lunedì 3 settembre 2018

SEMPRE FIGLI NOSTRI – I VESCOVI USA E L’OMOSESSUALITA’

Leggevo sul sito della Conferenza dei Vescovi cattolici degli stati uniti un documento “Always Our Children: A Pastoral Message to Parents of Homosexual Children and Suggestions for Pastoral Ministers” che merita una particolare attenzione. Era mia intenzione tradurre il teso in Italiano e pubblicarlo “con il dovuto commento” sui siti di Progetto Gay, sia in Italiano che in Inglese. Ho tradotto tutto il testo ma ho notato che non posso riprodurlo nemmeno parzialmente perché è coperto da copyright! Il copyright è nato per impedire lo sfruttamento commerciale di una pubblicazione, ma in questo caso specifico, dove non si capisce quale possa essere l’interesse commerciale da difendere, trattandosi di un documento “pastorale”, il copyright ha ovviamente un altro significato, cioè quello di impedire la pubblicazione anche parziale del testo e quindi il suo commento puntuale da parte di “persone non autorizzate”, in sostanza il copyright qui ha solo il senso di una censura. Devo sottolineare che i documenti ufficiali del Vaticano, che sono di ben altra importanza, non sono difesi con espedienti come il copyright e il Vaticano si espone onestamente alle critiche di chiunque, ma la conferenza episcopale degli USA preferisce difendersi con mezzi tipici del diritto commerciale!
Invito non solo i gay ma tutte le persone che hanno una coscienza civile a leggere questo documento (http://www.usccb.org/issues-and-action/ … ildren.cfm).
Non posso citarne i contenuti per questioni di copyright, mi limiterò quindi a riportare le impressioni che ho avuto durante la lettura del testo.
Noto che il testo è del 1997, in piena epoca di Giovanni Paolo II, anzi di San Giovani Paolo II. I vescovi presentano un approccio non fraterno ma “pastorale” nel senso che non c’è nessuna ricerca in comune della verità ma ci sono i pastori che benevolmente si preoccupano della pecorelle smarrite. La comunicazione è a senso unico, dall’alto al basso, dai vescovi ai fedeli. Il discorso sulla omosessualità è affrontato insistendo molto formalmente sull’accoglienza e il rispetto ma ribadendo l’insegnamento della Chiesa, cioè in sostanza rifiutando radicalmente di aprire gli occhi sulla realtà. Anche Galileo aveva sostenuto che non è il sole a girare intorno alla terra ma la terra a girare intorno al sole e fu condannato dall’Inquisizione sulla base degli insegnamenti della Chiesa, insegnamenti che non avevano nulla di evangelico, come non hanno nulla di evangelico gli insegnamenti della Chiesa sulla Omosessualità. Ho citato centinaia di volte documenti fondamentali su questa materia dell’Organizzazione Mondiale delle Sanità, ma la Chiesa non vuole prendere in considerazione “la realtà”, che non ha niente a che vedere con quello che la Chiesa stessa predica in tema di omosessualità. Sbagliare si può, ma insistere nell’errore evitando ogni forma di confronto vuol dire che l’altro è considerato una realtà di serie B, da compatire, da guidare, una persona che si deve fingere di rispettare senza minimamente cercare di capire quello che pensa, che è considerato sbagliato a priori.
C’è poi un’altra cosa che mi ha molto colpito, il documento è rivolto essenzialmente non ai gay, mai ai genitori di figli gay e coloro che esercitano funzioni pastorali, si dice che il ricorso alle terapie di conversione “non è obbligatorio” e dovrebbe essere accettato volontariamente e anche che non è detto che risolva il problema, ma si consiglia ai genitori cattolici di rivolgersi a specialisti che seguono la dottrina cattolica, e questo è di per se molto significativo.
Per un verso si insiste sul fatto che un figlio gay è comunque un figlio (perché molti cattolici evidentemente erano stati indotti a pensare il contrario!), ma per l’altro si riconosce che un genitore può ben dirsi sconvolto da un evento terribile come accorgersi di avere un figlio gay, si consiglia a quel genitore di rivolgersi alla comunità, alla parrocchia, alla diocesi, alle associazioni di genitori di figli gay, ecc. ecc.. Ma mi sono chiesto se la Chiesa si sia mai resa conto di avere diffuso e di continuare a diffondere messaggi falsi e omofobi che hanno alimentato e continuano ad alimentare l’odio verso i gay. Sul tema del suicidio si dice che l’omosessualità può portare al suicidio ma in realtà non è l’omosessualità che porta al suicidio ma il clima di caccia alle streghe alimentato intorno all’omosessualità da quanti, sotto l’apparenza mite e paterna del pastore, diffondono l’odio. Chi ha orecchio per intendere intenda! Questa era la chiesa di San Giovanni Paolo II ma è stata anche la chiesa di Benedetto XVI e purtroppo è ancora la chiesa di Papa Francesco.
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