lunedì 27 aprile 2009

DIFENDERSI DALL’AIDS

L’argomento di questo post è estremamente importante. Non insisterò mai abbastanza sul fatto che i rapporti sessuali possono essere mezzo di trasmissione di malattie anche gravissime e che DEVONO ESSERE PROTETTI. Facendo espressa eccezione alla regola di Progetto Gay, secondo la quale tutti i materiali pubblicati devono essere originali, pubblico qui di seguito dei testi informativi sulle malattie sessualmente trasmesse e sull’aids tratti dal sito del Ministero della Salute.
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MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE
Nel nostro Paese, in base ai dati disponibili, si valuta che le infezioni sessualmente trasmesse possano essere più di mezzo milione l’anno.
Le MTS sono causate da batteri, funghi, parassiti o virus che si trasmettono da una persona ad un’altra attraverso “i rapporti sessuali non protetti”, siano essi eterosessuali o omosessuali. Quindi fare sesso non protetto con una persona che abbia una MTS (e potrebbe anche non saperlo!) è causa di trasmissione. Le più conosciute sono la Sifilide, la Gonorrea e l’AIDS. Altre MTS molto diffuse sono le infezioni da Herpes genitale, le infezioni da papilloma virus (HPV) e le epatiti virali da HAV, HBV, HCV (epatite A, B, C). Possono essere presenti in una persona senza provocare sintomi particolari, altre provocano ulcere o perdite mucose.
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Che cos'è l'Aids
La sigla AIDS (Acquired Immune Deficiency Sindrome) significa "Sindrome da Immunodeficienza Acquisita"

Come si trasmette il virus
Il virus si trasmette attraverso:
sangue infetto (stretto e diretto contatto tra ferite aperte e sanguinanti, scambio di siringhe)
rapporti sessuali (vaginali, anali, orogenitali), con persone con Hiv, non protetti dal preservativo
da madre con Hiv a figlio durante la gravidanza, il parto oppure l’allattamento al seno
Sieropositivà all'Hiv e Aids
Essere sieropositivi all'Hiv non significa sempre essere ammalati. La sieropositività è quella condizione in cui viene riscontrata la presenza di anticorpi anti-HIV, ma non sono ancora comparse le infezioni opportunistiche come nell'AIDS.

Come non si trasmette il virus
Il virus non si trasmette attraverso: strette di mano, abbracci, vestiti, baci, saliva, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore, muco, urina e feci bicchieri, posate, piatti, asciugamani e lenzuola punture di insetti. Non si trasmette frequentando: palestre, piscine, docce, saune e gabinetti scuole, asilo e luoghi di lavoro, ristoranti, bar, cinema e locali pubblici, mezzi di trasporto
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Il test HIV
Per sapere se si è stati contagiati dall’HIV è sufficiente sottoporsi al test specifico per la ricerca degli anticorpi anti-HIV che si effettua attraverso un normale prelievo di sangue. Il test anti-HIV è in grado di identificare la presenza di anticorpi specifici che l’organismo produce nel caso in cui entra in contatto con questo virus.Se si sono avuti comportamenti a rischio è bene effettuare il test al termine del sesto mese dall’ultimo rischio di contagio (periodo finestra) poiché gli anticorpi anti-HIV possono presentarsi anche entro sei mesi di distanza dall’esposizione al contagio. Bisogna tenere presente che durante il cosiddetto 'periodo finestra' (periodo di tempo che va dal momento del contagio a quello della comparsa degli anticorpi) è comunque possibile trasmettere il virus pur non risultando positivi al test. La Legge italiana (135 del giugno 1990) garantisce che il test sia effettuato solo con il consenso della persona.Il test non è obbligatorio, ma se si sono avuti comportamenti a rischio sarebbe opportuno effettuarlo. Per eseguire il test, nella maggior parte dei servizi, non serve ricetta medica; è gratuito e anonimo.Le persone straniere, anche se prive di permesso di soggiorno, possono effettuare il test alle stesse condizioni del cittadino italiano.Per tutte le coppie che intendono avere un bambino sarebbe opportuno sottoporsi al test per la sicurezza del neonato. Il risultato del test viene comunicato esclusivamente alla persona che lo ha effettuato. Sapere precocemente di essere sieropositivi al test dell’HIV consente di effettuare tempestivamente la terapia farmacologica che permette oggi di migliorare la qualità di vita e vivere più a lungo.
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Terapia
Nei paesi occidentali i successi terapeutici contro l'AIDS sono in gran parte dovuti ai risultati ottenuti dalla ricerca scientifica che ha consentito di individuare farmaci dotati di potente attività antivirale. Occorre tuttavia tenere ben presente che le attuali strategie terapeutiche non consentono la guarigione dall'infezione ma permettono di tenerla sotto controllo. Oggi i medici propongono la terapia HAART (terapia antiretrovirale altamente attiva)contro l'infezione da HIV alle persone sieropositive sulla base dei cosiddetti "valori" dei linfociti CD4 (cellule del sistema immunitario) e della carica virale (numero di particelle di HIV nel sangue) che misura la velocità di replicazione dell'infezione. La terapia è in genere composta da più farmaci antiretrovirali che permettono di ridurre la carica virale e migliorare la situazione immunitaria. Il medico potrà spiegare meglio quali sono le varie possibilità terapeutiche, i possibili effetti collaterali, le modalità di assunzione dei farmaci. Per maggiori approfondimenti è possibile consultare il documento "Aggiornamento sulle conoscenze in tema di terapia antiretrovirale - 2005" (pdf, 989 Kb) elaborato dalla Commissione nazionale per la lotta contro l' AIDS - Comitato Scientifico di Progetto del Centro Nazionale per la Prevenzione e il controllo delle malattie, nella seduta di dicembre 2005. Il testo, organizzato in 7 Sezioni per complessive circa 180 pagine, è stato redatto dai maggiori esperti infettivologi, immunologi e virologi della comunità scientifica nazionale affiancati da epidemiologi, operatori di sanità pubblica, psicologi e avvalendosi anche dell’apporto di rappresentanti delle associazioni di pazienti. Tutto il testo è stato revisionato e approvato dalla Commissione Nazionale AIDS sia per quanto riguarda le sezioni redatte da suoi componenti che da esperti associati “esterni”. L’obiettivo, chiaramente esplicitato, è di offrire, a tutti i Centri infettivologici distribuiti nella Penisola, uniformi raccomandazioni di comportamento clinico redatte allo scopo di aiutare i medici e i pazienti a decidere le modalità assistenziali più appropriate in specifiche situazioni cliniche.
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FAQ - Telefono Verde Aids: le risposte alle domande più frequenti (fonte ISS)
Ultimo aggiornamento: 29 Novembre 2007

1. Quali accertamenti diagnostici devono essere eseguiti per rilevare l'infezione da HIV?
I test specifici per la ricerca degli anticorpi anti-HIV più diffusi sono il test Elisa e il metodo Western Blot. Il primo viene usato come test preliminare mentre il secondo come test di conferma.
2. E' possibile sottoporsi ad esami e controlli mantenendo l'anonimato?
Si, nella maggior parte dei Centri è possibile mantenere l’anonimato; negli altri Centri, comunque, è strettamente confidenziale. Per Legge, inoltre, (art. 5 - Legge 135 dell’08/06/90) nessuno può essere sottoposto al test HIV senza il proprio consenso ed è vietato rivelare i risultati del test a persone diverse dall'interessato o dai suoi tutori legali.
3. Nelle strutture pubbliche il test è sempre gratuito?
Nelle strutture pubbliche, il test è anonimo, come prevede la Legge 135 del 1990, e gratuito, come specificato dal Decreto ministeriale del 1° Febbraio 1991, che individua le malattie che danno diritto all’esenzione dal ticket. Il Ministero della Salute attiverà nel 2008, in accordo con le Regioni e Province Autonome, il sistema nazionale di sorveglianza delle diagnosi delle nuove infezioni da HIV che permetterà, tra l’altro, di fare il punto sulla corretta applicazione delle norme che garantiscono gratuità e anonimato del test da parte delle Asl. Le persone straniere, anche se prive del permesso di soggiorno, possono effettuare il test alle stesse condizioni del cittadino italiano.
4. Quando è opportuno effettuare il test HIV?
Quando si è corso un rischio di contagio reale (rapporti sessuali non protetti, scambio di siringhe per i tossicodipendenti, scambio diretto di sangue infetto e trasmissione verticale da madre HIV+ a figlio), tenendo presente che devono trascorrere sei mesi (periodo finestra) dall’ultimo comportamento a rischio (tempo necessario all'organismo per sviluppare gli anticorpi specifici contro l'HIV).
5. Quando è inutile ripetere il test HIV?
Quando il test dà esito negativo ed è stato effettuato sei mesi dopo l'ultimo comportamento a rischio.
6. Un risultato positivo è sempre indicativo di infezione da HIV?
Si, se sono stati effettuati gli ulteriori test di conferma (Western Blot).
7. Come si trasmette l'infezione da HIV?
L'infezione da virus HIV si trasmette:
per via sessuale attraverso rapporti di penetrazione vaginale, anale e rapporti oro-genitali non protetti da profilattico o con uso non adeguato dello stesso
per via ematica- attraverso lo scambio di siringhe contaminate (per chi usa sostanze per via endovenosa)- attraverso un contatto diretto tra ferite cutanee, profonde, aperte e sanguinanti- attraverso un contatto diretto tra sangue infetto e mucose, anche integre, durante i rapporti sessuali
per via materno-fetale.

