giovedì 31 gennaio 2008

GESTIRE UN FORUM GAY

Leggo oggi sul forum STORIE GAY E NON SOLO un commento di Steven riferito alle proposte di Marco relative alla gestione del Forum (post precedente). Il link all’intervento originale è il seguente: http://storiegay.spaces.live.com/blog/cns!5A60249849128BD...
In calce alla trascrizione dell’intervento di Steven aggiungo qualche mia considerazione.
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“Con molta sincerità credo che Marco abbia ragione su alcuni punti mentre su altri non mi trovo.

Penso che lui sbaglia quando parla di sesso e sul fatto di aprire un' area riservata. Project è stata una persona che mi ha dato e da consigli su come affrontare alcune situazioni, su come comportarsi ma non approfondisce il discorso "sesso" perché un 19enne potrebbe subito fraintendere ed è per questo che le premesse di Project vanno rispettate così come il distacco che lui mantiene nel parlare liberamente di sesso. Io ho 25 anni e ho le mie esperienze e se uno mi parla al primo accenno di sesso esplicito non ci vado a far caso mentre un 18enne (per mancata esperienza) potrebbe fraintendere. Poi circa l'area riservata penso sia una cattiva idea perché nei forum non c'è solo gente pulita che ha voglia di scambiarsi idee, purtroppo c'è anche gente grande di età che potrebbe approfittare della situazione e dare vita magari a discussioni con un secondo fine facendo decadere quel clima soft che si era creato. Ci sono in giro uomini che non fanno altro che raggirare le persone sopratutto i ragazzetti di 16,17,18...anni promettendo loro chissà cosa. Quindi dovremmo ringraziare Project se non ha mai oltrepassato i limiti e se ha creato un forum in cui ci si racconta tutto senza mai scadere nel volgare o sesso esplicito, quello come ha detto lo stesso Marco lo si può trovare ovunque e allora perché non elogiare un forum (quale appunto quello di Project) in cui i ragazzi mantengono quel clima di castità che al nostro tempo si è perso e che dovrebbe essere ricercato.

Sono d'accordo con Marco, invece,su punto n°1 ovvero dove richiede più spiegazioni sul concetto di "Ragazzo Gay" e prevenire quelli che verranno in futuro. Questo perché sui forum ci sono anche i ragazzini che hanno voglia di sapere e di conoscere il mondo gay perché magari non hanno nessuno che li aiuti.
Project volevo proporti io personalmente una cosa che mi sta a cuore, mi piacerebbe trovare sul tuo forum una sorta di "telefono amico" in cui tu o chi per te da consigli sui problemi come la solitudine, l'esclusione dalla società, l'emarginazione dei gay...tutti problemi che magari vengono affrontati dagli altri utenti ma non da una persona esperta. Forse chiedo una cosa irrealizzabile ma così come Marco non esiterebbe a iscriversi se gli crei un'area riservata ad un pubblico adulto, io non esiterei ad iscrivermi sapendo che lì c'è qualcuno a cui posso chiedere aiuto e/o consigli.
A presto CIAOOOOOO!!!
Steven
30 gennaio 19.42”
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Ciao Steven,
stamani, aprendo il blog sono stato contentissimo di trovare questo tuo commento. Come ho avuto modo di scriverti in riposta alla tua precedente, leggere un tuo messaggio mi è graditissimo perché anche se ci si sente poco in termini quantitativi, non si tratta certo di cose poco significative e questo tuo ultimo commento mi fa sentire orgoglioso. Effettivamente con te non mi è mai capitato di parlare di sesso, non certo per un rifiuto a priori ma semplicemente perché non se ne è mai data l’occasione. Con altri ragazzi è successo ma mantenendo una posizione necessariamente esterna e distaccata. Forse proprio per questa ragione, quando mi è capitato di parlare esplicitamente di sesso, non mi sono mai trovato di fronte a nessuna forma di fraintendimento. Quanto all’area riservata del Forum, come ho già detto, non penso sia una buona idea perché il Forum (ma il discorso vale anche per i blog) deve essere uno strumento utile di confronto e di discussione seria, anche su questioni attinenti il sesso, ma viste nel quadro della vita complessiva di un ragazzo gay. I blog e il Forum di Progetto Gay sono ambienti molto selezionati, destinati ad un’utenza seria, la sola idea che possano in qualche modo diventare luoghi di interesse per persone di pochi scrupoli a caccia di ragazzi inesperti mi fa rabbrividire. Cerco di esercitare il massimo controllo sia sui blog che sul Forum per mantenere un’atmosfera di serietà (non di seriosità) e soprattutto perché questi spazi mantengano in pieno la funzione per cui sono stati creati. Si può parlare ovviamente di tutto ma le persone educate sanno farlo in modo adeguato. I ragazzi sono ragazzi, è ovvio, e parlare di sesso è una priorità importante, ma Progetto Gay non è e non dovrà mai essere associato in nessun modo all’idea di porno. Progetto Gay è e vuole rimanere “per tutti” e creare aree con restrizioni di accesso, a mio giudizio, non è conciliabile con lo spirito di fondo del progetto (cosa che, tra l’altro, lo stesso Marco ha riconosciuto ampiamente).
Quanto alle proposte di Marco con le quali sei d’accordo devo dire che sono d’accordo anch’io. Sia per quanto riguarda l’idea di “Ragazzo Gay” che è effettivamente quanto mai vaga, sia per quanto riguarda l’idea di riservare una sezione del forum ad una informazione generale dedicata ai lettori più giovani. Questa ultima proposta, in particolare, penso possa avere una importanza sostanziale notevolissima. E’ una cosa che si può realizzare certamente, ma per metterla in pratica ho bisogno di aiuto ti spiego perché. Io passo in chat con ragazzi gay in media 10 ore ogni giorno, ma talvolta sto in chat tutta la notte e nei giorni di festa non ci sto meno di 15/16 ore, tutto questo mi mette a contatto con la realtà mondo gay in modo molto diretto, ma i miei interlocutori, in genere, non sono non sono ragazzi giovanissimi. L’età media dei ragazzi di progetto gay è tra i 25 e i 26 anni, e questa è anche l’età media dei ragazzi con cui sto in chat, i ragazzi sotto i vent’anni sono pochissimi, i minorenni sono rarissime eccezioni. Mi rendo conto che la coscienza di essere gay si acquisisce in forma più o meno netta molto prima dei 20 anni, ma in sostanza non ho esperienza diretta del contatto con ragazzi gay di quell’età. Ti sarei grato (ma il discorso è esteso a chiunque voglia darmi una mano) se volessi suggerirmi come, in concreto, avviare la cosa. Io posso provare con buona volontà ma ho bisogno di collaborazione.
E adesso vengo all’ultima proposta che, non ti nascondo, non mi sarei mai aspettato. Un’idea simile io non l’avrei mai avuta, ma se me la proponi significa che ha un senso. Mi lusinga molto che tu mi possa considerare una persona esperta ma la parola esperto in genere si dà a persone titolate per svolgere un’attività. Io non sono uno psicologo, non sono un medico, non ho alcun titolo che mi abiliti a dare consigli. Io sono solo un gay anziano che, come tutti, ha una sua particolare e specifica esperienza della vita gay e una sua particolare e specifica visione delle problematiche connesse. La conoscenza che ho del mondo gay si è stratificata negli anni e ultimamente si è arricchita moltissimo tramite le chat che, lo devo confessare, mi hanno portato in diverse occasioni a rivedere talvolta radicalmente le mie precedenti posizioni su questioni anche fondamentali della vita gay. Io devo ringraziare i Ragazzi perché in tantissime cose mi hanno aperto gli occhi. Se questa esperienza, con tutti i caratteri di relatività che si porta appresso, può servire, beh, francamente, io non chiedo di meglio che mettermi a disposizione di chi vorrà contattarmi. In certi giorni, già adesso arrivo alla mattina dopo nottate in chat e ci arrivo stremato, ma cercherò di tenere conto di tutti i possibili impegni anche se, nonostante la buona volontà, non me la sento di garantire a priori quello che un lettore serio può aspettarsi da me. Ricevo in media una o due e-mail “serie” al giorno (spesso anche tre o quattro) e devo rispondere in modo altrettanto serio, poi ci sono le Chat, i Blog, il Forum... bene, con un po’ di buona volontà cercherò di farci entrare anche il “telefono amico”. Ti dico la verità, posso scrivere in una sezione del forum quello che penso, ma in moltissimi casi la cosa che avrebbe più senso sarebbe incontrare le persone in chat in modo da poter parlare con calma. Avvierò certamente una sezione del Forum tipo “Gayproject risponde” e metterò nel post di apertura anche tutte le modalità per contattarmi in chat, ma non pubblicherò il mio contatto MSN direttamente. Però dopo ti devi registrare, ormai me l’hai promesso.
Per il momento ti saluto. Questo messaggio te lo manderò anche per e-mail col solito metodo tramite il tuo space.
Grazie Steven.
Un abbraccio!
Gayproject

