giovedì 30 agosto 2012

PROGETTO GAY COMPIE CINQUE ANNI

Ormai 5 anni fa, il 30 Agosto del 2007, pubblicavo il primo post di Progetto Gay, con un articolo che linko qui di seguito:
http://progettogay.myblog.it/archive/20 ... o-gay.html

Da allora abbiamo fatto molta strada ma gli obiettivi di fondo del Progetto sono rimasti i medesimi. Gli strumenti tecnici si sono via via perfezionati e specializzati:

il Forum index.php

Il sito delle interviste online, del test di orientamento sessuale e delle statistiche: http://progettogaysito.altervista.org/tn2/ (ultima versione)

Il sito della chat internazionale http://gayproject.altervista.org/chat/

Il sito Google https://sites.google.com/site/progettogay/

Il motore di ricerca su tutto Progetto Gay http://progettogaysito.altervista.org/c ... to_gay.htm

Gay Project International, per leggere i siti di Progetto Gay in tutte le lingue http://gayproject.altervista.org/gay_pr ... tional.htm

I blog tradizionali di Progetto Gay:
http://progettogay.myblog.it/
http://nonsologay.blogspot.it/
http://gayproject.wordpress.com/
http://progettogay.over-blog.it/
http://progettogay.altervista.org/

Il blog in lingua Inglese http://notonlygay.blogspot.it/

ecc. ecc..

Lo spirito è rimasto quello originario. Ad oggi gli utenti registrati sul Forum sono 1089 e aumentano in ragione di quasi uno al giorno, sembra poco ma, date le finalità del Progetto, è molto. Il Progetto ha realmente cambiato la mia vita e sento il dovere di dire grazie e quanti mi hanno aiutato e ancora mi aiutano nel portare avanti una macchina così complessa e a tutti gli amici che ho avuto il piacere di conoscere in questi cinque anni. Non mancano le preoccupazioni e il lavoro da fare a tantissimo ma anche le soddisfazioni sono state e sono veramente grandissime!
Un fortissimo abbraccio a tutti! E W Progetto Gay!!
Project

GAY AL 100%!

Ciao Project,
ti scrivo per spingerti ad andare avanti con “progetto gay” perché sono convinto, e lo so perché l’ho sperimentato in prima persona, che si tratti proprio di uno strumento fondamentale di educazione sessuale, in pratica l’unico strumento in rete che permette ai ragazzi gay di avere delle risposte serie su tante cose che non potrebbero affrontare da nessun’altra parte. Ho letto il manuale di sesso gay che hai appena messo in rete, è veramente una cosa importante. Ti racconto la mia storia (ti avevo scritto tanto tempo fa e abbiamo pure parlato su msn), poi, se vuoi la puoi pubblicare, penso che avrebbe senso farlo perché credo che tanti ragazzi abbiano passato cose analoghe a quelle che ho passato io. Ho 25 anni, non sono proprio giovanissimo ma ti posso dire che sto imparando solo adesso ad apprezzare il fatto che sono gay e a vivere l’omosessualità in un altro modo.
Io sono della generazione del computer e sono figlio unico, tra l’altro di genitori anziani, mio padre ha quasi 70 anni e mia madre ne ha poco meno di 60. Dei miei genitori posso dire solo bene. A casa mia sono stato sempre bene, si sono preoccupati per me ma mi hanno lasciato sempre una notevole libertà sostanziale. A 19 anni viaggiavo per l’Europa in tenda coi miei amici, non mi hanno mai angosciato con le classiche domande tipo “ce l’hai la ragazza?” o simili, però con loro l’argomento sesso è stato sempre tabù, è come se loro avessero in mente che loro in quelle cose non c’entrano niente e fino a un certo punto va pure bene. Avevo già il mio bel pc a 14 anni e ci smanettavo molto. I miei un po’ per mentalità, perché non andrebbero mai a frugare fra le mie cose, e un po’ perché non capiscono nulla di pc non sarebbero certamente mai entrati nel mio pc e io all’inizio lo usavo solo per la scuola e non ci avevo messo nemmeno password, poi, spinto soprattutto dai racconti dei compagni di scuola, comincio a mettere su google parole tipo sesso, fi.a, e simili. Quello che ne viene te lo immagini. Mi salvo i siti e poi penso che è rischioso e allora mi studio come mettere la password, ci perdo due ore per capire che dovevo fare ma poi ci riesco. Avevo appena fatto 14 anni, aspetto che papà e mamma vadano a letto e poi via sesso senza freni, cioè seghe senza fine su foto e video con un ragazzo e una ragazza, fino a notte alta, ma tutto apparentemente rigorosamente in chiave etero. Lo dico perché adesso lo so benissimo, un porno etero può essere interessatissimo pure per un ragazzino gay, perché non c’è solo la ragazza, ma io allora a questo tipo di ragionamento non ci arrivano, per me se c’era una ragazza il video era etero e quindi mi stava benissimo. Per qualche giorno è andata avanti così, io mi sentivo grande perché pensavo al sesso, la mattina a scuola ero talmente rimbambito che mi addormentavo in classe. Ero al punto che mi facevo una sega tre o quattro volte al giorno. In pratica la pornografia mi monopolizzava completamente, ero arrivato al punto che il coso mi faceva proprio male e pensavo di avere fatto un guaio proprio a insistere troppo, ma per fortuna non era così. Ero un po’ succube di queste cose e un po’ cominciavo a pensare che era proprio troppo e che mi potava fare male alla salute e allora ho cominciato a ridurre il numero delle seghe ma contemporaneamente volevo che fossero proprio una cosa potente e quindi sceglievo con cura le foto o il porno da utilizzare, anche se allora i porno erano brevissimi. Un bel po’ di volte sono finito in siti che non si chiudevano più e ho chiuso tutto io spegnando il pc, allora non c’era l’adsl e c’era il rischio dei dyaler, che ti caricavano sulla bolletta cifre altissime, ma per fortuna non ci sono mai incappato, poi da quando ho saputo che con l’adsl non c’era il rischio del dyaler, ho fatto cambiare abbonamento ai miei e ho messo l’adsl, almeno da quel punto di vista stavo al sicuro. Avevo fatto da poco 15 anni e avevo notato una cosa, che cioè anche se mi facevo le seghe sui siti porno etero, in effetti nella realtà, a me delle ragazze non me ne fregava niente e senza internet, quando provavo a andare solo a fantasia manco mi si alzava. Mi ricordo che la cosa all’epoca mi mise molto in agitazione, andai a leggere articoli sull’impotenza e mi sembrava di avere tutti i mali del mondo. Poi è successo un fatto che mi ha proprio sconvolto. A scuola, la mia classe era quasi del tutto maschile ed eravamo un sacco, noi facevamo ginnastica senza le ragazze alla prima e alla seconda ora, le ragazze la facevano con le altre ragazze il pomeriggio. Alla fine del secondo anno, all’inizio di maggio, il prof. ci dice che il lunedì successivo ci avrebbe portato allo stadio comunale di atletica e ci dice “vi portate tutto, pure il sapone, lo sciampo e l’asciugamano perché allo stadio ci stanno le docce.” A scuola invece non c’era proprio niente se non un campetto da calcio e una palestra, ma ancora con tutti gli attrezzi di legno attaccati ai muri, come tanti anni fa. Arriva il lunedì successivo, beh diciamo che mi è proprio cambiata la vita. Non c’erano solo i miei compagni ma c’erano pure i ragazzi grandi del quarto e del quinto. Le docce erano enormi e negli spogliatoi c’era un vai e vieni di ragazzi nudi che io sono partito a razzo con un’erezione che non riuscivo a trattenere. Ovviamente non ho fatto la doccia, non ero proprio in condizioni possibili, sono entrato nello spogliatoio per primo e ne sono uscito per ultimo, poi quando ho visto che qualcuno si avviava verso le docce, a fine mattinata, mi ci sono fiondato e sono uscito dopo l’ultimo dei miei compagni. Per fortuna che avevo la borsa a tracolla, perché invece di mettermela sulle spalle me la sono messa appesa al collo in modo che mi ricadesse sul davanti a coprire l’erezione. In pratica non avevo più dubbi, non avevo ancora 16 anni. Da quel giorno non ho più usato siti porno etero, ormai mi sentivo completamente gay. Devo dire che non ho avuto nessun problema ad accettare la cosa, perché mi veniva assolutamente naturale e anche senza porno farmi le seghe a fantasia mi veniva benissimo perché il ricordo della mattinata allo stadio è ancora adesso una delle mie fantasie sessuali fisse.
Qui comincia la seconda parte della storia e forse la più sgradevole. Avevo appena cominciato a girare sui siti gay, tante cose mi sembravano quadrare perfettamente col mio modo di fantasticare sui ragazzi: accarezzarsi, abbracciarsi, baciarsi, e voler vedere e toccare le parti intime dell’altro ragazzo e anche lasciarsi andare a lui esattamente nello stesso modo, tutto questo mi tornava molto bene e anche masturbarsi reciprocamente, ci avevo già pensato da solo tantissime volte dopo la famosa mattinata allo stadio, il sesso orale, ancora ancora, non era mai stato una cosa spontanea, ma in un certo senso mi dicevo che in effetti lo avrei anche fatto da tutte e due le parti, diciamo, però molti porno andavano avanti con la penetrazione e francamente era una cosa che non solo non mi era mai passata per la testa ma sinceramente mi ripugnava, non per una questione di moralismo ma proprio non riuscivo a concepirla. L’idea del sesso orale era una cosa diversa, non spontanea, ma alla fine possibile pure per me ma la penetrazione no, né da una parte né dall’altra. Da qui ho cominciato a chiedermi se io fossi veramente gay, tante battute che sentivo sui gay alludevano a quella cosa, nei porno era una cosa frequente, non proprio sempre presente ma molto presente. Ho cominciato a fare una selezione dei video eliminando tutti quelli che finivano con la penetrazione e salvando tutti gli altri, e poi vedevo solo quelli che avevo salvato perché li sentivo più miei. Poi ho cominciato a fissarmi sul fatto che io fossi immaturo, perché leggevo che quando dicevano rapporto completo volevano proprio alludere alla penetrazione e mi dicevo che se ci deve essere per forza e a me non piace è segno che io non sono gay veramente … ma allora che cosa sono? Sono uno che preferisce fermarsi a una cosa incompleta e quindi ho paura del vero sesso gay. Provavo a farmi le seghe forzandomi a delle fantasie sulla penetrazione ma la sentivo proprio come una cosa del tutto estranea. Questo fatto per me è stato molto condizionante, in pratica anche se avevo amici che pensavo fossero gay non avevo mai provato nemmeno lontanamente a rompere il ghiaccio e a ogni tentativo da pare loro avevo risposto in modo molto freddo perché in effetti non mi sentivo pienamente gay e pensavo che comunque non avrebbe funzionato, che magari avrei dovuto adattarmi per forza, cosa che però non mi piaceva per niente. Poi sono capitato sul tuo blog, e lì c’era il link al romanzo Andy. Sono rimasto incuriosito e mi sono messo a leggere e più andavo avanti più mi piaceva, il testo era cesurato ma comunque si capiva lo stesso. Io mi dicevo: “stai sicuro che tanto ci arrivano pure questi! (intendevo alla penetrazione)”. Arrivo alla fine del capitolo 3 e leggo questo brano:
- Marco ma tu stai con me solo per guardarmi negli occhi e per prepararmi la colazione?
- No, non solo per quello.
- E per che altro? Dillo! Non ti sentire condizionato!
- Be’, anche perché mi piacerebbe fare sesso con te!
- Oh! Finalmente! E che cosa significa per te fare sesso con me?
- Be’, lo sai!
- No, non lo so, me lo devi dire tu!
- Dai non mi mettere in difficoltà!
- Ma se ti senti in difficoltà per questo stasera mi sa che di sesso ne faremo ben poco! Dai di’ quello che ti piacerebbe fare! Forza, non fare storie!