8. Quali liquidi biologici trasmettono il virus?
I liquidi biologici che trasmettono l'infezione da HIV sono: sperma, liquido precoitale, secrezioni vaginali, sangue, latte materno.
9. Perché si considerano a maggiore rischio di infezione i rapporti sessuali di tipo anale?
I rapporti anali sono a maggior rischio perché la mucosa anale è molto fragile ed in tale pratica si possono creare delle microferite che aumentano la possibilità del passaggio del virus.
10. Perché coloro che assumono droghe per via endovenosa sono a rischio per l'infezione da HIV?
Perché generalmente scambiano siringhe non sterili, contenenti sangue infetto.
11. I rapporti sessuali con più partner, non protetti da profilattico, aumentano ancora di più i rischi di infezione da HIV?
Si, se nei rapporti sessuali non si usa correttamente il profilattico.
12. Le prostitute possono trasmettere l'infezione da HIV?
Si, se sono persone che hanno contratto l’HIV. Non esistono categorie a rischio, ma comportamenti a rischio, pertanto le prostitute con l’infezione da HIV possono trasmettere il virus se durante i rapporti sessuali non usano il profilattico. Il virus, infatti, non fa distinzione di sesso, età, religione, razza, condizioni socio-economiche. Se il cliente è sieropositivo e non usa il profilattico durante il rapporto sessuale può trasmettere l’infezione da HIV alla persona che si prostituisce.
13. Le persone contagiate per via ematica possono trasmettere il virus durante i rapporti sessuali?
Si, se non usano correttamente il profilattico.
14. Che cosa rischiano i soggetti sieropositivi e i loro partners continuando ad adottare comportamenti a rischio?
I soggetti sieropositivi che continuano ad avere rapporti non protetti da profilattico, rischiano di infettare altre persone e di essere esposti ad altre malattie infettive.
15. I bambini come possono contrarre l'infezione?
I bambini possono contrarre l'infezione da virus HIV dalla madre sieropositiva durante la gravidanza, al momento del parto e durante l'allattamento. Per questo motivo, attualmente, le donne sieropositive in gravidanza assumono farmaci, partoriscono con il cesareo e evitano l’allattamento al seno. In questo modo si riduce notevolmente il rischio di contagio per il bambino.
16. La persona con HIV mostra segni/sintomi dell'infezione?
No, in quanto lo stato di infezione può mantenersi a lungo senza alcun sintomo.
17. L'infezione da HIV può costituire motivo di discriminazione?
No, perché esiste una Legge (Legge 135 - art.5 dell'8/6/1990) che tutela la persona sieropositiva da discriminazioni di carattere sociale, sanitario, lavorativo etc.
18. Una persona contagiata da HIV o malata di AIDS può essere licenziata per tale motivo?
No, come indica la Legge 135 - art. 5 - dell’8/6/90.
19. Un operatore sanitario può rifiutarsi di assistere un sieropositivo o un malato di AIDS?
No, perché alla persona sieropositiva o malata di AIDS deve essere offerta tutta l'assistenza e la cura necessaria come per qualsiasi altra persona residente sul territorio nazionale.
20. Come si possono eliminare i rischi di contrarre l'infezione da HIV mediante i rapporti sessuali?
Con un uso corretto del profilattico.
21. Il profilattico elimina il rischio di contagio?
Si, se indossato fin dall’inizio del rapporto, per tutta la durata e non si rompe. Per un utilizzo corretto seguire le istruzioni riportate nella confezione.
22. Il profilattico deve essere usato anche per un solo rapporto sessuale?
Si, perché ci si può infettare anche con un solo rapporto sessuale.
23. Si può contrarre oggi l'infezione da HIV mediante una trasfusione di sangue?
E' estremamente raro, poiché dal 1986 il sangue donato viene controllato.
24. Le persone che hanno comportamenti a rischio possono donare il sangue?
No, perché potrebbero essere infette e quindi contagiare altre persone.
25. Il virus HIV può penetrare attraverso la pelle integra?
No, perché la pelle è una protezione, un 'rivestimento', una barriera per il nostro organismo.
26. E' pericoloso vivere nello stesso ambiente di un sieropositivo o di un malato di AIDS?
No, perché la condivisione di ambienti di vita non comporta alcun rischio di contagio.
27. L'infezione da HIV può trasmettersi attraverso il bacio 'profondo'?
No, salvo il caso in cui si abbiano lesioni e sanguinamenti delle mucose orali macroscopicamente visibili.
28. Si può contrarre l'infezione bevendo nello stesso bicchiere o mangiando nello stesso piatto di persone sieropositive?
No, perché la saliva non trasmette questo virus.
29. Le lacrime e il sudore sono in grado di trasmettere il virus da HIV?
No, le lacrime, il sudore, la saliva, l’urina, le feci, il vomito e le secrezioni nasali non trasmettono il virus HIV.
30. Si può contrarre l'infezione usando il rasoio o lo spazzolino da denti di persone sieropositive?
No, perché l'infezione si trasmette attraverso contatto 'diretto' con il sangue infetto. Si consiglia, però, per buona norma igienica, di usare strumenti personali indipendentemente dalla conoscenza dello stato di sieropositività.
31. Si può trasmettere l'infezione attraverso gli strumenti usati dal dentista?
No, perché gli strumenti vengono sterilizzati ad una temperatura elevata che non permette la sopravvivenza di questo virus.
32. Gli insetti e gli animali domestici possono trasmettere il virus HIV?
No, perché non è possibile la trasmissione uomo/animale e viceversa. Questo virus, infatti, si può trasmettere solo da un essere umano infetto ad un altro.
33. Un bambino sieropositivo può contagiare un altro bambino sano?
No, nessun bambino si è mai contagiato nei contatti sociali con un bambino sieropositivo.
34. Quali sono le precauzioni specifiche che il personale scolastico può adottare in caso di sanguinamento da parte di un bambino sieropositivo?
La precauzione da usare, come in tutte le situazioni di contatto con sangue di altre persone, è l’uso di guanti per effettuare la medicazione di ferite e/o tamponare emorragie.
35. Qual è la causa dell’infezione da HIV?
La causa dell’infezione è un virus che dal 1986 è stato denominato Virus dell’Immunodeficienza Umana (Human Immunodeficiency Virus - HIV). Sono stati identificati due tipi principali di HIV, denominati HIV-1 e HIV-2, che sembrano avere caratteristiche patologiche e cliniche simili.
36. Quanti sieropositivi ci sono nel mondo?
Al 31 dicembre 2005 il numero delle persone infette è stimato nell’ordine di 33 - 46 milioni (Report UNAIDS 2006).
37. Quanti casi di AIDS ci sono in Italia?
Dal 1982 al 31 dicembre 2005 i casi di AIDS conclamato in Italia sono 56.076 (forniti dal Reparto di Epidemiologia del Dip. MIPI dell’Istituto Superiore di Sanità).
38. Quanti sieropositivi ci sono in Italia?
Si stimano circa 110.000 – 130.000 persone sieropositive (forniti dal Reparto di Epidemiologia del Dip. MIPI dell’Istituto Superiore di Sanità).
39. Quali farmaci attualmente sono utilizzati per il trattamento delle persone con HIV e con AIDS?
Oggi vengono utilizzate terapie combinate (HAART: High Aggressive Antiretroviral Therapy) che consistono nell’associazione di più farmaci e che consentono sia una migliore qualità della vita sia un prolungamento del periodo di sopravvivenza.
40. A che punto è la ricerca scientifica?
Attualmente la ricerca è orientata a sperimentare nuovi farmaci e vaccini.
41. Che cos’è un vaccino?
Un vaccino è un prodotto che stimola il sistema immunitario a reagire contro un particolare microrganismo. I vaccini sono stati concepiti per la prevenzione delle malattie infettive. La somministrazione di un vaccino induce una risposta immunitaria dell’organismo che determina la protezione della persona vaccinata nei confronti di una o più malattie (nel caso dei vaccini combinati) di origine batterica o virale.I vaccini possono essere costituiti da batteri o virus interi vivi inattivati (uccisi) oppure da frammenti del microrganismo specifico. Questi vaccini, detti inattivati, stimolano la risposta anticorpale, ma non causano la malattia. Esiste un terzo tipo di vaccini prodotto con microrganismi vivi attenuati in grado di indurre una forma asintomatica della malattia e quindi la formazione degli anticorpi specifici.Una caratteristica specifica dei programmi generali di vaccinazione consiste nel fatto di non produrre solo effetti sulla persona che riceve il vaccino, ma su tutta la popolazione riducendo la circolazione dell’agente responsabile di una specifica malattia.
