martedì 18 settembre 2007

BLOG NON DICHIARATAMENTE GAY

Sono andato a leggere il blog di un lettore di “progetto gay”, non lo cito perché il rispetto della privacy deve essere la mia prima preoccupazione. Con l’autore del blog avevo scambiato qualche battuta e, molto ingenuamente, pensavo di avere capito qualcosa di lui, lo ritenevo sotto diversi aspetti un po’ lontano del mio modo di vedere il mondo. Quanto si può essere stupidi e quanto pesano i pregiudizi! Insomma apro, leggo in ora notturna perché nessuno mi disturbi e mi si apre un mondo. Prima di cominciare avevo dato un’occhiata rapida al blog per vedere quanto fosse lungo perché lo volendo leggere tutto, non era lunghissimo, ma sulla base del mio pregiudizio, valutandolo in termini di tempo necessario, mi sembrava fin troppo lungo, poi ho cominciato a leggere. La prima osservazione che mi è venuta in testa è stata: “queste sono cose vere!” effettivamente la dimensione era un po’ astratta, diciamo così generica e, almeno a prima vista, permetteva due letture alternative, una etero e una gay. Io sapevo quale fosse la chiave giusta di lettura perchè il proprietario del blog me lo aveva detto, quindi per me la lettura è stata facile. In realtà alcuni elementi di tipo grammaticale, sparsi qua e là, e qualche precisazione concernente il pronome “lei” da non intendere come “la mia fidanzata” permettevano comunque di dare un’interpretazione corretta delle cose ma quello che mi ha stupito è che i lettori del blog del quale sto parlando, che avevano lasciato lì i loro commenti, erano praticamente tutte ragazze e tutte davano una lettura etero di quel blog. L’autore aveva scelto, come onestamente devo dire di aver fatto io stesso in diverse situazioni analoghe una linea editoriale di ambiguità. Di fronte a commenti che presupponevano una chiave di lettura etero del blog, l’autore o si teneva sulle generali o rispondeva con altri commenti tali però da essere fraintesi a loro volta. Una domanda mi sono posto: che cosa si riproponeva l’autore da un blog come quello, che io considero non un blog pseudo-etero o un blog ambiguo, ma un tipico blog “non dichiaratamente gay”? Lo dico perché in quella tecnica di scrittura e in quelle risposte, spontanee e reticenti nello stesso tempo, mi sono ritrovato pienamente, ho fatto esattamente le stesse cose per moltissimo tempo. Anch’io ho scritto blog diciamo così ambigui, seminando qua e là come Pollicino qualche segnale che permettesse di arrivare alla chiave giusta di lettura, ma come è capitato all’autore del blog di cui stiamo parlando, nessuno ha mai interpretato correttamente quei segnali. Ma c’è di più, la mia lettura, iniziata con piglio filologico, come se uno stesse cercando chissà che cosa, man mano che andava avanti si faceva più gradevole e io provavo quasi la sensazione di conoscere l’autore del blog, di parlarci e quello che leggevo mi sembrava anche molto mio, molto più vicino di quanto avessi immaginato prima. Sono rimasto colpito dalla spontaneità con la quale l’autore era capace di mantenersi su due livelli paralleli ma separati di discorso. In altre parole il discorso era sostanzialmente cifrato pur mantenendo una spontaneità sostanziale, segno di una raffinata arte nel confezionare discorsi con due livelli diversi di ricezione possibile, modo di fare questo che riconosco anche tipicamente mio. La lettura è andata avanti in modo sempre più gradevole, l’ho già detto, mi sembrava di conoscere l’autore di quel blog, avevo il piacere di leggere oltre, quando sono arrivato alla fine ci sono rimasto male per il rammarico che fosse già finito. Le impressioni preconcette erano state completamente capovolte, perché raccontarsi ha un senso che va molto al di là del discorso logico e ho pensato che le affinità tra me e l’autore di quel blog sono sostanziali e che la mia vita non è stata e probabilmente non è nemmeno ora sostanzialmente diversa dalla sua. Quello che ho trovato in quel blog è la vita vera di un ragazzo gay, ma il blog non si riduce solo alla dimensione gay ma dà un bellissimo ritratto a tutto tondo della persona. In questi giorni sto facendo delle esperienze per me nuovissime e mi sento felice di esistere ed era una cosa che prima non mi capitava mai, e anche la lettura di quel blog è una parte della mia felicità.

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