[...omissis... (Andy cerca in ogni modo di fare dire a Marco quali siano le sue fantasie sessuali, quelle che egli vorrebbe realizzare con Andy. Marco all’inizio è reticente poi, sempre usando un linguaggio non troppo direttamente sessuale, parla delle sue fantasie. Tuttavia l’elenco delle fantasie sessuali di Andy è decisamente breve)]

- E poi?
- E poi basta!
- No, dilla tutta senza ipocrisie!
- No! E poi basta!
- No! Non è vero, raccontala tutta la storia!
- No! Proprio basta!
- Come hai detto?
- Basta, finito! Non c’è altro!
- Non ti vergognare, Marco, e il resto?
- Niente resto!
- Che vuol dire niente resto?
- Vuol dire che a me il sesso da dietro non mi piace… come te lo devo dire.
- Mi stai sfottendo?
- No! E’ proprio così, se non ti sta bene mi dispiace, potrei pure cercare di adattarmi ma non mi verrebbe spontaneo, mi sembrerebbe una forzatura, nelle mie fantasie queste cose non ci sono mai state.
Andy si fece più serio.
- Sei sicuro, Cucciolo?
- Ci mancherebbe altro, io le mie fantasie le conosco bene, ma perché fai quella faccia?
- Perché veramente non sono mai passate per la testa nemmeno a me.
- Non mi sfottere Andy, dimmi la verità!
- Te lo giuro, non ho mai pensato di fare l’amore in quel modo, è un’idea che non mi ha mai nemmeno sfiorato.
- Andy, non mi prendere in giro su queste cose, sono troppo importanti!
- No, Cucciolo, è tutto vero! Quando guardavo i film porno e arrivavo a quel punto passavo oltre...
- Mannaggia! Possibile? Siamo uguali anche da questo punto di vista.

Project, ti giuro che la lettura di questo brano mi ha proprio mandato il cuore a mille. Quindi mi sono detto, c’è un romanzo gay che parla di due ragazzi gay che hanno la stessa idea del sesso gay che ho io! E loro sono gay, sono i protagonisti di un romanzo dove c’è scritto proprio “romanzo gay”. Così ti ho scritto, forse te lo ricorderai ancora “Forsegay”, abbiamo parlato su msn e mi hai detto che la storia di Andy è una storia vera. Io non ti ho nemmeno detto perché mi interessava tanto, forse te lo ricorderai, ti avevo chiesto se secondo te Andy e Marco fossero veramente gay al 100% e tu eri rimasto perplesso e mi avevi detto: “Ma perché? Si può essere più gay di così?” Ormai avevo capito che i gay come me esistono e forse non sono rari, ma mi restava l’idea che io un ragazzo come me, cioè col mio modo di vedere le cose del sesso non lo avrei mai trovato, i gay così potevano anche esistere ma io non ne avrei mai trovato uno. Dopo un po’ di tempo ho conosciuto all’università un ragazzo perché studiavamo insieme, non aveva la ragazza, non parlava di ragazze e vedevo che a me ci teneva veramente, ma non avevo il coraggio di rompere il ghiaccio, per fortuna lo ha fatto lui, io col solito dubbio evitavo di fare anche il minimo passo avanti, poi ci siamo detti esplicitamente che eravamo gay e che ci piacevamo. Gli ho detto però che per fare sesso con lui avremmo dovuto fare due cose, gli ho detto: “La prima è il test aids” e mi ha detto: “Ok! Nessun problema, io non sono mai stato con nessuno! E la seconda?” Gli ho risposto: “Devi prima leggere un romanzo e mi devi dire che cosa te ne sembra, ok?” Mi ha detto: “Certo! Quale?” e gli ho dato il link di Andy, lo ha detto in due giorni e poi ci siamo rivisti. Io ero molto ansioso e gli ho chiesto: “Che ti sembra del romanzo?” Mi ha detto: “E’ bellissimo! Una delle cose più belle che ho letto!” Io gli ho chiesto: “Ma secondo te Marco e Andy sono gay?” Lui ha risposto: “Se non lo sono loro non so proprio chi potrebbe essere gay!” e allora gli ho detto: “Ma loro non fanno sesso da dietro.” Mi ha guardato perplesso e mi ha detto: “Ma per te è così fondamentale?” Gli ho risposto “No, e per te?” Non sapeva che dire, poi si è deciso: “Se posso essere sincero non ho mai capito che cosa ci trovano. Io la vedo come una forzatura, è una cosa che non mi è mai venuta in mente.” Gli ho detto che mi levava un peso enorme e che adesso ci mancava solo il test, poi gli ho chiesto se si sentiva proprio gay e non magari gay solo fino a un certo punto. Mi ha guardato e mi ha detto: “Ma chi te le ha messe in testa tutte queste stupidaggini? Cero che mi sento gay al 100%! Poi chi la penetrazione la considera una cosa fondamentale faccia quello che vuole, sono affari suoi, ma che pensi che io mi devo sentire da meno per questo? Ma sarebbe proprio assurdo!” Beh, adesso lui è il mio ragazzo già da un bel po’ di mesi, il sesso va bene, ma in realtà ci pensiamo poco. Bisogna finire gli studi e trovare un lavoro in modo da poter vivere insieme, perché il nostro sogno è quello. Adesso, Project, di questa mail fanne quello che vuoi, ma sappi che Andy ha fatto la felicità mia e del mio ragazzo. Io a progetto gay devo proprio tanto. Anche il mio ragazzo ha letto questa mail e te la mandiamo insieme. Ci sono tante persone che ti vogliono bene anche se non ti conoscono di persona.
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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay:
http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=23&t=2729

