mercoledì 30 luglio 2008

DOCCIA FREDDA GAY

Ciao Project,

Ti mando il file che ti avevo detto, avevo cominciato a scriverlo come una cosa non indirizzata a te ma al forum, però mi accorgo che in certi puntI sembra una lettera ma non ho voglia di correggerlo. Mettilo così.

DOCCIA FREDDA GAY

Io (Marco) 26 anni, ex-etero. Lui, Andrea, 25 anni, ex-mezzo-etero.
Ex-etero significa che fino a 20 anni, cioè fino a quando ho conosciuto Andrea io ero etero, campavo di porno etero, avevo avuto sei ragazze, una dopo l’altra ovviamente, e avevo fatto con loro tutto quello che si poteva fare. Dopo le mollavo e ciao! Facevo la corte alle ragazze ma solo per portarmele a letto.
Andrea, ragazze zero! Ma zero totale, a livello sesso dico, però, cavolo, stava sempre a chiacchierare con le amiche sue. Amici maschi niente! Amiche del cuore tre! Una più cozza dell’altra!
Non so se mi sono mai innamorato di Andrea, francamente non l’ho mai capito, perché che significa innamorarsi forse non lo so nemmeno.
Una mattina all’università me lo vedo passare davanti. Uno etero che fa? Non si gira! E invece io mi sono girato. Andrea è un bel ragazzo, non posso dire quello che avevo sempre sognato perché io non avevo mai sognato un ragazzo, comunque mi sono girato e la cosa, a ripensarci dopo qualche secondo, m’ha fatto pensare: Ma che cavolo sto a fare! Te la faccio breve ma è stata una cosa complicata. Dopo due ore mi ripassa davanti, ok! Sono etero, però perché non lo devo seguire? Io lo seguo. L’ho pedinato tutta la giornata e non ho fatto altro, non sono nemmeno andato a lezione ma sono andato alla lezione dove andava lui. Mi studiavo tutte le tecniche per non perderlo d’occhio, proprio con un pedinamento da cacciatore che deve stanare la preda. Stava sempre a cincischiare con le ragazze. A me non è che me ne fregasse più di tanto, perché io ero etero! Allora stavo con Monica, la mia sesta ragazza, un gran pezzo.. (vabbe’, hai capito). Poi quella brava ragazza di Monca se ne va con un’amica non so dove per una settimana. Un giorno, due e poi comincio a pensare ad Andrea e quando lo penso vado il tiro, poi una cosa tira l’altra, insomma mi faccio una sega pensando ad Andrea. Tu puoi dire: “Allora sei andato in crisi!” No! Manco per il cavolo, mi piaceva proprio. Mi sono detto. “Marco! Oh! Sei gay! … però gay è bello!” Monica manco ho dovuto pensare a liquidarla perché m’ha liquidato lei che se n’era trovato un altro, me l’ha detto e ha fatto: “Mi dispiace, ma proprio non me la sento do continuare!” E io gli ho fatto: Vabbe’, dai, un po’ ci siamo divertiti, perché ti devi dispiacere?” Lei è rimasta un po’ perplessa di questa fine così rapida della nostra relazione, ma contenta lei, contento io, meglio di così! Ho pensato che dovevo fare con Andrea come facevo con le ragazze perché me lo volevo portare a letto. Dopo sei ragazze un ragazzo ci sta bene! Accorcio, ok. Lo abbordo proprio di brutto, alla malandrina, gli faccio l’occhietto, lui mi sorride, penso: “è fatta!” Si avvicina e mi chiede: “Sei gay?” Io mi sento preso alla sprovvista e rispondo: “No! Cioè sì! Da una settimana.” La risposta gli è piaciuta. Vabbe’. Una cinquantina di ore dopo stavamo a letto insieme. Project, qui non si può dire (e mi sto buono!) però, ma come ho fatto a essere etero fino a 20 anni? Con Andrea non c’è stato proprio nessun problema. Pure lui mi diceva: “Beh per essere uno che è gay da una settimana te la cavi bene!” Insomma, abbiamo passato un mesetto a fare solo quello. Esami in malora, non tornavo a casa la notte. I miei erano convinti al 200% che c’avevo chissà che ragazza! Siamo proprio spariti dalla circolazione. E poi sai, oh! Cose di ormoni sono, io c’avevo 20 anni e lui 21 e quindi puoi capire. Però c’è una cosa, noi ci volevamo bene ma in un modo strano, litigavamo un sacco ma finiva sempre a letto. Certe volte mi provocava proprio perché magari non c’aveva la faccia di dirmi che lo voleva rifare e così, in un modo o nell’altro ci si arrivava. Stavamo sempre insieme, ma proprio sempre. Stessi amici e ci andavamo sempre insieme. Insomma insieme 24 ore su 24. Fino qui tu puoi dire: “Una meraviglia!” Effettivamente pure io la vedevo così ma c’erano tante cose che non capivo perché con Andrea finiva sempre nello stesso modo, non potevi nemmeno provare a prendere un discorso serio che manco mi stava a sentire. In effetti non avevamo poi tanti discorsi da fare, almeno così sembrava, è andata avanti così per 5 anni, tutto sommato anni belli, poi una sera sentiamo una canzone, mi chiede se è bella e io gli dico che in effetti non mi piace troppo, un attimo resta perplesso, mi chiede perché no? Io cerco di minimizzare perché sento che sta per arrivare il fulmine, ma lui alza i