mercoledì 15 luglio 2009

CAPIRE UN FIGLIO GAY

Caro Project,

le scrivo dopo molte incertezze. Sono un uomo di 55 anni e mio figlio alcuni gironi fa mi ha detto che è gay, o forse dovrei dire mi ha fatto capire che è gay, perché non lo ha detto in modo esplicito ma il senso del discorso era chiaro. Sono ancora fortemente perplesso per quello che mio figlio mi ha voluto fare capire, io di queste cose non so nulla ma sto cercando di capire e di non restare alla superficie e in questo il suo Progetto è stato per me illuminante. Vorrei che comprendesse che mi sono sentito veramente spiazzato. Mio figlio ha 21 anni e mi sono posto mille domande, mi sono chiesto che cosa ho sbagliato. Capisco che questo discorso per lei possa essere assurdo, ma io avevo in testa tante idee, forse sbagliate, sul fatto che la sessualità dipende dall’educazione e in qualche modo pensavo (e purtroppo non riesco a liberarmi del tutto dal mio pregiudizio) che l’omosessualità sia qualcosa di sbagliato ma penso che lei possa capire anche me. Non ho mai avvertito in mio figlio nessuna situazione di disagio, l’ho sempre visto come un ragazzo normalissimo, per un po’ aveva anche avuto una ragazza e ne sembrava felice. Non ha mai avuto conflitti con me o con mia moglie, o almeno niente di visibile. Insomma non riesco a capire perché sia gay e soprattutto non sono certo che lo sia veramente. Sono stato molto combattuto sull’idea di mandarlo da uno psicologo, poi è capitato che lui ha accennato all’argomento in un modo che non lasciava dubbi circa il fatto che non avrebbe accettato l’aiuto di nessuno e allora, dopo aver sentito mia moglie, abbiamo deciso di non fare nessuna proposta del genere. Non le nascondo che dopo quel discorso i nostri rapporti sono cambiati, è una cosa che mi fa stare male e credo che anche mio figlio ci stia male, ma cambiare rotta è molto difficile, in pratica, se prima parlavamo poco, adesso non parliamo affatto. Che cosa posso fare per mio figlio? Non so proprio come comportarmi, io la sensazione di disagio la sento, non riesco a far finta che non sia così. Ho letto quello che ha scritto nel forum alla sezione genitori, e ho notato che in pratica il Progetto è frequentato solo dai ragazzi e i genitori ci sono capitati solo in pochissime occasioni. Sinceramente leggendo i testi pubblicati sul Progetto ho avuto l’impressione di capire mio figlio come non lo avevo mai capito, riesco a intuire quello che può passargli per la mente. Mi farebbe piacere che frequentasse un ambiente come quello del Progetto ma ho paura che possa prendere altre strade. Caro Project, parliamoci chiaro, ci sono tanti altri modi di vivere l’omosessualità che mi fanno tremare al solo pensiero. Al limite, se mio figlio mi facesse conoscere il suo ragazzo (se e quando ne avrà uno) penso che alla fine lo accetterei perché saprei che sta bene, ma sono terrorizzato all’idea che possa cercare una strada sua e una strada sbagliata senza dirmi nulla. Mi sono accorto di non conoscere per niente mio figlio ed è stata una scoperta difficile da accettare. Che posso fare per non perdere i contatti? Mi sento profondamente inadeguato. Non vorrei per nessuna ragione che mio figlio si cacciasse nei guai. Prima conoscevo i suoi amici, almeno di vista e di nome, adesso ha altri amici dei quali non so assolutamente nulla. Lo so che un ragazzo di 21 anni ha bisogno di privacy e magari si fa anche lui mille complessi, ma io non so che fare. Project, ci sono diverse altre cose di cui avrei bisogno di parlarle con lei, se avrà la bontà di ascoltarmi. Le invio il mio contatto msn (omissis) e spero di sentirla presto perché sto vivendo un momento di grande incertezza. Se lo ritiene possibile, pubblichi questa mail, gradirei moltissimo conoscere che cosa ne pensano i ragazzi.

A presto. M. A.

Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:
http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=15&t=334

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