42. Che cosa è un vaccino preventivo?
Un vaccino viene definito preventivo quando ha lo scopo di prevenire un’infezione o una malattia in un individuo sano.
43. Che cosa è un vaccino terapeutico?
Viene definito terapeutico un vaccino somministrato ad una persona già infetta o malata. Esso ha lo scopo di indurre o potenziare la risposta immunitaria specifica per controllare l’evoluzione di una infezione o di una malattia. Un vaccino terapeutico potenzialmente si configura come una ulteriore arma per controllare l’evoluzione di una malattia.
44. Che cos’è un trial clinico?
Trial è una parola inglese che significa “prova”. In italiano si parla di “studio clinico”. I trial clinici vengono effettuati per capire se un nuovo trattamento (somministrazione di un farmaco o vaccino) è applicabile agli esseri umani, se può essere nocivo, se ha o meno effetti collaterali, se è efficace e in quale misura lo è nel contrastare la malattia o prevenire l’infezione e quali sono i dosaggi più opportuni. Quando si sperimenta un nuovo trattamento devono essere superate tre tappe consecutive, definite convenzionalmente fasi I, II e III.Generalmente ogni nuova sostanza in procinto di essere sperimentata sull’uomo è stata prima sottoposta ad un lungo periodo di studio in laboratorio. Successivamente la sostanza viene sperimentata su animali di laboratorio (topo, ratto, coniglio, scimmia). Tale fase viene detta sperimentazione preclinica. Se gli studi effettuati sugli animali dimostrano che la sostanza non è tossica ed è efficace, viene valutata l’opportunità di avviare la fase I di sperimentazione clinica.
45. Che tipo di vaccino è quello basato sulla proteina TAT?
Si tratta di un vaccino contro l’HIV basato sull’utilizzo di una proteina del virus chiamata TAT, che è indispensabile per la replicazione virale. Una serie di motivi rendono la proteina TAT “speciale”. Il primo è che si tratta di una proteina regolatoria del virus, un motore del virus, e non di una proteina strutturale. Questo vuol dire che il vaccino sperimentato dall’Istituto Superiore di Sanità presenta un razionale, cioè un approccio totalmente differente da quello degli altri vaccini sperimentati sinora nel mondo. Questi, infatti, si sono concentrati sulle proteine esterne dell’involucro del virus, allo scopo di ottenere un’immunità sterilizzante, ossia la produzione di anticorpi che bloccano il virus prima che entri nelle cellule, creando una risposta immune contro queste proteine esterne. Il vaccino TAT, al contrario, non è in grado di bloccare l’entrata del virus, ma di bloccarne il funzionamento, di non farlo replicare. In altre parole, la risposta immune contro questa proteina dovrebbe far sì che questa proteina non funzioni più nel virus e quindi che l’infezione diventi abortiva. La funzione preventiva del vaccino TAT deriva proprio dal fatto che riesce a bloccare le prime fasi di replicazione del virus. Quando si viene infettati, infatti, il virus entra nella cellula e inizia un meccanismo di proliferazione di se stesso, per cui produce tante copie di virus che si diffondono nell’organismo. Se si riesce a bloccare questa prima fase, il virus non è più in grado di copiare se stesso. Nella sperimentazioni precliniche, condotte sulle scimmie, è successo esattamente così: il virus è entrato nella cellula (i ricercatori hanno trovato tracce di DNA provirale), ma non c’è stata replicazione, non c’è stata quindi l’evoluzione dell’infezione. Poi, con una serie di indagini nel tempo, è stato possibile osservare addirittura che negli animali non c’era più neanche traccia di virus. Questo significa che nel modello animale il vaccino è riuscito a bloccare l’infezione in fasi così precoci che l’infezione stessa non è riuscita a partire. In una seconda ipotesi, meno efficace, è possibile che il virus riesca ad iniziare un ciclo replicativo, il quale, tuttavia, può essere tenuto sotto controllo da un sistema immune che funziona. I cicli di replicazione virale diventano in questo caso molto più bassi e la malattia rimane sotto controllo. Dati condivisi della letteratura internazionale testimoniano che sono proprio le prime fasi di infezione a stabilire l’evoluzione della malattia. In altre parole, più virus replica nelle fasi di infezione acuta all’inizio, più aumentano le probabilità di procedere verso la malattia in tempi brevi. In questo caso, dunque, si è riusciti, sempre nelle scimmie, a controllare talmente bene il processo replicativo che la malattia è rimasta sotto controllo.
46. Questo vaccino può proteggere dall’infezione da HIV?
Questo vaccino non previene l’infezione, ma potrebbe controllare la replicazione del virus e quindi la progressione e la trasmissione della malattia.
47. Il vaccino TAT può essere sia preventivo che terapeutico?
Sì. Proprio perché questo vaccino potrebbe controllare la replicazione virale, può essere usato sia come vaccino preventivo, bloccando i primi cicli di replicazione del virus e quindi impedendo la sua diffusione all’interno dell’organismo, sia come vaccino terapeutico, bloccando la progressione della malattia in individui sieropositivi.
48. Può essere efficace sugli esseri umani?
Sugli esseri umani non possiamo ancora dirlo, ma sugli animali ha dimostrato la sua efficacia nel modello della scimmia.
49. Quando sarà disponibile in commercio?
Saranno necessari alcuni anni di sperimentazione clinica per accertare che il vaccino sia sicuro ed efficace e che possa essere utilizzato per la prevenzione e la terapia dell’HIV/AIDS. Affinché il vaccino sia commercializzato, la sua efficacia dovrà essere confermata con la sperimentazione clinica di Fase III, e ciò richiederà circa 7-10 anni.
50. Quali sono stati i risultati della sperimentazione clinica di Fase I del vaccino Tat?
Questa prima fase di sperimentazione sull’uomo ha avuto come principale obiettivo la verifica della sicurezza del vaccino Tat, ossia l’assenza di tossicità per l’organismo umano. Il vaccino si è dimostrato sicuro e ben tollerato dai pazienti. Non si è, infatti, avuta alcuna indicazione di tossicità, né si sono verificati eventi avversi significativi, se non locali, relativi all’iniezione stessa, o lievi febbricole, molto frequenti peraltro nelle vaccinazioni. Obiettivo secondario di questa fase di sperimentazione, inoltre, era anche quello di verificare l’immunogenicità del vaccino. Una risposta immune specifica è stata riscontrata sia nei soggetti sani che in quelli sieropositivi. In particolare, nel 100% dei volontari immunizzati si è avuta una risposta umorale positiva, ossia la produzione di anticorpi specifici, sia nel protocollo preventivo che in quello terapeutico. La risposta cellulare, ossia la risposta di cellule specifiche capaci di riconoscere la proteina TAT, è stata indotta nel 93% dei volontari sani (protocollo preventivo) e nell’83% dei volontari sieropositivi (protocollo terapeutico).
51. Come proseguirà la sperimentazione clinica del vaccino Tat?
La sperimentazione clinica del vaccino Tat proseguirà con la realizzazione di studi clinici di Fase II, che saranno condotti su volontari sieronegativi a rischio di infezione (vaccinazione preventiva) e su volontari sieropositivi con o senza terapia (vaccinazione terapeutica).
52. A chi ci si può rivolgere per avere informazioni scientifiche e aggiornate sull’infezione da HIV e sull’AIDS?
Si può telefonare, gratuitamente e in anonimato da qualsiasi parte d’Italia, al Servizio Telefono Verde AIDS (800 861061) dell’Istituto Superiore di Sanità. Ricercatori esperti rispondono ai quesiti posti dal lunedì al venerdì dalle ore 13.00 alle ore 18.00. Ogni anno, in occasione del 1 dicembre, Giornata Mondiale di Lotta contro l’AIDS, il servizio è attivo a partire dalle 10.00 alle 18.00.
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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:
http://progettogay.gratisforum.tv/viewtopic.php?f=20&...

