domenica 16 settembre 2007

I BLOG DI GAYPROJECT

E adesso veniamo ai miei blog. Ci metto l’anima per farli funzionare, ma un blog è uno strumento di comunicazione e per fare funzionare uno strumento come questo c’è bisogno di chi scrive e di chi legge! (Come sarebbe bello se i ruoli non fossero così definiti, se si potesse creare un dialogo).
Io stesso mi chiedo perché sto dedicando praticamente tutto il mio tempo a dei blog gay. E’ evidente che per me queste cose non sono un hobby ma hanno una valenza morale, nel senso che mi permettono di realizzarmi almeno un po’ per quello che sono. Andiamo per ordine. La mattina molto presto apro StatCounter, il mio servizio statistico per il traffico internet, in assoluto il miglior servizio statistico gratuito che io abbia mai trovato. Vado a vedere il numero delle pagine aperte durante la notte, in genere non sono moltissime perché anche internet ha i suoi orari, poi vado a vedere se ci sono commenti e il mio umore durante la giornata dipende in buona parte da queste cose. Ieri mattina ho trovato uno splendido commento di Marco (che ringrazio ancora) e ho vissuto una giornata meravigliosa nonostante brutte disavventure di lavoro che però non mi potevano togliere la soddisfazione profonda che un commento come quello mi aveva dato. E’ incredibile ma il mio umore dipende in parte anche dalla posizione dei miei siti sui motori di ricerca. Non ho mai capito il perché ma i miei tre blog gay in Italiano, che sono praticamente uguali (ricorro ai blog specchio per cercare di aumentare la visibilità) hanno storie molto diverse di presenza su Google. “Progetto gay” è stato citato 111 volte, “Storie gay” 28 volte e “Non solo gay” 69 volte, ma questi numeri cambiano di giorno in giorno, due giorni fa “Non solo gay”, esteticamente il più bello dei mie glog, che raccogliere un’utenza più o meno del 50% rispetto a “Progetto gay” che è in assoluto il mio blog più seguito anche se è sostanzialmente identico agli altri, non è stato più citato in prima pagina sotto la ricerca “non sono gay”, mentre è stato per parecchio tempo al primo posto, ne è derivato un calo drastico delle utenze e quindi del mio umore, perché le leggi della pubblicità sono inesorabili, quando esci dalla prima pagina di Google il blog è morto! “Progetto gay” invece funziona bene e i lettori ci sono. E qui passo al secondo punto. Dato che su tre blog, praticamente uguali, almeno due stanno sempre in ottima posizione su Google il numero dei lettori è comunque piuttosto elevato, ma i risultati devono essere interpretati. Circa il 65% del numerosi utenti che aprono il blog lo chiude prima di 5 secondi, o comunque prima dei 30. Quindi quelli non sono “lettori” perché non possono aver letto nulla in un tempo così breve. Del 35% circa che resta sul sito oltre i 30 secondi e fino a 5 minuti, molti accedono a un gran numero di post e quindi in sostanza non ne leggono nemmeno uno. Io stimo la percentuale vera di “lettori” in circa il 12% del totale degli accessi, potete capire che in questo modo il popolo del mordi e fuggi, sui miei blog ammonta a circa l’88% una percentuale enorme. I miei blog non contengono immagini di nessun genere e questo li rende poco interessanti per chi sta cercando “altro” fidandosi solo del nome. Sui miei blog si raccontano storie vere o comunque molto vicine alla realtà gay e chi cerca “storielle gay” (una voce di ricerca piuttosto frequente) o “storie erotiche” (un’altra voce frequentissima) resta piuttosto deluso. La percentuale degli utenti di ritorno è molto bassa, circa il 4%. Un altro indice statistico è molto importante nell’analisi del traffico internet su un blog ed è il rapporto tra il numero totale di pagine scaricate e il numero totale di visitatori, quando questo rapporto tende ad uno vuol dire che ogni utente apre un solo post e poi se ne va, per questi utenti non si può nemmeno determinare il tempo di permanenza perché una determinazione anche approssimativa del tempo di permanenza implica che siano stati visti almeno due post, gli utenti che aprono un solo post sono i cosiddetti “utenti a tempo zero” perché il loro tempo di permanenza viene calcolato come zero, anche se sicuramente non è zero. Nell’1,4% dei casi, gli utenti restano sul blog per tempi superiori all’ora, si tratta evidentemente di lettori molto interessati. Sembrano percentuali trascurabili ma certamente sui grandi numeri non lo sono. Un rapporto pagine scaricate / utenti prossimo all’unità significa che l’utenza è poco interessata e non legge, un indice molto superiore all’unità, diciamo, sui grandi numeri > 3 significa che gli utenti vengono non a leggere ma solo a consultare alla ricerca di cose che non trovano. Gli indici molto alti >10 sono caratteristici dei grandi archivi dove si aprono decine di pagine per leggerne sì e no una. Un indice ideale per un blog, a livello medio, si colloca intorno a 2,5, i miei blog hanno indici variabili da giorno a giorno tra 1,4 nelle giornate peggiori e 1,95 nella giornate migliori, che per blog non sponsorizzati è un ottimo risultato. Poi c’è la questione dei commenti. Su blog di Community, come “Progetto gay” che è nella Community di Alice (ed è un blog, sotto certi profili non perfetto, ma veramente molto ben curato sotto il profilo della visibilità, che è in fondo la cosa fondamentale di un blog), i commenti ci sono. 17 commenti su 60 post sono una percentuale “notevolissima”, considerato che sul blog di Google non ho mai trovato commenti e su quello MSN ne ho trovati 6, di cui uno offensivo, mentre i 17 commenti sul blog di Alice erano tutti non solo educati, ma seri, il che significa che la Community di Alice in qualche modo filtra l’utenza verso l’alto. Siccome il mio blog su Alice è il più seguito, non poso che esserne felice. Sottolineo che la redazione di Alice ha pubblicato “progetto gay” come blog del giorno (in quel giorno l’utenza è raddoppiata ma il rapporto tra pagine scaricate e numero di utenti è calato significativamente ad indicare che molti utenti avevano aperto il blog solo per superficiale curiosità). Aver dato pubblicità nella Community ad un blog come questo non è una cosa indifferente. Sottolineo che l’apertura di un blog come questo non è sempre conciliabile con le politiche adottate dai gestori del servizio, che, a seconda dei loro target di utenza e anche pubblicitari, preferiscono altri tipi di blog.
Fin qui ho parlato solo di cose tecniche, ma il prossimo post lo dedicherò a quello che vorrei da questo blog.
A tra poco.

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