mercoledì 31 marzo 2010

SESSUALITA' GAY E TRASGRESSIONE

Dall’esperienza di Progetto Gay si possono dedurre due osservazioni di sintesi molto utili nell’interpretazione della sessualità e delle sue manifestazioni.

1) La scissione tra orientamento sessuale della vita di coppia (sia in termini di affettività che di sessualità fisica) e l’orientamento della masturbazione è un indice di disagio. Un ragazzo etero che vive la sua sessualità senza disagio è un ragazzo che si innamora solo di ragazze che ha un’attività sessuale di coppia solo con le ragazze, che ha fantasie sessuali solo sulle ragazze e si masturba solo pensando alle ragazze. Il discorso per un ragazzo gay è esattamente speculare. Va sottolineato che i ragazzi bisessuali possono innamorarsi sia di ragazzi che di ragazze, il che non costituisce un indice di disagio se ad un innamoramento diretto sia verso i ragazzi che verso le ragazze, sia in chiave affettiva che sessuale, corrisponde anche una masturbazione con fantasie sia su ragazzi che su ragazze. In buona sostanza l’equilibrio della sessualità si realizza quando il medesimo orientamento si manifesta in tutte le manifestazioni della sessualità, da quelle affettive a quelle sessuali di coppia e alla masturbazione. Quando tra questi elementi (innamoramento, sessualità di coppia, fantasie sessuali e orientamento della masturbazione) non vi è consonanza, un ragazzo avverte una situazione di disagio.

2) Il fatto che le fantasie masturbatorie non si concentrino su un ragazzo del quale si è innamorati, cioè che la masturbazione non sia affettiva, ma, sistematicamente e in modo esclusivo, su un particolare comportamento sessuale è un indice di disagio. Tipico è il caso delle fantasie masturbatorie, vissute al di fuori di qualunque coinvolgimento affettivo, che hanno per unico contenuto la penetrazione vissuta dalla persona con ruolo passivo.

In alcuni casi dei ragazzi che hanno una vita affettiva e sessuale di coppia tipicamente etero e pienamente soddisfacente, non si masturbano mai pensando a una ragazza ma lo fanno pensando esclusivamente a ragazzi dai quali non si sentono coinvolti a livello affettivo, con fantasie concentrate su un particolare comportamento sessuale ritenuto particolarmente trasgressivo. In situazioni del genere, il classico principio della sessualità libera, in base al quale l’orientamento sessuale emerge nella masturbazione (sessualità libera) e non nella sessualità di coppia, non può essere applicato proprio perché in queste situazioni la masturbazione non è realmente libera e il fatto di masturbarsi con fantasie gay “trasgressive” o ritenute tali indica che la masturbazione è vissuta non come sessualità ma come un atto di ribellione contro dei tabù. Più “trasgressive” sono le fantasie che accompagnano la masturbazione maggiore è la gratificazione che si ottiene dal superamento del tabù. Intendo dire che per questi ragazzi la masturbazione non è realmente un’esperienza sessuale ma un atto di affermazione di sé come persona svincolata dai tabù. Questo meccanismo di superamento dei tabù tramite la masturbazione “trasgressiva” può in alcuni casi evolvere in forme di sessualità di coppia “trasgressiva”. Ho già avuto occasione tempo fa di presentare il caso di un ragazzo giovanissimo che ha vissuto una sessualità gay non solo soggettivamente trasgressiva ma oggettivamente a rischio, con uomini molto più grandi di lui. Questo ragazzo, che non solo si riteneva gay al 100% ma il più trasgressivo dei gay per quello che faceva, ha finito a distanza di anni per abbandonare del tutto l’idea di essere gay perché in modo molto graduale si è innamorato, all’inizio inconsapevolmente, di una ragazza che gli ha voluto veramente bene e lo ha portato a capire il suo vero orientamento sessuale. Quel ragazzo, in realtà, aveva finito per fare una vita che lui riteneva “trasgressiva” come atto di ribellione contro il padre che cercava di controllarlo e di reprimerlo. La sua sessualità gay, o meglio la sua attività sessuale gay, lo gratificava non perché era il completamento di un rapporto affettivo con un altro ragazzo ma perché era un atto di trasgressione, cioè un’affermazione della sua volontà contro quella del padre. Se meccanismi del genere sono effettivamente rari nella sessualità di coppia, lo sono molto meno nella masturbazione che può non essere di fatto un’esperienza sessuale ma solo un inconscio atto di ribellione. È evidente che in questo caso la masturbazione non è affatto una forma di sessualità libera e, direi, non è neppure una forma di vera sessualità. Accade non raramente che alla masturbazione “trasgressiva” in chiave gay di un ragazzo che è realmente un etero si accompagni la tentazione di mettere in pratica le fantasie masturbatorie. Bisogna osservare che in questi casi la dimensione affettiva manca del tutto e il problema si riduce al portare il superamento dei tabù dalla dimensione masturbatoria che appare riduttiva a una dimensione ben più “trasgressiva” di sessualità di coppia. Sottolineo che i ragazzi che hanno una masturbazione gay “trasgressiva” hanno in genere una visione piuttosto distorta della sessualità gay che per loro, anche se a parole dicono il contrario, è sostanzialmente qualcosa di anomalo che diventa interessante proprio perché “trasgressivo”, l’idea di sessualità e di affettività gay come normalità per questi ragazzi è difficile da accettare, in un certo senso, se considerassero normale la sessualità gay essa perderebbe per loro ogni attrattiva. Va detto che questi ragazzi nella grande maggioranza non si sono mai innamorati di un ragazzo e considerano quantomeno innaturale che due ragazzi possano vivere un innamoramento profondo e reciproco. Tutto questo con l’essere gay non ha chiaramente nulla a che vedere.
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