sabato 25 aprile 2009

CHAT EROTICHE E VERO MONDO GAY

Alle 16.18 di oggi, 25/4/2009 ricevo la mail che pubblico qui di seguito con la mia risposta. Ringrazio l’anonimo lettore che me l’ha inviata.

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Ciao. Sono un po' confuso, per me è abbastanza difficile dire cosa voglio veramente un po' perché solo da poco inizio a provare queste nuove sensazioni, un po' perché vivo in una società dove è difficile potersi esprimere, sfogare e diventa quindi anche difficile avere un confronto, un metro di giudizio, insomma, è difficile accettare di essere qualcosa che il mondo intero ripudia. Sono molto confuso, in me non vedo un gay per come l'ho sempre inteso io, non sono effemminato, non ho solo amiche femmine e non passo tutto il mio tempo davanti allo specchio, mi reputo un normalissimo ragazzo, mi piace girovagare su internet alla ricerca di foto o video pornografici ma si è sempre trattato di donne, poi un anno fa circa con mio fratello ci siamo avventurati in un sito di incontri dove vi erano anche molti omosessuali oltre che etero. I primi tempi era divertente chattare con donne che sembravano più animali che altro ma più entravo in quel mondo più sentivo il bisogno di fuggire da esso e più avvertivo l'impossibilità nel farlo, ero prigioniero di un nick, di una chat, e come un drogato tutte le notti ero lì a chattare con sconosciute pronte a farmi di tutto se solo avessi detto "si". Col passare del tempo però la chat mi annoiava, le persone erano sempre le stesse e con molte delle quali avevo già avuto rapporti sessuali allora ho cancellato il mio utente e dopo pochi giorni mi sono registrato nuovamente cambiando orientamento sessuale, è iniziato tutto come un gioco, per carità. La mia intenzione iniziale era quella di ridere un po' vedendo le cose erotiche che un uomo può essere capace di scrivere ad un altro uomo. L'impatto con il nuovo mondo è stato strano, all'inizio ho avuto paura, molti uomini mi contattavano e mi chiedevano di masturbarmi in cam, molti altri insistevano per incontrarmi, ingenuamente mi sono esposto, tanto che uscire di casa era diventato un pericolo per il mio subconscio, mi sentivo seguito, osservato, come se quelle persone della chat fossero sempre dietro di me, nascoste dietro qualche muro, macchina o albero. Non prendermi per psicopatico, è solo che davvero a volte ho temuto di non uscirne più, c'erano soprattutto uno o due individui che mi spaventavano a morte, uomini di 40 anni che si mostravano diversi, mi dicevano cose carine troppo carine come se davvero a loro importasse di me, come se davvero loro volessero da me qualcosa di diverso che una sega in webcam e per alcuni, anche se brevi, istanti ho davvero pensato di potermi innamorare di uno di loro. Col passare del tempo il gioco prese una piega diversa, quello che mi scrivevano, le frasi erotiche, mi piaceva, mi eccitava e la notte spesso mi impediva di dormire così 4 mesi fa decisi di incontrare uno dei ragazzi conosciuti lì, un ragazzo di 25 anni di bell'aspetto che mi attraeva un casino dalle foto. (piccola parentesi: in tutto questo non ho mai minimamente pensato di essere gay, solo di essere un piccolo pervertito malato di mente, ma la cosa non mi infastidiva per niente) Incontrarlo è stato come respirare per la prima volta, ogni suo gesto o movimento era come ipnotizzante per me, i suoi baci, i suoi movimenti ritmici sopra di me, sentire la sua lingua sul mio corpo mi faceva salire dei brividi caldi dalla schiena, migliore di qualsiasi notte di sesso sfrenato con una ragazza, migliore di qualsiasi giochino erotico, migliore di qualsiasi cosa esistesse sulla terra, avrei pure pagato perchè non finisse mai. Notti come quella ce ne furono molte, e più imparavo a consocere il corpo di questo ragazzo più iniziavo a sentir crescere qualcosa dentro di me, era solo sesso, io lo sapevo bene, lui me l'aveva sempre detto ma per me pian piano qualcosa stava cambiando, non era più "istinto" quello che mi spingeva a fare sesso con lui, non volevo più sentirlo mio per il solo piacere carnale, era di più, era qualcosa di fortissimo che partiva da dentro e non riusciva mai ad uscire completamente e ad ogni amplesso mi chiedevo perchè, perchè ero lì, cosa stavo facendo, cosa mi stava succedendo, quello che era iniziato come un gioco si stava trasformando in una trappola, due mesi fa gli ho detto ciò che provo, non gli ho detto "Ti Amo" ma che comunque per me stava diventando importante e che avrei voluto che i nostri incontri saltuari di solo sesso si trasformassero in qualcosa di più intimo, intenso, romantico. La sua risposta è stata chiara, concisa e non ha lasciato il minimo dubbio in me. Per lui, sono solo sesso. Da due mesi tutto è diventato pesante per me, anche solo andare all'università, mi sento umiliato, mi sento uno stupido, un bambino che ha ceduto alle lusinghe di un folle per poi aprire gli occhi e accorgersi di essersi solo illuso, perchè lui effettivamente non mi ha ingannato, lui mi ha sempre detto cosa pensava di me, io mi sono fatto i castelli in aria, io mi sono illuso, e il risultato è stato questo. Sono capitato per caso sul sito di progetto gay, ammetto di aver letto poco e niente, ma mi ha incuriosito il fatto che entrando in chat c'è scritto "questa non è una chat di incontri" ingenuamente mi sono chiesto " e allora a che cazzo serve?", all'inizio ho messo da parte il tutto pensando che fosse una minchiatona, inconsciamente, stavo cercando proprio quello da cui tentavo di fuggire, il sesso, sconosciuti, chat d'incontri. Poi pensandoci mi sono detto ma si, "perchè no" scriviamo a questo "Project" vediamo chi è, che dice, cosa ne pensa, se va male, al massimo me lo scopo. Quindi sono qui. Attendo una tua risposta, un tuo parere in merito alla mia storia, e solo una domanda voglio farti: credi davvero, che ci sia del buono nel mondo gay?, perchè io, non ho più motivo di crederlo.
Vedi tu se è il caso di pubblicare l'email. Per me non fa differenza. Spero solo di non essere stato maleducato o spinto in qualcosa. Saluti, Anonimo

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Ciao Anonimo,

ho finito un secondo fa di leggere la tua mail e sono qui a cercare di darti una risposta quanto più possibile seria. Se c’è una cosa sulla quale insisto sempre con i ragazzi è di non farsi lusingare dalle cose troppo facili e di non andare mai a cercare affetti o sentimenti dove queste cose non si possono trovare. Aggiungo un’altra cosa che è in assoluto la mia prima preoccupazione: i siti di incontri e le chat erotiche sono tra i mezzi a più alto rischio per la diffusione dell’aids proprio perché chi li frequenta, non ha importanza se uomini o donne, ha frequenti incontri sessuali con partner diversi il che rende i rapporti sessuali consumati con queste persone ad alto rischio. Non insisterò mai abbastanza sulla necessità della prevenzione e della tutela della salute che sono valori assoluti per tutti. Ma al di là del problema dell’aids le chat erotiche e i siti di incontri creano danni enormi sotto il profilo psicologico a moltissimi ragazzi che, un po’ come te, ingenuamente si avvicinano giocando a queste cose e ne restano irretiti. Per quale finalità sono stati creati i siti di incontri e le chat erotiche? La risposta è solo una: per facilitare gli incontri sessuali tra persone che vivono di queste cose. Tutto questo non ha nulla a che vedere con la vita affettiva o con la sessualità né etero né gay, si tratta di scambi di prestazioni sessuali in cui la dimensione affettiva è del tutto assente. Ci sono ragazzi frequentatori di chat erotiche che hanno anche 50 differenti partner in un anno, con punte anche molto più altre, non c’è bisogno di dire che si tratta di persone che ormai hanno perduto, o credono di aver perduto, qualunque possibilità di avere una vita affettiva seria e si sono formate dei modelli di comportamento derivati quasi esclusivamente dalla pornografia. La pornografia non è dannosa in sé perché vedere un po’ di nudo o un po’ di sesso non sconvolge una persona di buon senso, ma in certi casi, e non rari, la pornografia finisce per invadere del tutto il cervello di un ragazzo e per essere il suo unico punto di riferimento sessuale, il che può creare danni gravi perché allontana un ragazzo da una vera vita affettiva e finisce per svalutare ai suoi occhi la vita reale.

Ciò che mi rende un po’ perplesso nella storia che hai raccontato è il fatto di essere arrivato a desiderare una vita affettiva gay a partire da un’esperienza che sotto il profilo sessuale sembra essere stata soddisfacente. In realtà è un evento raro e l’innamoramento dei ragazzi gay parte quasi sempre da una dimensione affettiva anche molto sublimata per accostarsi poi passo passo verso forme di contatto fisico via via più coinvolgenti. Non nego che possa accadere ma certo non è la strada più comune.

Quando chiedi al tuo partner sessuale un contatto affettivo più serio ti senti rispondere che i patti erano chiari fin dall’inizio e in virtù di questo ragionamento lo scagioni da ogni responsabilità e ti assumi tutto il peso dell’accaduto, ti senti giocato, disilluso, hai l’impressione di essere stato terribilmente ingenuo e in realtà è così: hai seguito la strada facile. Ammesso e non concesso che tu abbia scoperto il tuo vero orientamento sessuale in questa esperienza, cosa sulla quale mi restano dubbi seri, ciò che non capisco è il senso della tua domanda conclusiva: “Credi davvero, che ci sia del buono nel mondo gay? Perché io non ho più motivo di crederlo.”

Mi spiego. Tu non hai la più pallida idea di che cosa sia il mondo gay, scrivi di non sentirti gay perché non sei effeminato, non hai solo amiche femmine e non passi tutto il tuo tempo davanti allo specchio, ma si tratta di stereotipi che con la realtà gay non hanno nulla a che fare. Hai conosciuto le chat erotiche e i siti di incontri, ma che cosa c’entrano queste cose con il mondo gay? Niente! Il mondo della stragrande maggioranza dei gay, ben oltre il 95% è formato da bravissimi ragazzi (per la stragrande maggioranza non sono ragazzi dichiarati a livello sociale) che non andrebbero mai su un sito di incontri o su una chat erotica a cercare sesso. Ne conosco moltissimi, sia in chat che di persona e non corrispondono affatto agli stereotipi ai quali ti riferisci.

E ora vengo a Progetto Gay, ti stupisci che all’apertura della chat si dica chiaramente che non è una chat erotica. Certo, non è una chat erotica! E se solo sospettassi che potesse diventarlo la chiuderei immediatamente, come ho fatto con un forum che aveva più di 350 utenti registrati, quando ho avuto il sospetto che potesse essere meno che sicuro. Progetto Gay è e deve restare un luogo pulito di discussione e di confronto. Le scelte sono rigide, ma chi arriva su Progetto Gay deve trovare un posto serio. Come avrai potuto vedere qui non c’è pubblicità di nessun genere, non ci sono interessi economici di nessun genere, si cerca solo di dire la verità. Col passare del tempo si è accumulato un patrimonio notevole di documenti inviati dagli utenti. Lo scopo di Progetto Gay è quello di offrire a chi lo vuole un confronto serio sul tema della omosessualità.