mercoledì 30 gennaio 2008

CONSIGLI PER IL BLOG E PER IL FORUM DI PROGETTO GAY

Ricevo sulla Mailbox di Alice e pubblico qui il seguente "graditissimo messaggio":
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Ho 19 anni, ho parlato stasera con gayproject su C6. Ci stavo girando a caccia di emozioni, non sesso in video perché non lo farei mai (non per questioni morali ma per paura di essere individuato e di finire su qualche sito a luci rosse). Cliccando gayproject mi aspettavo qualcosa di interessante perché c’è il gay, ma il project proprio non capivo che senso potesse avere. Ho scritto “Ciao”, abbiamo cominciato una conversazione molto prudente, mi ha fatto una strana impressione ma abbiamo continuato a parlare, poi il discorso è finito inevitabilmente su temi gay, ma mi sentivo spiazzato, l’approccio di gayproject era tranquillo, il discorso andava avanti in modo libero ma non somigliava per niente alle solite chat a sfondo erotico. Ho fatto il ragazzo educato (e lo sono), gli ho detto che ho 19 anni e gli ho chiesto la sua età, quando me l’ha detta sono rimasto sconcertato. Io di sesso non parlo praticamente mai con nessuno, parlarne con uno che potrebbe essere mio padre mi avrebbe dovuto imbarazzare ma non era così per niente, ci stavo bene, parlavo con disinvoltura di un sacco di cose di cui pensavo non avrei mai parlato con nessuno. Poi mi ha detto di Progetto Gay e mi ha mandato il link. Qui ho pensato che mi volesse fregare e gli ho chiesto: “Che roba è?” lui ha detto solo: “Vai a vedere, se ti interessa mi rischiami, tanto io resto qui”. Ci siamo salutati. Francamente non sapevo che cosa mi sarei trovato di fronte, poi ho cliccato. All’inizio ero un po’ spiazzato, ho letto qualche post, poi sono andato sul forum e poi ho cominciato a giocare col motore di ricerca interno, tra blog e forum ci sono stato sopra un’oretta, poi ho digitato un messaggio per gayproject, semplicemente “Complimenti è veramente un bel blog!”... ma non mi è arrivata risposta e ci sono rimasto malissimo... la chat l’ho lasciata aperta e mi sono messo a fare altro, se lo volete sapere, a cercare foto di nudo in rete, poi sento il cicalino di C6, gayproject è tornato. Io sono gay e mi ci sono sempre sentito però una vera esperienza del mondo gay non ce l’ho. Insomma abbiamo parlato molto e alla fine mi ha chiesto che cosa si poteva fare a mio parere per rendere il blog e il forum più utili per i ragazzi che li leggono. Io ci ho pensato, un po’ anche sulla base delle cose che abbiamo detto, e ti consiglierei alcune cose.
1) cercare di spiegare nel modo più chiaro possibile che cosa intendi per “ragazzo gay”, perché sembra una cosa facile da capire ma in realtà non è chiaro per niente e poi mi piacerebbe moltissimo, per esempio, leggere dei profili dei ragazzi del gruppo, ma fatti da loro, cioè come loro si vedono.
2) parlare insieme di sentimenti e di sesso senza tabù. Project, te lo dico senza fingere, secondo me tu dei ragazzi gay hai un’idea troppo sublimata, la metti troppo sul sentimento, di sesso ne parli poco e forse ti sei dimenticato che per un ragazzo gay della mia età è una cosa fondamentale. Adesso però mi devo spiegare meglio. Tu, Project, mi hai detto una cosa che mi ha colpito molto, hai detto che un utente aveva cercato su google successivamente: tenerezza gay, amore gay, nudo gay. Me l’hai detto tu che era bellissimo trovare le tre cose insieme. Ecco sui tuoi blog la tenerezza e l’amore gay ci sono, ma di sesso ne parli in modo astratto. Io da te non voglio pornografia, quella la trovo da tutte le parti, però, poi, non ti lamentare se la gente va a cercare la pornografia perché su un blog come il tuo tu di sesso non parli in modo serio. Capiscimi, ne parli, però che la spinta primaria verso un ragazzo è sessuale (almeno per me è stato sempre così) tu non lo dici. Parliamoci chiaro, dici tante cose giuste, ma non dici che la spinta di base dell’essere gay è il sesso. Io non dico il sesso stupido, il sesso che significa tante cose, anche volersi bene, anche sacrificarsi l’uno per l’altro, però significa soprattutto sesso. Cioè io tutte le questioni sentimentali che dici tu le vivo sì, però solo nei confronti dei ragazzi che mi interessano sessualmente, che non è una cosa teorica, voglio dire proprio che me lo fanno drizzare. Se c’è quello poi c’è pure il resto. L’interesse sessuale immediato è la prima cosa. Ecco questo tu non lo dici, e invece ci vorrebbe. Qualcuno ha scritto del fatto di masturbarsi pensando a un ragazzo, ma così, come se fosse una cosa qualunque e invece diventa quasi un ossessione perché quel ragazzo non lo puoi avere. Io con un ragazzo non ci sono mai stato. Ho letto il post sulla Maleducazione sessuale ma mi sembra assurdo, io penso che, se trovassi il ragazzo giusto, tra noi ci sarebbe una esplosione di sesso senza nemmeno pensarci, solo perché ti viene spontaneo. (questa nota l’ho aggiunta rileggendo... non avrei mai pensato di scrivere cose simili ma scriverle è liberatorio)
3) Spingere le persone a parlare in modo libero. Tu hai un forum forumfree, io ho un amico che ne ha uno come il tuo e so che ci dovrebbe essere la possibilità di avere delle sezioni del forum che possono non essere visibili se non ad alcuni utenti. Non ti voglio proporre niente di pornografico però su una sezione ad accesso limitato sarebbe possibile discutere molto più liberamente anche di sesso. Scusa, il discorso che abbiamo fatto oggi non era pornografico è vero che su un forum aperto a tutti quelle cose non si possono dire però su una sezione ad accesso riservato se ne potrebbe parlare benissimo. Io te l’ho detto, ma la tua risposta me la immagino e non ti voglio forzare, però guarda, noi ragazzi tu pensi che di sesso sappiamo tutto, ma non è così, perché parlarne liberamente è impossibile e se poi si tratta di sesso gay ti linciano proprio.Io la mia te l’ho detta. Per il momento non mi registro sul forum, preferisco fare il guardone e spiare quello che ci scrivono gli altri, per dopo non si sa mai... vediamo che succede. Comunque continuerò a leggerlo... una sfida, se apri una sezione riservata per parlare in modo più libero anche di sesso, allora mi registro subito... ma tanto non lo farai!
Ciao Project!
p.s.: Anche se non ti capisco fino in fondo stai facendo cose buone.
Marco
Potete aggiungere il vostro commento sul blog oppure sul Forum
http://progettogay.forumfree.net/?t=24653007