mercoledì 29 agosto 2012

FIGLIO GAY E PADRE ASSENTE

Buongiorno Project,
ho letto alcune pagine del suo blog, quelle dedicate ai genitori dei ragazzi gay e mi hanno aperto gli occhi su molte cose, ma vorrei avere la possibilità di parlare un po’ con lei perché penso che possa aiutarmi a trovare la strada giusta. Le accenno di che cosa si tratta, poi preferirei magari approfondire privatamente.
Ho 46 anni e sono sposato da 21, mia moglie ne ha 44. Abbiamo avuto un solo figlio, che chiamerò Luca, che adesso ha 18 anni e farà la maturità l’anno che sta per cominciare. Premetto che la mia vita familiare non è mai stata tranquilla. All’inizio il rapporto con mia moglie era buono, è nato Luca e tutto sembrava andare per la strada giusta. Non sono mai stato troppo espansivo, è vero, ma pensavo di avere con mia moglie un rapporto serio, poi si sono messi in mezzo i suoceri, persone di livello sociale ed economico decisamente più altro del mio, che hanno messo in mente a mia moglie che il rapporto che aveva con me non era il massimo, che lei meritava molto di più ecc. ecc.. Sono cominciate le incomprensioni, sempre amplificate dai suoceri (io già all’epoca non avevo più i genitori). Mia moglie ha cominciato a frequentare un suo vecchio amico non sposato, la cosa a me non stava bene ma a lei questo non interessava. Quando Luca aveva 4 anni, mia moglie ha chiesto la separazione. Io non volevo perché c’era mio figlio di mezzo. L’appartamento dove vivevamo era dei suoceri. Le ho detto che non le avrei permesso una separazione consensuale perché lei voleva stare con il suo amico e che era solo quella la ragione della separazione. In realtà penso che il vero motivo fosse che si sentiva frustrata dall’avere sposato un uomo come me, che chiaramente non era alla sua altezza. Convivevamo ancora ma era una cosa insopportabile. Siamo finiti in tribunale, lei aveva i mezzi per farsi valere, io non avevo minimamente pensato a procurarmi le prove della sua relazione col suo amico perché fare una cosa del genere mi ripugnava proprio, lei ha negato spudoratamente tutto e io sono passato come marito e padre psicopatico. Risultato: lei ha avuto l’affidamento di Luca, io me ne sono dovuto andare da casa e ho dovuto pure provvedere al mantenimento di mio figlio. Sono andato a vivere in un appartamentino lontanissimo dal centro e da dove lavoro e sono costretto a fare ore e ore di tram, perché non ho neppure la macchina. Vedevo mio figlio periodicamente, passava con me alcuni pomeriggi, e avevo l’impressione che lo avrei perduto definitivamente perché stava acquisendo la mentalità di mia moglie e di mio suocero, mi chiedeva sempre cose troppo costose, era un po’ come se quando stava con me si sentisse in esilio rispetto al suo paradiso dorato, diciamo che questa azione di plagio è andata avanti finché Luca non ha avuto circa 16 anni, poi a un certo punto mi sono reso conto che qualcosa stava cambiando. Quando ha fatto 16 anni gli ho regalato un pallone di cuoio, era il massimo che potevo fare. Lui è stato contento e mi ha detto una cosa che non mi sarei mai immaginato, cioè mi ha chiesto di portarlo a casa mia. Siccome a casa non ci veniva mai era tutto in situazioni disastrose, come può essere la casa di un uomo solo che non ha un momento libero. Luca, con mio sommo imbarazzo ha visto che avevo le sue foto dappertutto, poi mi ha detto: “Papà, qua bisogna che facciamo un po’ di pulizie!” Era la prima volta che mi chiamava papà! Abbiamo fatto due bucati e poi li abbiamo stesi, poi ha voluto che andassimo a un campetto sterrato che sta vicino casa mia a provare il pallone, io in porta e lui tirava i rigori e li tirava fortissimi. È stata la prima volta che ho sentito veramente la presenza di mio figlio. Giocando a pallone si è tutto impolverato e si è rovinato le scarpe ma mi ha detto sorridendo: “Beh! Meglio!” L’ho riportato dalla mamma ma non sono salito come facevo di solito, ci siamo abbracciati (per la prima volta) sotto casa di mia moglie. Col passare del tempo le cose sono andate sempre meglio, il fatto che io non avessi quattrini non solo non era un problema ma in qualche modo lui lo vedeva come un merito. Circa un anno fa ha cominciato a fare un discorso che non mi sarei mai aspettato, mi ha detto che dopo la maggiore età non voleva restare con la mamma perché c’erano delle incomprensioni e pensava che non si sarebbero mai sanate, poi, rimanendo sempre sulle generali, mi ha detto che la madre pensava che lui fosse un po’ nevrotico e che lo aveva mandato, praticamente per forza, da una psicologa amica sua ma ha aggiunto: “ma a me il lavaggio del cervello non me lo fa nessuno!” Il giorno stesso che ha compiuto 18 anni mi ha chiamato e mi ha detto che sarebbe passato a casa verso le 16.00. Io l’ho aspettato, non sapevo esattamente che cosa sarebbe successo, ma si è presentato con un borsone e in pratica si è stabilito da me. La sera mi ha detto: “Ti devo parlare seriamente” e lì mi ha detto che era gay, che la madre lo aveva scoperto e che aveva fatto di tutto per fargli cambiare idea, dai ricatti economici alla emarginazione. Gli ho chiesto se aveva un ragazzo e mi ha detto di non essere stato mai con nessuno ma che si era preso una “cotta seria” per un suo compagno probabilmente eterosessuale. Io a mio figlio ho detto solo (e mi stavo mettendo a piangere) che io ero così felice che lui si fidasse di me fino a quel punto che non riuscivo a spiccicare una parola. È stato lui che mi ha abbracciato strettissimo, poi mi ha preso la testa fra le mani e mi ha detto: “Mi sa che sono proprio fortunato!” L’indomani siamo andati da Ikea e abbiamo comprato un divano letto da mettere nell’ingresso, in modo che avesse un po’ di privacy. Secondo quello che pensavo lui doveva avere la stanza e io sarei stato nell’ingresso, ma non ne ha voluto sapere e nella stanza ci sono rimasto io. Mia moglie ha avviato le pratiche per il divorzio e questo fatto per me è liberatorio. Quando siamo stati insieme dall’avvocato, l’avvocato stesso ha insinuato che io avessi portato via mio figlio alla madre giocando sul fatto che è gay perché gli avrei promesso di poter fare sesso liberamente in casa mia con i suoi amici. Giuro sulla mia testa che io ho saputo da mio figlio che è gay solo dopo che ha compito 18 anni e che una cosa come quella che ha etto l’avvocato non mi sarebbe mai passata per la mente, comunque mia moglie non si fatta scrupolo di raccontare all’avvocato, deformandoli del tutto, i fatti privati del figlio, cosa che mi sembra vergognosa e odiosa. Comunque da qui a pochissimo non ci saranno più rapporti di nessun genere con mia moglie. Quanto a mio figlio, adesso che ci conosciamo meglio so che è un ragazzo ottimo e che non si è fatto corrompere dai quattrini. Project, io ho bisogno di capire seriamene che cosa significa essere gay perché ho un figlio gay, che ormai e maggiorenne, e voglio fare il papà come si deve, perché mio figlio mi vuole bene e questo è per me il periodo più bello della mia vita.
Sinceramente [lettera firmata]
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lunedì 27 agosto 2012

MA E’ GAY QUELLO?

Ciao Project,
ho 18 anni, da un po’ di giorni sono maggiorenne ma mi sento terribilmente stupido, mi sa che ho fatto una stro..ata grossa e adesso mi sento uno schifo. Project, io ho sempre avuto in mente un’idea come si deve del sesso, ho sempre pensato che fosse una cosa importante da vivere col mio ragazzo, quando ne avrò uno e in un rapporto d’amore vero. Io lo so che le cose giuste sono queste, lo so benissimo, l’ho sempre pensato fino a una ventina di giorni fa, poi mi sono cominciate a venire il testa altre idee, che io non devo stare solo, che non è giusto che io non ho un compagno, che non posso andare avanti a forza di video, perché c’è pure questa che io del sesso ho a parole una concezione molto bella ma poi, sai come funziona, e alla fine ti adatti, ed è proprio deprimente perché se magari fosse appresso a un ragazzo che mi piace veramente e che me ne sono innamorato, pure pure, cioè dico perché il desiderio di sesso lo senti veramente, ma non è quello che faccio, perché in pratica non ho niente da fare, mi stravacco sul letto e proprio per noia, perché non c’è proprio altro da fare, la mano va lì, però diciamo che vado solo a fantasia perché la fantasia di quelle cose non mi manca proprio, i porno manco li cerco, è raro, mi metto a immaginare come sarebbe con uno che mi piace. È una cosa penosa, lo so, ma che altro posso fare? E manco mi prende tanto, insomma è una cosa così tanto per fare, oramai non c’è proprio niente di quello che uno si aspetta dal sesso, è una cosa come un’altra, poi quando ho finito, penso, vabbe’ ho fatto pure questa, almeno mi addormento più facilmente. Questo sarebbe in pratica fino a 15 giorni fa, poi mi dico che devo cambiare sistema perché non sono più stupido degli altri allora mi sono detto che uno alla mia età ha pure il diritto di fare quello che vuole e mi sono registrato a un sito per incontri. Manco c’ho pensato tanto quando l’ho fatto, poi ci sono stato incollato tre giorni. Gente che non ti dico, che mi sono detto che li dovrebbero proprio ricoverare perché non ci stanno con la testa. Poi me n’è capitato uno caruccio, diceva che c’aveva 25 anni, saranno stati pure di più ma non era un vecchio come certi altri che facevano proprio pena a guardare la fotografia (certe panze! Vabbe’). Con quello di 25 anni ci parlo un po’, così, prima in chat a scrivere e mi dice che si sente solo, che in quel sito ci si è iscritto per disperazione perché lui cerca un ragazzo onesto come lui solo per amicizia, insomma queste cose qua. Chiacchieriamo a scrivere per due ore, lui è della mia città, è capitato per caso perché io nel profilo la città non ce l’avevo messa, poi mi dice che vuole una foto e me ne manda una sua. Carino era carino, magari la foto non era sua, ma quello della foto era carino, ma io non sapevo che cosa gli dovevo passare, una foto non gliela volavo dare però qualche cosa gliela dovevo dare, ne ho fatta una con la cam, molto sfocata, in modo che non si capisse niente e gliel’ho mandata, m’ha detto che ero un bel ragazzo e queste cose qua, voleva parlare a voce ma io c’avevo i miei a casa e proprio a parlare non si poteva e gliel’ho detto e allora lui m’ha detto che ci potevamo sentire dopo mezzanotte, per parlare un po’, ma gli ho ripetuto che parlare manco se ne parla. Non ha insistito, mi ha detto – ci sentiamo a mezzanotte – e ci siamo detti ciao. Io poi me ne sono andato a cena ma mi sentivo eccitatissimo e il pensiero andava sempre lì. I miei si vedono la tv e io in camera a spettare che se ne vanno a letto ma stavano lì a chiacchierare e non si decidevano mai e mi faceva una rabbia. Quando hanno chiuso la porta della camera loro e hanno spento la luce era mezzanotte e un quarto e io pensavo che avevo perso l’appuntamento per un quarto d’ora. Accendo il pc, vado e contatto quel ragazzo, dopo due minuti mi manda l’invito per la videochiamata, gli dico di no ma lui insiste, mi dice solo per dirsi ciao guardandosi in faccia, io mi dico: proviamo! Se magari sta nudo chiudo subito e così accetto. Era seduto tranquillo in canottiera, non possiamo parlare a voce e scriviamo solo, mi dice che va un attimo a bere, quando si alza si vede che sta in pantaloncini da mare, ma pure io stavo come lui perché pure la notte il caldo è pazzesco. Poi torna. Ti incollo sotto i log della conversazione. Lui è topolino, io sono Nic (uso Nic come nick e a lui ho detto che mi chiamo Nicola ma non è vero).
topolino scrive – grazie che hai accettato, sono proprio contento
Nic scrive – non era una scelta facile, non sai mai che cosa ti puoi aspettare
topolino scrive – in che senso ?
Nic scrive – che tu magati ti trovi uno nudo che da te vuole una cosa sola eh eh…
topolino scrive – ma io sono un bravo ragazzo che ti pensi !
Nic scrive – sono contento pure io che adesso ti posso vedere, perché sai.. tu avevi detto 25 anni, poi magari erano 60
topolino scrive – no , dai , non ti voglio mica imbrogliare! Però , accidenti se sei un bel ragazzo ! Non sei solo simpatico , sei proprio bello !
Nic scrive – chi io? Quello bello sei tu! Sei proprio forte, un bel torace e due bicipiti da paura.
topolino scrive – aspetta che mi tolgo la canotta , che a me mi piacciono i complimenti
Nic scrive – ammazza! Ma sei proprio figo! Ce l’avessi io un fisico come il tuo!
topolino scrive – secondo me non ti manca proprio niente , dai fatti vedere un po’ ! Mettiti in pedi e fai i muscoli come i culturisti , sì bravo così ! Accidenti se sei bello ! Non c’hai un filo di grasso ! Dai togliti la canotta … da sballo proprio , ma tu fai palestra ?
Nic scrive – sì ma due volte a settimana, una cosa così, mica a livello agonistico, tu invece mi sa che la fai sul serio
topolino scrive – io ci provo , poi sai a forza di darci dentro un po’ di fisico te lo fai