Adesso posso rispondere alla tua domanda finale. Non solo credo che nel mondo omosessuale, come lo intendo io, si siano dei valori altissimi di moralità e di rispetto reciproco ma lo vedo tutti i giorni, per me è un dato di fatto. Conosco molti ragazzi gay e sono persone che stimo profondamente perché hanno una dignità e sono capaci di sentimenti elevatissimi. Non so se la mia testimonianza può essere più chiara e più forte di così, ma io in questi ragazzi ripongo tutta la mia fiducia e fino ad ora non è stata mai tradita! Non so se potrai credermi o se prenderai la mia per una difesa d’ufficio, ma è semplicemente la verità.

Un abbraccio

Project.

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Se volete, potete partecipare alla discussione si questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:http://progettogay.gratisforum.tv/viewtopic.php?f=20&t=281

GAY E MASTURBAZIONE

L'analisi dei dati statistici dedotti da Google analytics circa il sito Google di Progetto Gay(https://sites.google.com/site/progettogay/) presenta alcuni elementi di assoluto interesse. La tabella seguente riporta il tempo medio per singola pagina, per le 10 pagine che presentano tempo più lunghi, relativamente agli ultimi 30 giorni.
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Titolo pagina Tempo medio sulla pagina
1. SE LA MASTURBAZIONE GAY DIVENTA UN PROBLEMA 01:21:34
2. GAY E IMBARAZZOSESSUALE 00:41:43
3. SITI GAY DIINCONTRI 00:36:07
4. QUERELLE DE BREST 00:25:24
5. GAY ED EFFEMINATEZZA ‎‎ 00:21:14
6. GAY E STATUS SOCIALE ‎‎ 00:20:59
7. GAY DALLA DEPRESSIONE ALLA FELICITA' ‎ 00:18:52
8. UMBERTO BINDI GAY E GRANDE MAESTRO DELLA CANZONE ITALIANA ‎ 00:13:24
9. TRISTEZZA DI UN RAGAZZO GAY ‎‎ 00:12:00
10. GAY, ADOLESCENZA RITARDATA E ASESSUALITA' 00:11:26
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I due articoli sui quali i lettori i lettori si sono soffermati più a lungo sono: "SE LA MASTURBAZIONE GAY DIVENTA UN PROBLEMA" e "GAY E IMBARAZZO SESSUALE" . L'articolo dedicato ai problemi della masturbazione è stato quello sul quale si è concentrata nettamente la maggiore attenzione dei lettori, anche se va detto che l'articolo è stato letto solo dall' 1,42% degli utenti. Non si tratta comunque di una percentuale di accessi bassa, se si tiene conto che il sito ha quasi 800 pagine e che uno degli articoli letti "Gay un spogliatoio e in doccia" ha raccolto il 2,27% dell'utenza, ma i lettori in questo caso hanno tenuto mediamente aperta la pagina per 4' 20" che è nulla rispetto all'ora e 21' totalizzato dall'articolo sui problemi della masturbazione.
Dei lettori che hanno letto l'articolo sui problemi della masturbazione, il 92,21% è arrivato per accesso diretto tramite motori di ricerca e solo il 7,79% ha aperto l'articolo dopo aver letto un'altra pagina del sito Google di Progetto Gay. L'81,82% è uscito dal sito dopo aver letto l'articolo sui problemi della masturbazione e solo il 18,18% ha proseguito la navigazione nel sito. Il che significa che chi ha letto l'articolo lo ha cercato in modo specifico e lo ha letto in modo molto attento.
Le chiavi di accesso all'articolo sui problemi della masturbazione alcune sono molte, alcune riguardano classici dubbi sulla masturbazione che non distinguono tra gay e etero:
masturbarsi tutti i giorni fa male?
masturbazione n. di volte al mese
masturbazione e malattie
masturbazione e benessere sessuale
masturbazione e concentrazione
masturbarsi comporta problemi?
dopo la masturbazione il pene diventa più piccolo?
masturbazione e fimosi
masturbazione e curvatura del pene
masturbazione e vista
è possibile capire se uno si masturba?
masturbazione e repressione sessuale

Altre chiavi di accesso sono specificamente gay

masturbare un amico e sintomo di omosessualità?
masturbarsi in chat con un amico è da gay?
masturbarsi pensando all’eccitazione del proprio ragazzo
masturbarsi quando si ha già un compagno
masturbarsi tra amici
masturbazione a due tra ragazzi significa qualcosa?
masturbazione con i compagni in spogliatoio sei gay
gay mi masturbo col mio ragazzo è assurdo?
masturbazione e masturbazione gay differenze
masturbazione tra gay è comune?
nel profilo psicologico di un gay c’è la masturbazione?
la voglia di masturbarsi sui gay significa che sei gay?

Le chiavi di accesso non tipicamente gay riguardano le possibili conseguenze della masturbazione o della masturbazione eccessiva, quelle tipicamente gay riguardano i timori connessi al fatto che la masturbazione con fantasie gay possa essere segno di omosessualità.
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giovedì 23 aprile 2009

LA SESSUALITÀ GAY NELLE INTERVISTE ONLINE DI PROGETTO GAY

Progetto Gay ha avviato ormai da tempo un programma di interviste online sulla vera vita dei gay, al fine di offrire un’immagine non distorta della realtà. Il programma, dopo una fase sperimentale, si è ormai stabilizzato e consiste di tre distinti sondaggi, due dei quali relativi alla sessualità gay e il terzo al rapporto dei gay con i genitori. I sondaggi dedicati alla sessualità sono due e sono molto diversi tra loro, il sondaggio n.1, “a risposta libera” consente a chi vuole fornire il suo contributo di esprimersi in modo totalmente libero, senza vincoli di spazio predeterminati. In questo modo le interviste risultano certamente molto più interessanti ma richiedono anche l’attenzione di chi vuole partecipare, perché le risposte sono personali e non si imitano ad una scelta tra possibili risposte standard. Tuttavia i sondaggi a risposta libera, per la loro stessa natura non schematica, non si adattano ad elaborazioni statistiche, ciò che invece è possibile con il sondaggio n. 2 in cui le risposte devono essere scelte tra quelle predeterminate.

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1) Sondaggio “sessualità gay – risposta libera”

In questo sondaggio le risposte sono libere e non hanno limiti di spazio predeterminati. Questo tipo di sondaggio presenta il massimo interesse proprio per il suo carattere totalmente libero.


Partecipa:

http://spreadsheets.google.com/viewform?formkey=cC13ekk1S1AxazloZ2ZPdGgweUEwQ0E6MA.

Leggi i risultati:

http://spreadsheets.google.com/pub?key=p-wzI5KP1k9hgfOth0yA0CA


CONTENUTI: La mia età / Il mio orientamento sessuale e la sua evoluzione / Quando e come ho capito di essere gay / Quando e come ho accettato di essere gay / Le difficoltà che ho incontrato nell’accettazione della mia identità gay / Le situazioni di disagio che ho affrontato e che devo affrontare come gay / Chi sa di me / Il rapporto con i miei genitori / Il mio rapporto con i miei amici / Da dove vengono le mie conoscenze della realtà gay / Il mio rapporto con la nudità mia e altrui / Il mio rapporto con la masturbazione / Il mio rapporto con la pornografia / Il mio rapporto con i siti di incontri e con le chat erotiche / Come ho cercato di realizzare la mia affettività/sessualità / Il mio rapporto con le ragazze / Il mio rapporto con i ragazzi etero / Il mio rapporto con i ragazzi gay / Che cosa mi colpisce di più in un ragazzo / La mia vita affettiva precedente / La mia attuale situazione affettiva / Il mio grado di soddisfazione affettiva / Il mio grado si soddisfazione sessuale / Il peso del sesso nel mio mondo affettivo / Che cosa vorrei dal mio ragazzo / Che cosa penso di poter dare al mio ragazzo / I miei desideri in relazione alla mia vita affettiva/sessuale / Le mie frustrazioni in relazione alla mia vita affettiva/sessuale / Che cosa vorrei conoscere circa la vita affettiva/sessuale degli altri ragazzi gay / Quanto mi ritengo informato circa i comportamenti sessuali a rischio.

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2) Sondaggio “sessualità gay”

In questo sondaggio le risposte sono in genere a scelta tra un insieme predeterminato.


Partecipa:

http://spreadsheets.google.com/viewform?key=p-wzI5KP1k9jMyhoJQoDHAQ&hl=it

Leggi i risultati:

http://spreadsheets.google.com/pub?key=p-wzI5KP1k9hRhIg-_ZKXRw&output=html&gid=0&single=true


CONTENUTI: La mia età / Dove vivo / Con chi vivo / I miei genitori / fratelli e sorelle / Quanto mi ritengo soddisfatto del mio inserimento sociale / I miei amici / I miei amici gay / Il mio orientamento sessuale / Le mie conoscenze sul mondo gay / A che età ho capito di essere gay / Come ho capito di essere gay / A che età ho accettato di essere gay / Il mio atteggiamento di fronte all'essere gay / Quanto mi ritengo gay / Come ho reagito alla consapevolezza di essere gay / Chi sa di me / Il tempo dell'accettazione / Come vivo la mia sessualità / La mia fantasia masturbatoria dominante / Le altre mie fantasie masturbatorie / Età del partner ideale / I miei rapporti sessuali / Come vivo o desidero un rapporto sessuale / Il peso del sesso in un rapporto gay / Quanto mi ritengo sessualmente soddisfatto / Il mio più grande desiderio in rapporto alla mia vita affettiva.

