giovedì 29 novembre 2007

AFFABULAZIONE GAY

Ma io non ho capito perché la gente pensa che se sei gay sei chissà che cosa... ma io dico, ma voi i ragazzi gay in giro li vedere? ... No! Voi non li vedete! ... ma mica perché si nascondono, ma perché sono ragazzi come tutti gli altri... Proprio non capisco perché la stessa persona quando non sanno che è gay l’apprezzano e ne dicono bene, ma quando sanno che è gay... no! Ma che cosa cambia? Non so, ma se l’impiegato dell’ufficio postale è gay non ho capito che ti cambia... mica ti salta addosso quando vai a pagare i conti correnti... ma scusa, allora se io so che uno è etero non lo devo stimare più... eh sì... perché il ragionamento è lo stesso... ma è una cosa stupida da mondo separato... Qualcuno lo dice che il mondo separato c’è. In realtà io perseguitato non mi ci sento, libero nemmeno ma perseguitato no... ci staranno pure i posti dove ancora fanno la caccia alle streghe, ma in Italia no, almeno a me non è mai capitato... se sai che sono gay e non mi guardi più... ma sai che me ne frega a me! ... Certo, io non metto i manifesti... ma poi a che scopo? ... se stai tranquillo e pensi ai fatti tuoi nessuno ti rompe le scatole... e anzi... adesso non è per dire, ma di etero che hanno più rispetto per i gay che per gli altri etero ce ne sono tanti. Due etero possono essere in competizione... un etero e un gay no! ... e poi ci sono tanti ragazzi etero che hanno amici gay e nemmeno lo sanno però, inconsciamente, preferiscono un amico gay, che li ascolta in un altro modo, che è realmente interessato a loro... vabbe’, capisco che per un gay questi rapporti non sono l’ideale... però sono sempre meglio di niente, visto che i gay preferiscono sognare cose cinematografiche o anche brutalmente fare solo sesso, più che cercarsi un ragazzo vero... che è difficile, per un gay è molto difficile. Io ho 21 anni, sto al secondo anno di economia... e ogni tanto mi rivedo con i miei vecchi compagni di scuola, noi non abbiamo perso i contatti, cioè ancora dopo due anni andiamo a cena insieme... in tre o quattro, niente ammucchiate, per carità... Insomma mi chiama Paolo e mi dice... La facciamo una pizza stasera, io, tu, Stefano e Romano. Io gli dico di sì... perché in queste cose dico sempre di sì... Adesso chiariamo un punto... loro sono tutti etero e di me non sanno niente, cioè mi considerano uno di loro a tutti gli effetti... Oh... sono etero doc certificati... tutti e tre... però siamo sempre andati d’accordo... vabbe’.., passano a prendermi sotto casa... e lì già il primo imbarazzo (almeno pensavo) ... se quattro ragazzi non si vedono da mesi che fanno? Se lo danno un bacetto o solo una stretta di mano o neanche quello? Hanno fatto tutto loro: bacio e abbraccio... bacio convenzionale ma abbraccio vero, stretto. Poi entriamo nella pizzeria... all’inizio un po’ d imbarazzo c’era, poi Romano s’è messo a fare le imitazioni e l’ambiente s’è sciolto... io stavo seduto vicino a Stefano, a un certo punto gli ha squillato il cellulare... ha risposto... ma con una faccia, proprio come se stesse in estasi e aveva anche un’altra voce... poi s’è alzato e se n’è andato a parlare da un’altra parte... quando è tornato, dopo cinque minuti, nessuno si è impicciato, ma lui ci ha fatto vedere sul telefonino le foto della ragazza... ma erano tenerissimi insieme, proprio una cosa dolce... adesso, lui può farmi vedere la foto della ragazza, bellissime e tenerissime per carità, ma perché io non posso fargli vedere quelle del mio ragazzo... che tra l’altro nemmeno esiste? Vabbe’, insomma, che devo dire, è stata un balla serata. I miei amici sono veramente come si deve, per una ragazza avere vicino un ragazzo così deve essere bello... certo a me certe cose fanno un effetto incredibile perché con loro tutto è perfetto o meglio tutto sarebbe perfetto, ma non sono gay... ma il guaio vero è che con loro devo per forza recitare, altrimenti l’incantesimo si spezza... e questo fatto è una tortura, un’autentica tortura, io da questi ragazzi non voglio niente di più di quello che già mi danno, con loro sto bene ma sento in modo molto pesante che ognuno ha il suo mondo e che ognuno, per ottimo che sia, pensa solo ai fatti suoi... loro hanno un loro mondo, io con loro ci starei anche bene, ma in effetti io che c’entro? ... di che cosa posso parlare con loro? Di ragazze? Di attrici bellissime? Di film che non mi interessano... e poi? Poi basta! Quello è il loro mondo, non il mio, e io allora vorrei parlare con ragazzi gay... ma di una cosa sono sicuro che tanto pure con loro, cioè pure con i ragazzi gay, non ci sarebbe nessun discorso possibile, perché tanto ognuno ha le sue cose, le sue paturnie, le sue assurdità... forse ci sarebbe un solo vantaggio, quello di non dover fingere. Ma in effetti, che differenza c’è tra il trovarsi a disagio perché sei gay in mezzo a ragazzi etero e il trovarsi a disagio perché sei gay in mezzo a ragazzi gay, ai quali comunque non importa nulla di te? In effetti, dal mio punto di vista la cosa non cambia poi gran che... comunque resto sempre fuori. E c’è chi c’ha il coraggio di dire che la solitudine non è una caratteristica dei gay!

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