Project, hai capito come è cominciata, in pratica siamo andati avanti piano piano, poi ci siano visti solo in slip e poi senza e poi ci siamo masturbati insieme. Alla fine mi dice è stato bellissimo e che non aveva mai pensato che il sesso potesse essere così, io gli faccio i miei complimenti perché anche io sono stato benissimo e mi dice (ti riposto il pezzo di conversazione, gli avevo detto di chiamarmi Nicola, mi pare che te l’ho detto)

topolino scrive – Nick , se vuoi domani lo facciamo dal vero , eh , che ne dici ?
Nic scrive – beh adesso mi imbarazzi un po’ per una cosa del genere non mi sento preparato
topolino scrive – Nick , ma se è per la paura delle malattie lo facciamo col preservativo , che problema c’è ?
Nic scrive – beh non è solo per quello
topolino scrive – dai su che ci divertiamo un po’
Nic scrive – no, dai, non insistere, non me la sento proprio
topolino scrive – su che dal vivo fa tutto un altro effetto , allora va bene ?
Nic scrive – no, dai lasciamo così
topolino scrive – ma sei proprio un ragazzino , l’hai visto , non ti mangio mica !
Nic scrive – no, dai, non insistere

Andiamo avanti ancora così per qualche minuto con un tira e molla e ce la mette tutta per convincermi, ma più lui insiste più mi convinco che proprio non voglio. Prima di chiudere gli dico: “domani ci rivediamo in cam?” e mi risponde “Adesso per una settimana non ci sono che lavoro fuori città , ma quando torno mi faccio sentire .”

Se dicessi che non mi è piaciuta direi una bugia enorme. Sono andato a dormire alle due e mezza ma ero tutto scombussolato, praticamente la prima esperienza di questo genere. Era bello, sexy, non aggressivo, era la prima volta che era entrato in chat, almeno pensavo che fosse così, e ci eravamo beccati così per caso. Vabbe’ che c’aveva parecchi anni più di me ma mica era un vecchio e poi mi piaceva proprio anche da certi punti di vista diciamo anatomici. Insomma ero in orbita. In discorso del vedersi di persona era l’unica cosa che non mi era piaciuta, mi sembrava troppo prematuro ma il resto mi era sembrato proprio eccitantissimo. Avevo davanti una settimana di pausa, ma non volevo andare sul sito di incontri perché volevo restare fedele a lui! Pensa un po’. Lo so che è una stupidaggine però è proprio quello che ho pensato. Quindi per una settimana niente sito di incontri e niente porno, solo fantasia e che fantasia! Insomma ti puoi immaginare che in pratica non pensavo ad altro. Passa la domenica, mi aspetto che il lunedì mi chiami ma non mi chiama, il lunedì comincio ad andare in paranoia, lo cerco ma su msn non c’è mai e sul sito di incontri nemmeno. Non ci eravamo scambiati i cellulari e quindi non lo potevo contattare. Avevo solo la sua mail ma non rispondeva. Il mercoledì ricevo questa mail.
“Nicoletta, è stata una settimana da sogno, non pensavo altro da mesi, a quando avrei potuto finalmente baciarti e stringerti a me. Tu sei la mia topolina, la cuccioletta che mi sa mandare in visibilio! Che cos’è il sesso lo sa solo una donna come te e io vivo per te, sei la mia fissazione, io non penso ad altro, non ho mai guardato un’altra donna, io ho occhi (e non solo occhi) soltanto per te, topolina mia. Con tuo fratello abbiamo parlato, stai tranquilla che andrà tutto benissimo, cercherò io di mettere le cose a posto, non stare preoccupata per questo. Tu sei la metà della mia anima e lo sai che per te farei qualunque cosa. [omissis (seguono riferimenti sessuali espliciti e dettagliati)] Il tuo Topolino che ti pensa sempre!”
Questa mail mi ha lasciato di stucco per non dire di me..a! L’ha mandata a me per sbaglio perché il server di posta dopo Nic ha completato col mio nome e non con Nicoletta e lui non ci ha fatto caso! Project che ci fossero marpioni in rete lo sapevo e lui in effetti non lo era stato, o forse lo sarebbe stato se ci fossimo visti di persona, non lo so, ma quello che mi ha sconvolto è che questo tipo fosse etero, almeno etero a modo suo, se è etero uno così. Ha ovviamente una ragazza e da quello che dice ci fa sesso alla grande, ma come può uno fare con un ragazzo quello che ha fatto lui con me (e adesso credo proprio che lo abbia fatto tante altre volte) e poi piantarlo del tutto in asso raccontando balle e andarsene con la ragazza? Project, puoi capire che mi sono sentito un totale imbecille, magari ci sono uomini che hanno la ragazza e anche sposati che passano nottate in cam a fare sesso coi ragazzi! Ma per me una cosa del genere è incredibile! Sono bisessuali? Non lo so, ma certo che con questi tipi sento di non avere proprio niente in comune. Io con lui ci ho fatto sesso in cam, ok, ma poi mi facevo scrupolo pure di usare un porno, mentre a lui non gliene fregava proprio niente di me perché l’indomani se ne doveva andare con la figona! Ma che ca.zo sei venuto a cercare da me? Mi sono sentito trattato proprio come uno pezzo di mer.a. Ma è gay uno così? Se è gay quello beh giuro che me lo taglio!
Nic
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domenica 26 agosto 2012

MANUALE DI SESSO GAY

Raccolgo qui di seguito alcune riflessioni sulla sessualità gay, sono cose generalissime ma credo possano aiutare ad inquadrarne concretamente gli elementi fondamentali.

La parola “omosessualità” pone l’accento sulla dimensione sessuale e, in questo modo, allontana da una visione realistica della omosessualità stessa che non è un comportamento sessuale ma una forma d’amore.

L’omosessualità consiste nella tendenza ad innamorarsi e a creare relazioni affettive e sessuali con persone dello stesso sesso, è una variante naturale della sessualità umana che riguarda circa l’8% della popolazione, sia maschile che femminile, più o meno nelle stesse proporzioni.

L’omosessualità è vissuta con disagio, cioè non è vissuta nella pienezza del suo valore umano, quando uno dei due elementi costitutivi, affettività e sessualità, viene eliminato o sottovalutato.

Il rifiuto dell’affettività gay porta a vivere l’omosessualità in dimensione esclusivamente sessuale, evitando qualsiasi coinvolgimento affettivo. In questo modo la sessualità tende a compensare l’affettività assente espandendosi e diventando un valore pervasivo. La partecipazione affettiva, che è la base della soddisfazione in un rapporto interpersonale e anche in un rapporto che coinvolge la sessualità, venendo meno, toglie alla sessualità il suo valore più alto e quindi la capacità di essere profondamente gratificante.

La sublimazione della sessualità, legata spesso a forme di educazione repressive della fisicità del bambino e dell’adolescente, trasmesse attraverso comportamenti mai espansivi degli adulti, toglie alla omosessualità, in modo più o meno marcato, la spinta della pulsione fisica o induce a vivere quella pulsione fisica con sensi di colpa, come se la fisicità potesse degradare l’amore.