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3) Sondaggio “gay e genitori”

In questo sondaggio le risposte sono in genere a scelta tra un insieme predeterminato.


Partecipa:
http://spreadsheets.google.com/viewform?formkey=cC13ekk1S1AxazlpLWI4X1pPVXZhT0E6MA..

Leggi i risultati:

http://spreadsheets.google.com/pub?key=p-wzI5KP1k9i-b8_ZOUvaOA


CONTENUTI: La mia età / I miei genitori / L'età di mio padre / L'età di mia madre / Fratelli -sorelle / Vivi con i tuoi genitori? / I tuoi genitori sanno di te? / Come valuti il tuo rapporto con i tuoi genitori? / La mia privacy / Un episodio imbarazzante di violazione della tua privacy da parte dei tuoi genitori / Hai mai parlato di sesso con i tuoi genitori? / Hai mai parlato di masturbazione con i tuoi genitori? / Hai mai parlato di omosessualità con i tuoi genitori? / Che cosa sanno i miei genitori sui gay / Il grado di omofobia di mio padre (da 1 a 10) / Il grado di omofobia di mia madre (da 1 a 10) / I tuoi hanno mai cercato di scoprire il tuo orientamento sessuale? / Con i tuoi genitori sei spontaneo o reciti una parte? / Secondo te è giusto che i genitori sappiamo? Ti sei mai sentito in colpa vero i tuoi genitori per questioni legate alla tua omosessualità? / Che tipo di educazione hai ricevuto da tuoi genitori? / Quando tuo padre non è stato d'accordo con te, come si è comportato? / Quando tua madre non è stata d'accordo con te, come si è comportata? / Secondo te, l'educazione ricevuta dai tuoi ha influenzato il tuo orientamento sessuale? / Come cambierebbero i rapporti con i tuoi genitori se sapessero che sei gay?

domenica 19 aprile 2009

RAGAZZI GAY CHE SOGNANO MA HANNO PAURA DI VIVERE

Ho ricevuto ieri pomeriggio, 18 Aprile 2009, l’e-mail che riporto qui di seguito. Rassicuro l’autore circa il fatto che viene pubblicato su Progetto Gay solo quello che chi mi scrive mi autorizza a pubblicare e che il rispetto della privacy è la mia prima preoccupazione. Ieri, in tarda serata, ho risposto alla lettera.
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Ciao Project,
dunque … mi sento imbranato parecchio. Cioè a scrivere certe cose sento proprio difficoltà.
Ho 23 anni, sono gay da sempre … fino qui ci arrivo ma poi continuare è più difficile. Io, penso un po’ come tutti i ragazzi (gay e non), sono andato in giro su internet a cercare cose che riguardano il sesso. Non lo nego, la pornografia mi piace, ma un po’ tutta, i racconti erotici forse più dei video perché un po’ mettono in moto la fantasia, però pure i video e le foto. Non mi piacciono le cose spinte, cioè i porno nel vero senso della parola, vorrei trovare delle storie anche con un po’ di sesso ma non solo quello, ci voglio anche una storia, mi ci devo poter immedesimare. Capiamoci, non è che vedere un bel ragazzo non mi piaccia, mi piace eccome ma mi piace come ragazzo nel suo complesso, il volto, il sorriso, la naturalezza, certo se è nudo è meglio ma nel senso che ho l’impressione di capire maglio la persona. Lo so che sembra assurdo ma per me è così. Quanto a me, fantasie sessuali tantissime. Un mio collega dell’università sta sempre nei miei pensieri, è bellissimo! Insomma lo penso sempre, anche quando … . Andando in giro in rete mi è capitato di finire sul tuo forum e da lì sono finito a leggere le interviste e sono rimasto molto colpito perché ci sono tanti ragazzi che parlano di sé e di come vivono il sesso con la massima spontaneità. Cioè, quello che mi lascia veramente colpito è che non sono storie erotiche, cioè questi ragazzi parlano di come vivono il sesso con la massima naturalezza. Io non ci sono mai riuscito. Sto parecchio su internet a cercare sesso e faccio le cose che penso tutti gli altri ragazzi facciano, e da quello che scrivono penso che sia proprio così. Non sono mai stato con un ragazzo (e nemmeno con un ragazza) ma ho l’idea fissa del sesso. Scusa se parlo greve, se guardo un ragazzo la prima occhiata è alla faccia e la seconda finisce lì. È una cosa talmente incontrollabile che avevo proprio pensato di avere qualche cosa che non va. Ho cercato pure su internet tante cose che riguardano la sessualità, proprio l’anatomia maschile, cioè proprio come funziona, ci ho trovato tante cose ma mi restano in testa tanti dubbi che non funzioni proprio tutto benissimo. Forse sono tutte fantasie che mi faccio ma non so con chi parlarne. Sono andato dal mio dottore perché volevo capire qualcosa in più, ma quando sono stato lì non ho avuto la faccia di dire niente. La parola sesso a casa mia non si è mai sentita e la parola gay è considerata una parolaccia. Di amici, se li posso chiamare così, ne ho solo tre, ma forse solo due, ma sono etero e un po’ la nostra amicizia è la continuazione del fatto che siamo stati compagni di scuola.

[-omissis-]

Tu mi dirai che non sono più giovanissimo e che questi problemi li devo risolvere da me, ma come? Poi, ammesso che tutto lì sia in ordine o quasi, c’è una cosa che non riuscirò mai a superare ed è l’idea del contatto fisico con un ragazzo. Io lo sogno un ragazzo, ci faccio le mie fantasie e anche il resto, ma se mi trovassi con un ragazzo, diciamo in una situazione che può coinvolgere la sessualità, mi sentirei bloccato, non riuscirei a fare nulla e scapperei proprio. Avevo pensato di andare in una palestra o in una piscina un po’ per guardarmi intorno dal vero ma non ho mai avuto il coraggio di fare una cosa simile, mi sentirei in un imbarazzo terribile, guardare mi piacerebbe ma dovrei stare lì insieme con questi ragazzi, magari nudi loro e nudo io. Anche a pensarlo mi vengono reazioni sessuali, figuriamoci a stare lì in mezzo, potrei solo andarmi a nascondere. Ma come si fa a vivere queste cose? Mettiamo pure che fossimo nella condizione migliore ma mi sentirei imbarazzato in modo incredibile. Cioè sono arrivato a una conclusione che io il sesso con un altro ragazzo non lo farà mai, lo desidero tantissimo ma non lo farò mai e nemmeno perché è difficile trovare altri ragazzi ma perché mi attira e mi respinge nello stesso tempo. Qui, nelle interviste sul sesso che hai messo in rete, ho visto gente che parla di sé in modo libero e mi sento ancora più strano di prima. Poi m’è venuto in mente di mandarti questa mail anche se in pratica non so chi sei. Facciamo così, adesso non aggiungo il mio contatto msn e aspetto la tua risposta, se la risposta mi convincerà ti manderò il mio contato. Devi capire che ho già fatto un passo enorme a scriverti queste cose. Se vuoi pubblica la mail, ma togli la parte centrale, quella scritta in colore diverso. Se la pubblichi ti strozzo!

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giovedì 16 aprile 2009

AMICIZIE PARTICOLARI ED ESPERIENZE SESSUALI GAY

Questo post è dedicato al concetto di “esperienze sessuali gay”. Si tratta di un concetto che ritorna spesso nelle chat con i ragazzi. Le “esperienze sessuali gay” possono essere considerate sotto diversi aspetti:

1) Come una specie di patente della maggiore età da conseguire nella sessualità gay sulla base del teorema secondo il quale la sessualità masturbatoria è adolescenziale mentre le esperienze sessuali di coppia sono il passaporto per la vita sessuale adulta.

2) Come una modalità conoscitiva ed esplorativa della sessualità condotta in due.

3) Come un approccio sessuale graduale verso un altro ragazzo per il quale si prova già un vero trasporto affettivo ma di cui non si conosce l’orientamento sessuale.

Il punto di vista n. 1 presuppone la sessualità non come contatto tra persone ma come qualificazione individuale. I ragazzi più giovani usano espressioni come “Alla mia età gli altri l’hanno già fatto”, i 25enni e oltre, si esprimono diversamente: “Io ancora non l’ho mai fatto …”. I più che trentenni usano modi di esprimersi più malinconici tipo: “non voglio perdere il treno del tutto” o peggio: “se non lo faccio adesso non lo faccio più”.

Pur nella differenza di tono si coglie comunque che si tratta di persone che danno alla loro iniziazione sessuale un valore particolare in sé, indipendentemente da chi sia la persona con la quale avranno la loro prima esperienza. In buona sostanza c’è una sottovalutazione della dimensione affettiva e una sopravvalutazione di quella sessuale.

L’ansia della prima volta qui non è l’ansia che coglie un ragazzo che si trova a fare sesso per la prima volta con un ragazzo che ama, ma proprio l’ansia di realizzare al più presto quella prima volta, fosse anche con un ragazzo sconosciuto. Si usa l’espressione “svezzare” dal punto di vista di chi permette ad un altro ragazzo di realizzare la sua prima esperienza sessuale o anche “perdere la verginità” dal punto di vista di chi quella prima esperienza tanto desiderata finalmente realizza, senza alcun riferimento sessuale troppo specifico.

