domenica 13 gennaio 2008

NATALE

Leggendo questo brano, mi è ritornato in mente quanto scritto l'anno passato sul mio diario la sera del 24 dicembre.
Non ho vissuto certo una tragedia come quella di Valerio (vedi post
Natale gay 2001), però a mio modo il problema con la mia omosessualità c'è, e a Natale tutto si acuisce. A ben vedere nulla è cambiato dallo scorso anno...
"Odio il Natale, è da qualche anno ormai, da quando cioè i miei desideri si sono infranti e la speranza è troppo pesante da portare.
Odio il Natale per la mia solitudine.
Odio il Natale per la mia tristezza.
Odio il Natale perché tutto dev'essere scintillante perfetto felice e mi fa sentire ancor più misero.

Sono solo col mio taccuino perché in questi giorni mi è più difficile affrontare la vita.
F. l'altra sera si è stupito di come i libri siano i miei unici compagni, armi a doppio taglio, scudo e pugnale pronto a colpire assieme.So che adesso vorrei essere su un'isola deserta con tanta luce e con tanto calore, dove la mia diversità non conti, solo con me stesso per capire me stesso, per ritornare e trovare il mio posto in questo mondo, per donare tutto quell'amore che sento di avere ma di cui nessuno ancora parrebbe essersi accorto.Credo proprio che stanotte Babbo Natale non passerà per me!Ho comprato un libro ieri sera, il mio regalo di Natale: un libro fotografico sulla Spagna, così ricco di luce e di calore, di quel paese che per me, prima ancora che luogo fisico, è diventato luogo dell'anima in cui cacciare tutte le mie aspirazioni, quasi che così facendo riuscissi a compenetrare la sua vita, a poterne far parte un poco anch'io.
Non so come sia la Spagna , ma penso che avrei voluto comunque condividere questi mesi assieme a lui: ancora oggi mi chiedo perché non abbia scritto Barcellona, perché non abbia deciso di fare quell'erasmus assieme.
Lui dice di non essere cambiato: non so se sia vero. So di certo che noi siamo cambiati, la nostra vita lo è, anche senza il nostro volere.
Sento che le nostre esistenze stanno cambiando, e non solo per distanze fisiche. Forse stiamo crescendo: lui sta affrontando la vita come sempre a testa alta, mentre io sto chiudendomi sempre di più in me stesso.Le mie timide aperture sono state soffocate e mi sto accorgendo che la mia realtà non è pronta ad accettarmi.
Sogno un Natale in cui poter spiccare il volo, finalmente anch'io, semplicemente per quello che sono e con la vicinanza di una persona al mio fianco."
Nightbird

Nessun commento: