domenica 8 giugno 2008

ANDY ROMANZO GAY 8/3

Ringrazio Fabio perché mi ha sollecitato a proseguire la pubblicazione di ANDY - ROMANZO GAY, cosa veramente graditissima, e come ho già fatto in precedenza, gli dedico anche la terza parte dell'ottavo capitolo. Grazie Fabio!
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Lavorarono con impegno fin quasi alle quattro, senza fare pausa per il pranzo e senza mai divagare.
- Cucciolo, quante pagine abbiamo fatto?
- Quarantasei, mi pare…
- Mannaggia, sono poche! Quante ne dovremmo fare per stare nei tempi?
- Ne dovremmo fare novanta ma mi sa che non ce la facciamo e poi adesso dobbiamo mangiare.
- Senti, facciamo così: tu vieni in cucina e continui a leggere e io preparo qualche cosa, così non perdiamo tempo.
- Ok.
Mentre Marco leggeva Andy si dava da fare ai fornelli ma l’attenzione alla lettura era vigile.
- Aspetta, Cucciolo, qui mi sa che c’è qualche cosa da precisare, ti ricordi quello che abbiamo visto prima, la questione dell’annullabilità e dei termini… qui mi pare che le cose non vadano d’accordo…
- Cioè?
- Aspetta… Prendi il codice…
La discussione andò avanti per qualche minuto, Marco realizzò che l’attenzione di Andy era ferma e lucida.
- Birillo, ma come fai? Non te ne scappa una, ti ricordi pure gli articoli del codice…
- Dai, vai avanti… qui è quasi pronto.
Andy scolò gli spaghetti e li condì, poi li divise. Marco posò il libro.
- Buoni, Birillo! Ma che c’hai messo?
- Niente! Solo nel sugo qualche foglia di origano e un po’ di aglio in più. Cucciolo, quante pagine ci mancano a finire il programma della giornata?
- Ne mancano 36.
- Ma sono già quasi le cinque…
- Lo so, se non ce la facciamo finiamo dove siamo arrivati.
- No! Adesso cerchiamo di non perdere tempo, ecco, il petto di pollo è pronto e queste sono due zucchine lesse, poi c’è la banana e poi ci rimettiamo studiare.
- Va be’, ma non ti fare riprendere dalle paranoie!
- Macché paranoie, tu predichi predichi e poi ti piace fare niente…
- Va be’, ma un po’ bisogna pure distrarsi… tu hai già finito tutto ma io se mangio in fretta poi ci sto male.
- Ti faccio il caffè?
- No, quello lo facciamo dopo se ce n’è bisogno, adesso cerca di finire ché ci rimettiamo a lavorare, io vado un attimo in terrazza.
Andy andò in terrazza a rivedere la rosa.
- Sai che la rosa sembra proprio che si sia ripresa benino…
- Lo so, Birillo, l’ho visto, la pianta sta bene! Ma sta bene anche se non la guardi cento volte al giorno…
- Ma quanto sei antipatico… tu non capisci che le cose vive vanno curate…
- Ma lo so, ma tu esageri un pochettino.
- E su! Non mi rimproverare! Quando fai così ti ammazzerei! Tu non capisci che è una cosa viva…
- Ma che c’entra… tu dovresti stare attento a me come stai attento alla rosa…
- Ma io a te ci sto attentissimo… adesso non perdere tempo e rimettiamoci a lavorare e soprattutto cerca di non distrarti perché qualche volta penso che tu stia con la testa fra ne nuvole… Allora leggi tu?
- Mi sa che è meglio!
Andy fece mentalmente il conto della pagina che avrebbero dovuto raggiungere per stare in pari con il programma, la pagina arrivò solo dopo le undici di sera, quando chiusero i libri Marco era completamente cotto dalla fatica.
- Cucciolo, dai, ce l’abbiamo fatta! Adesso che si fa? Una passeggiatina o subito la cena?
- Subito la cena, Birillo, sono stanco morto!
- Dai, ci sono un po’ di cose avanzate dal pranzo, non mi rimetto a cucinare…
- No, mangiamo quello che c’è e poi ce ne andiamo a letto.
- No, io ho un’idea migliore… poi facciamo un po’ di ginnastica…
- Di quale ginnastica parli?
