brani:
“Considerando i 57 uomini invertiti di cui ho una conoscenza ben definita, trovo che 12, trattenuti da considerazioni morali o da altro, non hanno mai avuto alcun rapporto fisico con il proprio sesso. In 22 casi il rapporto sessuale raramente va al di là di uno stretto contatto fisico e delle carezze, o al massimo della masturbazione reciproca e del rapporto intercrurale. In 10 o 11 casi la fellatio (l’eccitazione orale) – spesso in aggiunta ad una qualche forma di masturbazione reciproca, di solito, anche se non sempre, come agente attivo – è la forma preferita. In 14 casi, è stata esercitata una vera pedicatio – di solito attiva, non passiva -. In questi casi, comunque, la pedicatio non è affatto, sempre o abitualmente, anche il metodo preferito di gratificazione. Sembra essere il metodo preferito in circa 7 casi. Molti che non l’hanno mai sperimentata, tra cui alcuni che non hanno mai praticato alcuna forma di rapporto fisico, affermano di non avere alcuna obiezione contro la pedicatio; alcuni dicono la stessa cosa rispetto alla pedicatio attiva, altri rispetto alla pedicatio passiva. La percentuale di invertiti che praticano o hanno in qualche momento sperimentato la pedicatio, rilevata in questo modo, è grande (quasi il 25 per cento). In Germania Hirschfeld ritiene che sia solo l’8 per cento, e Merzbach solo il 6. Credo, tuttavia, che una valutazione induttiva più ampia, a partire da un maggior numero di casi americani e inglesi darebbe una percentuale molto più vicina a quella trovata in Germania.”
“A volte si suppone che nelle relazioni omosessuali una persona sia sempre attiva, fisicamente ed emotivamente, e l’altra passiva. Tra gli uomini, in ogni caso, molto spesso non accade così, e l’invertito non può dire se si sente come un uomo o come una donna. Così uno scrive: -
“A letto con il mio amico mi sento come si sente lui, e lui si sente come mi sento io. Il risultato è la masturbazione, e niente di più e nessun desiderio di altro da parte mia. Io cerco di andare oltre il più presto possibile, al fine di venire al meglio – cioè al dormire abbracciati l’uno all’altro o al parlare stando così.”
Vi lascio alla lettura integrale del testo.
Project
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MASTURBAZIONE.- Moreau riteneva che la masturbazione fosse la causa dell’inversione sessuale e Krafft-Ebing la considerava capace di indurre ogni tipo di perversione sessuale; la stessa opinione è stata recentemente ripetuta da molti autori, ma ormai non è più accettata. Moll ha decisamente respinto l’idea che la masturbazione possa essere la causa dell’inversione; Näcke nega ripetutamente che la masturbazione, non più della seduzione, possa mai produrre vera inversione; Hirschfeld non le attribuisce alcun significato eziologico. Molti anni fa ho prestato particolare attenzione a questo punto e sono giunto ad una conclusione simile. Che la masturbazione, soprattutto in tenera età, possa a volte indebolire le attività sessuali e aiutare le manifestazioni dell’inversione, io certamente credo. Ma al di là di questo c’è ben poco nella storia dei miei casi di sesso maschile che indichi la masturbazione come causa dell’inversione. È vero che 44 su 51 ammettono che hanno praticato la masturbazione, – in ogni situazione, di tanto in tanto o in qualche periodo della loro vita, – ed è possibile che questa percentuale sia più grande di quella trovata tra le persone normali. Anche in tal caso, tuttavia, non è difficile da spiegare, tenendo conto del fatto che la persona omosessuale non ha le stesse opportunità della persona eterosessuale di gratificare i suoi istinti, e che la masturbazione può talvolta apparire legittimamente a quella persona come il minore dei due mali. [1] Non solo la masturbazione non è stata praticata in alcun periodo in almeno 7 dei casi (perché su alcuni casi non ho informazioni), ma in molti altri casi non è mai stata praticata fino a molto tempo dopo l’apparire dell’istinto omosessuale, in un caso non prima dei 40 anni, e solo di tanto in tanto. In almeno 8 è stata praticata solo al tempo della pubertà; in almeno 8, tuttavia, è cominciata prima della pubertà; almeno 9 l’hanno abbandonata prima dell’età di circa 20 anni. Purtroppo, finora, abbiamo poche prove definitive della prevalenza e della portata della masturbazione tra gli individui normali.