martedì 29 gennaio 2008

AMORE GAY E INIZIAZIONE SESSUALE

Pubblico anche qui la risposta a un post inserito da Lounge71 sul Forum:
http://progettogay.forumfree.net/?t=24637530
Ciao Lounge71,
quando ho letto il tuo post ho avuto la netta impressione di avere già letto alcune delle espressioni che usi, non ricordavo dove, ma ero certo di averle già lette. Il 15 Gennaio 2008 avevo pubblicato un post “Un diciottenne ama un trentenne”
http://progettogay.myblog.it/archive/2008/01/15/un-gay-di...
Survived lo aveva letto e la sera stessa ci eravamo trattenuti a discutere sul contenuto di quell’intervista. Ho visto, dalle risposte al tuo post, che Survived ha notato le analogie tra il tuo post e quella intervista e sono andato a rileggerla ed effettivamente le analogie nella prima parte sono effettivamente strettissime, fino all’uso delle stesse espressioni. O il post ti è rimasto particolarmente impresso o hai cercato di interpretare la vicenda di cui parli sulla base quello che il diciottenne dell’articolo ha dichiarato. Quella intervista evidentemente per te ha avuto un senso. Alla fine della lettura del tuo post l’ho riletto una seconda volta per non perdere il senso dei dettagli. Il tema che hai affrontato è un tema di interesse notevole per i gay, perché le relazioni importanti tra ragazzi giovani e uomini più avanti negli anni sono piuttosto frequenti e risentono spesso di condizionamenti pesanti non tanto di tipo ambientare quanto interni alla coppia. A parte ogni valutazione sulla maturità del ragazzo più giovane, per un 37enne un ragazzo di 22 anni ha certamente un’attrattiva fortissima, tanto più se il 37enne è solo e il 22enne è in cerca di affetto nel senso serio del termine. Quindici anni di distanza non sono tantissimi e rendersi conto che l’ostacolo “età” può essere superato e che il contatto affettivo può arrivare anche ad un coinvolgimento sessuale vero e proprio mette in moto la mente di un 37enne che, con tutte le remore possibili e immaginabili, si trova di fronte ad un’occasione che può risultare unica e irripetibile. Perdonatemi il tono esplicito, ma per un uomo gay di 37 anni fare l’amore con un ragazzo di 22 è un’esperienza dall’attrattiva fortissima. Il 37enne ha in una situazione del genere l’idea di recitare il ruolo di protagonista, di sentirsi un po’ un maestro e la disparità dei ruoli gli sembra particolarmente gradevole, perché si sente investito di autorevolezza e, trattandosi di questioni relative alla sessualità, di un prestigio assolutamente unico rispetto a un ragazzo tanto più giovane di lui. Per il 22enne la cosa è diversa, se il 37 è una persona seria, il 22enne sa di potersene fidare, può chiedergli consiglio, in qualche modo può affidarsi a lui con la sicurezza di non essere messo in difficoltà. La confidenza può arrivare al punto che tra i due si può creare un contatto sessuale esplicito ma, da quello che vedo in situazioni analoghe che, lo ripeto, non sono affatto cose rarissime, sono portato a pensare che questi rapporti restino comunque condizionati dal fatto di essere in sostanza delle vere forme di iniziazione, che possono anche durare per un po’, ma non sono comunque destinate alla definitività di un vero rapporto d’amore. Queste forme di iniziazione, che possono avere aspetti gradevolissimi e importanti da tutti i due i punti di vista, non sono deboli rapporti d’amore, ma sono sostanzialmente un’altra cosa; nessuno dei due, fin dall’inizio, crede realmente che la storia che sta vivendo sarà quella definitiva o quella determinante. E quando il rapporto si interrompe perché il ragazzo più giovane se ne va per la sua strada, l’adulto non ci resta male e non si sente tradito, perché il più giovane ha il diritto assoluto di essere se stesso. Questo tema è tratteggiato in un romanzo che credo di poter definire il più bel libro che ho letto sulla vita gay: “Another country” di James Baldwin. Vi rimando ad un vecchio post che tratta di questo libro. Potrete notare che la tematica è strettamente affine a quella del post di Lounge71.
http://progettogay.myblog.it/tag/AMORE+GAY+IN+JAMES+BALDW...