- Di quella vera, mi sa che ne abbiamo bisogno se no qui ci viene la gobba, facciamo un po’ di stiramenti e un po’ di movimenti al tappeto, così ci distendiamo i muscoli.
- Birillo… fai tutto tu… io faccio ginnastica passiva…
- Adesso a tavola!
Dopo una rapidissima cena, se ne andarono per un attimo in sala, Andy prese il libro e fece scorrere con la mano le pagine lette.
- Ne abbiamo fatte un bel po’, Cucciolo, qui dopodomani finiamo la prima lettura, poi si tratta di rileggere ma è diverso… mi sa che a fare il primo nei termini ce la possiamo fare eccome… io non avevo mai studiato così…
- E figurati io!
- Adesso facciamo un po’ di ginnastica, dai mettiamoci in pantaloncini così possiamo anche sudare un po’.
Si cambiarono senza il minimo imbarazzo e senza nessuna allusione sessuale, poi Andy cominciò a dare istruzioni.
- Adesso ci sdraiamo sul letto e poi segui quello che faccio io. Allora solleviamo le gambe ad angolo retto, poi le rimettiamo giù, una, due, tre quattro volte, poi tiriamo su la schiena e andiamo a toccare la punta dei piedi, due e tre volte, dai, ancora una volta, ancora tutto da capo, su… poi pieghiamo il ginocchio sinistro e poi il destro, poi raccogliamo le ginocchia e inspiriamo, poi schiena a terra e ripetere tutto da capo, poi le braccia, in alto lentamente, e poi giù, ancora, ancora, poi la testa, il collo lentamente tutto a sinistra e poi lentamente tutto a destra, poi mani dietro la nuca e poi sotto la schiena, così, e adesso gli esercizi in due, tu reggiti alla spalliera del letto e io ti tiro un po’ le gambe, così, bene, adesso prova tu con me, piano piano, bene, così, adesso ci mettiamo uno contro l’altro con i piedi in opposizione e cerchiamo di abbracciarci stretti, poi la testa in giù, poi ti prendo per le mani e ti tiro su di peso e tu non fai resistenza, poi a te, tirami su per le mani e io non faccio resistenza, ancora una volta, adesso un’altra volta tutta la serie da capo…
- No, Birillo, sono stanco, sono tutto sudato!
- Dai, non fare storie, poi andiamo a fare la doccia, ma un po’ di movimento fa bene alla salute.
- Ok! Ma che strazio che sei! Quando ti piglia una fissa non ti passa più!
- Cucciolo! Tu non mi devi mettere su pancetta! E se studiamo soltanto mi diventi un po’ cicciottello…
Alla fine della seconda serie di esercizi erano entrambi sudatissimi.
- Pausa, Cucciolo, aspetta, adesso chissà perché, mi è venuta in mente una cosa della quale non ti avevo mai detto niente, è una cosa che mi ha fatto pensare, una cosa che mi è successa un paio di anni fa e che mi ha lasciato un po’ deluso…
- E cioè?
- Aspetta, adesso non te la prendere, io non te l’avevo detto perché mi era passata proprio dalla testa anche perché è una cosa che è durata pochissimo…
- Ti eri preso una cotta?
- Sì, ma come hai fatto a capirlo?
- Be’, che altro poteva essere? … Dai, racconta, la cosa mi intriga parecchio…
- Be’ insomma, c’era un ragazzo dell’università, più o meno della mia età… insomma avevamo parlato un po’, non era malaccio… anzi… e io ci avevo fatto su un pensierino, mi aveva dato la sua e-mail e abbiamo scambiato qualche messaggio, sembrava uno entusiasta della vita, uno serio, convinto… qualche volta mi ha mandato qualche sua poesia…
- Poesia d’amore?
- No… delle cose tutte simboliche e filosofiche, io prima ci ho un po’ giocato, gli dicevo che erano cose belle e che avevano grandi significati e lui ha continuato a scrivermi cose del genere, poi ho provato a dire veramente quello che mi passava per la testa…
- Cioè che eri innamorato?
