sabato 15 settembre 2007

GAY E DONNE INNAMORATE

Non credo che il mio post sia molto originale, penso che siano cose che capitino un po’ a tutti i ragazzi gay, quando capita è sgradevole perché devi fare soffrire una persona e la devi fare soffrire forte, ma è indispensabile per il tuo e per il suo bene, io parlo dei rapporti con le ragazze che per me sono stati e sono tuttora, a 23 anni, un’ossessione e penso che continuerà così per un pezzo. Io mi chiedo perché mai uno come me debba fingere di essere etero, e già questo non lo capisco, però tanto è così, e poi quello che è assurdo è che fingendo si essere etero si combinano casini assurdi. Se io potessi dire a una ragazza: guarda non mi interessa... e basta, e la cosa fosse finita lì, cioè senza nessuna necessità di specificare: “non mi interessa perchè sono gay”, sarebbe tutto facilissimo, ma tu “non mi interessa” non lo puoi dire quindi teoricamente ti interessa e se provi a dire che non ti interessa comincia il gioco del perché. E a me questo gioco qua non piace affatto! ma perché devo dare spiegazioni? Non mi interessa perché non mi interessa e basta, ma loro lo vogliono sapere e ti torturano perché pensano che tu stia giocando con loro a dire che non ti interessa mentre invece ti interessa moltissimo! Perché si vede che nel mondo etero questi giochetti si fanno! Ma siccome un discorso semplice semplice senza dare troppe spiegazioni non lo posso fare e siccome non sono completamente stupido e che sono gay me ne guardo bene dal dirlo, ufficialmente io sono etero e quindi io sono tutti i giorni sul mercato con tutto quello che viene appresso. Ed è una tortura. Io ho tanti amici etero che non sanno che sono gay e tante volte usciamo la sera, loro appresso a certe ragazze ci sbavano proprio ma quelle manco li guardano e invece si mettono appresso a me. Gli amici mi dicono: “Ma che gli fai tu alle donne?” E’ semplicissimo io alla donne non gli faccio niente e forse è proprio per quello che mi corrono appresso, gli amici miei sono dipendenti, e si vede, io recito, ma si vede che recito bene, insomma vengono appresso a me, io certe volte la tratto come amiche, senza esagerare, ovvio, e a loro una cosa del genere piace molto, gli amici miei ci provano subito e si bruciano subito io non ci provo proprio e la cosa funziona... è ovvio che per i miei amici io sono etero al 100%, pure più di loro. Insomma qualche giorno fa siamo andati in discoteca, una piccola e caruccia senza troppo casino, s’erano portati una ragazza che mi sembrava una straniera. Un momento, mettiamo in chiaro, gli amici miei sono etero ma non sono delinquenti, io su questo ci metto la mano sul fuoco, sono puliti, sono ragazzi che non se ne farebbero scappare una, se ci sta, ma solo se ci sta, quindi con la ragazza straniera loro ci volevano provare per vedere se ci stava, se poi a lei non gli stava bene, basta, finiva lì, avevano fatto così pure altre volte e poi magari con la ragazza erano pure restati amici. E che mi doveva capitare a me? Eh! Tanto sempre così mi capita, abbiamo preso una coca (cocacola, niente altre cose) poi m’ha detto se volevo ballare. E che fai? Non balli? Io ho ballato con lei tanto per provare, io non la stringevo mai quando ballavamo, gli altri... lasciamo perdere... Vabbe’, poi la serata è finita e ci siamo scambiati i numeri di cellulare, l’ho accompagnata a casa e abbiamo fatto due chiacchiere, caruccia era caruccia, pure se non era il mio genere, non era stranera ma italiana di tipo nordico, ha detto che era un paesetto del nord Italia ma studiava qua perché c’aveva una zia a Roma. Quando m’ha salutato m’ha dato un bacetto, una cosa leggera leggera ma caruccia. Poi ci siamo rivisti e ho capito che la cosa si stava mettendo male, era solo la seconda volta che ci vedevamo ma la cosa si stava mettendo male... e io ho pensato che una cosa del genere è meglio farla finire subito che mettere su una falsa storiella come n’ho avute tante, che poi quando rompi è una mezza tragedia. Se deve essere tragedia, la tragedia facciamola subito almeno ci togliamo il pensiero e non stiamo a perdere tempo inutilmente, io lo so che può sembrare una cosa crudele e dal suo punto di vista è una cosa brutta forte, una mazzata che non se l’aspetta proprio, però è per il suo bene, pure per il mio, è ovvio, però pure per il suo. Meglio subito che dopo, tanto io a lei che sono gay non glielo dico, non perché sono perfido e la voglio fare soffrire ma perché una, una volta, m’ha proprio sputtanato, e manco in pubblico che pure pure l’avrei accettato, ma coi pettegolezzi, che così manco sai la storia da dove è partita... io a capire da cove è partita ci sono attivato e a me di dire certe cose a una ragazza oramai m’è passata definitivamente la fantasia. Io cerco di fartelo capire con le maniere dolci, ma no che sono gay, quelli sono cavoli miei, ma che a me non mi interessa, poi tu non lo vuoi capire e io che posso fare? Ci devo andare giù duro perché se no dopo il casino si fa sempre peggio. E stavolta ho fatto così, ho trovato una scusa, una cosa un po’ brutale però che dovevo fare? Siamo andati a prendere una pizza, quando hanno portato il conto lei voleva fare alla romana io ho detto di no, lei ha insistito dicendo che per lei era una questione di dignità ma ha insistito molto, troppo! Forse non troppo, ma io la faccenda l’ho caricata come se avesse insistito troppo. Che c’aveva ragione lo so, ma io una scusa per farla finita la dovevo trovare, non sene poteva proprio fare a meno, ho risposto duro, proprio a brutto muso, io ho insistito intignandoci di brutto, ho detto che stava facendo la ragazzina e che si doveva comportare come una donna adulta, l’ho detto perché è una cosa che alle ragazze giovani fa rabbia, lei mi ha detto che la stavo facendo soffrire e io le ho detto che lo facevo per il suo bene e in effetti, in un certo senso, era vero, dentro mi sentivo un verme ma non ho mollato, abbiamo fatto una scena nel locale che si sono girati tutti, poi lei in un impeto di dignità si è alzata e se n’è andata. Io ho pagato il conto poi ho visto che sulla sedia aveva dimenticato una busta, non c’erano regali per me, altrimenti mi sarei sentito ancora più verme di come mi sentivo, c’erano delle cartelline di plastica trasparente, le ho prese e me le sono portate via, ovviamente non gliele ho riportate, perché sarebbe stato un po’ come chiedere scusa. Quando me ne sono andato dal locale, mi sentivo strano, ma che dovevo fare, voi al posto mio che avreste fatto?

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