domenica 9 dicembre 2007

AMICI GAY

La chiamano vita questa... e io questi li dovrei chiamare amici? Loro si degnano... che gliene frega a loro, loro hanno la vita loro e io non c’entro un cavolo, oppure c’entro, ma così per modo di dire, io sono il soprammobile, magari pure il soprammobile di lusso. Se li chiamo si degnano... loro. Ti danno quella risposta duretta... tipo “sono contento per te”, ti dicono in modo ipocrita “mi fa piacere” quando a loro non gliene frega niente e manco ti stanno a sentire... e sono gay ca..o! Ma quello c’ha le paturnie perché il ragazzo gli mette le corna, quell’altro ha fatto un esame di economia e si sente il ministro dell’economia e quell’altro se lo chiamo io fa finta che non c’è... Io mi guardo questa benedetta lista dei contatti, ce ne sono in linea, ma se li chiamo fanno finta che non ci sono e se non li chiamo io non si fanno vivi nemmeno se li ammazzi... poi uno dice non li mandi tutti a farsi fo....e?! Ma che ci faccio con amici così, gli etero posso capire, di me non glene frega un cavolo, ma questi sono gay, ca..o! Ma a che pensano... sono tutti persi... e io più cretino di loro che gli sto appresso. Non dico che mi dovevo trovare un ragazzo... però almeno un amico decente ci poteva pure essere, e poi io non è che vado cercando chissà che cosa, ma mi trattano proprio come un pezzo di mer.., non mi schiacciano per non sporcarsi le scarpe. Che schifo di giornata, stavo meglio quando stavo solo... con questi ci sono solo i riti di gruppo e basta... ma io li mollo, li mollo tutti, li mando tutti quanti a quel paese... questi deficienti... ma perché io poi mi abbasso a degli str... simili? Ma che per caso io non campo senza di loro? Mi danno un appuntamento e poi se ne fregano tutti, tanto se io perdo i pomeriggi ad aspettare che fa... L’altra sera poi con la storia della pizza... tanto poi sempre così finisce: “fai tutto tu!” perché il cretino c’è! E io imbecille, telefona a destra, telefona a manca, come se fosse proprio una cosa mia... Marco ti prego, non mancate! Mimmo mi devi promettere che ci vieni perché è importante... Andrea ricordati che ci saremo tutti i quattro... E poi io prenoto e alle otto sto là davanti... e aspetta, aspetta... alle otto e mezza entro, poi li chiamo... oh! Ma se ne sono fregati tutti! ma dico tutti! Non dico gli altri, ma da Marco non me la sarei proprio aspettata... Poi dicono che gli amici sono una cosa bella... gli amici forse... ma sono amici questi? ... e poi non sopporto il fatto che loro tra loro si vedono e a me non me lo dicono nemmeno, dicono pure le bugie, d’altra parte fanno un bel terzetto, e io che c’entro? Io vado solo a rompere le scatole e loro si degnano! Questi sono gli amici e gli amici gay! Io non ci avrei mai creduto. Con Andrea, quando parliamo, cioè quando parla lui, perché quando parliamo in pratica parla da solo, o dici quatto stupidaggini e sempre le solite o stai solo a sentire il monologo... io qua, io là, ho fatto questo, ho fatto quell’altro... solo questo... non sa dire altro! Mimmo poi... non sarebbe nemmeno tanto male, il meno peggio, almeno fa finta che ti sa a sentire... ma è sempre col muso lungo, sta sempre a sospirare che pare che gli sta cadendo il mondo addosso... lui è nato non l’angoscia e te la mette proprio addosso l’angoscia, quando ci parli, c’ha sempre paura di essere sul viale del tramonto, la parola che gli piace di più è “tanto”. ... E’ inutile che ci penso, tanto non serve a nulla! ... Ma lasciamo perdere, tanto non ci riusciremo mai! ... sempre così, cioè con lui che discorso ci vuoi fare? ... “tanto” manco ti sta a sentire, o forse ti sta a sentire ma così, perché “tanto” non gliene frega niente. E poi c’è Marco... quando ci siamo conosciuti un altro po’ e mi prendeva il coccolone... Marco è bello, è veramente bello... tu lo vedi e pensi: questo è per me! ... No! Errore! Non è vero! ... siccome è bello c’ha la fissa che è bello! ... e il capello raffinato... sempre vestito in modi assurdi che a lui sembrano pure eleganti... pensa che stanno tutti a guardare a lui... e quante me ne ha fatte quello str..., io, con uno sforzo immane, gli dicevo una cosa tenera e lui mi guardava come si guarda un deficiente e mi faceva: ma perché mi dici queste cose? Per fartelo amico gli dovevi dire solo che è bello, il resto non lo capiva proprio... Basta! Non ne voglio più sentire né di gay né di nessuno, tanto qui ognuno pensa solo ai cavoli suoi, poi si dice il confronto, parlare, il dialogo... ma di che? Da domani pure io penso solo ai cavoli miei! Però è assurdo... si potrebbe stare bene insieme perché in teoria c’è un mondo comune, ma solo in teoria e loro non lo capiscono che si potrebbe stare bene, che ci si potrebbe volere bene... niente! Loro si murano ognuno nel mondo proprio buco e pensano che se parlano con te perdono tempo, ma cavolo, ma come fanno a non capire che quattro ragazzi come noi potrebbero essere pure felici se non fossero così deficienti! Vabbe’, me ne vado a dormire, ma proprio con l’idea del mondo sfatto e che tutto se ne va comunque a rotoli... gay significa felice! Ammappete! Se è questa la felicità siamo proprio fregati!

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