- Macché, io ero solo curioso, no, ho cominciato a dire quello che mi passava veramente per la testa, gli ho detto che certe sue poesie mi sembravano troppo simboliche e poco comunicative, che non capivo che cosa potessero significare… insomma, cercavo di capire che cosa gli passasse per la testa in termini concreti perché stavo un po’ perdendo la pazienza… insomma mi ha risposto in modo molto sostenuto che aveva fatto leggere quelle cose ad altre persone e che le avevano trovate bellissime e che poi erano cose oggettive e non sogni o parole come dicevo io… insomma me ne ha dette di tutti i colori… io avevo preparato una risposta al pepe, ma poi mi sono venuti proprio i cinque minuti di malinconia, ho avuto l’impressione che certe volte la comunicazione è proprio impossibile, quel ragazzo di sé aveva una opinione superlativa, credo avesse diciannove anni ma si vedeva nel futuro come un grande manager o come un grande avvocato o come un grande ingegnere ma sempre qualche cosa di grande e poi si faceva tanti problemi metafisici, mi diceva che lui sapeva che cosa significa la sofferenza e che aveva coscienza delle difficoltà della vita ma a me dava proprio l’impressione opposta… insomma avevo preparato proprio una e-mail al pepe, ma poi ho detto: ma perché devo scrivere a questo? Tanto non ci capiremo mai! E non ho più scritto e lui non si è più fatto sentire… è strano eh?
- No, sai c’è tanta gente che quello che vuole non lo capisce nemmeno a quarant’anni e che continua a giocare con la filosofia e con i grandi problemi del mondo… ma tu ci sei rimasto male?
- Be’, sai io il mio progetto ce l’avevo, non era filosofico, ma c’era… un po’ m’è crollato un piccolo sogno, ma molto piccolo, il tutto sarà durato al massimo dieci giorni e poi non mi è proprio più tornato in mente… Aspetta… adesso mi torna in mente un’altra cosa… io ho sempre adorato Pasolini, mi sembra uno vero, uno che scrive poesia seria, io avevo letto una poesia, mi pare che fosse Frammento, mi pare, dedicato a un ragazzo che aveva chiesto di incontrarlo, allora Pasolini aveva quarant’anni e quel ragazzo diciassette… insomma Pasolini sa perfettamente che alla fine ci sarà una incomprensione e che lui sarà costretto a una forma di ironia che farà male al ragazzo… insomma con il tipo delle e-mail io avevo la certezza, quasi fin dall’inizio, che sarebbe finita nello stesso modo..
- Birillo, quella poesia di Pasolini mi ha sempre colpito tanto, quando l’ho letta la prima volta ci sono rimasto di stucco: è così diversa dalla retorica dell’incontro e così vera… anche se tra noi non c’è stata nessuna incomprensione…
- Tu pensa se fossimo entrati in un ginepraio di poesie, di letterine incomprensibili, di giochi psicologici… non lo avrei sopportato proprio…
- Be’, nemmeno io… in effetti la paura di sputtanarmi ce l’ho avuta sempre, non con te, ma tu sei un caso a parte, ma con le altre persone io ci sarei finito eccome in giochetti del genere e poi così si spreca il tempo… e alla fine invece che un ragazzo vero incontri qualche mezzo mistico che pensa di essere il superuomo… mi sa che è sempre meglio stare attenti…
- Però, Cucciolo, se non mi fossi scoperto io per primo tu avresti continuato a dormire! Sai, a forza di stare attenti alla fine si resta a mani vuote!
- Eh sì… ma io ho trovato il mio Birillo!
- E no! E’ stato Birillo che ha trovato il Cucciolo, non il contrario! Diciamo le cose come stanno!
- Lo so, Birillo, lo so.
- E poi, Cucciolo, mi viene in mente un’altra cosa e forse non è tanto stupida…
- E cioè?
- Be’ per me il gay è una specie di categoria fondamentale, ma credo che alla fine sia una categoria alla quale do troppo significato… chissà quanti gay non mi piacerebbero affatto… non credo che siano tutti come te… non è mica facile trovare la persona giusta… gay, sì, e poi? Come se il problema fosse solo quello… C’erano tanti ragazzi che mi piacevano, ma gay o non gay, quando aprivano la bocca non mi piacevano più, mi sembravano proprio stupidi… no, nemmeno stupidi, mi sembravano persone così diverse da me che non valeva la penna di perdere tempo a starle a sentire…
- Però, Birillo, certe volte succedono pure cose positive che non aspetteresti mai… Maurizio è etero spaccato ma con lui stavo proprio bene, alla fine si era creato un rapporto vero, bello, mi piaceva come persona, certo la sua vita era un’altra, ma mi piaceva veramente, era uno come si deve…
- E poi mi viene in mente anche una cosa peggiore…
- Che cosa?
