mercoledì 15 luglio 2009

SESSO E AMORE GAY

Ciao Project,

credo che i complimenti per Progetto Gay te li abbiano fatti tante volte ma ci volevo aggiungere i miei. È stata proprio una scoperta importante per me. Ho passato molte ore a leggere e mi ci ritrovo. Sono cose molto mie e penso di tantissimi altri ragazzi. Ma vengo al punto.

Mi chiamo Maurizio, ho 26 anni, vabbe', gay da sempre e tutto sommato, direi, senza problemi, un po' di solitudine ma senza paranoie, in sostanza unna cosa molto media, ho dedicato il mio tempo ad altro, ho finito gli sudi e adesso lavoro e il mio lavoro mi piace e mi gratifica almeno un po'. Circa un anno fa, per la precisione a settembre del 2008, ho conosciuto un ragazzo di 19 anni, adesso ne ha venti. Eravamo in treno, seduti vicini. Lo avevo notato perché è un bel ragazzo, non bellissimo ma molto dolce. Insomma mi ha chiesto se avevo l'orario ferroviario e io lo avevo. È cominciata così, con un imbarazzo enorme. Faceva di tutto per continuare a parlare con me e io lo assecondavo, ma senza dare troppo nell'occhio. Ovviamente mi sono chiesto mille cose sul suo conto, in pratica il mio cervello si è messo a lavorare. Era della provincia di Viterbo, io sono di Roma, cercava un treno per arrivare al suo paese, ma tra coincidenze di treni e corriere ci avrebbe messo una vita. Non sapevo si offrirmi di accompagnarlo perché la cosa poteva sembrare strana, ho aspettato fini quasi alla fine del viaggio e poi ho lanciato la proposta. Mi ha risposto con un sorriso incredibile. A Roma siamo andati un attimo a casa mia (vivo solo), abbiamo bevuto una limonata fredda e dopo pochi minuti eravamo in macchina. Credo sia stato il più bel viaggio della mia vita, anche se di lui non sapevo nulla. La conversazione si è sciolta un po' lungo la strada ma non molto, mai un accenno a ragazze, né da parte sua né da parte mia, pochi chilometri prima dell'arrivo, dopo una pausa della conversazione durata diversi secondi, mi ha detto: "Io sono gay, ma forse non te lo dovevo dire". Gli ho risposto: "Anche io sono gay". Dopo è caduto un imbarazzo terribile e non abbiamo detto più niente fino a destinazione. Una volta sotto casa sua mi ha detto: "Mi daresti il tuo cellulare?" Gli ho detto di sì e ci siamo scambiati i numeri. Poi ci siamo dati una stretta di mano molto spartana e lui è salito a casa. Al ritorno non sapevo che pensare, ma sono stato per tutta la strada a pensare a lui e al senso di quello che era successo. Io non l'ho chiamato e nemmeno lui si è fatto sentire per diversi giorni. Un po' mi dispiaceva ma ormai ero rassegnato al fatto che fosse finita così. Dopo circa 10 giorni mi chiama e mi dice che sarebbe venuto a Roma e mi propone di pranzare insieme. Ovviamente gli ho detto di sì. Ci siamo visti ed è stata una giornata molto molto particolare. Io stavo bene ma non mi sentivo innamorato e francamente non avevo in mente di costruire con lui una storia, però stargli vicino mi piaceva, piano piano l'atmosfera a si è sciolta un po', ogni tanto sorrideva ma con un sorriso dolcissimo. Quello che mi ha colpito più di ogni altra cosa è che l'ho sentito affine, capivo perfettamente i suoi modi di reagire, tra noi c'era una comunicazione quasi incredibile. In breve, dopo quella voltaci siamo visti almeno una volta ogni 15 giorni, io andavo da lui in provincia di Viterbo o più frequentemente lui veniva da me a Roma perché vivo solo ma tra noi non c'è mai stato nulla a livello fisico, in pratica siamo amici, io direi molto più che amici. Se è il sesso che discrimina tra amicizia e amore, tra noi non c'è amore. Di eventuali coinvolgimenti sessuali non ne abbiamo mai parlato, ti dico mai e aggiungo che lui non fa parte delle mie fantasie sessuali, non mi sono mai masturbato pensando a lui, non so come spiegarmi, per me è una persona unica che non saprei collocare in nessuna categoria. Tra noi non c'è grande disinvoltura, non ci siamo mai toccati, neppure dati una carezza, niente di tutto questo e non abbiamo mai parlato di cose sessuali, nemmeno a livello teorico. Dopo la prima ammissione di essere gay il discorso è stato del tutto messo da parte. Mi piacerebbe sapere quello che lui prova per me ma non oso chiederglielo perché penso che lui provi qualcosa di diverso da quello che provo io e allora, magari anche solo parlandone, si può distruggere tutto. Ho provato a pensare a lui in termini sessuali ma è una forzatura. Certe volte penso che ci voglia tempo, ma ormai sono passati dieci mesi e non è cambiato nulla eppure per me la sua presenza ha un senso forte, perché mi fa stare bene, non mi eccita, questo no, ma è una cosa importante. Ho pensato che se magari tra noi ci fosse un minimo di contatto, forse qualcosa succederebbe anche dentro di me e comincerei a vederlo in un altro modo, ma forse non è nemmeno vero. Diciamo che mi piacerebbe capire e chiarire che cosa in realtà sto vivendo. Project, ma una cosa del genere è una storia d'amore? Io non lo so. Tu dici sempre che per avere una storia d'amore ci vuole un coinvolgimento sessuale forte, be' io questo coinvolgimento forte verso di lui non ce l'ho. Che succederà in futuro? Cambierà qualcosa? Eppure siamo due gay e ce lo siamo detto chiaro. Io prima di conoscere lui ho anche avuto un ragazzo, con quel ragazzo il coinvolgimento sessuale c'era, ma probabilmente non c'era amore. Con il ragazzo di Viterbo il coinvolgimento sessuale, almeno a livello esplicito, non c'è ma forse un po' d'amore c'è. Che ne pensi Project? Mi piacerebbe parlarne un po' se vuoi. Ti unisco il mio contatto msn ( - omissis - ). Se vuoi pubblica questa mail, mi piacerebbe sapere che cosa ne pensano i ragazzi.

Se volete, potete partecipare alla discussione su questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:

http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=23&t=333

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