domenica 26 agosto 2012

MANUALE DI SESSO GAY

Raccolgo qui di seguito alcune riflessioni sulla sessualità gay, sono cose generalissime ma credo possano aiutare ad inquadrarne concretamente gli elementi fondamentali.

La parola “omosessualità” pone l’accento sulla dimensione sessuale e, in questo modo, allontana da una visione realistica della omosessualità stessa che non è un comportamento sessuale ma una forma d’amore.

L’omosessualità consiste nella tendenza ad innamorarsi e a creare relazioni affettive e sessuali con persone dello stesso sesso, è una variante naturale della sessualità umana che riguarda circa l’8% della popolazione, sia maschile che femminile, più o meno nelle stesse proporzioni.

L’omosessualità è vissuta con disagio, cioè non è vissuta nella pienezza del suo valore umano, quando uno dei due elementi costitutivi, affettività e sessualità, viene eliminato o sottovalutato.

Il rifiuto dell’affettività gay porta a vivere l’omosessualità in dimensione esclusivamente sessuale, evitando qualsiasi coinvolgimento affettivo. In questo modo la sessualità tende a compensare l’affettività assente espandendosi e diventando un valore pervasivo. La partecipazione affettiva, che è la base della soddisfazione in un rapporto interpersonale e anche in un rapporto che coinvolge la sessualità, venendo meno, toglie alla sessualità il suo valore più alto e quindi la capacità di essere profondamente gratificante.

La sublimazione della sessualità, legata spesso a forme di educazione repressive della fisicità del bambino e dell’adolescente, trasmesse attraverso comportamenti mai espansivi degli adulti, toglie alla omosessualità, in modo più o meno marcato, la spinta della pulsione fisica o induce a vivere quella pulsione fisica con sensi di colpa, come se la fisicità potesse degradare l’amore.

Per vivere bene la propria sessualità e quindi anche la propria omosessualità occorrono entrambe le componenti, cioè sia l’affettività che la sessualità.

Affettività e sessualità omosessuale sono profondamente influenzate dall’educazione. Nei paesi del Nord Europa, in cui l’omosessualità è considerata una cosa normale, i problemi di non accettazione sono praticamente inesistenti, nei paesi dell’Europa del Sud e in molti altri paesi, dove pure non esiste nessuna criminalizzazione della omosessualità ma permane tuttavia una mentalità diffusamente omofoba fomentata dalle religioni e da certi gruppi politici, i problemi di non accettazione della omosessualità sono diffusi e i gay vivono in situazioni di disagio. Esistono purtroppo ancora oggi paesi in cui l’omosessualità è criminalizzata e porta all’impiccagione in piazza addirittura di ragazzi sedicenni. In questi paesi si mette in atto una vera e propria azione di sterminio in aperta violazione dei più elementari diritti umani.

L’educazione sessuale degli adolescenti e in particolare degli adolescenti gay, inesistente, in Italia, a livello istituzionale o implicitamente delegata alla chiesa, diviene di fatto appannaggio della pornografia, che ha alla base interessi economici colossali che nulla hanno a che vedere con l’educazione sessuale e con il benessere sessuale dei ragazzi e degli adulti. La pornografia finisce per creare moduli di comportamento sessuale che si radicano profondamente nella mente degli adolescenti. La pornografia enfatizza solo la componente sessuale e tende a deprimere e a svalutare la componente affettiva. Un ragazzo gay mi diceva: “Preferisco mille volte un film a tema gay, magari con un minimo di sesso, rispetto ad un porno. In un film mi ci rivedo, c’è una storia, ci sono sentimenti che sento anche miei, in un porno c’è solo sesso cinematografico che ha ben poco a che vedere con la realtà.” Un altro ragazzo mi diceva: “Vedo in genere la prima parte dei porno, dove c’è qualcosa che ha un minimo di senso affettivo, poi, quando cominciano a fare sesso a tutta forza, cambio, tanto è sempre la stessa cosa.”

Un rapporto serio tra due ragazzi, sia a livello affettivo che a livello sessuale, presuppone, come condizioni minime, il rispetto e la stima personale basata su una conoscenza reciproca non superficiale. Senza questi presupposti non si costruiscono rapporti umani seri di nessun tipo.

Nell’uso della sessualità, oggi, data la consapevolezza dei rischi connessi alle malattie sessualmente trasmissibili, e in primo luogo dell’aids, il rispetto delle regole di prevenzione rappresenta una priorità assoluta e inderogabile, sia per il rispetto di sé che per il rispetto dell’altro.