Molto spesso in situazioni del genere si finisce per essere più o meno appagati o frustrati a seconda della varietà della performance sessuale e della sua corrispondenza ad un modello di sessualità gay derivato dalla pornografia. In questo senso espressioni come “non abbiamo fatto tutto” oppure “abbiamo avuto un rapporto completo” nascondono l’idea della sessualità come prestazione. Domina l’idea di sentirsi adulti o realizzati tramite il sesso, idea tipica di ragazzi non ancora pienamente maturi sotto il profilo affettivo, questo indipendentemente dall’età.

Il punto di vista n. 2 rappresenta già una condizione di sessualità molto più matura ed è tanto più autenticamente soddisfacente quanto più la dimensione dell’essere in due è consistente sotto il profilo affettivo. In effetti ciascuno dei due ragazzi che compongono la coppia può considerare l’altro come un semplice strumento necessario per concretizzare la proprie fantasie sessuali, e qui direi che la dimensione affettiva è del tutto marginale, ma l’idea delle esperienze sessuali come modalità esplorativa della sessualità di coppia può anche essere legata ad un sentimento profondo di amicizia e di rispetto reciproco o ad un trasporto affettivo ancora più coinvolgente, potrebbe cioè trattarsi proprio di un approccio alla vera sessualità affettiva di coppia. Aggiungo che non è raro il caso di esperienze sessuali nate nell’ambito di rapporti affettivi seri con la premessa che “non c’è nulla di impegnativo”, che poi lentamente e quasi impercettibilmente si consolidano, prima per lo stabilirsi di una consuetudine condivisa di contatti sessuali e poi per l’instaurarsi di rapporti molto più complessi in cui affettività e sessualità interagiscono. In ogni caso il punto di vista n. 2 parte da un’idea di coppia in cui entrambi i ragazzi hanno idee precise circa i loro comportamenti e possono confrontarsi in modo esplicito in una dimensione di autentica condivisione ma si tratta di una condizione che non è molto frequente per i ragazzi gay.

Il punto di vista n. 3 è probabilmente quello più comune tra i gay non dichiarati per i quali un rapporto di coppia o anche solo di amicizia che preveda la possibilità di parlare apertamente di sessualità gay è in realtà più un sogno che un’ipotesi. Per questi ragazzi, e non certo solo per i più giovani ma anche per i trentenni e oltre, la sessualità fisica non va al di là della masturbazione, almeno per lungi periodi. Questi ragazzi vivono però comunque i loro innamoramenti, anche se si tratta di situazioni in molti casi tendenzialmente unilaterali, verso ragazzi etero o più spesso verso ragazzi che ai lori occhi appaiono solo debolmente etero e dei quali non conoscono in modo certo l’orientamento sessuale. Va detto che queste amicizie particolari sono molto più comuni di quanto non si creda e non si possono ridurre alla categoria del rapporto gay-etero perché nella fase di costruzione dell’amicizia operano molti meccanismi selettivi per i quali il ragazzo gay tende a scartare in modo automatico la possibilità di creare rapporti seri con un ragazzo troppo marcatamente etero o con un ragazzo che non offre ai primi tentativi di contatto una risposta incoraggiante. Il ragazzo che non si sente gay, d’altra parte, accetta un rapporto di amicizia stretta con un altro ragazzo solo se non ha preclusioni di principio verso un coinvolgimento affettivo profondo che lo leghi al suo amico. In buona sostanza, in queste amicizie particolari non si entra mai per caso né da una parte né dall’altra. Devo sottolineare che intendo riferirmi a rapporti affettivi profondi e voluti da entrambe le parti. Il ragazzo non gay è comunque pienamente a suo agio all’interno di questo rapporto. Il ragazzo gay lo vive invece a due distinti livelli, uno di amicizia e di condivisione in cui non entra nulla di esplicitamente sessuale e uno non dichiarato ed implicito dominato dall’attrazione sessuale. All’interno di un’amicizia particolare il ragazzo gay vede l’ipotesi di una storia d’amore e il rapporto è vissuto da lui in una tensione evolutiva verso una dimensione esplicitamente sessuale che è destinata spesso alla frustrazione. Il ragazzo gay vive quell’amicizia in chiave fortemente sessualizzata, si masturba pensando al suo amico ma di questo non può fare parola all’amico. All’apparenza un meccanismo del genere conduce a situazioni di stallo ma nella realtà le cose stanno molto diversamente. In circa il 50% dei casi l’evoluzione del rapporto verso forme di amicizia sessuale è un’ipotesi realistica. Come ho avuto modo di dire altrove, spesso il partner non esplicitamente gay di queste amicizie particolari è un ragazzo sessualmente confuso con una sessualità all’apparenza tipicamente etero ma con una affettività tipicamente gay, in altre parole è un ragazzo con omosessualità latente. In altri casi si tratta di ragazzi che manifestano una parziale bisessualità, altre volte ancora si tratta di ragazzi obiettivamente etero ma disponibili a forme di amicizia molto aperta che può manifestarsi anche in comportamenti affini a quelli omosessuali. In tutti questi casi l’amicizia particolare può avere non solo un senso profondo nei termini in cui essa si manifesta inizialmente ma può presentare anche possibili evoluzioni a volte impreviste e imprevedibili perché può portare alla maturazione processi di consapevolezza da parte del ragazzo che non ha comportamenti esplicitamente gay e comunque può allargare i confini del rapporto fino a comprendere modi di agire che sono praticamente impossibili per qualsiasi coppia di amici etero.

Un ragazzo consapevolmente gay, coinvolto in amicizie di questo genere, concepisce la sessualità esclusivamente nell’ambito di quell’amicizia, per lui le esperienze sessuali non sono né una qualificazione personale né un modo di vivere una sessualità condivisa ma un tentativo di coinvolgere il suo amico anche dal punto di vista sessuale, tanto più se una ipotesi del genere sembra accreditata da vari segnali comportamentali dell’altro ragazzo.

Se un ragazzo ama un altro ragazzo in modo autentico e non mira a farne solo un oggetto sessuale, si adegua alle esigenze del ragazzo che ama, cioè non tenta di imporre in nessun modo il proprio punto di vista o le proprie categorie sessuali. Tuttavia anche quando l’amato appare etero, il ragazzo gay parte del presupposto che, al di sotto delle apparenze ci sia una qualche dimensione gay. Adeguarsi al proprio compagno non significa quindi adeguarsi a ciò che egli manifesta di sé, cosa che potrebbe a una situazione di stallo, ma favorire la crescita e l’affioramento alla coscienza della parte sommersa della personalità del proprio compagno. Il ragazzo gay, spinto proprio dall’idea della latente omosessualità del suo compagno, non si potrà fermare a comportarsi con lui come se lo reputasse effettivamente etero al 100% ma costruirà nella sua mente un percorso graduale fatto di esperienze sessuali gay, più o meno esplicite, che risveglino l’omosessualità del suo compagno. Si tratta di regola di un vero e proprio percorso terapeutico verso l’omosessualità. In questo percorso, se c’è amore vero del ragazzo gay verso il suo compagno si danno per scontati alcuni presupposti:

1) Se il mio amico è realmente etero io lo amerò comunque.

2) Il percorso basato sulle esperienze sessuali è essenzialmente rivolto al bene del mio amico, io potrò esserne felice e condividere con lui un contatto sessuale ma lo scopo non è principalmente la mia sessualità ma la sua.

3) Non avrò nessuna fretta e nessun obiettivo irrinunciabile, ma mi adatterò, sempre e comunque, ai tempi del mio amico e alle sue vere esigenze.

Questi presupposti coniugano una dimensione egoistica legata alla finale soddisfazione della propria sessualità con una motivazione amorosa altruistica che consiste nel promuovere la sessualità dell’altro.

Le esperienze sessuali graduali che il ragazzo gay ipotizza e che cerca di realizzare, se ne ha la possibilità, presuppongono nel suo compagno forme di inibizione della sessualità e sono rette da alcuni principi guida:

a) Deve essere evitato tutto ciò che crea o stabilizza l’inibizione, quindi l’aggressività, l’insistenza, i toni che indicano delusione o frustrazione.

b) Si deve fare in modo che i comportamenti gradualmente più disinibiti sorgano spontaneamente in un’atmosfera molto distesa legata al gioco e a momenti di intimità non sessuale.

c) Si deve evitare di assumere iniziative poco opportune o in momenti sbagliati mentre la risposta alle proposte verbali e non verbali del proprio compagno deve essere immediata e accompagnata dal sorriso.

d) Si deve adottare la massima disponibilità verso il proprio compagno, sia a livello di tempo che di risposta affettiva. Dedicare tempo al proprio compagno è il massimo segno di attenzione.

e) Si deve tenere presente che la finalità non è avere un rapporto sessuale col proprio compagno ma permettergli di superare i blocchi e le inibizioni attraverso un approccio quanto più possibile morbido alla sessualità gay.

f) Quando il proprio compagno fa un passo avanti nella dimensione dell’accettazione della sessualità gay la cosa deve essere presentata come assolutamente normale, attesa e scontata. Quando c’è un rifiuto, un parziale rifiuto o un rinvio ad un altro momento, la cosa non deve essere accolta come frustrante e nel rapporto non deve cambiare nulla.

