martedì 27 marzo 2012

GAY SOLO NELLA MASTURBAZIONE

Ciao Project,
scriverti questa mail mi riesce molto difficile ma ho letto tante cose che hai scritto e penso tu possa darmi una risposta seria. Ho 22 anni, mi sento realizzato sotto tanti profili: studio, amici, ecc., mi dicono che sono un bel ragazzo, io penso nella media, ho una ragazza da tre anni e con lei ho anche una vita sessuale, facciamo l’amore più o meno tutte le settimane, le cose funzionano nel senso che non ho mai avuto problemi di erezione o cose del genere. Io non prendo l’iniziativa, aspetto che lo faccia lei, così mi sento a mio agio, ormai succede da anni. All’inizio c’era molto la curiosità del sesso in sé o meglio il lasciarsi andare perché in effetti è stata lei che si è innamorata di me, mi sentivo al centro delle sue attenzioni e dei suoi desideri e le cose venivano da sole anche se non ho mai provato un vero desiderio sessuale, cioè quando stavamo lontani per più tempo, di lei mi mancava la compagnia, se vuoi anche l’intimità, ma non il sesso come tale. Ma dopo aver letto i tuoi post, confesso che mi sono venuti parecchi dubbi per la testa perché, anche se in effetti non l’avevo mai considerata una cosa importante, in pratica da sempre, quando mi masturbo immagino situazioni sessuali che coinvolgono “anche” ragazzi e anzi ultimamente è come se quell’anche fosse diventato essenziale. Nelle mie fantasie le donne ci sono ma, diciamo così, sono sempre meno fondamentali, è come se fossero una scusa che mi permette di stare in situazioni sessuali con altri ragazzi e, in effetti, la cosa che più mi eccita in queste fantasie è proprio quel clima di complicità che si forma con gli altri ragazzi, un po’ l’idea di fare insieme qualcosa di sessuale, di farlo con una ragazza, ma di farlo insieme ad altri ragazzi, come se la cosa fatta solo con la ragazza perdesse senso. Mi è capitato circa un mese fa di sognare una situazione simile, cioè di sognare di trovarmi insieme con un ragazzo a parlare di sesso (di sesso fatto con le ragazze) però per me l’importante era sentire parlare di sesso quel ragazzo, era una cosa eccitante fino all’orgasmo e ho notato che l’orgasmo è arrivato pensando al ragazzo non alla ragazza. Nei giorni dopo il sogno, che mi ha parecchio sconvolto, ho cominciato a masturbarmi pensando esclusivamente a un ragazzo e la cosa mi veniva proprio spontanea, non era un mettermi alla prova, però con la mia ragazza non è cambiato nulla, non ho avuto problemi sessuali con lei anche se non le ho detto nulla né del sogno né delle masturbazioni pensando a un ragazzo. D’altra parte anche prima nelle mie fantasie c’erano dei ragazzi anche se sempre però, diciamo così, la parte strettamente sessuale, era concentrata o almeno sembrava concentrarsi tutta sulla ragazza. Insomma, con la mia ragazza non è cambiato nulla, ma dentro di me qualcosa è cambiato, non lo posso negare, mi sono detto che alla fine potrei anche essere bisex e che non sarebbe una tragedia, però resta il fatto che non mi sono mai innamorato di un ragazzo, almeno fino adesso, e non riesco ad immaginarmi con un ragazzo a scambiarmi tenerezze come faccio con la mia ragazza. Cioè, è come se adesso io fossi bisex, o meglio fossi gay ma solo nella masturbazione. Io faccio sport da quando ero ragazzino, vedo spessissimo altri ragazzi nudi ma questo non mi fa nessun effetto, ormai quelle cose le vedo senza nessun alone sessuale e mi sono proprio indifferenti. Ho tanti amici con i quali mi sento molto libero nei comportamenti ma sono tutti etero e in fondo penso di essere etero anche io e sui miei amici non ho mai avuto fantasie sessuali di nessun genere (ma nemmeno sulle mie amiche) certe volte penso che nelle questioni sessuali ho bisogno di qualcuno che prenda l’iniziativa come è successo con la mia ragazza e penso che io dopo gli andrei appresso. Non ho la vocazione del conquistatore ma del conquistato, anche se sono maschile al 100%. Se ho un desiderio affettivo riguardo ai ragazzi è quello di essere corteggiato da un ragazzo, di diventare il centro della sua attenzione, penso che in una situazione simile finirei anche per sciogliermi del tutto … o forse no, non lo so. Ma si può essere gay solo nella masturbazione? È importante, certo, ma non penso che basti, cioè alla fine bisogna pure innamorarsi di un ragazzo. Forse non mi è ancora successo ed è solo questione di tempo, ma non so che pensare, non so se desiderare che succeda oppure no, perché se succedesse mi troverei in terribile imbarazzo con la mia ragazza che di tutte queste cose non sa niente e forse è bene che non le sappia. Di cercare ambienti gay non mi passa proprio per la testa e già mandarti questa mail mi richiede di superare un imbarazzo terribile. Aspetto una tua risposta. Se vuoi, pubblica la mail, perché mi sono tenuto sul generico e quindi si può fare.