Per vivere bene la propria sessualità e quindi anche la propria omosessualità occorrono entrambe le componenti, cioè sia l’affettività che la sessualità.

Affettività e sessualità omosessuale sono profondamente influenzate dall’educazione. Nei paesi del Nord Europa, in cui l’omosessualità è considerata una cosa normale, i problemi di non accettazione sono praticamente inesistenti, nei paesi dell’Europa del Sud e in molti altri paesi, dove pure non esiste nessuna criminalizzazione della omosessualità ma permane tuttavia una mentalità diffusamente omofoba fomentata dalle religioni e da certi gruppi politici, i problemi di non accettazione della omosessualità sono diffusi e i gay vivono in situazioni di disagio. Esistono purtroppo ancora oggi paesi in cui l’omosessualità è criminalizzata e porta all’impiccagione in piazza addirittura di ragazzi sedicenni. In questi paesi si mette in atto una vera e propria azione di sterminio in aperta violazione dei più elementari diritti umani.

L’educazione sessuale degli adolescenti e in particolare degli adolescenti gay, inesistente, in Italia, a livello istituzionale o implicitamente delegata alla chiesa, diviene di fatto appannaggio della pornografia, che ha alla base interessi economici colossali che nulla hanno a che vedere con l’educazione sessuale e con il benessere sessuale dei ragazzi e degli adulti. La pornografia finisce per creare moduli di comportamento sessuale che si radicano profondamente nella mente degli adolescenti. La pornografia enfatizza solo la componente sessuale e tende a deprimere e a svalutare la componente affettiva. Un ragazzo gay mi diceva: “Preferisco mille volte un film a tema gay, magari con un minimo di sesso, rispetto ad un porno. In un film mi ci rivedo, c’è una storia, ci sono sentimenti che sento anche miei, in un porno c’è solo sesso cinematografico che ha ben poco a che vedere con la realtà.” Un altro ragazzo mi diceva: “Vedo in genere la prima parte dei porno, dove c’è qualcosa che ha un minimo di senso affettivo, poi, quando cominciano a fare sesso a tutta forza, cambio, tanto è sempre la stessa cosa.”

Un rapporto serio tra due ragazzi, sia a livello affettivo che a livello sessuale, presuppone, come condizioni minime, il rispetto e la stima personale basata su una conoscenza reciproca non superficiale. Senza questi presupposti non si costruiscono rapporti umani seri di nessun tipo.

Nell’uso della sessualità, oggi, data la consapevolezza dei rischi connessi alle malattie sessualmente trasmissibili, e in primo luogo dell’aids, il rispetto delle regole di prevenzione rappresenta una priorità assoluta e inderogabile, sia per il rispetto di sé che per il rispetto dell’altro.

Nella sessualità gay non esistono obblighi o regole di nessun genere, non esistono modelli di comportamento, non esistono pratiche sessuali indispensabili né copioni o rituali obbligatori. Non bisogna farsi condizionare in nessun modo da modelli di comportamento prefabbricati, meno che mai da quelli derivati dalla pornografia.

La sessualità ha tanto più valore quanto più è spontanea. La sessualità di coppia si costruisce in due, confrontandosi alla pari. Le forzature sono sempre segno di scarso rispetto o di immaturità.

Non è raro che i ragazzi gay si sentano a disagio perché avvertono che il loro desiderio sessuale non corrisponde ai modelli veicolati dalla pornografia o alle richieste del partner, questo disagio si basa sull’errato presupposto che la sessualità gay debba seguire un copione in cui i comportamenti sono predefiniti. In realtà, la soluzione dei problemi di armonia sessuale è il tipico banco di prova della capacità di resistenza di una coppia. Una coppia solida trova “la sua” strada verso “la sua” sessualità guardando solo alle persone e mettendo da parte qualunque schema prefissato di comportamento.

La sessualità gay non è un surrogato, una brutta copia, un analogo della sessualità etero. Un ragazzo gay non cerca nel suo ragazzo il surrogato o il sostituto di una ragazza, ma è innamorato del suo compagno proprio perché è un ragazzo e l’affettività che lo porta verso quel ragazzo presuppone che siano appunto due ragazzi e che si muovano su piano di assoluta parità.

In un rapporto d’amore, e quindi anche in un rapporto omosessuale, si richiede la massima onestà reciproca, cioè il dire sempre all’altro ciò che si prova e ciò che si pensa con totale lealtà. Nascondere i propri pensieri al proprio compagno per paura della sua reazione significa temerlo o considerarlo incapace di un confronto alla pari e queste cose sono segno di un rapporto non paritario.

La soddisfazione nella sessualità non viene da una o da un’altra specifica pratica sessuale ma dal fatto che la sessualità è vissuta con un profondo coinvolgimento affettivo.

La masturbazione individuale è un’attività sessuale fondamentale che contribuisce nell’adolescenza a strutturare la sessualità adulta creando associazioni stabili tra fantasie sessuali e reazioni fisiologiche di erezione e di eccitazione sessuale, contribuendo cioè a fissare gli archetipi sessuali di una persona ossia i tipi e le caratteristiche fisiche in grado di indurre una reazione sessuale fisiologica. La masturbazione non è né un comportamento infantile né un modo di fare da sfigati ma è una cosa che va presa sul serio e va valorizzata non riducendola per nessuna ragione ad un modo per “scaricarsi”.

La masturbazione non è un comportamento adolescenziale che si supera quando si vive in coppia, ma è una componente ordinaria della sessualità di un individuo che non sparisce ma si dirada quando c’è una stabile vita di coppia e che, nella vita di coppia, serve a mantenere un contatto anche a distanza col proprio partner quando questo è lontano.

La masturbazione, non è una perdita di tempo ma, come tutte le attività sessuali, richiede tempo, e va praticata in condizioni di tranquillità e, possibilmente, senza interruzioni. Se la masturbazione è troppo veloce lascia senso di insoddisfazione. I tempi adeguati, in queste cose, sono fondamentali. La masturbazione non è e non deve essere un’attività meccanica ma deve coinvolgere la fantasia sessuale in modo profondo, cioè deve consentire di vivere proiettivamente o di rivivere nel ricordo esperienze sessuali particolarmente desiderate e coinvolgenti.

Le fantasie masturbatorie, cioè le fantasie che accompagnano la masturbazione, sono il primo indice di orientamento sessuale. La difformità tra le fantasie masturbatorie e i comportamenti sessuali di coppia è uno dei principali segni di disagio nella sessualità di coppia. Un ragazzo che ha un compagno ma che preferisce masturbarsi usando un porno più che pensando alla sessualità che ha vissuto col compagno, molto probabilmente ha vissuto una sessualità di coppia non appagante.

Affettività e sessualità in una relazione omosessuale seria vanno sempre insieme. È cosa comunissima per esempio che anche solo parlare al telefono col proprio compagno faccia andare in erezione, ci sarebbe se mai da stupirsi se non accadesse. È cosa frequentissima, se i due partner sono lontani, masturbarsi insieme mentre si sta al cellulare o in cam, tutto questo è un modo di conservare vivo anche l’interesse sessuale. Sarebbe in vece sintomo serio di disagio se un ragazzo, nel colloquio telefonico col partner lontano si limitasse a sole formule di cortesia e poi si masturbasse guardando un video in rete. In una situazione del genere è probabile che non esista neppure un rapporto di coppia.
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sabato 25 agosto 2012

COPPIE GAY E DIFFERENZA DI ETA’