- … Cucciolo, io adesso sono innamorato di te… però tra qualche anno potrei scoprire che in fondo sei diversissimo da me e che è stato tutto uno sbaglio… queste cose esistono, possono succedere e non sarebbe la prima volta…
- … Sì, in un certo senso può essere vero, ma sai, io penso che queste cose succedono quando c’è qualche forzatura iniziale che si è cercato di non vedere… se c’era la magagna da prima, era tutta una forma di adattamento da prima, ma altrimenti non mi sembra facile che ci si possa accorgere a distanza di anni di avere vissuto buona parte della vita con uno sconosciuto… almeno io questa paura non ce l’ho…
- Be’ nemmeno io, ma in teoria potrebbe succedere… certo che se una mattina mi dovessi svegliare e mi dovessi rendere conto che qualche cosa in te mi disgusta, che non ti capisco più, che c’è qualche cosa di te che non mi piace, sarebbe veramente una sensazione terribile, però a qualcuno è successo…
- Birillo…
- Che c’è… questi discorsi non ti piacciono?
- Veramente ne preferirei altri…
- Però servono per esorcizzare… Parlare per me ha un senso… serve a vedere fino a che punto siamo uguali… voglio dire che identificarsi in modo totale non ha nemmeno senso…
- No, non ha senso… però…
- Però che cosa?
- Però mi piacerebbe… cioè tutti questi ragionamenti sono anche seri, ma sono distruttivi…
- No, Cucciolo, io non voglio distruggere niente… però così tu mi capisci meglio, riesci a capire meglio quello che mi passa per la testa e poi non tutti quelli che parlano di romanzi gialli sono assassini…
- Sì, lo so…
- Però l’incomprensione ci può essere eccome, è per questo che ti devo dire tutto… se non ti dà fastidio…
- Non mi dà fastidio ma mi spaventa un po’, in questo ti sento diverso da me, io a queste cose non ci penso, o almeno non ci voglio pensare ma tu ci giri sempre intorno… in questo ti sento diverso da me, meno semplice, più contorto… tutto questo non mi piace tanto… penso che alla fine potresti anche arrivare a mettere tutto in crisi… Andy, sono solo ipotesi, ma te le dico, sincerità totale per sincerità totale…
- Cucciolo, io non credo che ci siano pericoli del genere, certo il futuro non lo so, almeno il futuro lontano, ma per il futuro che riesco ad immaginare pericoli del genere non ne vedo e poi, piano piano io sto finendo per limarle certe cose, il tuo modo di fare mi affascina, tu sei solare, … è vero che sono contorto, l’ho sempre pensato… però quando parlo di incomprensione non penso a te, non ci penso proprio, con te questo problema non l’ho mai avuto… però mi pare una cosa quasi incredibile, voglio dire che tutto questo non succede praticamente mai, che l’accomodamento è la regola, noi siamo l’eccezione… è per questo che mi sembra una cosa strana e ho quasi paura che non sia vero…
- Ma lo sai benissimo che è vero…
- Lo so, però tu di conferme fai tutto per darmene il meno possibile…
- Non è vero, Birillo!
- Be’ un po’ è vero! … Mi coccoli poco! Ormai dai tutto per scontato e quindi lasci correre… aspetta, mi viene in mente un romanzo che ho letto parecchio tempo fa, è un romanzo epistolare, è la storia di un ragazzo che si innamora di un altro e che gli scrive tantissime lettere tenerissime ma quell’altro, praticamente negli stessi giorni, scrive delle lettere d’amore entusiastiche ad una ragazza e la storia va avanti, il ragazzo innamorato dell’altro ragazzo continua a scrivergli e a non avere risposte se non molto vaghe e molto evasive e l’altro continua a scrivere lettere d’amore alla ragazza che poi alla fine ci sta e il gay deve cambiare tono perché il tono dell’innamorato non sarebbe accettato più… era una cosa un po’ triste, a me questo tipo di storie mettono addosso una malinconia terribile…
- Brutta storia, Birillo, ma credo che sia una storia abbastanza comune… se tu fossi stato etero io mi sarei rovinato la vita… certe cose non è mica facile togliersele dalla mente…
- Ma io non lo so proprio se sono proprio gay… non è mica detto…
- Sì, va be’… questa me l’hai già detta…
- Però forse le ragazze mi piacciono meno…
- Ma non sei stanco?