Tra le donne la masturbazione è stata riscontrata in almeno 5 casi su 7. In un caso non ci fu masturbazione fino ad un’età relativamente tarda della vita, e solo per brevi periodi e in circostanze eccezionali. In un altro caso, è stata praticata alcuni anni dopo l’esperienza dell’attrazione omosessuale, anche se non in eccesso, a partire dall’età della pubertà per circa quattro anni, e poi abbandonata; nel corso di questi anni le sensazioni sessuali fisiche erano più imperative di quanto non fossero percepite in seguito. In 2 casi la masturbazione è appresa spontaneamente subito dopo la pubertà, e in uno di questi è stata praticata in eccesso prima che le manifestazioni dell’inversione divenissero ben definite. In tutti i casi i soggetti sono risoluti nell’affermare che questa pratica non ha portato all’attrazione omosessuale, né è stata causata dall’attrazione omosessuale, che considerano come un sentimento molto più alto, e si deve aggiungere che la pratica occasionale della masturbazione è tutt’altro che rara tra donne abbastanza normali. [2]
Stando così le cose, sono certamente incline a credere che l’indulgere precocemente ed eccessivamente alla masturbazione, benché non sia una causa adeguata, sia comunque una condizione che favorisce lo sviluppo dell’inversione, e che questo è particolarmente vero nelle donne. La precocità sessuale indicata dalla masturbazione precoce ed eccessiva, senza dubbio a volte rivela un organismo già predisposto all’omosessualità. Ma, a parte questo, quando la masturbazione nasce spontaneamente in età precoce su base puramente fisica, sembra che tenda a produrre una separazione tra gli aspetti fisici e gli aspetti psichici dell’amore sessuale. Le manifestazioni sessuali sono tutte deviate in questa direzione fisica, e il bambino non sa che tali fenomeni sono normalmente collegati con l’amare; poi, quando un’attrazione più spirituale appare con lo sviluppo adolescenziale, questo divorzio si perpetua. Non si ha la comparsa simultanea delle sensazioni fisiche e psichiche all’arrivo dell’età dell’attrazione sessuale, perché le sensazioni fisiche sono state prematuramente deviate dal loro fine naturale, e diventa così anormalmente facile per una persona dello stesso sesso intervenire e prendere il posto appartenente di diritto ad una persona del sesso opposto. Questo mi è certamente sembrato il corso degli eventi in alcuni casi che ho osservato.
L’ATTEGGIAMENTO VERSO IL SESSO OPPOSTO. – In 17 casi (di cui 5 sono sposati e altri si propongono di sposarsi) c’è attrazione sessuale per entrambi i sessi, una condizione precedentemente chiamata ermafroditismo psico-sessuale, ma ora più comunemente bisessualità. In questi casi, anche se vi è piacere e soddisfazione nei rapporti con entrambi i sessi, di solito c’è un maggior grado di soddisfazione in relazione a un sesso. La maggior parte dei bisessuali preferiscono il proprio sesso. È curiosamente raro trovare una persona, uomo o donna, che per scelta esercita i rapporti con entrambi i sessi e preferisce il sesso opposto. Ciò sembrerebbe indicare che i bisessuali possono davvero essere invertiti.
In ogni caso, la bisessualità sconfina impercettibilmente nella semplice inversione. In almeno 16 dei 52 casi di semplice inversione negli uomini, vi è stato congiungimento con le donne, in alcuni casi solo una o due volte, in altri nel corso di diversi anni, ma sempre con uno sforzo, o per un senso di dovere e di ansia di essere normale; non hanno mai avuto alcun vero piacere nell’atto, o senso di soddisfazione dopo di esso. Quattro di questi casi sono sposati, ma le relazioni matrimoniali in genere cessavano dopo pochi anni. Almeno altri quattro sono stati attratti da donne quando erano più giovani, ma non lo sono ora; un altro una volta si sentì sessualmente attratto da una donna, da ragazzo, ma non fece alcun tentativo di costruire un qualunque rapporto con lei; 3 o 4 altri ancora hanno cercato di avere rapporti con le donne, ma non ci sono riusciti. La maggior parte dei miei casi non ha mai avuto alcuna intimità sessuale con il sesso opposto, [3] e alcuni di essi provano quello che, nel caso di un invertito maschio, è talvolta chiamato horror feminæ [orrore della donna]. Ma, mentre la donna come oggetto del desiderio sessuale è in questi casi disgustosa per loro, ed è di solito è difficile per un vero invertito avere un rapporto con una donna se non attraverso la creazione di immagini del suo stesso sesso, per la maggior parte, gli invertiti sono capaci di vere amicizie, a prescindere dal sesso.
Forse, non è difficile spiegare quell’orrore – molto più forte rispetto a quello normalmente provato verso una persona dello stesso sesso – col quale l’invertito considera spesso gli organi sessuali delle persone del sesso opposto. Non si può dire che gli organi sessuali di entrambi i sessi sotto l’influenza dell’eccitazione sessuale siano esteticamente gradevoli; diventano solo emotivamente desiderabili attraverso l’eccitazione corrispondente di chi li guarda. Quando l’assenza di eccitazione corrispondente è accompagnata in chi guarda dal senso di scarsa familiarità come nell’infanzia o da una ipersensibilità nevrotica, ci sono tutte le condizioni per la produzione di un intenso horror feminæ o horror masculi, a seconda dei casi. È possibile che, come Otto Rank sostiene nel suo interessante studio, “Die Naktheit im Sage und Dichtung,” questo orrore degli organi sessuali del sesso opposto, in una certa misura sentito anche dalle persone normali, sia incarnato dalle leggende sulle Melusine. [4]
SOGNI EROTICI.-I nostri sogni seguono, come regola generale, gli impulsi che agitano la nostra vita psichica da svegli. L’uomo o la donna normali nel loro vigore sessuale sognano di amare una persona del sesso opposto; l’uomo invertito sogna di amare un uomo, la donna invertita di amare una donna. [5] I sogni quindi hanno un certo valore nella diagnosi, soprattutto dal momento che c’è meno riluttanza a confessare un sogno perverso che un’azione perversa.