Ciao Project,
salto tutte le premesse su progetto gay che è praticamente una realtà unica, che per me, e penso per tanti altri, è diventata un punto di riferimento importante, in pratica l’unico punto di riferimento serio in rapporto alla vita e alla sessualità dei ragazzi gay, e vengo alla questione per cui vorrei avere un tuo parere.
Sono un ragazzo (per modo di dire, ormai) di quasi 35 anni e sto con un ragazzo di 22. Che la differenza di età è notevole lo so, è una cosa che ho valutato attentamente prima di cominciare però ormai stiamo insieme da quasi tre anni e fino a qui le cose sono andate abbastanza bene, qualche litigata ma cose da poco, è un bravissimo ragazzo, un po’ nevrotico, da sempre in crisi con la sua famiglia, una famiglia molto tradizionale, che prima ha cercato di incanalarlo nei binari di una “normalità” di tipo borghese, poi, quando ha visto che i risultati erano opposti rispetto a quelli sperati, lo ha abbandonato del tutto a se stesso, e direi che lui dai 16/17 anni, di fatto, non ha più avuto una famiglia. Passa fasi molto diverse, chiamiamole così, cioè ci sono stati periodi in cui con lui sono stato benissimo perché evidentemente anche lui era convinto di avere trovato il compagno ideale. In quei periodi andava bene tutto tra noi, il sesso lo vivevamo bene, cioè era una cosa del tutto spontanea e in pratica in quelle cose eravamo sulla stessa lunghezza d’onda, ma ci sono stati anche periodi in cui era irritabilissimo, mi mandava a quel paese proprio con rabbia, salvo poi tornare indietro dopo un paio di giorni. Io vivevo su una continua altalena passando da momenti bellissimi a momenti in cui avrei voluto non averlo mai incontrato, non l’ho mai odiato, come penso lui non abbia mai odiato me, ma certe volte la situazione mi sembrava superiore alle mie forze, in pratica, per me, una cosa che non riuscivo a gestire. Quando era nei periodi negativi tendeva a buttare via tutto, non solo me, anche l’università, non faceva più nulla per mesi e si gettava nella più totale apatia, poi quando le cose giravano al bello si rimetteva a studiare, andava all’università tutti i giorni, ci stava dalla mattina alla sera, faceva esami a raffica e con ottimi risultati, perché, anche se è un po’ di umore labile, è comunque un vero genietto, ma guai a dirgli una cosa del genere, perché ti aggredisce dicendoti: “Tu sei come mio padre che mi dice queste cose solo per mettermi la museruola.” (parole testuali). Ultimamente sono un po’ in crisi con lui ma non gliel’ho detto e probabilmente ho fatto male. In questi tre anni ha avuto un paio di scappatelle a livello sessuale però me lo ha sempre detto, di questo gli devo dare atto, non fa mai le cose di nascosto, in pratica mi dice: “Io sono così e ti voglio bene, se mi vuoi mi devi prendere così.” Indubbiamente io sento la differenza di età e tendo a lasciarlo molto libero. Dopo le scappatelle ha fatto il test per mettere me tranquillo e questo l’ho apprezzato moltissimo. Dopo la prima volta, cioè dopo la prima scappatella avevo capito che se mi lasciava tranquillo a livello sessuale voleva dire che aveva un altro, perciò, la seconda volta, quando ho visto che non prendeva mai l’iniziativa nel sesso (tendo a lasciare a lui il primo passo per evitare di arrivare nel momento sbagliato) gli ho chiesto se c’era un altro ragazzo e mi ha detto di sì e mi ha detto che non sapeva che fare perché mi voleva bene. Comunque anche la seconda scappatella è passata ormai da un anno e mezzo. Adesso vengo al punto. Nel sesso col mio ragazzo comincio a notare che stanno cambiano delle cose, saranno anche stupidaggini ma sono cose che vedo diverse da prima. Prima tutto era spontaneo, direi immediato, istintivo, ed era bellissimo, adesso quando parliamo di sesso, mi rendo conto che lui comincia a interpretare le cose dando ai comportamenti una marea di significati. Ha sempre avuto un certo interesse per la psicologia ma prima, quando vivevamo i nostri momenti di sesso, io notavo la sua assoluta spontaneità ed era probabilmente quella la cosa che mi affascinava di più, adesso, dopo che magari siamo stati insieme una notte, mi comincia a fare l’analisi dei comportamenti, dei miei e soprattutto dei suoi, e dà a quello che facciamo tutta una serie di significati che io non ci trovo proprio. Ti faccio un esempio. Siccome lo lascio sempre libero di prendere l’iniziativa e non gli dico mai di no, lui ne deduce che ha un carattere dominante e che non tiene in considerazione le mie esigenze e che quindi mi strumentalizza e per queste ragioni si sente a disagio, poi in certi periodi capita magari che possiamo stare insieme per più giorni di seguito e allora gli viene in mente che è dipendente dal sesso e che non sa farne a meno e che c’è qualcosa che non va. Ultimamente parliamo meno, il sesso è più ritualizzato e ho come l’impressione che lui cerchi di venirmi incontro di accontentarmi in quello che secondo lui io posso desiderare di più, ma lo fa manifestando un interesse sessuale che “adesso” proprio in questi ultimi giorni, mi sembra eccessivo e, diciamo, poco spontaneo. Mi dice che ha capito che ci sono anche io e che deve tenere conto anche delle mie esigenze ma in realtà io vorrei vederlo di nuovo spontaneo. Credo che abbia paura di perdermi e che per questo si sia imposto di venirmi incontro. Quello che mi manca adesso è altro. Mi mancano i suoi sorrisi, il suo modo di scherzare, di dire battute deliranti, di essere provocante ma sempre un po’ giocando, mi manca un po’ la sua spontaneità. Quando provo a parlare con lui seriamente mi stoppa subito e mi dice: “Non mi fare sempre gli stessi discorsi!” E io lascio stare. Non ti nascondo, Project, che io, per la parte mia, ho il complesso dell’età e che lui probabilmente si accorge che i miei comportamenti nei suoi confronti sono spontanei fino a un certo punto, io so che deve essere libero di andarsene quando vorrà e quando succederà dovrò facilitargli la strada. Spero che possa durare ma le esitazioni sono proprio tante, ma ti giuro, Project, io gli voglio bene. Per paradossale che possa sembrare della sessualità non me ne importa niente, io lo vorrei vedere felice. Che devo fare, Project? Qualunque cosa faccio ho paura di sbagliare. Non ho paura di perderlo ma di fargli male.
Se credi, pubblica pure la mail.
About35
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GAY E MATRIMONIO DI COPERTURA

Ciao Project,
sono una ragazza di 26 anni, non so se ci sono ragazze che ti scrivono, ho dato un’occhiata al forum e non c’è quasi nulla di scritto da ragazze, tranne che da ragazze che hanno avuto ragazzi gay. Io non ho mai avuto un ragazzo gay e neppure un ragazzo etero, mi sono innamorata di una ragazza quando avevo 16 anni, è stata una cosa solo platonica, lei era etero e alla fine si è sposata, ma per me la sua presenza ha avuto una grandissima importanza, in pratica mi ha fatto capire chi sono e soprattutto che cosa non sono. Anche se sono una ragazza passabile e qualche ragazzo serio con me ci ha anche provato, nel senso buono del termine, io li ho tenuti sempre a distanza. Alla fine penso che con un ragazzo ci potrei pure stare ma non è quello che voglio, magari quello che voglio non lo avrò mai, perché dopo la mia unica ragazza non c’è stata più nessuna che mi abbia fatto provare qualcosa anche vagamente simile a quello che provavo con lei. Tra noi non c’è stato mai sesso, non c’è stato proprio nulla ma per me era proprio come la luce dell’alba, è stata l’unica stella della mia vita. Da alcuni mesi conosco un ragazzo gay, premetto che non ne sono affatto innamorata, è un ragazzo molto solo, con brutti trascorsi, in pratica ha avuto solo schiaffi in faccia dalla vita. Ci siamo conosciuti per caso, siamo usciti qualche volta e abbiamo parlato molto, mi ha detto quasi subito che era gay perché pensava che io potessi essere interessata a lui da altri punti di vista, io gli ho detto chiaramente che non era così e che il mio unico amore della vita era stata una ragazza. Il nostro rapporto è andato avanti e adesso mi trovo in una situazione molto imbarazzante perché questo ragazzo vorrebbe che ci sposassimo, un matrimonio di forma, un po’ per potersi dare una mano reciprocamente, questo dice lui. Ho motivo di credere che questa idea non gli sia venuta spontaneamente ma gli sia stata ispirata da una sua amica etero che lui ascolta molto. Francamente a me una cosa del genere sembra assurda e penso che rovinerebbe la vita ad entrambi e poi l’idea di creare un vincolo solo per difendersi dagli altri mi sembra una scelta opportunistica e di paura. Quando me lo ha proposto la prima volta ho dato scarso peso alla cosa, quando ha insistito mi sono chiesta il perché. Io ho solo il mio lavoro e poi non ho più niente, quindi non può avere un movente economico e poi, per quanto lo conosco poco, una cosa del genere mi sembra che non riuscirebbe nemmeno a concepirla. È gay, ma non è molto autonomo anche se ha 25 anni, mi ha raccontato le sue storie ma mi sanno tutte di storie nelle quali è entrato per disperazione perché non sapeva dove sbattere la testa. Adesso lo vedo molto agitato, diciamo nevrotico, come se avesse la necessità di arrivare presto ad avere un matrimonio di copertura. Io credo che il vero problema di questo ragazzo siano i genitori, tra l’altro è anche figlio unico, lui non li vuole deludere, ma per una cosa del genere ha senso fare un falso matrimonio? Mi sono chiesta se a livello economico avrebbe avuto qualcosa da guadagnarci ma se è figlio unico comunque l’eredità dei genitori andrebbe solo a lui e allora non riesco a capirci nulla. Io credo che a questo matrimonio lui ci tenga moltissimo ma a me l’idea non piace proprio per niente, cerco di farglielo capire in tutti i modi ma fa sempre finta di non capire e per me questa cosa rischia di diventare una specie di ricatto, mi dice che se non mi decido per lui non ha più senso vivere, ecc. ecc. in fondo cerca di mettermi in ansia e di tenermi in scacco per farmi cedere comunque e questa cosa non la sopporto proprio. Se devo essere sincera qualche volta comincio ad avere paura di lui, non che abbia mai fatto gesti violenti verso di me, ma è che ormai non lo capisco più, è come se si facesse portare da qualche altra logica e tutti i ponti di comunicazione fossero chiusi. Project io so solo che preferirei non averlo mai incontrato, il matrimonio non lo vorrei in nessun caso e con nessuno, ma un matrimonio falso con lui per motivi che mi sfuggono del tutto non lo farei nemmeno morta, mi sentirei strumentalizzata totalmente senza capire nemmeno il perché. Adesso sono arrivata alla soluzione che non intendo vederlo più e che voglio chiudere i rapporti al più presto possibile ma non so come procedere perché ho paura che possa fare stupidaggini anche se in fondo in fondo credo comunque che si adatterebbe e basta. Che cosa ne pensi Project? Puoi darmi un consiglio? Pubblica pure la mail, anzi, forse, cose in qualche modo simili sono successe anche ad altre ragazze. Grazie per la tua attenzione.
Francesca
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giovedì 23 agosto 2012