Sando
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Nota di Project.
Mi capita spesso di parlare con ragazzi che si avvicinano all’idea di essere gay per passi successivi e che restano con mille dubbi in mente finché non vivono la loro prima vera storia d’amore gay. Molti, direi la maggior parte, come Sando, arrivano alla consapevolezza di essere gay dopo essere passati per la consapevolezza di non essere comunque del tutto etero, proprio attraverso la dicotomia tra la sessualità di coppia che resta etero anche se non è vissuta in modo molto coinvolgente e la masturbazione che assume progressivamente connotazioni sempre più marcatamente gay. Devo dire che questo percorso interessa la grande maggioranza di quel 30/35% di gay che hanno avuto una vita sessuale etero ed è in sostanza un quadro piuttosto tipico. Effettivamente nel caso di Sando non si presenta nessuna delle classiche complicazioni che accompagnano questo processo e qui bisogna aprire una parentesi.
La sessualità, tutta la sessualità, anche quella etero, può essere vissuta realmente senza problemi solo quando c’è un adeguato retroterra solido dal punto di vista affettivo e una consistente misura di autostima. Ho avuto modo di parlare privatamente con Sando e posso dire che ha un rapporto molto bello con i genitori e tra l’altro ha avuto la fortuna di avere genitori che si vogliono bene e ha visto fin dall’infanzia un atteggiamento affettivo serio tra loro. Sando è cresciuto sereno, senza tabù assurdi per la testa e a 22 anni ha una maturità che purtroppo che molti non raggiungono nemmeno a 40. Un po’ è merito suo ma in grandissima parte è merito della sua famiglia che gli ha creato un ambiente favorevole. Parlando con lui ho potuto capire che la famiglia con ogni probabilità non gli porrebbe nessun problema se lui fosse gay e che anzi il padre si deve essere reso conto che la storia con la sua ragazza non è per Sando realmente un amore travolgente e gli ha fatto capire che se la storia dovesse finire non si stupirebbe più di tanto. Probabilmente il padre non sospetta che il figlio possa essere gay ma gli ripete spesso: “in quelle cose devi fare sempre e solo quello che ti senti di fare e devi infischiartene di quello che pensano gli altri!”.
Detto quindi che non ci sono state pressioni familiari di nessun tipo né forme di intrusione dei genitori con tentativi di istituzionalizzare e incanalare il rapporto con la ragazza verso una soluzione matrimoniale, Sando si è sentito sostanzialmente libero di seguire le sue pulsioni, il che è una cosa di grandissimo valore. Al momento non è in grado di valutare, diciamo così, la completezza del suo essere gay perché gli manca l’elemento fondamentale costituto dal vivere un vero rapporto d’amore gay, e la paura, da quello che si capisce, non è che questo rapporto arrivi, ma è invece proprio la paura che questo rapporto possa non arrivare. Ed è proprio per questo che Sando è incerto sul fatto di lasciare la ragazza. Aggiungo una cosa. Sando ha cercato di documentarsi e di capire molto seriemente che cosa significa essere gay ed ha della omosessualità un’idea molto seria e realistica, in sostanza la sente cosa sua, ma ha paura che il salto che lo porterà ad una storia d’amore condiviso possa non compiersi mai, perché l’ambiente sociale in cui vive non lo favorisce di certo. In pratica nel suo essere gay avrebbe l’appoggio della famiglia ma solo in privato e per lui vivere una relazione gay con una visibilità anche assolutamente minima sarebbe molto rischioso. Attualmente è impegnatissimo negli studi ed è proiettato verso l’idea di allontanarsi di molto dalla sua regione e di vivere e lavorare in una grande città anche se per tutto questo ci vorranno degli anni. Io penso che stia seguendo la strada giusta e mi auguro proprio che possa trovare quello che desidera. Forza Sando!!
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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul forum di Progetto Gay:

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