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venerdì 8 giugno 2012
GAY E SCUOLA DI PREGIUDIZI
Caro Project,
sono
un ragazzo di 19 anni, tra poco farò la maturità e me ne andrò dalla
scuola. Non vedo l’ora! Perché per me è stata un’esperienza negativa
sotto troppi punti di vista. Premetto che ho sempre avuto buoni
risultati, non eccellenti ma buoni certamente sì e studiare mi piace, ma
a scuola mi sono sentito come in prigione, in un ambiente in cui ho
dovuto fingere e fare l’equilibrista per non finire nel ridicolo e
nell’emarginazione. Sono un ragazzo normalissimo, solo che sono gay, non
sono mai andato dietro alle ragazze e quando le ragazze mi si mettono
appresso mi sento a disagio e non so come liberarmene e loro si sentono
rifiutate ed è sgradevole per tutti e due. Oggi mi è venuto tra le mani
un documento di programmazione per il prossimo anno (io non ci sarò!) in
cui in cui prevedono un cineforum su alcol, droga, omosessualità e
violenza tra i giovani. Hanno messo l’omosessualità in mezzo tra la
droga e la violenza! Per loro sono comunque devianze e sono sullo stesso
piano. I pregiudizi li vedi proprio in queste cose. Poi le lezioni, una
cosa grottesca, la prof. di Italiano che sa il libro a memoria ed è
patita di d’Annunzio ce lo ha esaltato in tutte le salse, abbiamo fatto
tanta letteratura anche recente ma Gadda no, Pasolini no, Bassani no,
per fortuna che li avevo letti per conto mio e forse è meglio che non li
abbia trattati, di latino è patita di Ovidio, mah! Quando ha parlato di
Petronio lo ha presentato come se Petronio fosse una specie di
implicito moralista fustigatore dell’omosessualità e il libro, scelto da
lei, della omosessualità in Petronio ne accenna in una sola riga e in
termini di ipotesi! O la prof. e chi ha scritto il libro non hanno mai
letto Petronio, cosa che non credo, oppure la necessità di censurare è
tale che ci si deve abbassare proprio a falsare consapevolmente le cose
per quieto vivere e a presentare Petronio come un mezzo prete! La prof.
di Scienze, dico di Scienze non di Filosofia, dà per scontato che essere
gay è una malattia mentale e che gay si diventa e quindi bisogna stare
attenti! Parole sue. È quasi incredibile che una persona che in tante
altre cose ha anche una sua competenza seria, almeno per quello che
posso capirne io, sulle questioni che toccano l’omosessualità sia del
tutto succube di preconcetti assurdi. Il prof. di Matematica, quando è
capitato di parlare di queste cose, le ha subito messe da parte dicendo
che aveva ancora tante cose da fare del programma e che non poteva
“perdere tempo”. La prof. Di Filosofia si salva un po’ ma anche lei
glissa del tutto, almeno non dice che i gay sono anormali e, dato
l’ambiente del mio liceo, è già molto. Io faccio anche Religione,
soprattutto per vedere come la rigirano, il prof. è un prete giovane un
po’ appiccicoso, sempre molto pappa e ciccia coi ragazzi, amicone di
tutti, ma mi dà tanto l’impressione di uno che recita una parte. Con lui
è capitato una volta di parlare di omosessualità, ha detto che la
chiesa non può accettare chi confonde il sacramento del matrimonio
(riferito egli etero) col “divertirsi” (riferito ai gay), che la chiesa
capisce i problemi di queste persone, non le giudica e le rispetta “come
si devono rispettare tutte le persone”, questa specificazione mi ha
imbestialito! Poi ha cominciato a parlare di famiglia e il discorso gay è
finito qui! A scuola c’è su queste cose un equilibrio della paura,
ognuno si limita a dire solo cose ovvie, cose che non possono non essere
accettate da tutti. È la fiera delle ovvietà e dei grandi principi che
sono talmente generali e astratti che non si significano più nulla.
Anche la politica è una realtà totalmente tabù e tutti gli argomenti
tabù vengono accuratamente evitati da tutti. Il prete di religione non
parla di omosessualità e di politica, non c’è possibilità di
discussione, gli altri hanno i programmi, gli esami ecc. ecc., poi leggi
le carte e parlano di “formazione integrale della persona”, il che è
non solo ridicolo ma grottesco. Ma in fondo i prof. li posso pure
capire, nessuno vuole rogne, basta portarsi lo stipendiuccio a casa!
Fare questioni di principio per difendere i gay? No! Troppo rischioso e
non vale proprio la pena! Anche perché se qualcuno provasse a fare
diversamente lo metterebbero subito a tacere o finirebbe nel ridicolo.
Ma quello che mi fa imbestialire sono soprattutto gli studenti; sono
assolutamente certo che se qualche prof. provasse a fare una lezione
meno stupida parlando “anche” di omosessualità in modo onesto, verrebbe
subito etichettato come gay dai suoi stessi studenti con tutto quello
che un fatto del genere comporta e penso che possa essere una vera forma
di ricatto e di persecuzione, perché vedo certi miei compagni e
soprattutto compagne che fanno dei commenti allucinanti, che sono pronti
al linciaggio perché per loro è solo un gioco che afferma la loro
superiorità. La stessa prof. di Filosofia ha fatto più volte finta di
non sentire commenti del genere e questo è vergognoso. Ma, mi chiedo, se
fosse intervenuta che cosa avrebbe ottenuto? L’avrebbero considerata
nella migliore delle ipotesi una stupida che ha tempo fa perdere. Così
va la scuola, almeno la mia. Me ne voglio andare dalla mia regione, non
dico dall’Italia, ma voglio vivere in un posto civile, dove il rispetto
c’è veramente, dove una persona può essere se stessa senza aver paura e
senza dover ricorrere a funambolismi vari per non beccarsi la nomina di
gay con tutto quello che viene appresso. Ho letto di scuole del nord
dove le cose sono molto diverse, evidentemente ci sono ancora due Italie
e io mi trovo in quella meno civile. Leggo di ragazzi che frequentano
scuole dove hanno potuto addirittura fare coming out coi compagni di
classe e trovarsi un ragazzo. Per me queste cose sono sull’altra faccia
della luna.
Se vuoi, pubblica pure la mail, ma togli l’ultima parte.
Uno studente inca..ato!
__________
Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post, aperta sul Forum di Progetto Gay:
http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=21&t=2516Read this post in English: http://gayprojectforum.altervista.org/T-gays-and-school-of-prejudices
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