TENTAZIONI DI UN RAGAZZO GAY IN VACANZA

Project,
devo cercare di capire che cosa devo fare perché se no impazzisco, mi chiamo Marco, nome banale ma vero e non mi vergogno di usarlo qui proprio perché è comunissimo, quindi a rischio zero. Ho vent’anni, quasi 21, vivo in una città dell’Italia centrale. Ho sempre avuto due passioni totali, da quando ero piccolo, una sono i ragazzi e l’altra è il mare. Nessuno sa di me, né a casa, né gli amici, proprio nessuno. Non fingo di essere etero e i miei amici, che hanno tutti la ragazza, non si sono mai impicciati dei fatti miei. Dai tempi del liceo mi sono portato all’università tre amici, chiamiamoli Luca, Carlo e Enzo, facciamo tutti e quattro la stessa facoltà, studiamo insieme, tra noi non ci sono gelosie stupide per questioni di voti o cose del genere anche se dobbiamo fare gli stessi esami. Sono bravissimi ragazzi e di loro mi fido salvo che su un punto che però non voglio nemmeno prendere in considerazione con loro. Stiamo molto tempo insieme sia la mattina che il pomeriggio per studiare, per il resto ciascuno ha la sua vita e non se ne parla praticamente mai. Quest’anno, per la prima volta, i miei mi hanno permesso di andarmene in vacanza per i fatti miei e io mi sono messo d’accordo con i miei tre amici e abbiamo affittato un piccolissimo appartamento di una camera e cucina proprio di fonte al mare a [omissis]. Il posto è stupendo, per un innamorato del mare come me è il massimo. La casa costava poco, anzi direi pochissimo, e per questo l’abbiamo presa al volo, ma aveva dei problemi, però in fondo ci dovevamo rimanere solo 5 giorni e quindi non aveva nemmeno senso cercarne un’altra. Intanto aveva una sola stanza e noi siamo quattro, poi era esposta esattamente a sud, ci batteva il sole in pieno dall’alba al tramonto, dentro, la sera, la temperatura arrivava a 32 gradi e c’era una sola finestra che per giunta aveva una zanzariera fitta, quindi si poteva aprire molto per modo di dire. Tutto questo dovrebbe dare il senso di una tortura insopportabile me per ma non è stato affatto così. Nell’unica stanza, al centro, c’era un tavolo, perché la cucina era talmente minuscola che nemmeno ci si entrava in due in piedi. La sera spostavamo il tavolo in un angolo e aggiungevamo due brandine, perché c’erano due divani letto singoli ai due lati della stanza. Non c’era nemmeno un ventilatore, proprio niente! Il caldo era tale che il sudore ci cadeva a gocce dalla faccia. Il primo giorno siamo arrivati verso le undici del mattino, abbiamo pensato solo a prepararci per andare al mare, non avevamo nemmeno il problema di cucinare perché il pranzo ce lo eravamo portato da casa. Siamo stati in acqua, tra acqua bassa e nuotare, in pratica fino alle otto e mezza di sera e si stava divinamente, c’era pochissima gente nonostante fosse la settimana prima di ferragosto, ci sedevamo nell’acqua bassa a parlare, poi una nuotata, poi una gara tra noi, insomma si stava bene e il tempo volava, poi è arrivato il tramonto e col tramonto proprio nuvole di zanzare (vicino c’era un canneto) e siamo dovuti scappare dentro casa, ci siamo detti che per fortuna c’era la zanzariera. Quando siamo entrati abbiamo avuto l’impressione di entrare in un forno, una sensazione sgradevolissima, abbiamo aperto l’unica finestra vera e le due mezze finestre del bagno e della cucina, ma erano tutte sulla stessa parete, tutte e tre avevano la zanzariera fitta e non si muoveva un filo d’aria. Prima soluzione istintiva la doccia fredda, 5 minuti per uno. Bagno piccolo, senza chiave alla porta, doccia in un angolo senza box e senza tenda, ma la cosa non ha creato il minimo problema. Uno entrava in doccia, ci stava 5 minuti, poi gli altri gli bussavano la porta perché non vedevano l’ora di rinfrescarsi pure loro. Eravamo tutti a torso nudo ma anche dopo la doccia, dopo dieci minuti, il caldo diventava di nuovo insopportabile e allora un’altra doccia. Ci siamo mangiati quel po’ di cena che ci eravamo portati da casa che si era praticamente lessata, perché non c’era nemmeno il frigorifero! Poi Luca ha provato ad accendere il suo PC ma non c’era rete internet, quindi niente PC. Non c’era televisore, solo una radio mezza scassata, l’abbiamo sentita per un po’ ma era un aggeggio vecchio archeologico che scaldava come una stufetta e che proprio non si poteva tenere acceso perché gracchiava pure. Luca e Carlo a un certo punto hanno detto che non ce la facevano più a resistere coi pantaloncini, se li sono tolti e sono rimasti in slip, o meglio in mutande, quelle bianche classiche. Enzo ha resistito per un po’, poi li ha seguiti anche lui. Io non sapevo che fare, mi sono tenuto i bermuda che erano un’autentica tortura perché erano tutti bagnati e si appiccicavano addosso. Avevo davanti a me in pochissimi metri quadrati i miei amici in mutande che continuavano a sudarsi l’anima. Abbiamo montato le brandine. Da sinistra a destra eravamo: Enzo, io, Luca e Carlo. Mi era andata bene perché Carlo è un po’ sovrappeso e francamente non mi attira proprio. Enzo non è malaccio, un bel ragazzo, ma non è proprio il mio tipo, mentre Luca è sempre stato il mio sogno segreto. Project, io sono ancora uno di quei gay, diciamo così, stupidi, che si innamorano del loro amico etero anche se sanno benissimo che è etero. Insomma, ce ne siamo andati a letto e abbiamo spento la luce. Vicino alla finestra c’era un lampione stradale e la luce filtrava lo stesso e una volta che ti ci eri abituato riuscivi a vedere tutto abbastanza distintamente. Carlo si è accorto della luce piuttosto forte e ha detto: “Rega’, io accosto la finestra che c’è troppa luce”, ma l’ho bloccato subito e gli ho detto: “No! Dai! Qua si crepe di caldo già così!” e Carlo ha lasciato la finestra spalancata. Dopo una decina di minuti Carlo è crollato come un ciocco, Enzo si gira e si rigira ma poi comincia a russacchiare. Luca va a fare pipì, poi si ributta sulla branda, smania proprio, a un certo punto si sfila gli slip senza dire nulla, si mette a pancia in giù e piano piano crolla anche lui nel sonno. Io francamente non ho proprio dormito per niente. Avevo Luca che dormiva completamente nudo a 30 cm da me. In pratica non gli ho tolto gli occhi da dosso per tutta la notte. Ovviamente non ha dormito tutta la notte a pancia in giù e per me è stata una cosa assolutamente unica e incredibile, ha avuto pure l’erezione mattutina, io invece in pratica ero in erezione continua dalla sera prima. Verso le sette, ormai a giorno fatto, quando Carlo si è agitato un po’ per alzarsi, Luca si è infilato di nuovo gli slip davanti a me, ma con la massima naturalezza, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, poi ha preso il telefonino e se ne è andato fuori a telefonare alla ragazza, perché dentro non prendeva. Certe volte penso che quella ragazza sia veramente fortunata! Vabbe’, lasciamo stare! Io ero sconvolto dal fatto che per Luca dormire nudo in stanza coi suoi amici fosse una cosa normalissima. Ecco perché ad un etero lo spogliatoio non fa né caldo né freddo. In pratica stare nudo con gli amici non è una cosa che ha a che vedere col sesso e non ha niente a che vedere con l’idea di stare nudo con una ragazza. Nei giorni successivi, per due volte, è uscito nudo dalla doccia e si è asciugato fuori davanti a noi e nessuno ha fatto una grinza, ovviamente nemmeno io! Eh eh! Lui è uno sportivo e si vede che in queste cose non ha proprio nessun condizionamento. In pratica siamo stati in quella casa solo per quattro notti e per quattro notti Luca ha dormito vicino a me completamente nudo senza nessunissimo imbarazzo. Che effetto sconvolgente mi ha fatto una cosa del genere non te lo immagini nemmeno, o forse sì, anzi certamente sì. Ma come fa un ragazzo etero ad essere così disinibito? È proprio una cosa che non arriverò mai a capire. Ma perché gli etero danno tutti per scontato che tutti i loro amici siano etero? Nei giorni che siamo stati lì non ho mi sentito una battuta sui gay, nemmeno minima. Eravamo amici, stavamo bene tra noi, non parlavamo nemmeno di ragazze. Chissà che valore poteva avere per loro quella parentesi di vacanza tutta al maschile! Magari pensavano ogni cinque minuti alle loro ragazze, però a me sembrava che stessero benissimo senza bisogno di pensare sempre alle loro ragazze. Vabbe’ io stavo benissimo perché stavo con Luca e “in quel modo”, ma pure loro, secondo me, stavano proprio bene. Io penso che, magari senza coinvolgimenti sessuali, perché proprio non ce n’era tracia, ma anche agli etero piaccia una breve vacanza tutta al maschile. Tutti i giorni che siamo stati lì io ho fatto il totalmente disinteressato a queste cose, di giorno, “ma la notte no!” per usare le parole di Arbore. Siccome la notte non dormivo la mattina ero del tutto rintontito e me lo dicevano ma io rispondevo che non avevo dormito per il caldo, anche se il motivo si chiamava Luca. Adesso la parentesi delle notti bianche è finita, siamo tornati in città, per loro non è successo niente, capisci Project! Non è successo niente! Per me sì! Project! Sono proprio sconvolto! Ormai non me lo levo più dalla testa! Anche se me lo sono trovato addormentato nudo vicino a me per quattro notti di seguito, so benissimo che è etero, anzi lo so addirittura molto meglio di prima! Cavolo che disperazione! Quello che è successo mi ha proprio scombussolato! Prima pensavo spesso a Luca, hai capito quando, ma adesso è diventato la mia fissa totale! Project, che devo fare? Non ci riesco a non pensare a Luca! Oramai ce l’ho nel sangue! Se vuoi pubblica questa mail, tanto i miei amici non andranno mai su un sito gay!
Marco
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martedì 21 agosto 2012