GAY E MALEDUCAZIONE SESSUALE

Senti io la registro, va bene, però prima della storia fammi spiegare un po’ di che si tratta, se no può sembrare una cosa strana e io ci faccio una figura che non mi piace. Se la dovessi definire la chiamerei la storia del mio risveglio... adesso non mi dire che la faccio lunga ma devo partire dall’inizio, se no non capiscono niente. Io adesso ho 30 anni e c’è una cosa che mi ha sempre condizionato molto pesantemente e mi ha fatto perdere, secondo me, le emozioni più belle che un ragazzo può provare... lo so che non avete ancora capito un cavolo, ma mi ci sto avvicinando. Insomma la mia educazione sessuale è avvenuta al 100% sui film porno, sui siti porno (anche a pagamento e ci ho buttato parecchi soldi!). Diciamo che io dai 15/16 anni ho fatto solo queste cose. Un momento! Non è la cosa in sé che non mi piace, in fondo lo fa tanta gente... però per me, in un certo senso... la realtà era quella. Cioè io un ragazzo gay vero non lo avevo mai visto, ma non solo a 15/16 anni ma nemmeno a 20, sulle chat non ci bazzicavo proprio, la tentazione era grossissima però non ci sono mai andato. Negli ultimi anni poi avevo riempito interi hard disc di film porno, me li ero imparati a memoria. Voi potete dire; ma perché ce lo vieni a raccontare a noi... sono ca..i tuoi... Un momento... se voi gli amici gay li avete avuti la storia mia non la potete capire, perché voi c’avevate un riscontro diretto, cioè voi lo sapete che cosa è un ragazzo gay... io invece non lo sapevo e piano piano, a forza di vedere film gay, mi sono messo in testa che un ragazzo gay fosse più o meno un attore di film porno e piano piano a forza di masturbarmici sopra mi sono convinto che la vita gay fosse quella e quando io pensavo a un ragazzo, cioè ci facevo sopra le mie fantasie erotiche, mo lo immaginavo proprio come in un film... E’ questo che volevo dire... quei modelli erano diventati i modelli della mia fantasia erotica... Prendetemi per pazzo o per il cretino del villaggio ma per me era proprio così e io di fatto ho incontrato il primo ragazzo gay in carne e ossa a 23 anni... insomma io sapevo che lui era gay e lui non sapeva di me e a me è venuta l’idea di provarci come in una scena che avevo visto in un film porno. Io sono un ragazzo niente male, me lo dicono tutti, cioè le ragazze mi corrono appresso anche adesso, figuratevi allora... insomma. Era d’estate, lui faceva parte della mia comitiva, stavamo in costume da bagno io e lui in un posto un po’ appartato, lui stava prendendo il sole a occhi chiusi... insomma io la tentazione di provarci di brutto proprio come nel film ce l’avevo e pensavo che le cose sarebbero andate proprio come nel film... poi il coraggio non ce l’ho avuto e mi sono avvicinato piano piano e ho solo provato a baciarlo... Mi s’è rivoltato contro con una filza di parolacce che non ve la potete immaginare, allora io gli ho detto: “Io lo so che sei gay e sono gay anche io”. Mi ha risposto con un sonorissimo vaffan..! Io non mi sono fatto spaventare e ho cercato di metterlo spalle al muro con la forza, un po’ come nel film, ma lui m’ha dato un calcio nei coi..ni che se ci ripenso me li potevo pure essere giocati. Mi sono allontanato e gli ho detto... “Ma non sei gay... i gay non fanno così!” ... e me ne sono dovuto scappare, però i conti non mi tornavano mica. Un gay come quello meglio perderlo che trovarlo. Poi, col tempo, mi sono comportato meno da cretino... però mica tanto, io in effetti continuavo a pensare che magari al primo approccio bisognava essere un po’ sul vago, però pensavo che una volta che il ragazzo avesse accettato di venire a letto con me, cosa che tra l’altro davo per scontata mentre non era proprio per niente così, almeno a letto sarebbe stato tutto come nei film porno. Con due ragazzi l’approccio è riuscito. Il primo, secondo me, ci sarebbe stato alla grande... insomma, viene a casa mia, io avevo preparato tutto, dalla cenetta alla camera da letto, mangia poco, non vuole bere, si mette seduto in poltrona a vedere la televisione, io lo prendo per un braccio e di dico: “dai... su...” lui mi guarda e mi dice: “Su che?”. Gli dico: “Dai, vieni a letto...” Mi guarda con una faccia stupita e mi dice: “Che?” Io gli ho fatto vedere i muscoli ma mi guardava ridendo come a dire: “Ma che cavolo vuole questo?” Poi gli faccio la domanda critica: “Attivo o Passivo?” Mi guarda e mi dice: “Ma tu ci sei mai stato con un ragazzo?” Gli dico: “No!” e lui mi fa: “Si vede!” Al che non abbiamo fatto niente di quello che avrei voluto fare però m’ha detto un po’ di cose delle esperienze sue... e lui era uno navigato. A me mi sembravano cose così strane, poi gli ho detto “Boh!... mo’ c’ho le idee molto più confuse di prima.” Con l’altro ragazzo almeno un po’ di sesso l’abbiamo cominciato perché qualche cosa della lezione l’avevo imparata, però lui mi guardava stupito, io ho detto. “Vabbe’, andiamo al sodo...” e gli ho detto quello che volevo fare e lui m’ha detto subito: “No!”. Gli dico: ”Come no? Tu sei gay e mi dici di no?... Bello! Ma noi stiamo già a letto insieme e io se voglio ti spezzo (ed era pure uno esile esile)”. Insomma l’ho minacciato per fargli fare quello che volevo. S’è alzato, s’è rivestito e m’ha lasciato così, come un totale imbecille! ... Ridendo e scherzando io sono andato avanti ancora un altro po’ con storie del genere e poi ho pensato di trovare sesso a pagamento. Lì non facevano storie ma alzavano il prezzo e la cosa non mi piaceva per niente, manco mi guardavano in faccia... E così sono arrivato a 27 anni... poi ho incontrato Massimo lui aveva quattro anni meno di me... anche con lui ho provato con la solita tecnica ma mi ha detto: “Dai! Cerca di non fare pena! Così sei ridicolo! Lo vedo che sei solo...“ Così è cominciata la mia disintossicazione... adesso mi sta aiutando a crescere, mi coccola un po’ e io sto buono buono, ed è una cosa bella, bellissima, la tenerezza reciproca, l’ascolto reciproco... sono cose bellissime adesso lo capisco ma per disintossicarmi ci ho messo più di dieci anni. Se volere sapere come sono veramente gli altri ragazzi gay non guardate i film porno, quelle cose non c’entrano niente e io l’ho capito solo a 30 anni! Tutto qua... Dai, se vuoi puoi spegnere.

