domenica 20 dicembre 2009

FORSE NON SONO GAY

Ricevo la seguente mail, che pubblico con la mia risposta.

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Ciao Project,

mi chiamo Andrea e ti scrivo per parlarti di alcune cose in un periodo abbastanza transitorio della mia vita.
Ti avverto sin da ora che si tratta di considerazioni piuttosto personali che vanno prese con il giusto distacco e lucidità perché probabilmente non sono molto comuni. Inizio con il dirti che ho 24 anni e intorno ai 15 ho iniziato a pensare di essere gay. Ero un ragazzo piuttosto solo e insicuro, pieno di paure e fobie che mi impedivano di vivere in modo spensierato come tutti gli altri. La risposta a tutti questi miei disagi sembrava essere una sola, l'omosessualità, caratteristica con la quale cercavo di giustificare la mia diversità e, allo stesso tempo, rispondere a bisogni molto complessi che non riuscivo a realizzare in nessun altro modo. Con la consapevolezza di essere gay mi sono mosso per anni cercando un contatto umano avendo un enorme bisogno di dare e ricevere affetto. Sin dall'inizio ho capito che la maggior parte dei gay erano diversi da me, sia per il sessocentrismo che per una certa effemminizzazione delle proprie caratteristiche, perciò attraverso le chat d'incontri mi muovevo alla ricerca di un altro diverso tra i diversi. La cosa davvero incredibile e che con la costanza e l'intuito ho conosciuto davvero persone così, eppure negli incontri dal vivo mancava quasi sempre qualcosa. Sebbene spesso mi sentivo psicologicamente appagato da conoscenze e amicizie, cosa che nel mio ambiente di vita ancora non succedeva, mancava sempre un reale trasporto che mi impediva di amare anche fisicamente un altro uomo. Qualcosa sono riuscito anche a fare comunque, però non mi sentivo mai davvero appagato e cercavo sempre giustificazioni a riguardo, davo la colpa alle situazioni del momento, a qualcosa che non mi convinceva del partner o, addirittura, che potessi avere problemi sessuali fisici, ma la realtà probabilmente era ben diversa. Con il passare degli anni sentivo che qualcosa di importante non funzionava perché non avevo mai un riscontro fisico tale da giustificare un certo tipo di inclinazione e così, mentre nella vita di tutti i giorni acquistavo sempre più sicurezza superando la maggior parte dei miei problemi, dal punto di vista affettivo/sessuale continuavo ad avere enormi dubbi.
Solo di recente mi sto sempre più rendendo conto che, molto probabilmente, la ricerca di un altro uomo non era altro che un tentativo disperato di farmi accettare da qualcuno in un periodo già di per se problematico come l'adolescenza. E' dura ammettere queste cose, come è ancora più dura aver capito che mi stavo muovendo nella direzione sbagliata fino a poco tempo fa, tuttavia ho individuato tutta una serie di questioni che mi hanno portato su una strada piuttosto che un'altra. Sia ben chiaro, non rinnego nulla del mio passato, ho fatto ciò che sentivo di fare così come son convinto che non esistono confini così netti a livello di inclinazioni sessuali, però mi sto rendendo conto che vecchi complessi a parte non sono così gay come davo per scontato. La cosa è ovviamente destabilizzante e non è facile ora fare il passo definitivo verso questa nuova consapevolezza, tuttavia ho degli ottimi amici ai quali mi sono confidato prima e anche ora e oltre a loro nessuno sa e immaginerebbe mai che ho avuto pseudo esperienze gay. Tra l'altro in genere piaccio pure alle ragazze e, pur non essendo ancora passato all'azione ammetto, ammetto che in questo periodo oltre a chiedermi il perché e il per come di tante cose inizio pure a provare un certo interesse che mi attrae e allo stesso tempo mi spaventa... non so perché ti racconto tutto ciò, mi rendo conto che è anche piuttosto difficile condensare anni di vita e sensazioni in poche righe, a dire il vero
temo che sia difficile comprendere la mia storia in una mail, tuttavia ho sentito il bisogno di testimoniare la mia esperienza e magari sentire anche il tuo parere. Se deciderai di pubblicare questa mail ti prego di omettere il mio nome. Ti auguro buone feste, un saluto e grazie per avermi letto.

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Carissimo Andrea,

comincio col ringraziarti per aver voluto contribuire alla discussione dei temi riguardanti l’omosessualità con una tua testimonianza personale. Cercherò di risponderti sulla base delle esperienze maturate in Progetto Gay.

In primo luogo non sei certamente il solo a provare momenti di disorientamento sessuale. Sulla base di quello che dici sono possibili due ipotesi interpretative sostanzialmente diverse. Partiamo dalla prima.

Potresti non essere realmente gay e il tuo orientamento pseudo-gay potrebbe essere stato causato dalla necessità di individuare una motivazione precisa a tante situazioni di disagio che forse con l’essere gay avevano ben poco a che vedere. Tu stesso ti ritenevi un gay anomalo perché la tua vita non era polarizzata intorno al sesso e perché non sei effeminato (nota bene che l’equazione “gay = effeminato” è sbagliata nella quasi totalità dei casi). Hai ricercato tra i gay il tuo simile e non lo hai trovato, questo ti ha portato a pensare che probabilmente tu non fossi realmente gay, anche perché in un rapporto fisico omosessuale avvertivi sempre un senso di sostanziale insoddisfazione.