Ulrichs per primo ha fatto riferimento al significato dei sogni degli invertiti. In un periodo successivo Moll ha sottolineato che essi hanno un certo valore nella diagnosi quando non sappiamo con certezza in che misura la tendenza invertita sia radicale. Poi Näcke più volte ha sottolineato l’importanza dei sogni come, secondo lui, il test più delicato che possediamo nella diagnosi di omosessualità; [6] questa era una visione esagerata che non riusciva a tenere conto delle varie influenze che possono deviare i sogni. Hirschfeld ha fatto la più ampia indagine su questo punto, e ha scoperto che tra 100 invertiti 87 avevano sogni esclusivamente omosessuali, mentre la maggior parte degli altri non aveva sogni del tutto. [7] Tra i miei casi, solo 4 affermano con sicurezza che non ci sono sogni erotici, mentre 31 riconoscono che i sogni riguardano più o meno persone dello stesso sesso. Di questi, almeno 16 affermano o sottintendono che i loro sogni sono esclusivamente sullo stesso sesso. Due, anche se apparentemente invertiti congenitamente, hanno avuto sogni erotici di donne, in un caso più frequentemente che sogni erotici di uomini; queste due eccezioni non hanno alcuna apparente spiegazione. Un altro sembra avere sogni sessuali, tipo incubo, in cui compaiono le donne. In un altro caso c’erano sempre all’inizio sogni di donne, ma questo individuo aveva avuto a volte rapporti con le prostitute, e non è assolutamente indifferente alle donne, mentre un altro, i cui sogni rimangono eterosessuali, aveva nella prima parte della vita una certa attrazione per le ragazze. Nei casi di chiara bisessualità non vi è unanimità; 2 sognano del loro stesso sesso, 2 sognano di entrambi i sessi, di solito 1 sogna del sesso opposto, e un uomo, sognando di entrambi, non ama quei sogni in cui figurano le donne. In almeno 3 casi i sogni di carattere sessuale sono iniziati all’età di 8 anni o anche prima.
I fenomeni presentati da sogni erotici, allo stesso modo in persone normali e anormali, sono un po’ complessi, ed i sogni non sono affatto una guida sicura per l’orientamento sessuale vero del sognatore. Le fluttuazioni delle immagini oniriche possono essere illustrate dalle esperienze di uno dei miei soggetti che riassume così, indirettamente, le proprie esperienze: “Quando era ancora un bambino, di solito, era perseguitato da sogni lordi e grotteschi di uomini adulti nudi, che devono essere stati erotici. All’età della pubertà sognava in due modi, ma sempre di maschi, una specie di visione era molto idealistica, il volto di un giovane uomo raggiante e bello con i capelli fluenti gli appariva su uno sfondo di ombre oscure. L’altra era oscena, ed era generalmente la vista dei genitali di uno stalliere o di un carrettiere in uno stato di erezione violenta. Non ha mai avuto sogni erotici o sentimentali sulle donne; ma quando il sogno era spaventoso, il personaggio che faceva spavento era invariabilmente femminile. Nei sogni ordinari, le donne della sua famiglia o le sue conoscenti giocavano un ruolo insignificante. All’età di 24 anni, dopo aver deciso di vincere le sue passioni omosessuali, si è sposato, non ha trovato difficoltà nel convivere con la moglie, e ha generato diversi bambini, anche se ha ottenuto solo un piccolo piacere passionale dall’atto sessuale. Ha continuato a sognare esclusivamente di uomini, per diversi anni; e le visioni oscene sono diventate più frequenti rispetto a quelle idealizzate. A poco a poco, grossolani e poco interessanti sogni erotici di donne cominciarono a tormentare la sua mente nel sonno. Un curioso particolare per quanto riguarda il nuovo tipo di visione era che non sognava donne intere, ma solo le loro parti sessuali, viste in modo confuso; e le emissioni seminali che accompagnavano le immagini mentali lasciavano una sensazione di stanchezza e di disgusto. Nel corso del tempo, sua moglie e lui stesso hanno accettato di vivere separatamente per quanto riguarda i rapporti sessuali. Poi si è abbandonato la sua passione per i maschi, e ha perso del tutto quei sogni femminili rudimentali che si erano sviluppati durante il periodo di convivenza matrimoniale.”