lunedì 28 gennaio 2008

DUE RAGAZZI GAY DI 18 E 19 ANNI RISCHIANO LA FORCA IN IRAN

Il 23 gennaio 2008 Hamzeh Chavi e Loghman Hamzehpour, due ragazzi gay di appena 18 e 19 anni, sono stati arrestati a Sardasht, nell'Azerbaijan iraniano. Le autorità usano metodi di tortura fisica e psicologica per ottenere le confessioni delle persone che cadono nelle loro mani, e i due giovani hanno ammesso di amarsi, di avere una relazione sentimentale. La loro confessione è bastata perché il tribunale islamico li rinviasse a giudizio con due accuse gravissime: Mohareb, il reato di chi è "nemico di Allah" e Lavat, sodomia.Il codice penale iraniano prevede la forca per gli omosessuali, che sono considerati "nemici di Allah".Qui sotto c'è il link al sito del gruppo "everyone" tramite il quale è possibile sottoscerivere una petizione per la salvezza di quei due ragazzi. Io l'ho sottoscritta.

CRONACHE DI PROGETTO GAY 8

1) Ringrazio per i loro graditissimi commenti al blog V87, Fabiometteo, Matteo, Nicolas, Caudio, Guidotto, Mario, Aster, Federico, Alessia, Javier, Davidone, Distllato, Just Walter e Patroclo. E do un cordiale benvenuto a Nicolas, Matteo, Alessia, Just Walter e Partoclo. Con i vostri commenti voi rendete Progetto Gay una cosa seria e una cosa viva. E’ solo insieme che si può costruire qualcosa.
2) Il nostro Forum http://progettogay.forumfree.net/ è partito alla grande! Il primo messaggio è stato postato da Aster alle 23.48 del 16 gennaio 2008, Oggi, 28 gennaio, siamo a 200 post, oltre 500 visite, 17 utenti registrati, più di qualcuno non proveniente dal blog, e siamo passati dal posto 64.000 e oltre, fino al posto 9.974 nella classifica dei blog. Ciò che più conta, al di là dei numeri è la qualità e posso dire con orgoglio che i ragazzi che leggono i blog di Progetto Gay e che ne usano il forum sono veramente meravigliosi e difendono questi spazi, che appartengono a loro, per conservarli un ambiente di confronto serio e di discussione, nel pieno rispetto delle regole della privacy e del rispetto reciproco. Questo nostro Forum crescerà, ne sono certo, perché viene curato con amore non solo da me ma tutti i ragazzi che lo usano seriemente. Una preghiera rivolgo a tutti, se doveste ravvisare abusi, segnalatemelo con un MSG privato sul forum o con qualunque altro mezzo e procederò immediatamente. Tenere in ordine il Forum è interesse di tutti.
3) Auguro a Loki di poter trovare al più presto un nuovo lavoro e, da quanto ci siamo detti, le speranze sembrano piuttosto concrete. In bocca al lupo Loki! Non ti ringrazierò mai abbastanza perché mi fai sentire vivo e importante.
4) Ringrazio nel modo più affettuoso Federico perché lui e il suo Davide sono la dimostrazione vivente che per due ragazzi gay la felicità non è solo un’ipotesi teorica ma può essere una realtà.
5) Ringrazio con affetto grandissimo Ritter col quale ho passato uno splendido pomeriggio sabato scorso, pomeriggio che mi resterà nel cuore come una delle cose più belle che ho vissuto.
6) Ringrazio in modo specialissimo Aster e Fabiomatteo, due ragazzi che sento spesso e che mi danno una spinta positiva per andare avanti e qualche volta anche (e giustamente) qualche affettuosa tiratina di orecchie.
7) Vi chiedo una collaborazione. Se avete testi che pensate sia utile pubblicare sul Forum e sui blog di Progetto Gay, mandatemeli e li pubblicherò senz’altro. I Blog e il Forum non sono miei ma sono vostri.
Grazie Ragazzi, voi siete l’anima di questo progetto e date un senso serio alla mia vita. Vi voglio bene! Un abbraccio.

