domenica 30 settembre 2007
SCORAGGIAMENTO GAY
Te lo confesso, certe volte mi prende una depressione nera, apparentemente senza motivo, anzi forse è più facile che mi prenda proprio quando non ce n’è motivo. Oggi un ragazzo che conosco e che mi è molto simpatico mi ha fatto un regalo, una cosa gradita e inaspettata, in altri momenti una cosa simile mi avrebbe messo di ottimo umore. Stamattina un ragazzo giovane mi ha detto una cosa di tipo molto personale che ho gradito molto, ha preso lui l’iniziativa di palare con me e c’ho ripensato più volte nel pomeriggio, ma oggi non riesco a valutare positivamente tutte queste cose. Vorrei altro e non so nemmeno che cosa vorrei, una storia d’amore... forse, ma forse nemmeno, anzi nessuna storia d’amore, mi sembra quasi che a certe cose non ci credo più. Con Sandro in teoria tutto va bene, mi vuole bene, nei limiti del possibile perché per riuscire a sopportarmi ci vuole molta buona volontà... io non sono entusiasta, ma ormai la cosa è avviata e tutto sommato è accettabile e poi puntualizzare a che servirebbe? Lui fa quello che può e fa pure troppo, e poi non possiamo nemmeno litigare perché ci vediamo pochissimo, lui sta sempre in giro e io pure, certe volte passano settimane, quando stiamo insieme penso sempre che è più vecchio della volta precedente, abbiamo entrambi 42 anni e alla nostra età che possiamo fare? C’è da cominciare a prepararsi per la vecchiaia... anzi ringrazio Dio che non sono rimasto solo perché poteva pure finire così. Insomma, un tirare avanti... Mi fanno impressione quelli che sono felici, mi chiedo se hanno capito bene, certe volte sembrano proprio convinti. Loro alle favole ci credono, io no... io ormai non credo più a nulla... a me stesso poi non c’ho creduto mai. Una cosa buona ce l’ho il lavoro... in pratica adesso è la cosa più importante. Quando ho conosciuto Sandro avevamo 25 anni, mi sembrava un sogno. Ci sentivamo giovani, il mondo era nostro. Una marea di sogni... e poi com’è finita? Un tran tran quotidiano, vita affettiva per modo di dire, vita sessuale neanche per modo di dire e un po’ di depressione che avanza... è la depressone non del gay che sta sognando e non può realizzare quello che sogna ma di quello che ha realizzato e ha visto che sarebbe stato meglio continuare a sognare. Sandro certe volte si arrabbia con me, mi dice che sono passivo, che non ho voglia di vivere... io gli dico che non è vero, ma è proprio così... mi sento spento. Sandro lo rispetto, in un certo senso gli voglio bene perché è un brav’uomo, ma in sostanza anche di lui non mi importa molto, se si trovasse nei guai lo aiuterei, certo, ma ormai comincio a sentirlo come un estraneo. Lui ha la sua vita e io la mia, siamo due gay che vivono insieme, non direi che siamo due gay che si amano, è una parla troppo grossa, meglio dire che si tollerano, che hanno bisogno l’uno dell’altro soprattutto per fare finta di non essere soli lo stesso. La settimana scorsa mi ha confessato che ha conosciuto un ragazzo che gli interessa, un ragazzo di 22 anni, io l’ho ascoltato, la cosa non mi ha sconvolto, in un certo senso me l’aspettavo e in un certo senso so pure come andrà a finire... Sandro si vivrà il grande amore per qualche mese, lui è fatto così, poi si stuferà anche del ragazzo di 22 anni e lo farà a polpette ma non se ne renderà nemmeno conto e poi tornerà da me... è già successo, copione sperimentato... e io me lo riprenderò, poi passerà qualche mese di depressione, e io appresso a lui, finché non gli passerà per la testa un’altra fantasia. Noi siamo gay ma siamo diversissimi. Lui ha la fissa del “non perdere tempo” evidentemente gli anni se li sente addosso, me li sento pure io, solo che io non credo che ci si possa fare nulla e soprattutto non credo che ci sia un gran che da perdere, io le frenesie di vivere per paura della “fine stagione” non ce l’ho... per me la stagione è finita da un pezzo! Che dovrei fare? Cercarmi anch’io un ragazzo di 22 anni? Ridicolo! ... E per farci che? Per ricominciare la vita da capo? No! Basta! Di vita me n’è bastata una... se dovessi ricominciare da capo preferirei non ricominciare. Certe volte mi chiedo se sono un gay depresso oppure un depresso gay e mi sembra che la seconda risposta sia più giusta della prima. Certe volte la mattina vorrei non alzarmi, non andare a lavorare, rimanere rintanato nel letto... quando c’è Sandro e mi vede così almeno mi coccola un po’... ma quello non c’è mai e io sto praticamente sempre solo... e poi la chiamano convivenza... ma convivenza di che? ... che qui uno sta a levante uno sta a ponente... se ci fosse almeno, almeno ci potrei discutere... ma non ci sta mai e io mica gli posso dire lascia perdere il ragazzo di 22 anni oppure lascia perdere gli altri cavoli che c’hai per la testa... perché lui scrive, fa l’intellettuale, di fantasie per la testa ne ha tante, lo invitano da tutte le parti... non gli posso mica dire: non ci andare... se gli togli quello che cosa gli resta? Almeno si riconsola con un po’ di fumo... mi torna in mente la storia del ragazzo ventiduenne... forse ne dovrei essere sconvolto, ma mi viene solo da pensare: povero ragazzo! Mettersi con Sandro! Si vede che non lo conosce. Sandro gli farà male, ma senza cattiveria. Sandro capisce tante cose difficilissime ma quelle terra terra non le capisce affatto, in un certo senso mi fa un po’ pena perché crede in quello che fa e crede di capire anche la vita degli altri... chissà perché mi ha parlato del ragazzo di 22 anni... queste cose non me le nasconde mai, me ne parla come un bambino che sta per fare una marachella... perché per lui il senso è quello e io gli faccio la predica moralistica, ma non per dirgli di non andare con quel ragazzo ma per dirgli di non illuderlo perché certe cose fanno male... l’altro giorno sembrava convinto a molare tutto e a non fare danni... ma io so benissimo che non mollerà proprio niente e che i danni li farà e devo solo aspettare che accada. Io non sapevo che la vita gay potesse essere anche così.
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