Non solo è possibile per un vero invertito essere addestrato ai sogni erotici eterosessuali, ma i sogni omosessuali possono occasionalmente essere sperimentati da persone che sono, e sono sempre state, esclusivamente eterosessuali. Potrei presentare molte prove su questo punto. (Confronta. “autoerotismo” in Vol. I di questi Studi.) Sia gli uomini e le donne che sono sempre stati di marcata tendenza eterosessuale, senza la minima traccia di inversione, sono passibili di rari sogni omosessuali, che non prevedono necessariamente l’orgasmo o nemmeno una marcata eccitazione sessuale, e, a volte sono accompagnati da un sentimento di ripugnanza. A titolo di esempio posso presentare un sogno (di origine sconosciuta) di una signora esclusivamente eterosessuale di 42 anni; sognò che era a letto con un’altra donna, a lei sconosciuta, ed era sdraiata sul suo stomaco, mentre con la mano destra stesa stava toccando le parti sessuali dell’altra. Poteva percepire distintamente il clitoride, la vagina, ecc .; sentiva una specie di disgusto per se stessa per quello che stava facendo, ma continuò fino a quando si svegliò; a si trovò sdraiata sul suo stomaco, come nel sogno, e in un primo momento pensò di avere toccato se stessa, ma si rese conto che questo non poteva essere accaduto. (Niceforo, che crede che l’inversione possa svilupparsi a partire dalla masturbazione, ritiene che i sogni di masturbazione per associazione di idee possono assumere un carattere invertito [Le Psicopatie Sessuali, 1897, pp 35, 69.]; questo, tuttavia, deve essere raro, e non vale per la maggior parte dei sogni in questione.)
Näcke e Colin Scott, alcuni anni fa, in modo indipendente hanno fatto riferimento ai casi in cui persone normali sono state suscettibili di sogni omosessuali, e Féré (Revue de Médecine, dicembre 1898) ha fatto riferimento ad un uomo che aveva orrore delle donne, ma sembrava manifestare la sua omosessualità solo nei suoi sogni. Näcke (Archiv für Kriminal-Anthropologie, 1907, Heft I, 2) chiama i sogni che rappresentano una reazione opposta alla vita ordinaria del sognatore “sogni di contrasto.” Hirschfeld, che accetta i “sogni di contrasto “di Näcke in relazione all’omosessualità, ritiene che essi indichino una bisessualità latente. Possiamo ammettere che sia così, nello stesso senso in cui un’immagine a colori complementari richiamata da un altro colore indica la possibilità di percepire quel colore. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, mi sembra che i sogni omosessuali in persone normali possano essere semplicemente spiegati come dipendenti dall’ordinaria confusione e transizione delle immagini oniriche. (Vedi Ellis, The World of Dreams, in particolare il cap. II).
Metodi del rapporto sessuale.- Le esatte modalità in cui un istinto invertito trova soddisfazione è spesso importante dal punto di vista medico-legale; [8] dal punto di vista psicologico è di minore importanza, essendo principalmente interessante in quanto mostra il grado in cui l’individuo si è allontanato dai sentimenti istintivi dei suoi compagni normali.
Considerando i 57 uomini invertiti di cui ho una conoscenza ben definita, trovo che 12, trattenuti da considerazioni morali o da altro, non hanno mai avuto alcun rapporto fisico con il proprio sesso. In 22 casi il rapporto sessuale raramente va al di là di uno stretto contatto fisico e delle carezze, o al massimo della masturbazione reciproca e del rapporto intercrurale. In 10 o 11 casi la fellatio (l’eccitazione orale) – spesso in aggiunta ad una qualche forma di masturbazione reciproca, di solito, anche se non sempre, come agente attivo – è la forma preferita. In 14 casi, è stata esercitata una vera pedicatio [9] – di solito attiva, non passiva -. In questi casi, comunque, la pedicatio non è affatto, sempre o abitualmente, anche il metodo preferito di gratificazione. Sembra essere il metodo preferito in circa 7 casi. Molti che non l’hanno mai sperimentata, tra cui alcuni che non hanno mai praticato alcuna forma di rapporto fisico, affermano di non avere alcuna obiezione contro la pedicatio; alcuni dicono la stessa cosa rispetto alla pedicatio attiva, altri rispetto alla pedicatio passiva. La percentuale di invertiti che praticano o hanno in qualche momento sperimentato la pedicatio, rilevata in questo modo, è grande (quasi il 25 per cento). In Germania Hirschfeld ritiene che sia solo l’8 per cento, e Merzbach solo il 6. Credo, tuttavia, che una valutazione induttiva più ampia, a partire da un maggior numero di casi americani e inglesi darebbe una percentuale molto più vicina a quella trovata in Germania. [10 ]
ATTRAZIONE PSEUDOSESSUALE – A volte si suppone che nelle relazioni omosessuali una persona sia sempre attiva, fisicamente ed emotivamente, e l’altra passiva. Tra gli uomini, in ogni caso, molto spesso non accade così, e l’invertito non può dire se si sente come un uomo o come una donna. Così uno scrive: -
“A letto con il mio amico mi sento come si sente lui, e lui si sente come mi sento io. Il risultato è la masturbazione, e niente di più e nessun desiderio di altro da parte mia. Io cerco di andare oltre il più presto possibile, al fine di venire al meglio – cioè al dormire abbracciati l’uno all’altro o al parlare stando così.”