domenica 27 gennaio 2008

INCONTRI GAY

Dedico questo post a Ritter col quale ieri ho trascorso uno splendido pomeriggio. Ritter mi aveva già anticipato che forse sarebbe venuto a Roma sabato 26 gennaio per una manifestazione politica. La sera del 25 era ancora indeciso, aspettava di sentire il suo ragazzo ed era piuttosto ansioso. Poi ha parlato con suo ragazzo e il cielo di Ritter si è rimesso al bello. Mi ha comunicato che sarebbe venuto effettivamente a Roma. Tutta la mattinata sarebbe stato impegnato e anch’io, d’altra parte, lavoro il sabato mattina. Tramite sms ci siamo messi d’accordo sul posto e sull’ora. Al Pantheon alle ore 14.30. Qualche minuto prima ero lì, gli ho detto che ero sul posto e che stavo al portone di bronzo. Un minuto dopo l’ho visto, ci siamo salutati con un abbraccio e gli ho chiesto a che ora doveva ripartire e da dove, mi ha detto alle 18.30 da Rebibbia. Rapido giro del Pantheon (tombe reali, tomba di Raffaello), S. Luigi dei Francesi, Palazzo Madama, Piazza S. Agostino, il ponte sul Tevere, il palazzaccio , Castel S. Angelo, via della Conciliazione e finalmente S. Pietro. Sembrava che ci si conoscesse da sempre, il dialogo era gradevolissimo, mi ha parlato a lungo del suo ragazzo, di come è riuscito a incontrarlo, della felicità che ha provato quando si sono baciati, mi ha parlato delle prospettive di lavoro e del fatto che desidera soprattutto una vita serena. Gli ho parlato di me, delle mie storie, che d’altra parte Ritter già conosceva, abbiamo parlato dei ragazzi del blog e di come in effetti si siano creati rapporti veri di amicizia, del fatto che parlare liberamente della propria vita vera dà una sensazione bellissima di libertà. Ritter mi ha detto che i suoi amici lo hanno accettato senza problemi e, se è possibile, gli vogliono ora bene più di prima. A S. Pietro, per entrare nella basilica bisognava passare al metal detector e ci siamo messi in fila. Gli ho detto scherzando che per la sua storia avrebbe potuto chiedere la benedizione papale, mi ha risposto che non gliela darebbero mai e io gli ho consigliato di omettere qualche piccolo dettaglio. Dentro abbiamo visitato la basilica e il tesoro. Ritornava una riflessione: in nome di che cosa l’omosessualità è considerata contro natura? Ritter mi dice: quando ho baciato il mio ragazzo non ho pensato affatto che fosse contro natura, era una cosa bellissima. Usciti dalla basilica siamo andati alla metropolitana perché Ritter aveva fame e non aveva mangiato. Siamo scesi a Termini e abbiamo preso un panino in un bar della stazione, quindi siamo andati a Santa Maria Maggiore e poi, con una lunga scarpinata a passo veloce, dato che il tempo della partenza si avvicinava siamo arrivati a S. Giovanni che Ritter non aveva mai visto. Usciti dalla basilica di corsa alla metropolitana, cambio di metro a Termini e corsa fino a Rebibbia nella Metro B. A Rebibbia siamo arrivati con qualche minuto di anticipo, siamo andati a prenderci un caffè e poi abbiamo camminato un po’ in attesa dell’orario della partenza perché gli amici di Ritter erano un po’ in ritardo. Abbiamo parlato di Porgetto Gay, di come lui è arrivato a Progetto Gay cercando “come scoprire un gay all’università”, del primo post che ha letto “A caccia di gay all’università”, che è uno dei più gettonati ancora oggi. Mi ha detto che sul brog ha trovato la possibilità, per la prima volta, di capire che cosa potevano provare altri ragazzi che si trovavano nelle sue stesse condizioni, ha detto che era una cosa importante, già anche solo fermandosi alla lettura, ma poi ha preso il coraggio a due mani e ha cominciato a scrivere e adesso si sente quasi stupito della strada che ha fatto e di come le sue prospettive si siamo modificate o, meglio, si siano chiarite. Mentre prima, anche se di fatto provava le stesse sensazioni, non le interpretava in chiave gay, adesso, dice, è come se fosse caduto il velo di Maia. Gli ho detto che ero molto felice di averlo incontrato e lui, timidamente, mi ha stretto il braccio sinistro. Quando sono arrivati i suoi amici ci siamo salutati con un abbraccio e sono tornato a casa. Ero felice di aver trascorso un pomeriggio meraviglioso. Poco dopo il rientro a casa mi è arrivato un sms di Ritter che mi diceva che era stato contento del pomeriggio passato con me. Gli ho risposto subito con entusiasmo. Onestamente, non avrei mai pensato che partendo dai blog di Progetto Gay si potesse arrivare e conoscere personalmente dei ragazzi gay e che ragazzi! Persone di profilo umano altissimo, ragazzi di una serietà e di una schiettezza totali, ragazzi ai quali non si può non voler bene nel senso più profondo del termine. Quando sono ritornato a casa sono stato in chat con Fabiomatteo e gli ho detto che con Ritter avevamo detto cose bellissime di lui, gli ho raccontato dell’incontro e lui mi ha detto di scrivere un post “parlaci di queste cose belle che ci fanno bene a tutti e ci uniscono!” Fabiomatteo è sempre speciale... e mi incoraggia. Ecco il mio post l’ho scritto. Vorrei che restasse come una testimonianza che Sabato 26 Gennaio 2008 ho vissuto un pomeriggio meraviglioso con Ritter, una persona che mi è molto cara e alla cui felicità tengo moltissimo. Ragazzi! Avere amici così è bellissimo, ci si rende conto che non si è soli al mondo e che essere gay è una cosa di alto profilo, di una moralità assoluta, e che con gli amici gay si sta bene perché ti capiscono a un altro livello. Quando conosci ragazzi come Ritter ti senti orgoglioso di essere gay.

FORUM PROGETTO GAY

L’utilità concreta di un forum come il Forum di Progetto Gay è proporzionale alla quantità di visite che riceve e al numero degli utenti che raccoglie, quindi è necessario che il Forum sia accessibile in modo facile dai motori di ricerca. Attualmente il nostro forum
ha un nome un po’ troppo lungo e complicato “progetto gay forum – gay project forum” cosa che crea difficoltà di indicizzazione per i motori di ricerca. Anche se il cambiare denominazione comporta un’attesa di 7-8 giorni prima di ottenere l’indicizzazione Google con la nuova denominazione, alla lunga un nuovo nome, opportunamente scelto, può portare nuova utenza. Alcuni elementi mi sembrano fondamentali, in particolare la parola forum e la parola gay, che sono irrinunciabili ma essendoci molti forum (frequentatissimi) con denominazioni formate da queste due sole parole, aggiungerei la parola progetto, nella combinazione “PPROGETTO GAY”, tutta in caratteri maiuscoli, che sono molto meglio evidenziati delle pagine Google.
Cercare di essere individuabili tramite la chiave “gay” è praticamente impossibile perché si tratta di una parola internazionale che compare il una infinità di denominazioni di siti. Lo stesso ragionamento vale anche par la parola “Forum”. La parola “progetto” è italiana e quindi esclude i lettori di lingua non italiana ma nello stesso tempo è una parola decisamente poco usata nei motori di ricerca.
riporto qui il numero di link citati di Google per ogni chiave
gay: 481.000.000
forum gay: 3.700.000 (un post di Progetto Gay sul nuovo forum è oggi al 9° posto)
gay forum: 5.410.000 (un post di Progetto Gay sul nuovo forum è oggi al 5° posto)
progetto gay forum: 63.000
forum progetto gay: 60.500 (al primo posto compare però il vecchio forum Alice, il che più ingenerare confusione)
progetto gay: 389.000 (il nostro blog è fisso al 1° posto)
storie gay: 166.000 (il nostro blog è fisso al primo posto)
in ricerche come “dialogo gay”, “confronto gay”, “discussione gay” siamo ai primissimi posti, ma sono chiavi poco usate.
n.b. il forum non è comunque attualmente indicizzato direttamente nelle prime pagine di Google ma solo tramite riferimenti contenuti nei blog. A oggi il Forum è citato in Google solo 23 volte perché sono indicizzate solo le discussioni e non se singole risposte. Se avete dei post importanti da pubblicare sul forum, pubblicateli come nuove discussioni e date alle discussioni un titolo che contenga la parola gay e che sia adatto ai motori di ricerca usando nei limiti del possibile titoli che corrispondano a chiavi di ricerca molto comuni.
Nei singoli post che pubblicherò sui blog [e contemporaneamente anche sul forum come nuova discussione], aggiungerò sempre un link al Forum con carattere evidenziato perché la visibilità del forum dipenderà ancora per un bel pezzo da quella dei blog.
Riporto qua sotto le possibili denominazioni del forum, pregandovi di darmi una indicazione e di propormi eventuali alternative.
Vi ringrazio anticipatamente.