Come è ovvio, la strada verso l’accettazione della sessualità gay per alcuni ragazzi è lunga e per i ragazzi con omosessualità latente può non portare a nessuna conclusione, cioè può non portare e speso non porta all’affioramento della omosessualità al livello cosciente. La via delle esperienze gay, progressivamente sempre più esplicite, per avvicinare un ragazzo con omosessualità latente alla consapevolezza del suo orientamento sessuale può interrompersi subito come può essere molto lunga e tortuosa e spesso il risultato sognato non si consegue affatto. La consapevolezza di questo fatto, basta da sola ad allontanare dall’idea di impegnarsi in questa difficile strada i ragazzi che non sono realmente innamorati e questa via, ardua e dall’esito molto in certo, resta appannaggio dei soli ragazzi che provano un vero e profondo interesse affettivo verso il loro amico. Per questi ragazzi la vera soddisfazione in questo cammino non consiste nel realizzare il loro personale sogno sessuale ma nel condividere con il proprio amico un percorso, o un tratto di percorso che miri almeno idealmente a una comunità di vita più profonda.

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Se volete, potete paretcipare alla discussione si questo test aperta nel Forum di Progetto Gay:

http://progettogay.gratisforum.tv/viewtopic.php?f=20&t=275

domenica 12 aprile 2009

SESSUALITA' GAY A RISPOSTA LIBERA

Dopo i questionari online sulla sessualità gay, con risposte prevalentemente a scelta multipla, Progetto Gay vi propone una nuova forma di sondaggio relativo alla sessualità, questa volta con risposte aperte.

Come sempre la partecipazione al sondaggio è assolutamente anonima e si realizza tramite la compilazione di un questionario online, in questo caso però si richiede all’utente una partecipazione decisamente più attiva perché l’utente non dovrà scegliere una risposta tra le risposte prestabilite ma dovrà scrivere autonomamente la sua risposta. Ovviamente in questo modo non sarà possibile un’analisi statistica, ma la lettura del foglio Excel contenente i risultati del sondaggio sarà estremamente più interessante perché ciascuno sarà libero di articolare le risposte come meglio crede. Per dare al sondaggio un senso concreto si è scelto di rendere obbligatori tutti i 30 campi corrispondenti alle 30 questioni proposte, In questo modo non si avranno moduli compilati parzialmente. Per ovvie ragioni connesse alla serietà dell’iniziativa, il modulo compilato e inviato (si prega di inviarlo una sola volta) è del tutto anonimo e chi ha compilato e inviato il modulo può annotare giorno e ora di invio e per questa via potrà ritrovare i propri dati nel foglio Excel riassuntivo. I risultati saranno aggiornati dopo il ricevimento di ogni modulo. Prima della pubblicazione è comunque indispensabile un’attività di revisione per garantire che siano pubblicati solo moduli seriamente compilati. Cercherò comunque di pubblicare al più presto gli aggiornamenti.

Il modulo per la partecipazione al sondaggio si trova alla pagina:

http://spreadsheets.google.com/viewform?formkey=cC13ekk1S1AxazloZ2ZPdGgweUEwQ0E6MA..

Il foglio Excel dei risultati è alla pagina:

http://spreadsheets.google.com/pub?key=p-wzI5KP1k9hgfOth0yA0CA

Riporto qui si seguito un esempio di compilazione del modulo online cortesemente elaborato da un utente di Progetto Gay:

1) La mia età

27 anni ma non mi ritengo vecchio

2) Il mio orientamento sessuale e la sua evoluzione

Fino ad un anno fa mi sono ritenuto etero al 100% anche non ho mai avuto rapporti sessuali con ragazze e non mi sono mai innamorato di una ragazza

3) Quando e come ho capito di essere gay

Ho capito di essere gay solo a 26 anni, quando mi sono innamorato di un mio amico

4) Quando e come ho accettato di essere gay

All’inizio non accettavo per niente l’idea di essere gay, specialmente nel sesso, e allontanavo quel ragazzo, ma poi mi mancava troppo e non potevo stare lontano da lui

5) Le difficoltà che ho incontrato nell’accettazione della mia identità gay

Essendo stato in pratica sempre etero, all’inizio, innamorarmi di un ragazzo mi sembrava una cosa innaturale

6) Le situazioni di disagio che ho affrontato e che devo affrontare come gay

Fino ad ora le uniche situazioni di disagio sono derivate dal fatto che credevo che il mio ragazzo fosse etero e lui lo credeva di me, ma sono stati solo problemi tra noi

7) Chi sa di me

Solo il mio ragazzo sa di me, nessun altro

8) Il rapporto con i miei genitori

Il rapporto coi miei genitori è buono, ma loro di me sul lato gay non sanno nulla

9) Il mio rapporto con i miei amici

In pratica, avendo cominciato a lavorare in un’altra città, ho perso gli amici che avevo, che però non sanno nulla di me, quando frequentavo quei ragazzi mi ritenevo etero, adesso, vedendomi come gay non so come reagirebbero

10) Da dove vengono le mie conoscenze della realtà gay

Le mie conoscenze del mondo gay vengono soprattutto da Progetto Gay che mi sembra una cosa molto seria

11) Il mio rapporto con la nudità mia e altrui

Fino a circa due anni fa non avevo assolutamente nessun problema con la nudità mia e quella altrui, facevo sport e a queste cose ero abituato e non mi facevano nessun effetto perché mi sentivo etero e quelle cose non avevano per me una valenza sessuale. Oggi credo che mi sentirei in imbarazzo

12) Il mio rapporto con la masturbazione

Prima, fino a due ani fa, tutte le mie fantasie erano per le ragazze, ma la masturbazione non era entusiasmante, quando ho cominciato a farlo pensando al mio ragazzo le cose sono cambiare. Adesso facciamo un po’ di sesso tra noi, cioè coccole sessuali ma la masturbazione quando siamo soli resta una cosa fondamentale, sia per lui che per me, naturalmente pensiamo uno all’altro

13) Il mio rapporto con la pornografia

Dalla pornografia etero ero rimasto del tutto schifato e in pratica anche da quella gay, salvo poche eccezioni, mi piace di più una storia realistica con un po’ di sesso che un film tutto centrato sul sesso

14) Il mio rapporto con i siti i incontri e con le chat erotiche

Non ho mai frequentato né gli uni né le altre e non ne ho mai avuto nemmeno la minima curiosità

15) Come ho cercato di realizzare la mia affettività/sessualità

Prima di conoscere il mio ragazzo, quando mi sentivo etero, pensavo addirittura di essere asessuale e non ho mai cercato di realizzare nulla, poi, col mio ragazzo, è venuto tutto da sé e in pratica non ho dovuto cercare nulla

16) Il mio rapporto con le ragazze

Prima facevo fantasie sessuali sulle ragazze, ma penso perché sapevo che lo facevano tutti, adesso non ho nulla contro le ragazze ma non ho amiche, ma per la verità nemmeno amici

17) Il mio rapporto con i ragazzi etero

Nessun problema particolare, ma non ho attualmente amici etero, quelli vecchi non li vedo più e dove lavoro adesso non ho fatto amicizie nuove

18) Il mio rapporto con i ragazzi gay

Non conosco ragazzi gay fuorché il mio ragazzo

19) Che cosa mi colpisce di più in un ragazzo

Il sorriso, la disponibilità a parlare con me e il rispetto che mi manifesta

20) La mia vita affettiva precedente

Una vita affettiva etero di sola fantasia

21) La mia attuale situazione affettiva

In pratica convivo con il mio ragazzo ma non lo sa nessuno

22) Il mio grado di soddisfazione affettiva

Mi sento felice come non ero mai stato in vita mia

23) Il mio grado si soddisfazione sessuale

Col sesso ci andiamo piano perché abbiamo qualche resistenza, sono soprattutto coccole, ma direi che la soddisfazione che provo ad essere abbracciato da lui è totale

24) Il peso del sesso nel mio mondo affettivo

Beh, sarei ipocrita a dire che non conta ma in pratica è un modo per non avere segreti l’uno verso l’altro a nessun livello. Stiamo andando per gradi, ma già così è una cosa molto importante

25) Che cosa vorrei dal mio ragazzo

La totale lealtà, che mi dicesse sempre quello che pensa, senza reticenze, ma lo fa spontaneamente

26) Che cosa penso di poter dare al mio ragazzo

Io con lui cerco di essere onesto al 100%, non gli direi mai una cosa per un’altra perché gli voglio troppo bene

27) I miei desideri in relazione alla mia vita affettiva/sessuale

Vorrei solo che le cose non cambiassero mai e che il mio ragazzo fosse sempre innamorato di me

28) Le mie frustrazioni in relazione alla mia vita affettiva/sessuale

Al momento non avverto nessun senso di frustrazione, lo avvertivo quando pensavo che lui fosse etero e sono stati momenti difficili ma adesso no

29) Che cosa vorrei conoscere circa la vita affettiva/sessuale degli altri ragazzi gay

Mi piacerebbe leggere questo questionario scritto da altri ragazzi

30) Quanto mi ritengo informato circa i comportamenti sessuali a rischio

Non molto in verità, ma né io né il mio ragazzo abbiamo mai avuto rapporti sessuali con altre persone

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Se volete, potete partecipare alla disscussione su questo sondaggio, aperta sul forum di Progetto GaY:

http://progettogay.gratisforum.tv/viewtopic.php?f=31&t=272