Resta vero, però, che si può solitamente rintracciare ciò che è possibile chiamare attrazione pseudo-sessuale, e con questo intendo la tendenza dell’invertito ad essere attratto verso persone diverse da lui, in modo che nei suoi rapporti sessuali ci sia una certa parvenza di opposizione sessuale. Numa Praetorius ritiene che nell’omosessualità l’attrazione degli opposti – l’attrazione per i soldati e altri vigorosi tipi primitivi – gioca un ruolo più importante che tra gli amanti normali. [11] Questa attrazione pseudo-sessuale non è, tuttavia, come sottolinea Hirschfeld, [12] e come vediamo dalle Storie qui presentate, in alcun modo invariabile.
M. N. scrive: “A me sembra che l’elemento femminile debba necessariamente esistere nel corpo che desidera il maschio, e che la natura salvi le sue leggi nello spirito, anche se le viola nella forma. Il resto è tutta una questione di temperamento individuale e di ambiente. La natura femminile dell’invertito, anche se è ostacolata dal suo travestimento di carne, è ancora in grado di esercitare un’influenza straordinaria e attira con insistenza il maschio. Questa influenza sembra che sia chiamata ad agire più violentemente in presenza dei maschi che possiedono un forte magnetismo sessuale loro proprio. Questi uomini sono generalmente più o meno consapevoli dell’influenza, e il risultato è o un apprezzamento vago, che farà in modo che il maschio si chieda perché ha successo con gli invertiti, oppure l’influenza sarà intesa come qualcosa di incongruo e innaturale, e verrà di conseguenza rifiutata. A volte, infatti, la sensazione ricambiata (circostanza e opportunità permettendo) si rivelerà abbastanza forte da indurre ai rapporti sessuali. La ragione quindi generalmente dominerà l’istinto, e la sensazione, nata inconsapevole, sarà probabilmente cambiato in repulsione. Inoltre, l’influenza agisce allo stesso modo sulle donne che, soprattutto se sono fortemente sessuali, provano sensazioni involontarie di disgusto o di avversione rispetto al mettersi con invertiti. L’invertito dovrà tuttavia affrontare una terribile realtà, non importa quanto egli possa desiderare di evitarla e possa cercare di ingannare se stesso. C’è per lui quasi una assoluta assenza di qualsiasi vera soddisfazione sia quanto agli affetti che quanto ai desideri. Tutta la sua vita trascorre in una vana ricerca e in un vano desiderio del maschio, l’antitesi della sua natura, e nel ritrovarsi con gli altri invertiti deve per forza accontentarsi di chi è maschio solo formalmente, l’ombra senza la sostanza. In effetti, un invertito riguarda necessariamente l’altro invertito come se fosse dello stesso sesso femminile indesiderato come lui stesso, e per questo motivo si troverà che, mentre esistono spesso amicizie tra invertiti (e queste sono tipicamente femminili, instabili, e suscettibili di tradimento), i legami d’amore sono meno comuni, e quando si verificano naturalmente devono essere basati su un notevole auto-inganno. Le gratificazioni venali sono sempre, naturalmente, tanto possibili quanto insoddisfacenti, e qui forse alcune delle peculiarità di gusto che accompagnano l’inversione possono ammettere una delucidazione. Nel considerare la predilezione particolare dimostrata dagli invertiti per i giovani di posizione sociale inferiore, per i portatori di uniformi, per l’estremo sviluppo fisico e la virilità non necessariamente accompagnata da intellettualità, si deve tener conto della probabile condotta delle donne collocate in una posizione di completa irresponsabilità combinata con l’assoluta libertà di azione e con ogni opportunità di promiscuità. Mi sembra che l’importanza di riconoscere l’elemento femminile di fondo nell’inversione non possa essere mai troppo fortemente sottolineata.”
“La maggioranza” [degli invertiti], scrive “Z”, “non differiscono in alcun dettaglio del loro aspetto esteriore, nel loro fisico, o nel loro abito dagli uomini normali. Sono atletici, di modo di fare maschile, franchi nei comportamenti, e passano anno dopo anno attraverso la società senza destare sospetto sul loro temperamento interiore, se non fosse così, la società avrebbe da molto tempo aperto gli occhi sulla quantità di sessualità pervertita che essa stessa nasconde “. Queste righe sono state scritte, non in opposizione alle distinzioni più sottili puntualizzate sopra, ma a confutazione dell’errore volgare che confonde l’invertito tipico con le creature dipinte e femminilizzate che appaiono nei distretti di polizia di tanto in tanto, e i cui ritratti sono presentati da Lombroso, Legludic, ecc.. In un’altra occasione lo stesso autore ha sottolineato che, pur esprimendo un accordo generale con l’idea di una attrazione pseudo-sessuale: “Il rapporto non è affatto sempre ricercato e iniziato dalla persona che è anormalmente costituita. Voglio dire che posso citare i casi di uomini decisamente maschili che si ingraziavano gli invertiti, e hanno trovato la loro felicità nella passione ricambiata. E ancora, un uomo decisamente maschile di questo tipo una volta mi ha detto: ‘gli uomini sono molto più affettuosi rispetto alle donne.’ [Proprio le stesse parole sono state utilizzate da uno dei miei soggetti.] Inoltre, il rapporto nasce qualche volta quasi per caso per giustapposizione, quando è difficile dire se uno dei due fin dall’inizio abbia avuto una tendenza invertita di tipo ben marcato. In questi casi la relazione sessuale sembra arrivare come un rafforzamento dell’affetto cameratesco, e la si trova piacevole – a volte, penso, si scopre che è sicura oltre che soddisfacente. D’altra parte, per quanto ne so, è estremamente raro osservare una relazione permanente tra due uomini nettamente invertiti.”
