martedì 19 giugno 2012

SESSO TRA UN GAY E UN ETERO

Ciao Project,
sono un ragazzo di 17 anni, quasi 18, e penso di essere gay o meglio sono gay anche perché le ragazze mi lasciano del tutto indifferente. Ti voglio raccontare la mia storia, non so se una cosa del genere è capitata ad altri ragazzi ma in pratica ha occupato il mio cervello da più di due anni. Quando stavo in prima superiore, un interesse per i ragazzi ce lo avevo già e mi masturbavo solo pensando ai ragazzi, mi piacevano ma non mi ero mai veramente innamorato di un ragazzo e ancora meno di una ragazza. Diciamo che il mio interesse era solo sessuale, o forse era così perché non poteva essere diversamente. Dunque, aprile 2010, seconda superiore, si fa la gita scolastica, io chiaramente mi ci fiondo perché penso che magari può pure succedere qualcosa, a stare tanto tempo coi ragazzi qualche occasione si crea, non dico di sesso, ma almeno di vederli nudi, o almeno in mutande, che per me sarebbe già stato moltissimo. Dovevamo stare fuori quattro notti, la prima abbiamo fatto tardissimo, causa discoteca e siamo tornati in albergo che erano quasi le tre, quindi siamo crollati dal sonno, la seconda notte si sono pure ubriacati hanno vomitato per terra, proprio un comportamento da deficienti. Il bello è venuto la terza notte. Stavamo in camera in tre e sono venuti altri tre ragazzi, quindi eravamo sei, tutti maschi, e hanno cominciato a parlare di sesso, ma seriamente. Io mi chiedevo come potessero parlare così in modo disinvolto, proprio senza nessun problema. Io in pratica stavo a sentire, dicevano tutto quello che provavano per le ragazze, che provavano a toccarle e a farsi toccare quando potevano, che si masturbavano pensando alle ragazze. Io non sarei mai stato capace di fare discorsi simili. Sono rimasti a parlare per più di tre ore, erano proprio contenti, si vedeva che era una cosa che li metteva a loro agio. Uno dei miei compagni di stanza era in erezione e c’è rimasto tutto il tempo, a me stare con loro faceva un effetto fortissimo, mi veniva duro ma se anche se ne fossero accorti, in una situazione come quella, non sarebbe stato un problema perché stavamo parlando di ragazze. Io poi sono gay e non lo sa nessuno ma se lo dicessi non ci crederebbe nessuno. Non ho mai avuto il problema che qualcuno mi prendesse per gay e adesso comincio ad avere il problema opposto, che qualche ragazza possa pensare che le sto facendo il filo. Le ragazze mi vengono dietro e questo mi imbarazza parecchio. Dunque quella sera per me è stata una bellissima serata anche se mi rendevo conto che quella intimità coi miei amici era tutta basata su un equivoco, però ho provato una forma di quasi intimità sessuale coi miei amici che mi è piaciuta moltissimo. L’ultima notte stavo in una stanza a due e lì è successo quello che ti puoi immaginare, il mio amico ha cominciato a parlare di ragazze poi il discorso è passato sul sesso, un po’ più proprio fisico ed è finita che ci siamo masturbati reciprocamente. Per me era la cosa più eccitante che mi fosse mai capitata. È durata poco, massimo 10 minuti. Ero proprio sconvolto dal fatto di poter fare col mio compagno una cosa simile e avevo cominciato a pensare che alla fine fosse gay, perché mi ha detto che era stato molto bello. Poi siamo andati a dormire. Io non ho chiuso occhio, mi ripassavo mentalmente tutte le sensazioni di qualche minuto prima, ero convinto che il mio compagno fosse gay e mi sentivo straordinariamente felice perché era quello che mi piaceva di più tra tutti i miei compagni. Volevo fargli capire che gli volevo bene, che mi ero innamorato di lui e tutto il resto. La mattina tutto tranquillo come se non fosse successo nulla, io provo a fargli un sorriso ma è del tutto preso da altre cose, dall’ultima escursione della gita, della macchina fotografica ecc. ecc. e non mi guarda nemmeno, ma non deliberatamente, proprio così come gli veniva naturale, poi mi risponde in modo amichevole ma diciamo così amichevole ordinario. La gita finisce, ricomincia scuola, tutto come se tra noi non fosse successo niente, io mi guardo bene dal fare discorsi. In pratica non se ne è parlato più, sono passati due anni, anche quest’anno siamo andati in gita insieme e siamo capitati nella stessa stanza, adesso lui sta con una ragazza o meglio fa il filo a una ragazza che non lo guarda nemmeno e ci sta proprio male, me ne ha pure parlato seriamente durante la gita e una sera era proprio sul punto di mettersi a piangere, praticamente quella ragazza adesso è la sua fissa, ma il guaio è che non è la sua ragazza. Io ho cercato di consolarlo da bravo amico “etero” che sa dare consigli agli amici su come si trattano le donne. A un certo momento ho preso tutto il coraggio che avevo e gli ho detto: “ti ricordi di due anni fa?” Lui mi ha risposto che si ricordava della nottata in sei in una stanza a parlare di ragazze e che era stato bellissimo. Quello che era successo tra noi sembrava che non se lo ricordasse nemmeno, poi sorridendo ha fatto capire che invece se lo ricordava ma ha concluso: “Vabbe’, ma allora eravamo ragazzini!” Io ho risposto con un sorriso come a dire: “sì, è vero”, comunque la sua battuta per svalutare la cosa per me è stata una colettala, io speravo che la gita di quest’anno fosse un’occasione per chiarirci e invece per me è stata un’occasione per capire che se non so che un ragazzo è gay è meglio che non ci penso proprio. Ho capito che lo stesso fatto per me e per lui aveva un significato completamente diverso, a me sembrava l’inizio di una storia d’amore, per lui era una stupidaggine da ragazzini. Eppure io sul ricordo di quella notte ci ho vissuto due anni intensissimi, sognando a occhi aperti, aspettando un suo cenno, interpretando tutto quello che diceva e che faceva in modo gay. Almeno adesso ho aperto gli occhi.
Se vuoi, pubblica pure questa e-mail.
Grazie di tutto quello che fai!
Aldo (nome inventato però mi piace perché sono Alto! Ih ih!!)
__________
Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul forum di Progetto Gay:

Nessun commento: