Ciao, “distilato7”,
vado subito al sodo, ho un obbligo morale nei tuoi confronti (come nei confronti di tutti i lettori di questo blog), devo evitare che i miei post ti traggano in inganno facendoti immaginare di trovarti di fronte a un ragazzo della tua età, ti ripeto quindi qui ciò che ho già detto altre volte in questo blog, io purtroppo non sono un ragazzo di 23 anni e nemmeno di 33 o di 43 o di 53, io sono più avanti nella strada della vita, sono prossimo alla pensione. Non sto giocando con le identità, è assolutamente vero. Le storie che leggi qui, con l’eccezione di tre soltanto, che mi sono state inviate dai lettori di questo blog, non sono storie autobiografiche che si riferiscono alla mia persona, ma sono il risultato (qui condensato perché i post non possono essere troppo lunghi) di un lavoro durato molti anni di raccolta di episodi di vita vera gay. Chi ha letto questo blog sa che tratta della vita gay da molti punti di vista e soprattutto secondo le prospettive di età e condizioni molto diverse. Io ho raccolto e rielaborato queste storie cercando nel riscriverle di mantenere la massima possibile aderenza ai fatti come mi sono stati riferiti o come li ho visti e in qualche caso vissuti direttamente. Tutto questo per non appropriarmi di identità che non ho, o che non ho più, perché credo che non sarebbe onesto giocare sull’equivoco. Quello che leggi è reale perché rappresenta cose accadute e situazioni reali ma spesso non è riferibile a me in prima persona. Aggiungo qualcosa di me, nei limiti del possibile, perché il post relativo alla “depressione gay” anche se non è mio al 100% lo sento straordinariamente mio dal punto di vista sostanziale. Quando ho riassunto il testo che originariamente era molto più lungo e conteneva lettere autentiche e appunti autentici, ho provato la sensazione di scrivere cose che sento in prima persona. Ho vissuto una vita intera “a fare altro” anche cose relativamente gratificanti, ma fino al 30 Agosto di quest’anno non avevo mai fatto nulla che fosse veramente mio, mio nel senso di gay e di gay dal mio punto di vista. Ma il 30 Agosto di quest’anno ho avviato i miei blog (ce ne sono altri due che sono la fotocopia di questo, al solo fine di raggiungere più persone). Non ho alcuna finalità di tipo economico o politico, vorrei solo parlare qui di quello che la vita vera dei gay è oggi ed è stata negli anni passati. Ho trascorso la vita a scrivere e a raccogliere testimonianze gay, ho scritto romanzi che rispecchiano fedelmente fatti realmente accaduti che, ovviamente, non potevano essere pubblicati, queste cose sono state e sono ma mia vita. Sto cominciando a mettere tutti questi contenuti in rete. Li rielaboro per renderli più immediatamente comprensibili in un tempo ragionevole ma sono cose vere, non sono fantasie. Riscoprire alla mia età la possibilità di mettermi in contatto con un insieme di persone che mi possono capire è un’emozione grandissima. La parola gay, per me, è una parola sacra, dietro c’è una moralità, c’è una sofferenza e c’è una capacità di amare che la gente non immagina nemmeno e che ho trovato nel mondo reale nelle situazioni più varie. Trovare sul mio blog il tuo commento è per me una cosa di valore enorme, hai aggiunto un link al tuo blog, e anche questa è una cosa di un valore enorme, mi ripropongo di leggere il tuo blog con la massima attenzione, probabilmente lo farò questa notte stessa. Copierò questa lettera in un commento che aggiungerò dopo il tuo, in calce al post “depressione gay” e ti lascerò, sul tuo blog un piccolo commento non invasivo usando una identità più neutra “il_progettista”. Per il momento ti ringrazio e mi auguro che voglia continuare a leggere il mio blog. Oggi mi hai fatto felice. Grazie.
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