La tendenza all’attrazione pseudo-sessuale nell’omosessuale sembrerebbe dunque comportare una preferenza per le persone normali. Fino a che punto questo accada sembra difficile affermarlo positivamente. Solitamente, si può dire, un invertito si innamora (esattamente come nel caso di una persona normale) senza alcun calcolo intellettuale della capacità temperamentale di ricambiare l’affetto che l’oggetto del suo amore può possedere. Naturalmente, tuttavia, non vi può essere alcun adeguato ritorno di affetto in assenza di una disposizione omosessuale attuale o latente. Su questo punto un corrispondente americano (H. C.), con una grande conoscenza dell’inversione in molti paesi, scrive: “Uno dei vostri corrispondenti dichiara che gli invertiti desiderano rapporti sessuali con gli uomini normali, piuttosto che tra di loro. Se questo è vero, non l’ho mai trovato esemplificato nemmeno una volta in tutta la mia vasta esperienza di invertiti, e ho presentato la sua affermazione a più di 50 invertiti. Questi hanno risposto invariabilmente che a meno che un uomo non sia agli stesso omosessuale, quasi tutto il piacere della fellatio è assente. Il fatto è che la maggior parte degli invertiti si raggruppa non per un’esigenza, ma per una scelta. Il semplice atto sessuale è, se mai, molto meno l’unico oggetto di interesse tra inverti di quanto non lo sia tra uomini e donne normali. Perché l’invertito dovrebbe sospirare per un rapporto con gli uomini normali, in cui le confidenze reciproche e le simpatie e l’amore sarebbero fuori questione? Personalmente, mi rifiuto di impegnarmi nella fellatio con un uomo che è dedito alle donne; il pensiero di una cosa simile mi ripugna e questo è l’atteggiamento di ogni invertito che ho interrogato. L’approccio più vicino alla conferma della teoria del vostro corrispondente è stato quando un invertito estremamente femminile, qua e là, ha ammesso il desiderio che un uomo normale fosse un invertito. Infatti, la gamma dei temperamenti dell’inversione di per sé è abbastanza ampia per abbracciare gli ideali più ampiamente divergenti. Come le mie richieste di maggiore importanza possono essere realizzante nel ragazzo dolce e bello, così la sua propria più gagliarda affinità risiede in me. Se gli invertiti fossero in realtà donne, allora davvero il maschio normale sarebbe il loro ideale. Ma gli invertiti non sono donne. Gli invertiti sono maschi capaci di appassionata amicizia, e il loro ideale è un maschio che dia loro in cambio appassionata amicizia.”
In almeno 24 dei miei casi di maschi , e probabilmente in molti di più, c’è un contrasto marcato, e in un certo numero ancora più grande di casi un contrasto meno marcato, tra il soggetto e gli individui verso cui è attratto; o lui è di natura un po’ femminile e sensibile, e ammira le nature più semplici e virili, o lui è abbastanza vigoroso e ammira i ragazzi che spesso sono di classe sociale più bassa. Anche le donne invertite sono attratte da persone femminili più propense ad un legame. [13] L’attrazione sessuale per i ragazzi è, senza dubbio, come sottolinea Moll, quella forma di inversione che si avvicina di più alla sessualità normale, perché chi ne è soggetto di solito si avvicina di più all’uomo medio nella disposizione fisica e mentale. La ragione di questo è ovvia: i ragazzi assomigliano alle donne, e quindi si richiede una meno profonda svolta biologica per diventare sessualmente attratto da loro. Chiunque abbia visto rappresentazioni teatrali private nelle scuole dei ragazzi avrà osservato quanto sia facile per i ragazzi impersonare le donne con successo, ed è ben noto che fino alla metà del XVII secolo le parti delle donne sul palco erano sempre ricoperte da ragazzi, sia con che senza oltraggio alla morale loro o di altri. [14] È anche degno di nota che in Grecia, dove l’omosessualità è fiorita in modo così esteso, e apparentemente con così poco accompagnamento di degenerazione nevrotica, si è spesso ritenuto che solo i ragazzi sotto i 18 anni dovessero essere amati; in modo che l’amore dei ragazzi si congiungesse con l’amore delle donne. Circa 18 dei miei casi sono più fortemente attratti da giovani, – preferibilmente di un’età compresa tra i 18 e i 20 anni circa, – e questi sono, per la maggior parte, tra i casi più normali e sani. Una preferenza per gli uomini più anziani, oppure un notevole grado di indifferenza all’età, è più comune, e forse indica un grado più profondo di perversione.