Opzioni proposte:
FORUM PROGETTO GAY
PROGETTO GAY FORUM
FORUM di PROGETTO GAY

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Forum Progetto Gay ]

venerdì 25 gennaio 2008

COPPIE GAY E PRUDENZA

Quelli che, come me un paio di anni fa, non hanno esperienza concreta dei rapporti tra ragazzi gay si possono sognare qualunque cosa e se la sognano come vogliono loro. Io fino a 21 anni sui gay ci lavoravo solo di fantasia, tipo libri, film pure d’arte ma anche film porno e siti per addetti ai lavori. Fin qui credo che capiti a tutti i ragazzi, tutto sommato nessun problema serio, era tutto rinviato. Poi tra i 21 e i 22 anni ho cominciato a conoscere dei ragazzi gay tramite le chat. Adesso, a 23 anni, sono molto perplesso, non ho trovato affatto quello che mi aspettavo, cioè in pratica sesso. Dico subito che i ragazzi erano ragazzi normalissimi, cioè stron... non ne ho trovati, però in certi casi mi sono sentito raggirato o almeno mi sono sentito stupido. Avevo conosciuto in chat un ragazzo di 21 anni, si chiamava Marco, uno bello, alto biondo, molto dolce. L’avevo contattato perché nel profilo c’erano le foto del viso e non solo, niente di porno, per carità, però Marco aveva un bel fisico, nemmeno palestrato, solo bello e in senso molto dolce. Insomma all’inizio è stata dura perché Marco tendeva a sfuggire, restava sul generico, ma non mi sono scoraggiato, da lui non volevo solo sesso, piano piano me ne ero innamorato, se anche lui non avesse voluto fare sesso con me ci sarei stato lo stesso anche se il mio sogno era proprio quello di un contatto totale, sesso compreso. Insomma, siamo stati in chat due mesi, per ore, tutti i giorni. Piano piano ha cominciato a parlare di sé e si è sciolto un po’, io lo stavo a sentire incantato, non mi voleva dire di dov’era. Io invece gli avevo detto che ero di Modena. Io non ho mai insistito troppo, Marco parlava di tutto, la conversazione era tranquilla, di sesso non si parlava quasi mai e quando succedeva erano cose estremamente generiche. Il 15 Aprile dell’anno scorso (2007), era domenica mattina, apro il computer e trovo una sua mail, cosa che non era mai successa prima. La leggo e mi prende il batticuore. Mi dice che pensa di potersi fidare di me, che abita a Reggio Emilia. In treno nemmeno mezz’ora. Mi dice che avrebbe piacere di vedermi e che vedere le mie foto nel profilo non gli basta più e mi dà anche il numero di cellulare. Lo chiamo subito. Lunedì 16 vado a Reggio. Marco è da sballo e con me si scioglie totalmente la cosa mi fa un effetto tale che quando sto seduto vicino a lui ho un’erezione incontenibile. Per fortuna ho un giaccone lungo che mi difende. Marco gioca, scherza, è di una vivacità incredibile, ha occhi bellissimi e quando mi guarda sorride e poi è dolce, è tenero. Io mi sento in imbarazzo tremendo perché lo desidero proprio, glielo vorrei dire in modo diretto, lo vorrei baciare, gli vorrei saltare addosso, lo vorrei almeno accarezzare, però non lo faccio. Lui parla d’altro, divaga, di fronte a qualche domanda più diretta svicola e io non insisto. Nei giorni successivi ci vediamo tutti i pomeriggi, o lui viene a Modena o vado io a Reggio. Con lui sto proprio in paradiso, di sesso nemmeno un cenno. Quando torno a casa mi masturbo pensando a come sarebbe bello avere un po’ di intimità con lui. Questa cosa avevo pensato di dirgliela per cercare di rompere il ghiaccio ma non l’ho fatto per non metterlo in difficoltà. Dopo qualche girono, tramite la stessa chat che usavamo per parlare la notte, mi arriva una chiamata di un certo Enzo, vado al profilo, uno superpalestrato, molto fico, ma il classico tipo che non mi interessa. Scambio due parole con lui, poi lo risento anche l’indomani, mi si appiccica, secondo me ha in mente delle idee precise. Io lo voglio scaricare e gli dico che ho già un ragazzo che ho conosciuto in chat e gliene dico un gran bene, nella conversazione mi chiede chi è e io glielo dico, cioè gli dico il nick. Enzo m’ha chiamato ancora per qualche giorno ma in modo meno insistente, da quel lato mi sentivo tranquillo, ma Marco non mi chiamava più, se lo chiamavo io era distaccato, mi ha detto che non stava bene e per una settimana non ci siamo sentiti, sulla chat non c’era più. Ho messo la sparizione di Marco in relazione col fatto che avevo dato il suo nick a Enzo e mi è preso il panico. Gli ho mandato un sms dicendo che sarei andato comunque da lui a Reggio il giorno appresso e che avevo necessità di parlargli. Credevo che non lo avrei trovato e invece era alla stazione come al solito, gli avrei buttato le braccia al collo ma mi ha congelato e mi ha detto che avevo fatto delle cose che non dovevo fare e che c’era rimasto malissimo. Io non sapevo a che cosa si riferisse e lo guardavo con faccia interrogativa. Poi mi dice: Ma il mio nick a Enzo gliel’hai dato tu? Gli dico di sì. Lui aggiunge: E gli hai raccontato pure tutti i cavoli miei? – non dice nostri ma miei – Gli dico di sì e gli chiedo scusa. Mi attacca un pistolotto sulla riservatezza che non la finisce più, mi dice che l’ho ferito, che l’ho sputtanato e l’ho fatto passare per deficiente. Comincio a pensare di essere alla resa dei conti con Marco. Provo a interromperlo per chiedergli scusa ma non ne vuole sapere. Penso che quel pistolotto sia il congedo finale. Guardo l’orologio e gli dico che devo andare a riprendere il treno perché l’altro è dopo mezzanotte. Mi guarda e mi dice: Dai, parti dopo... Io mi rincuoro un po’. Andiamo in una pizzeria, lo guardo, lui apre le braccia e mi guarda sconsolato come per dire: Ma come posso fare con un cretino come te! E’ stata la più bella serata della mia vita! Niente sesso, erezione sì ma era inevitabile. La cosa meravigliosa era proprio l’intimità. Ho avuto la sensazione nettissima che fossimo una coppia e che avessimo appena superato la nostra prima crisi di coppia. Praticamente dal mese di luglio stiamo insieme in tutti i sensi. Marco pretende attenzioni continue, continue conferme, ha quasi paura di perdermi e la cosa mi fa stare bene. Questo post gliel’ho fatto leggere, perché senza la sua autorizzazione non avrei mai parlato in pubblico della nostra storia. Avevamo letto il blog Storie Gay, poi abbiamo scoperto Progetto Gay, ci siamo fatti coraggio e abbiamo scritto questa storia. Siete simpatici. Ciao.
Marco e Gabriele
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Progetto Gay Forum]