Nella sessualità gay non esistono obblighi o regole di nessun genere, non esistono modelli di comportamento, non esistono pratiche sessuali indispensabili né copioni o rituali obbligatori. Non bisogna farsi condizionare in nessun modo da modelli di comportamento prefabbricati, meno che mai da quelli derivati dalla pornografia.

La sessualità ha tanto più valore quanto più è spontanea. La sessualità di coppia si costruisce in due, confrontandosi alla pari. Le forzature sono sempre segno di scarso rispetto o di immaturità.

Non è raro che i ragazzi gay si sentano a disagio perché avvertono che il loro desiderio sessuale non corrisponde ai modelli veicolati dalla pornografia o alle richieste del partner, questo disagio si basa sull’errato presupposto che la sessualità gay debba seguire un copione in cui i comportamenti sono predefiniti. In realtà, la soluzione dei problemi di armonia sessuale è il tipico banco di prova della capacità di resistenza di una coppia. Una coppia solida trova “la sua” strada verso “la sua” sessualità guardando solo alle persone e mettendo da parte qualunque schema prefissato di comportamento.

La sessualità gay non è un surrogato, una brutta copia, un analogo della sessualità etero. Un ragazzo gay non cerca nel suo ragazzo il surrogato o il sostituto di una ragazza, ma è innamorato del suo compagno proprio perché è un ragazzo e l’affettività che lo porta verso quel ragazzo presuppone che siano appunto due ragazzi e che si muovano su piano di assoluta parità.

In un rapporto d’amore, e quindi anche in un rapporto omosessuale, si richiede la massima onestà reciproca, cioè il dire sempre all’altro ciò che si prova e ciò che si pensa con totale lealtà. Nascondere i propri pensieri al proprio compagno per paura della sua reazione significa temerlo o considerarlo incapace di un confronto alla pari e queste cose sono segno di un rapporto non paritario.

La soddisfazione nella sessualità non viene da una o da un’altra specifica pratica sessuale ma dal fatto che la sessualità è vissuta con un profondo coinvolgimento affettivo.

La masturbazione individuale è un’attività sessuale fondamentale che contribuisce nell’adolescenza a strutturare la sessualità adulta creando associazioni stabili tra fantasie sessuali e reazioni fisiologiche di erezione e di eccitazione sessuale, contribuendo cioè a fissare gli archetipi sessuali di una persona ossia i tipi e le caratteristiche fisiche in grado di indurre una reazione sessuale fisiologica. La masturbazione non è né un comportamento infantile né un modo di fare da sfigati ma è una cosa che va presa sul serio e va valorizzata non riducendola per nessuna ragione ad un modo per “scaricarsi”.

La masturbazione non è un comportamento adolescenziale che si supera quando si vive in coppia, ma è una componente ordinaria della sessualità di un individuo che non sparisce ma si dirada quando c’è una stabile vita di coppia e che, nella vita di coppia, serve a mantenere un contatto anche a distanza col proprio partner quando questo è lontano.

La masturbazione, non è una perdita di tempo ma, come tutte le attività sessuali, richiede tempo, e va praticata in condizioni di tranquillità e, possibilmente, senza interruzioni. Se la masturbazione è troppo veloce lascia senso di insoddisfazione. I tempi adeguati, in queste cose, sono fondamentali. La masturbazione non è e non deve essere un’attività meccanica ma deve coinvolgere la fantasia sessuale in modo profondo, cioè deve consentire di vivere proiettivamente o di rivivere nel ricordo esperienze sessuali particolarmente desiderate e coinvolgenti.

Le fantasie masturbatorie, cioè le fantasie che accompagnano la masturbazione, sono il primo indice di orientamento sessuale. La difformità tra le fantasie masturbatorie e i comportamenti sessuali di coppia è uno dei principali segni di disagio nella sessualità di coppia. Un ragazzo che ha un compagno ma che preferisce masturbarsi usando un porno più che pensando alla sessualità che ha vissuto col compagno, molto probabilmente ha vissuto una sessualità di coppia non appagante.

Affettività e sessualità in una relazione omosessuale seria vanno sempre insieme. È cosa comunissima per esempio che anche solo parlare al telefono col proprio compagno faccia andare in erezione, ci sarebbe se mai da stupirsi se non accadesse. È cosa frequentissima, se i due partner sono lontani, masturbarsi insieme mentre si sta al cellulare o in cam, tutto questo è un modo di conservare vivo anche l’interesse sessuale. Sarebbe in vece sintomo serio di disagio se un ragazzo, nel colloquio telefonico col partner lontano si limitasse a sole formule di cortesia e poi si masturbasse guardando un video in rete. In una situazione del genere è probabile che non esista neppure un rapporto di coppia.
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