venerdì 12 ottobre 2007

AMORE E ODIO FRA UN GAY E UN ETERO

Quello che segue è un documento autentico. Alla fine aggiungerò una nota sull’esito della vicenda.
Sull’esterno della busta.
Se sei Max apri e leggi, altrimenti la cosa non ti riguarda e ricordati che i ficcanaso sono una brutta specie di persone, se sei uno come si deve, non ti impicciare e rimetti questo foglio dove l’hai trovato.
Nel foglio interno.
Ciao Max,
tanto lo so benissimo che non sai chi sono... però se tu volessi veramente ci potresti arrivare, ma non posso nemmeno dirti come. Non ho il coraggio di affrontarti direttamente perché di te non so nulla... Ti osservo ogni mattina quando vieni a lezione, vorrei tanto andare a fare colazione con te, vorrei tanto starti vicino in qualunque modo, vorrei respirare l’aria che respiri, vorrei essere a contatto con la tua pelle, vorrei entrarti nel cervello, vorrei che tu ti accorgessi di me, ma non è mai successo... Non mi metto mai troppo vicino a te per lasciarti libero e anche per non farmi vedere... tu chiacchieri con i tuoi amici e con qualche ragazza e io a distanza non ti tolgo gli occhi di dosso, ma tu non te ne sei nemmeno accorto... e io ho fatto di tutto perché tu non te ne accorgessi perché volevo capire chi sei dai tuoi gesti, nemmeno dalle tue parole, e mi piacciono maledettamente i tuoi gesti, le tue mani le vorrei stringere, baciare, vorrei che tu mi accarezzassi con quelle mani, vorrei avere per me almeno un tuo sorriso, uno solo, ma mio, un sorriso rivolto proprio a me, ma tu non sai nemmeno che esisto. Forse non dovrei prenderla così, ma non ci riesco, nei miei pensieri adesso non c’è spazio per nessun altro, ci sei solo tu. Il mio non è un amore platonico... no... viene da una spinta sessuale fortissima, farei qualunque cosa per poterti toccare, anche solo sfiorare, i miei desideri verso di te non hanno alcun limite se non il fatto di essere solo sogni che sono destinati irrimediabilmente a rimanere solo sogni. Innamorarsi di te e non poterti avere a nessun livello è una cosa terribile. Ti vedo ogni giorno e so che non sarai mai mio e non ti accorgerai nemmeno che esisto... Lo so che stai leggendo e stai cercando di capirci qualche cosa, ma io sto scrivendo con la disperazione dentro perché sto scrivendo in modo che tu non possa capire chi sono, ma una cosa del genere mi costa terribilmente cara, devo farmi violenza per togliere ogni elemento che ti possa permettere di identificami. Me la sento la disperazione ed è una cosa distruttiva... ma tu non puoi nemmeno immaginare, tu mi stai facendo del male in modo del tutto inconsapevole... ma io ti amo fino all’incredibile, sei proprio la presenza costante della mia giornata, la mattina ti vedo, qualche volta ti vedo anche il pomeriggio, la sera torno a casa e mi masturbo pensando a te, a come sarebbe bello potere stare insieme nello stesso letto, potersi accarezzare senza paura... ma tu che ne sai di queste cose? Io di te non so nulla, magari tu stai sognando tutt’altro e per te il fatto ci essere parte delle mie fantasie potrebbe essere addirittura una cosa sgradevolissima. Io sto qui a disfarmi per te e tu non lo sai nemmeno! Ieri ho visto il tuo intervento a lezione... quello sulla psicoaffettività. Tu hai detto che amare è una cosa spontanea e naturale e che “ogni travestimento è un assassinio dell’amore” e l’hai detto convinto e io ho sentito come una pugnalata... una rabbia che mi saliva da dentro, avrei spaccato tutto... ma di chi mi sono innamorato! Di un deficiente che non vede oltre il proprio naso di uno che dice che amare è facile e che ogni “travestimento è un assassinio dell’amore”! Ma come fai a dire stupidaggini simili! Ma che ne sai tu dell’amore! ... e un’altra volta avevi detto “che un amore vero non può rimanere non ricambiato!” Quanta presunzione stupida c’è dietro queste parole! ma non è nemmeno colpa tua, tu non hai bisogno di capire che sono stronzate No! ... allora io ti sfido!... adesso basta con il linguaggio ambiguo! Io non sono una ragazza, sono un tuo collega... e mi sono innamorato di te! Sì, hai capito benissimo! Ti sembra ancora vero che “un amore vero non può rimanere non ricambiato”? Ti sembra ancora vero che “ogni travestimento è un assassinio dell’amore”? Io ti amo perché ti desidero, perché mi sento sessualmente dipendente da te... questa è la verità, senza travestimenti! ... E io mi dovevo innamorare proprio di te! Di uno stupido che crede di capire tutto... ma io non ti stimo, almeno per come sei adesso, non ti amo perché mi sento affine a te... no! Io ti desidero sessualmente! Non ti piace? Lo so, ma non me ne frega niente! ma è così lo stesso. Ti può dare terribilmente fastidio pensare che un ragazzo si masturba pensando a te eppure succede proprio così! Adesso lo sai... non te l’ho detto perché voglio da te qualche cosa... perché io non mi inchino davanti a nessuno e non saprai mai chi ti ha mandato questa lettera, te l’ho detto per farti capire che non hai capito un cavolo! Non so come reagirai a questa lettera, ma se reagirai in modo serio, almeno smettendo di dire stronzate... avrò un motivo in più per continuare a vivere questo maledetto amore... Qualche volta penso che il mio amore nemmeno te lo meriti. Pensaci e, se hai capito quello che voglio dire, al cambio della lezione scrivi tra grandi X sulla lavagna. Io capirò, ma tu non mi vedrai.

La lettera fu effettivamente trovata dal destinatario. L’indomani le tre X erano sulla lavagna. Nei giorni seguenti alle tre X fu aggiunto un breve messaggio “al bar alle 11.00”. Il destinatario andò a bar ma non ci trovò nessuno. Il girono seguente riscrisse lo stesso messaggio, aggiungendoci un “ti prego!”, ma anche questa volta al bar non c’era nessuno. Il terzo giorno fu aggiunta l’espressione “ci sto male”. I messaggi continuarono per due settimane. Al quindicesimo giorno l’autore della lettera e il destinatario si incontrarono al bar. Il destinatario era etero ma il rapporto andò avanti ugualmente, non in modo lineare ma tra incomprensioni e violente recriminatorie reciproche e dura tuttora in modo molto burrascoso. I protagonisti, che ho conosciuto personalmente, hanno solo la certezza che i loro rapporti, per quanto abbiano più l’apparenza del litigio continuo che dell’amicizia, non si perderanno comunque nel nulla.

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