ESPERIENZE ETERO DI UN RAGAZZO GAY

Ciao Project,
volevo chiederti un parere su una cosa che mi è successa e che mi ha messo parecchio sottosopra. Ho 22 anni, sono piuttosto imbranato con le cose del sesso, in pratica non ho mai avuto esperienze sessuali né con ragazze né con ragazzi. Ho sempre pensato di essere gay perché le ragazze non mi hanno mai attirato e le mie fantasie sessuali sono state sempre per i ragazzi, salvo rarissimi casi, quando avevo 16 anni, in cui mi sono deliberatamente forzato a pensare alle ragazze ma diciamo così con una reazione fisiologica praticamente quasi nulla. Circa un mese fa ho conosciuto in campeggio una ragazza della mia città (una piccola città del nord), lei ha più o meno la mia età, eravamo sia io che lei con le nostre comitive di amici, io stavo con altri tre ragazzi e lei con due ragazzi e un’altra ragazza, quindi ci si vedeva al mare la mattina, si passava la mattinata tutti insieme, facevamo il bagno tutti insieme poi c’era chi prendeva il sole, insomma le solite cose che si fanno in spiaggia. I miei tre amici si davano da fare con le ragazze che trovavano, ma una cosa normale, cioè parlare, scherzare un po’, le solite cose che si fanno tra ragazzi, io guardavo, con la solita attenzione di non farmi beccare uno dei due ragazzi dell’altro gruppo, che non era male, diciamo che da guardare non era male ma non era proprio il mio tipo di ragazzo, comunque i miei tre amici, cioè quelli della mia comitiva, non mi hanno mai attirato da un punto di vista sessuale e quel ragazzo era il meno peggio che c’era. Fino qui non c’è storia, la solita cosa del gay che si deve accontentare di guardare. Però piano piano è successa una cosa inaspettata. La ragazza che ti ho detto ha cominciato a parlare soprattutto con me, a scherzare ma in modo molto simpatico, senza l’atteggiamento tipico di certe ragazze che si stanno prendendo una cotta, diciamo un po’ come avrebbe fatto un ragazzo. Diciamo pure che questa ragazza era alta, molto magra e coi capelli biondi tagliati molto corti e aveva un seno molto piccolo, in pratica mi faceva un po’ pensare a un ragazzo, però era una ragazza. Io sono stato bene, diciamo che da un certo punto in poi ho cominciato a trattare questa ragazza in un modo più libero, un po’ come avrei fatto se fosse stata un ragazzo, giochi anche con un minimo di contatto fisico e non era sgradevole per niente. I miei amici hanno notato tutta questa cosa, secondo loro l’avevo “puntata” e io sono stato al gioco anche perché i miei amici non sanno di me. In pratica così siamo arrivati alla fine della vacanza, io mi sono completamente scordato di guardare il ragazzo dell’altra comitiva e in pratica guardavo sempre la ragazza. C’è una cosa da dire però, in pratica non ho minimamente pensato di essermi innamorato di quella ragazza perché durante tutto il periodo che, diciamo così, sono stato con lei, ho continuato a masturbarmi pensando alle mie solite fantasie gay, cioè lei era molto carina, ecc. ecc. io la vedevo come un amico ma sessualmente non mi attraeva e poi lei con me non ci aveva provato nemmeno a livelli minimi, diciamo che era una simpatia bella e gradevole. Poi siamo tornanti in città e lì le cose hanno preso un’altra piega. I miei erano fuori in vacanza e l’ho invitata a casa mia, lei non si è per niente meravigliata e ha detto subito di sì, io lì per lì sono stato contento poi mi sono sentito un po’ in imbarazzo, ma ormai la cosa era partita e diciamo che volevo vedere come sarebbe andata a finire, però ero deciso ad evitare qualunque forma di coinvolgimento sessuale. Viene da me, io avevo comprato in rosticceria un po’ di cose buone, mangiamo, il discorso era imbarazzato, c’era qualcosa di non detto che però premeva comunque, io stavo sulle mie e lei non sapeva se fare un passo più in là. Alla fine del pranzo ci siamo seduti sul divano, io la tensione la sentivo nell’aria. A un certo punto mi si accoccola vicino e fa per poggiare la testa sulle mie gambe all’altezza dell’inguine, io la fermo, prendo un cuscino e me lo metto sulle gambe diciamo per evitare qualunque contatto genitale, diciamo così. Non credo che lei abbia capito il senso della manovra, comunque non va oltre, cominciamo a parlare del campeggio ma proprio come avrei fatto con un ragazzo, solo che lei era una ragazza, poggiava la testa sulle mie gambe ed eravamo soli in casa. Qui io ho cominciato ad andare in erezione ma se devo essere sincero, cercavo di immaginare che fosse un ragazzo, o forse non lo so, fatto sta che ero in erezione. Siamo stati così per un’oretta, lei ogni tanto guardava verso di me in modo tenero e mi soffiava sul viso e sorrideva e a me tutto questo piaceva molto. Poi mi ha detto: ti va un gelato? Io ho detto sì, si è alzata e mi ha chiesto di andare in bagno, così io ho fatto a tempo a rimettermi in condizioni di stare in piedi, diciamo che ero anche un po’ bagnato. Se devo essere sincero non sono stato male. Poi il gelato e la passeggiata, proprio come se fossi stato con un amico. La riaccompagno a casa, mi dice che è stata benissimo e mi chiede che cosa avevo da fare l’indomani, quindi ci accordiamo per ripetere l’esperienza l’indomani. Io torno a casa, ripenso a tutto quello che è successo, non mi dispiace ma penso che se fosse successo con un ragazzo sarei esploso di felicità e sarebbe stata tutta un’altra cosa. La sera non mi masturbo, cosa rara per me. Il giorno seguente si ripete quasi esattamente lo stesso copione, ma come era da prevedere, lei fa un passo in più, mi dice che fa troppo caldo e si leva camicetta e reggiseno e si stende sulle mie gambe come il giorno prima, ha effettivamente i seni piccoli, è una bellissima ragazza ma è una ragazza, poi mi prende una mano, se la porta alla bocca e la bacia in modo molto lieve, poi comincia ad accarezzarsi i seni con la mia mano, io sono in erezione e mi bagno un po’, lascio fare, poi comincio ad accarezzarla io, è una cosa gradevole ma mi redo conto che non è quello che voglio, comincio a sentirmi in imbarazzo, in qualche modo la situazione è gradevole ma mi rendo conto che si sta andando verso cose che non sento per niente mie, poi mi cominciano a venire i dubbi, cioè penso che in fondo con lei si potrebbe anche fare perché non avevo provato nessun senso di repulsione, non sapevo che cosa sarebbe successo se si fosse passati a cose sessuali genitali ma penso che un po’ di giochi sessuali con quella ragazza avrei anche potuto farli. Lei comunque si accorge che io sono molto sulle mie e che non tendo spontaneamente ad andare oltre, mi soffia sul viso e mi dice sorridendo: “gelato?” Questo significa che è una ragazza intelligente che le situazioni di imbarazzo le sente al volo. Lei va al bagno, io mi rimetto in ordine, sono effettivamente parecchio bagnato. Quando la lascio sotto casa mi dice che non ci sarà per qualche giorno perché va a [omissis] dai genitori ma aggiunge subito che mi richiamerà appena torna e che comunque ci sentiremo via cellulare. Mi saluta dandomi un lievissimo bacio sulla bocca. Non lo aveva mai fatto. Io torno a casa un po’ sollevato dal fatto che non ci vedremo per qualche giorno ma un po’ mi manca. Comincio a ripensare alle sensazioni che provavo accarezzandole i seni ma la sensazione è strana. La sera provo a masturbarmi pensando a lei e a quello che abbiamo fatto, non mi viene proprio spontaneo, una mezza cosa, più forzata a livello fisico che goduta con la fantasia, però arrivo alla fine ma a una fine così poco convinta che mi comincio a domandare che cosa sto facendo. La mattina mi sveglio in erezione come mi succede quasi sempre, accendo il PC, cerco video di ragazzi e mi masturbo su quelle cose. È incomparabilmente diverso, me ne rendo conto e mi dico: ma che cavolo sto combinando? Io sono gay! Posso anche andare in erezione facendo giochetti con una ragazza (e poi solo con quella, perché è una ragazza molto particolare), ma io a fare sesso vero con quella ragazza non mi ci vedo proprio, io voglio un ragazzo! Project, adesso vengo alle domande, ma tu da quello che ti ho raccontato pensi che io possa essere non dico etero ma almeno bisessuale, magari solo un poco? E poi che devo fare con quella ragazza? Stare vicino a lei per me è gradevole, questo non lo posso negare, ma è che poi piano piano al sesso ci si arriva e questo al limite forse lo potrei anche accettare ma è che non è realmente quello che voglio.
Se vuoi pubblica pure la mail, ma toglici i nomi dei posti.
Un abbraccio.
Perplex
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