Tralasciando l’età dell’oggetto desiderato, va detto che c’è una piuttosto generale, ma non universale, tendenza degli invertiti sessuali ad avvicinarsi al tipo femminile, nella disposizione psichica o nella costituzione fisica, o in entrambe. [15] Non posso dire quanto questo possa essere motivato dal sistema nervoso irritabile e dalla salute delicata che sono spesso associati con l’inversione, anche se questo è certamente un fattore importante. Anche se l’invertito stesso può fermamente affermare la sua mascolinità, e anche se questa femminilità può non essere molto evidente, la sua ampia prevalenza si può affermare con ragionevole sicurezza, e in nessun modo solo tra la piccola minoranza degli invertiti che assumono un ruolo esclusivamente passivo, anche se in questi di solito è più marcata. Di questo trovo conferma in Q., che scrive: “In tutti, o certamente in quasi tutti i casi di invertiti maschi congeniti (esclusi gli ermafroditi psico-sessuali), che io conosco c’è stata una notevole sensibilità e delicatezza di sentimento, simpatia, e un’attitudine intuitiva della mente, come quella che generalmente associamo con il sesso femminile, anche se il corpo può essere molto maschile nella sua forma e nei suoi atteggiamenti.”[16] Quando, tuttavia, un invertito di notevole personalità disse a Moll:”Noi siamo tutti donne, non lo neghiamo”, mise la questione in una forma troppo estrema. I tratti femminili degli omosessuali non sono di solito di tipo molto marcato. “Credo che gli invertiti di natura chiaramente femminile siano rare eccezioni”, ha scritto Nacke: [17] e questa dichiarazione può essere accettata anche da coloro che sottolineano la prevalenza dei tratti femminili tra gli invertiti.
Nelle donne invertite un certo grado di mascolinità o di caratteristiche da ragazzo è altrettanto diffuso, e non si trova di solito nelle donne da cui sono attratte. Anche nell’inversione prevale ancora il bisogno di una certa opposizione sessuale – il desiderio di qualcosa che l’amante stesso non possiede -. Esso si esprime talvolta in una attrazione tra persone di diversa razza e colore. Mi è stato detto che nelle prigioni americane per le donne, le relazioni lesbiche sono particolarmente frequenti tra donne bianche e nere [18] Un’affinità simile si trova tra gli arabi, spiega Kocher; e se una donna araba ha un amica lesbica quest’ultima è di solito europea. Pure in Cocincina, secondo Lorion, mentre i cinesi sono prevalentemente pederasti attivi, gli Annamiti sono principalmente passivi.
Si deve, tuttavia, tenere presente che, nell’amore normale, l’omogamia, l’attrazione tra simili, prevale sull’eterogamia, l’attrazione tra persone diverse, che è essenzialmente limitata a quelle caratteristiche che appartengono alla sfera dei caratteri sessuali secondari; [19] lo stesso sembra essere vero per l’inversione, e gli omosessuali sono probabilmente, nel complesso, più attratti dai tratti che essi stessi pensano di possedere che da quelli che sono a loro estranei. [20]
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[1] Uno dei miei soggetti scrive: “Io penso che gli invertiti siano naturalmente più propensi ad indulgere all’auto-gratificazione rispetto alle persone normali, in parte a causa della repressione perpetua e della frustrazione dei loro desideri, e anche a causa del fatto che in realtà possiedono in se stessi la forma desiderata del maschio. Questa idea è un po’ difficile da spiegare, ma si può facilmente immaginare a che frenesie di auto-abuso un uomo normale sarebbe spinto supponendo che egli avesse inclusa in se stesso la forma della femmina.”
[2] Non mi spingo qui a considerare la prevalenza normale e il significato della masturbazione e dei fenomeni connessi, dato che ho già affrontato questo tema nello studio sull’”autoerotismo”, nel volume I di questi Studi.
[3] Hirschfeld trova anche, tra gli invertiti tedeschi (Die Die Homosexualität, ch iii.), che la maggioranza (anche se si tratta di una maggioranza inferiore a quella che io trovo in Inghilterra e negli Stati Uniti) non ha avuto rapporti sessuali con le donne; il 53 per cento, egli afferma, tra cui un paio di uomini sposati, non ha mai nemmeno tentato il coito, e oltre il 50 per cento è presumibilmente impotente. Il numero di donne invertite che non hanno mai avuto rapporti sessuali con gli uomini è ancora più grande.
[4] Otto Rank, Imago, Heft 3 1913.
[5] I sogni erotici sono stati discussi in “Autoerotismo”, vol i di questi Studi, e le più ampie implicazioni dell’argomento sono state discusse in un altro lavoro, The Study of Dreams. Molti riferimenti alla vasta letteratura si trovano in entrambi questi luoghi.
[6] Per esempio, Archiv für Psychiatrie, 1899; Archiv für Kriminal-Anthropologie, 1900.