toni, ma non come faceva sempre, lo fa con freddezza, io cerco di avvicinarmi per buttarla sul piano sessuale ma mi risponde cose viperine, che non sono la sua puttana e che non lo rispetto ecc. ecc. Mi girano le scatole di butto e invece di rispondere mi prendo il giubbotto e me ne vado, mi porto appresso il cellulare ma non mi ferma e dopo non mi chiama, passano le ore e non mi chiama, lo stronzo! Me la deve fare pesare! Io ci sono stato malissimo camminavo per strada e mi veniva da piangere, la sera alle nove sono andato a casa dei miei, ho detto che Andrea quella sera non c’era e che volevo stare da loro, mi sono distratto un po’ ma il tarlo mi rodeva dentro e Andrea non chiamava. Io non volevo mollare, non gli volevo dare la soddisfazione. Dopo mezzanotte squilla il cellulare, penso che sia lui, ma non è, è Michele un amico nostro etero, che mi aggredisce, mi dice che Andrea lo ha chiamato che era disperato che io lo facevo stare malissimo, che è stato a piangere con lui al telefono per un’ora. Michele era convinto che lo avessi offeso, umiliato, che ne so. Gli ho detto che tutto era cominciato da una canzone, ma non ci ha creduto, mi ha detto che Andrea non è stupido e mi ha fatto capire che secondo lui dovevo avere fatto qualcosa di terribile. Ha insistito che lo dovevo chiamare subito. Io l’ho fatto mettendo sotto i piedi la mia dignità. Mi è costato moltissimo. Al massimo gli avrei mandato un sms e invece l’ho chiamato e dopo mezzo minuto me ne sono pentito amaramente. Mi ha detto che se mi ero stancato di lui dovevo dirglielo chiaramente, ma l’ha detto con livore, in modo aggressivo, si sentiva dalla voce. L’ho supplicato per mezz’ora, finalmente si è deciso, non a dirmi di tornare, no! Ma a rispondere “fai quello che vuoi” quando gli ho chiesto se mi voleva a casa. Ho salutato i miei e ho detto che Andrea era ritornato e che dovevo andare da lui. Quando sono tornato a casa, l’ho cercato ma si era chiuso a chiave in camera e non ha nemmeno risposto. Era notte fonda e non potevo strillare. Ho dormito sul divano. Dormito! Si fa per dire, perché la rabbia mi mangiava dentro. Il girono appresso io lavoravo di mattina e lui di pomeriggio. Quando sono tornato se n’era andato di casa, aveva raccattato tutte le sue cose e se n’era andato. Neanche un sms di saluto. I primi 5 o 6 giorni sono stato malissimo poi ho pensato che se quello è il livello del nostro comprenderci reciprocamente, beh allora è meglio che ce ne andiamo ognuno per la strada propria. Ma questo non basta, ha montato contro di me tutti miei amici, che adesso sono solo amici suoi e ha riempito la città di pettegolezzi. Dal giorno che se n’è andato sono passati 32 giorni e ormai Andrea è una storia conclusa e, da parte mia, conclusa con una sensazione di amarezza e di schifo, perché se cerco un motivo di tutto questo precipitare delle cose non ce lo trovo proprio, non riesco proprio a trovarlo. Non mi risulta che stia con un ragazzo, gli ex-amici comuni, e ora solo amici suoi, non fanno che pensare che gli ho rovinato la vita e che dovrei avere gli scrupoli di coscienza, ma io adesso sono contento che la storia sia finita così. Un po’ mi dispiace per Andrea, però penso che uno che reagisce così ha qualche rotella che non funziona. Non so se lui troverà un altro ragazzo, io l’idea me la sono fatta passare e poi quello che mi sconcerta è l’assurdità del tutto. Ho pensato che se non c’era un motivo per rompere non c’era neppure un motivo per stare insieme. In fondo io quello che gli passava per la testa non lo sapevo proprio, tutto era giocato sulla dimensione sesso, ma si vede che non basta, o forse una coppia gay io non ho mai capito che cosa possa essere. Fatto sta che oggi come oggi, dopo cinque anni di convivenza con un ragazzo mi ritrovo da capo solo, come se non fosse successo niente e comincio a chiedermi che cosa sarebbe stato se non avessi mai incontrato Andrea. Forse starei solo lo stesso, non lo so, meglio o peggio è difficile dirlo. Project, dimmi che non è finita così e che c’è ancora un futuro, adesso mi sento soltanto un passato pesante dietro le spalle. Se ci sei stasera ti rompo un po’ le scatole. Una storia come la mia, in fondo, la posso raccontare solo a te. Tu sui gay sei ottimista! Beato te! Io adesso comincio a pensare che è tutto un fallimento. Quest’estate mi avevi promesso che saremmo andati a prendere una pizza. Fissiamo una giornata perché l’esatte sta finendo, però a ora di pranzo perché la sera non posso tornare a casa troppo tardi, perché adesso sto definitivamente dai miei!

Un abbraccio
Marco

Se volete, potete partecipare alla discussione su questo post aperta sul Forum di Progetto Gay
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