martedì 9 ottobre 2007

GAY CHE SI FINGE GAY A SCUOLA

Ho 18 anni, quasi 19, che sono gay che ve lo dico a fare... ho letto qui qualche post di ragazzi gay che hanno fatto il coming out a scuola... Boh! Se penso alla classe mia non vedo l’ora che finisco e che me li tolgo dalla scatole. Non sono nemmeno cattivi, per essere cattivi ci vuole un po’ di intelligenza... quelli sono solo stupidi, certe volte si mettono a urlare che sembrano bestie, si pigliano a botte per delle cose che io proprio non li capirò mai, della scuola se ne fregano tutti, qua i professori c’hanno paura, basta che li spaventi un po’ e campi tranquillo, se la fanno proprio sotto... e io che faccio? Mi metto a raccontare i cavoli miei a questi quattro deficienti? ... E le ragazze! Vedessi le ragazze... che quando parlano su cinque parole ci stanno quattro parolacce... ma si credono molto evolute per questo... tanto sono persone che nella vita non combineranno proprio niente, almeno si sfogano un po’ a dire le parolacce... E io? Come ci campa uno come me là in mezzo? I gay a scuola mia non esistono... sono tutti etero spaccati, dicono tutti una marea di parolacce, si strofinano le ragazze davanti ai professori... e quelli zitti! Sennò li pure menano... qua che non mi strofino le ragazze ci sto solo io. Io sto sempre sulle mie... al primo banco, metto i gomiti sul banco, mi metto le cuffiette nelle orecchie e non mi dice niente nessuno... almeno non rompo troppo... certe volte mi faccio certe dormire, e le cuffiette me le metto pure per non stare a sentire a loro, me le metto pure quando le batterie sono scariche... ho letto che certi ragazzi gay si vanno a guardare gli altri mentre si spogliano allo spogliatoio o quando si fanno la doccia... ma qua questo pericolo non ci sta... noi stiamo in una succursale schifosa che non so da dove cavolo l’hanno tirata fuori, di fronte c’è una strada dove non ci passa nessuno e andiamo a giocare a pallone lì... vestiti normale... qui la palestra e le docce non sanno manco che roba è... quindi io, quanto a sesso, manco guardare... e poi chi mi metto a guardare? Ci stanno certi caproni che è meglio perderli che trovarli! Oggi c’avevamo un’ora di Matematica e una d’Inglese e ci mancavano tutti e due... hanno cominciato a fare un chiasso infernale, proprio a sbattere i banchi contro i muri, se ne stava a venire giù la scuola. La prima ora di supplenza non c’è stato nessuno, alla seconda c’hanno mandato un vecchietto che manco riusciva a tirare il fiato, io a scuola l’avevo visto, uno passabile, uno che coi ragazzi suoi ci stava bene... però te lo mandano da noi che siamo la peggio teppa della scuola... quando è entrato l’hanno cominciato a sfidare subito... qui così fanno, chiedono tutti di andare al bagno così quello deve dire di no e allora fanno vedere che loro ci vanno lo stesso perché loro sono forti e il professore tanto deve abbozzare e basta... questo era vecchio ma era tosto, s’è messo davanti alla porta e non li ha fatti uscire e quelli lo volevano menare e lui s’è arrabbiato di brutto e ha cominciato a urlare e allora uno dai caporioni gli ha detto, dandogli del tu, perché qua funziona così: “Statti buono! Non ti fare pigliare un accidente! .... Boni rega’, sennò questo schiatta!” E si sono rimessi seduti... io sempre al primo banco con le cuffiette alle orecchie... si vedeva proprio il professore non si reggeva in piedi, io ho alzato gli occhi e gli ho fatto una mossa, come per dirgli: “Tanto sono bestie... che te la prendi a fare...”, lui la cosa l’ha gradita, in pratica io non l’ho aggredito... una delle ragazze ha detto a mezza voce. “Ma quando lo mandano in pensione a questo?” Lui ha sentito e ha abbozzato, tanto qui i professori possono solo abbozzare e mo’ qui viene la cosa importante... e qua ho fatto schifo pure io... si sono messi a strofinarsi le ragazze sotto il naso di quel poveretto, ma mica perché gliene fregava niente... solo così per provocare... quello non sapeva che dire, gliel’ha detto una volta, due e tre ma quelli facevano sempre peggio, tanto stava per suonare la campana e quello non vedeva l’ora di andarsene... e allora m’hanno messo in mezzo a me, come per dire: “Ma tu che fai? Non te le strofini?” e allora ho fatto la mia pensata geniale (io ogni tanto certe cose le faccio). Stavano tutti in pedi e mi sono avvicinato a un mio compagno da dietro e ho cominciato a strofinarmici contro ma il professore stava girato dall’altra parte e io ho insistito e a al compagno mio gli ho proprio leccato l’orecchio... e allora si sono messi tutti a ridere, il professore s’è girato e gli stava prendendo un accidente e allora gli ho risposto male pure io, gli ho detto: “Guarda che non stai buono qua spacchiamo tutto!” Lui m’avrebbe strozzato se avesse potuto... a tanto non poteva perché stava suonando la campana. Poi all’intervallo sono sceso al piano di sotto e gli sono passato vicino e gli ho detto: “Scusi per prima... ma se non faccio così quelli mi mettono in mezzo pure a me” e lui m’ha fatto cenno che aveva capito. E io che dovrei fare? In un ambiente simile dovrei dire che sono gay?

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