[7] Hirschfeld, Die Homosexualität, pag. 71 e seguenti. Hirschfeld ritiene che i sogni dell’invertito ricadano in due gruppi: uno in cui il sognatore immagina di abbracciare una persona dello stesso sesso, e un altro in cui immagina che egli stesso sia del sesso opposto. Quest’ultima classe di sogni, costituendo un gruppo pseudo-eterosessuale, mi sembra essere rara, e questi sogni possono, inoltre, verificarsi in persone eterosessuali.
[8] Vedi Thoinot e Weysse, Medico-legal Aspects of Moral Offenses, pp. 165, 291, ecc..
[9] Pedicatio (o pædicatio) è il termine tecnico più generalmente accettato per l’intromissione sodomitica del pene nell’ano. Di solito è derivato dal greco pais (ragazzo), ma alcuni autori lo fanno derivare da pedex o podex (ano). I termini “pederastia” e “pederasta” sono a volte utilizzati per indicare lo stesso atto e il relativo agente. Questo uso, tuttavia, è indesiderabile. Si consiglia di limitare la parola “pederastia” al il suo corretto utilizzo, come nome della speciale istituzione dell’amore greco dei ragazzi. Si può aggiungere che i Greci stessi usavano molti nomi (fino a 74) al posto di pederastia. Vedi, a questo fine di nomenclatura, Iwan Bloch, Der Ursprung der Syphilis, vol. ii, pp. 527, 563.
[10] Sono le forme più grossolane di perversione che vengono subito rilevate in ogni campo. Nella prima edizione di questo Studio la prevalenza della pedicatio era ancora maggiore; non viene praticata da nessuno dei soggetti delle Storie aggiunte alla presente edizione, anche se molti non vedono alcuna obiezione contro la pedicatio.
[11] Jahrbuch für sexuelle Zwischenstufen, vol. viii, 1906, p. 712.
[12] Hirschfeld, Die Homosexualität, p. 276 e seguenti.
[13] “Gli uomini”, sottolinea D., “tendono a innamorarsi di ragazzi o di giovani, i ragazzi e i giovani di uomini adulti, le nature femminili di nature virili e viceversa, e le razze diverse tendono ad innamorarsi tra di loro.”
[14] Stubbes, nella sua Anatomy of Abuses, ha affermato che “gli attori e i frequentatori del teatro nei loro conclavi segreti giocano ai sodomiti”, e si riferisce ad alcuni recenti esempi di uomini che erano stati disperatamente innamorati di ragazzi attori vestiti in abbigliamento femminile, al punto di far loro richieste a voce, con lettere, e anche in realtà di abusare di loro. Più tardi, nel 1633, Prynne, nel suo Histrio-Mastix (parte 1, pag. 208 e segg.), ha condannato fermamente sulla stessa base “questo abbigliarsi con abiti da donna” da parte degli attori, e aggiunge di aver sentito, riportato in modo credibile, di un accademico del Balliol College che era violentemente innamorato di un ragazzo attore. In Giappone, dove anche, come accade in Cina, le parti femminili sulla scena sono prese da uomini (non sempre giovani), l’omosessualità di questi attori è diventata, nel corso dei secoli XVII e XVIII, talmente nota che essi costituivano una classe che richiedeva un regolamento speciale come Joro, o prostitute.
[15] Questo è stato sottolineato anche dai primi scrittori moderni sull’omosessualità, come Hössli. Vedi Hirschfeld, “Vom Wesen der Liebe,” Jahrbuch für sexuelle Zwischenstufen, vol. VIII, 1906, p. 124 e segg.
[16] Allo stesso modo Numa Praetorius asserisce (Jahrbuch für sexuelle Zwischenstufen, vol. VIII, p. 732) che anche gli uomini omosessuali più virili mostrano tratti femminili, e aggiunge che non ci si può aspettare che sia altrimenti quando notiamo quanto costantemente le donne omosessuali mostrano tratti maschili.
[17] Näcke, “Die Diagnose der Homosexualität,” Neurologisches Centralblatt, 16 Aprile 1908.
[18] Così anche tra le educande americane. Così Margaret Otis (Journal of Abnormal Psychology, giugno 1913) ha descritto l’attrazione che le ragazze negre esercitano sulle ragazze bianche a scuola. La corrispondenza di queste amanti, e, talvolta, il loro metodo di gratificazione sessuale, possono occasionalmente essere di natura anche grossolanamente passionale.
[19] Vedi “Sexual Selection in Man,” vol. iv di questi Studi.
[20] Hirschfeld (Die Homosexualität, p. 283) ha trovato che il 55 per cento degli invertiti sono attratti da qualità diverse dalla loro, e il 45 per cento da qualità simili alle loro, indipendentemente dal fatto che queste qualità appartengono alla sfera sessuale secondaria. Si può aggiungere che per quanto riguarda l’età delle persone verso le quali sono attratti, Hirschfeld (p. 281) ammette due gruppi principali, ciascuno dei quali di circa il 45 per cento degli omosessuali; efebofili, attratti dai giovani tra i 14 e 21 anni, e androfili, attratti da adulti nel fiore della vita. Questa divisione, come si può vedere dalle Storie contenute nel presente volume, sembra applicarsi bene agli invertiti inglesi e americani.