- Be’, un po’ di ginnastica l’abbiamo fatta… forse faremmo bene a fare una rapida doccia… e poi subito a nanna… che ne dici?
- Andy, ma com’è che ti è venuta in mente la cosa dell’incomunicabilità e dei romanzi tristi?
- Non lo so, Cucciolo, così… ma non ti devi preoccupare…
- Allora su, alla doccia e poi a nanna.
Si spogliarono senza ritualismi, erano sudatissimi, regolarono il getto su una temperatura piuttosto alta e si misero insieme sotto il getto.
- Cucciolo, tra noi non succede ma parecchie volte finisce che poi non ci si capisce più. Forse è come dici tu, non ci si capisce perché non ci si capiva nemmeno prima e poi guai a fare tutti quei terribili giochi di parole… io penso che per i gay la retorica sia una cosa terribile…
- Ma più che la retorica la paura… Birillo se un ragazzo va da una ragazza e le dice che si è innamorato la cosa suona bene, ma se lo dice a un ragazzo… no, non è nemmeno pensabile, la paura c’è eccome.
- Be’... lo sai, io non avrei mai pensato di buttarmi però quando ti ho visto ho quasi perso il controllo, non me ne importava niente di sputtanarmi… in fondo noi gay abbiamo una specie di sesto senso…
- Ma quale sesto senso? Andy, è andata bene per caso, qualche volta su certi ragazzi le ho fatte eccome le mie ipotesi e mi sembrava di avere capito perfettamente… e poi li vedevo nelle braccia della biondina di turno… lasciamo perdere il sesto senso… a fidarsi del sesto senso ci si prendono certe toppe! Quando andavo a scuola di uno si diceva che fosse gay, ma lo dicevano proprio tutti, come se la cosa fosse evidente, e poi quello si è sposato di corsa perché aveva messo in cita una ragazza, pure di me dicevano che correvo appresso alle ragazze e in effetti di quelle cose ne parlavo pure io perché c’era bisogno di un diversivo… ma tornando al discorso di prima, quello del capire a volo e del sesto senso… io ne dovrei avere di esperienza… però quando pensavo di avere capito mi prendevo certe delusioni incredibili…
- Pero, tanto tu di me sai tutto… o pensi che ci sono cose che non sai?
- Ci possono essere delle cose che non capisco ancora bene… ma credo di avere un’idea piuttosto chiara di quello che sei, e tu?
- No, io penso che tu sei onesto e fino ad ora non c’è nulla che non mi stia bene… forse qualche cosa, ma sono cose minime, un po’ di debolezza di carattere, ma potrebbe essere pure un pregio, il fatto che non ti piace troppo il sesso…
- Come non mi piace? … Birillo, tu sfotti troppo!
- No, io non sfotto, ti piace ma meno che a me… è vero! Cucciolo, io qualche volta resto un po’ a digiuno… come adesso per esempio…
- Ma non eri quello del subito a nanna?
- Va be’ ma dicevo per dire… tu invece non l’hai capito… ma io mi adatto lo stesso, va bene pure domani…
- Birillo! … Io ci provo ma se mi addormento non ci rimanere male!
- No, Cucciolo, sono stanco morto anch’io, dicevo per dire…
- E no! Adesso ci asciughiamo e ce ne andiamo a letto come si deve… e poi, Andy, almeno mi voglio addormentare abbracciato con te.
- Per stasera può bastare… ma per domani no!
- Domani tutto come vuoi tu!
- No! Cucciolo, non come voglio io, come vogliamo noi!
- Hai ragione scusa…
- Però adesso asciugami come sai fare tu, con l’asciugamano grande, giocare un po’ mi piace tanto, poi magari mi addormento nell’asciugamano… sì, così Cucciolo… Mh! Si sta bene con un Cucciolone come te!
Si trattennero un po’ ad accarezzarsi, nudo contro nudo.
- Cucciolo, ti dispiace se adesso ce ne andiamo dormire?
- No, Birillo, ti porto in braccio… uno, due… Ecco qua, Birillo a destinazione! Un bacetto! E adesso a nanna!
- Notte Cucciolo!
- Notte Birillo!

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