È un’ipotesi, certo, ma per suffragare questa ipotesi ci vorrebbero degli elementi concreti in più. Se accanto alla tua ricerca di un tuo simile in una chat gay, provando un senso di insoddisfazione sessuale ,tu, non dico avessi provato a corteggiare una ragazza, ma semplicemente ti fossi masturbato pensando a una ragazza e in questo caso con una vera soddisfazione sessuale, beh allora l’ipotesi avrebbe maggiore concretezza. L’orientamento sessuale non si manifesta attraverso i comportamenti di coppia ma attraverso i desideri sessuali e attraverso le fantasie sessuali che accompagnano la masturbazione. Aggiungo che il fatto stesso di cercare insistentemente nelle chat gay ragazzi che tu potessi sentire simili, mettendo del tutto da parte per anni la prospettiva della eterosessualità, non lascia pensare che tu abbia un orientamento sessuale realmente etero. Potresti dirmi che esiste la bisessualità, ma la vera bisessualità o alterna lunghi periodi di sessualità esclusivamente gay a lunghi periodi di sessualità esclusivamente etero oppure vede il convivere “soddisfacente” sia di sessualità etero che di sessualità gay, se non nei rapporti d coppia almeno nella masturbazione, che risulta non orientata in una sola direzione e gratificante in entrambe le direzioni.

Francamente leggendo la tua mail, che offre però pochi elementi per farsi un’idea concreta della situazione, l’ipotesi interpretativa che mi è venuta in mente è un’altra.

Vedo spesso ragazzi gay che cercano risposte facili alle loro esigenze affettive, negando quasi che si tratti di vere esigenze affettive e trasponendo tutto sul piano della sessualità. In questo modo, questi ragazzi si mettono in mente che “devono” cercare al più presto la soluzione del loro problema, che a loro appare essenzialmente quello di non avere un ragazzo con cui vivere un’esperienza sessuale, si buttano quindi alla frenetica ricerca del compagno con cui finalmente rompere il ghiaccio e provare. Cioè per loro il loro ragazzo non è un ragazzo da amare ma un modo per risolvere il loro problema personale. Su questa base tramite le chat tanti ragazzi avviano una serie di esperienze sessuali, quasi sempre insoddisfacenti, ma di fatto trascurano l’unica cosa che conta, cioè la costruzione di un legame affettivo profondo. Non mi meraviglia affatto che chi ha vissuto l’essere gay attraverso l’esperienza delle chat, alla fine, non se ne senta per niente soddisfatto, ma quelle cose hanno ben poco a che vedere con l’omosessualità vissuta come si deve, cioè vissuta a livello affettivo profondo. Dico spesso che essere gay non significa fare sasso con un ragazzo ma innamorarsi di un ragazzo. Nell’innamoramento esiste ovviamente una base fisica che però è ben lungi dall’esaurire la portata complessiva dell’essere innamorati. Se la sessualità gay è vissuta con un ragazzo che si ama e che ci ama, allora ha un valore comunicativo profondo perché ha una valenza affettiva forte, cioè non è un modo per risolvere i propri problemi tramite un’esperienza in cui l’altro, in fondo, non è l’elemento essenziale, ma è un modo di amare, di cogliere e di realizzare le esigenze dell’altro, nel rispetto anche dei suo timori, dei suoi tempi e delle sue ritrosie.

È vero che il tuo modo di vedere la vita non è centrato sulla sessualità, ma in effetti la tua mail finisce per concentrarsi solo sulla sessualità “come problema”, manca cioè l’elemento essenziale, quello affettivo, manca l’innamoramento vero, sia per un ragazzo che per una ragazza.

Il mondo gay reale non è quello delle chat ma quello dei rapporti affettivi veri e reciproci che crescono nel tempo ed è proprio l’esperienza del mondo gay “affettivo” che ti manca, è proprio il vivere con un ragazzo un vero rapporto affettivo di coppia. Di fonte alla insoddisfazione sessuale che hai provato nelle tue esperienze gay e alla assenza di rapporti affettivi gay profondi, è ovvio che tu cerchi “la soluzione del problema” in campo etero. Ma devo dirti una cosa, ho parlato spesso, di recente, con un ragazzo che aveva vissuto esperienze gay e che poi ha finito per tornare ad una eterosessualità esclusiva. Bene, quando quel ragazzo parlava della sua ragazza lo faceva con un entusiasmo e una partecipazione affettiva che non lasciavano alcun dubbio sul fatto che, nonostante le esperienze gay, quel ragazzo fosse etero: essere etero non vuol dire fare sesso con una ragazza ma innamorarsene e quel ragazzo ne era innamorato.

Ovviamente nel formulare questa seconda ipotesi, per la quale saresti soprattutto un gay deluso nelle sue aspettative affettive di fondo, che ha conosciuto solo ambienti in cui è estremamente improbabile creare rapporti personali su una vera base affettiva, e che ora è in fuga perso l’eterosessualità, mi baso essenzialmente su analogie con situazioni apparentemente simili in contrate in Progetto Gay, ma ovviamente mi mancano gli elementi concreti per poter capire qualcosa di più. Però non darei tanto per scontato che ora tu stia scoprendo la tua vera sessualità etero perché sembrerebbe piuttosto che tu stia scappando da una serie di esperienze negative in campo gay. Se tu trovassi un ragazzo che ti vuole veramente bene e al quale tu vuoi bene, pensi che vivere con quel ragazzo condividendo con lui tutti gli aspetti della vita, sessualità compresa, ma non come esperienza ma come forma d’amore, ti lascerebbe ancora insoddisfatto? Io credo di no.

Un abbraccio. Buone feste!

Project

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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post, aperta sul Forum di Progetto Gay:

http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=23&t=523

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