DISAGIO DEI GAY

Lasciatemi dire la mia sul disagio gay. Il disagio gay esiste e non è affatto riducibile alla omofobia ai comportamenti discriminatori o all’ansia del coming out. La situazione di disagio che un gay prova non lo abbandona in nessuna età della vita. Ci si rende conto di essere gay e di non essere accettati, si è rifiutati in famiglia o costretti al silenzio e alla finzione, si è rifiutati in chiesa e costretti all’ipocrisia o a mettere da parte l’idea della religione, si è rifiutati a scuola, dove di tutto si parla meno che di omosessualità e dove l’omofobia assume l’aspetto dell’aiuto ad un ragazzo in difficoltà. Il disagio c’è poi nel coming out o nell’evitare il coming out. Il disagio c’è nel cercare contatti gay, cosa nella realtà della vita quotidiana molto più difficile che nel mondo virtuale di Internet. Poi c’è il disagio che deriva dal rendersi conto che un altro ragazzo gay è un altro mondo e che la comunicazione è difficile. Per quei pochissimi che riescono a creare un rapporto serio con un altro ragazzo le possibili delusioni sono sempre in agguato e anche quando non esistono in atto, il semplice fatto che potrebbero concretizzarsi da un momento all’altro è fonte di insicurezza. Per quelli che vivono una relazione c’è lo scontro con la famiglia, il diffuso rifiuto di fronte alle coppie gay, la difficoltà si sopravvivere in un mondo in cui il pregiudizio è diventato addirittura dogma e fondamento della morale. Poi, quando gli anni passano, quando le forze diminuiscono, quando si comincia a rinunciare e il tramonto si avvicina c’è il disagio della solitudine. Le coppie di anziani gay sono rarissime. La vita affettiva di un anziano gay è completamente negata perché l’anziano gay, che spessissimo ha vissuto solo tutta la vita, è destinato a morire solo. Non ha nessuno su cuoi appoggiarsi, per i parenti, spesso i nipoti, uno zio gay vecchio è solo una preoccupazione, se ha una casa vive o sopravvive lì finché è autonomo, se non ce l’ha è costretto a chiedere l’aiuto dei parenti che, quando va bene, lo tollerano. Quante coppie anziane vedete voi in televisione raccontare le loro storie, e sono trattate con affetto e con rispetto, ma quante coppie gay anziane vedete? E quante coppie gay giovani? Mai nessuna! Naturalmente c’è la mitologia gay che contribuisce a creare disagio illudendo le persone e proiettandole in un mondo irreale. E poi, diciamola tutta: tra i gay esiste una corsa al si salvi chi può, all’individualismo, al non vedere mai oltre il proprio naso e anche i rapporti d’amore, dopo le fasi iniziali di un innamoramento mitico, sono spesso profondamente deludenti nel quotidiano e negli esiti finali. La depressione è la compagna silenziosa di molti gay, più o meno coperta da ideologie varie. Insomma, non lo devo dire a voi... essere gay è difficile e spesso si fa di tutto per credere alla befana e per non aprire gli occhi. Mi rendo conto che questo mio intervento potrà sembrare (e forse lo è) il sintomo tipico della depressione o almeno della delusione, ma vi dico che non è così, vuole essere solo una presa di coscienza della realtà, senza fughe, per evitare la politica dello struzzo che per un gay è quanto mai pericolosa.
E adesso vi propongo un sondaggio. Vi chiedo, secondo il mio solito modo di procedere, non quali ritenete che siano le cause principali del disagio dei gay, ma quali sono nella vostra vita concreta di oggi le cause principali del vostro disagio. Vi ringrazio anticipatamente per la partecipazione.

accettare di essere gay
omofobia e resistenze verso l’omosessualità in famiglia
silenzio obbligato su argomenti attinenti l’omosessualità
rapporto con la religione
sentirsi estranei nell’ambiente della scuola e percepire l’assenza del punto di vista gay
problemi connessi col coming out
difficoltà di trovare contatti con ragazzi gay
difficoltà di comunicazione e incomprensioni con altri ragazzi gay
delusioni nel rapporto affettivo con altri ragazzi gay (falsità, tradimento)
ansie connesse all’incertezza del futuro di una coppia gay già costituita
essere rifiutato dalla famiglia in quanto gay che vive in coppia
comportamenti discriminatori sul lavoro
pettegolezzi, pregiudizi e moralismo
essere considerato oggetto di scherno
solitudine sostanziale in età matura o senile
depressione
inserimento forzato in contesto sociali ove l’omosessualità non è tollerata
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mercoledì 23 gennaio 2008

UN GAY CHE NON AMMETTE DI ESSERLO

Racconto la mia storia che non è emblematica di niente e forse è molto più comune di quanto si possa immaginare. So di non avere esperienza ancora di niente e probabilmente dei gay meno ancora. Ho solo 19 anni, quasi 20, e non mi posso atteggiare certo a maestro però, io che sono gay, una liberta me la voglio prendere e lo devo dire chiaramente a tutti i ragazzi, in particolare della mia età: non fidatevi dei ragazzi gay giovani! E’ strano che lo dica io, ma l’ho pagata cara personalmente. Ho fatto la maturità l’anno scorso. Come mi sembra ovvio, mi guardano intorno per vedere se c’erano ragazzi passabili e soprattutto ragazzi gay, anche se è più facile vincere al lotto che trovarne uno. C’era un ragazzo, Paolo, non male, niente di strepitoso, però non male, molto disinvolto, molto simpatico, attaccava subito discorso. Quando l’ho visto, se devo dire la verità non mi è sembrato un gran che, cioè niente per cui valesse la pena di perdere la testa. Lui stava nella quinta E e io nella B (le sezioni non erano quelle, ma insomma diciamo E e B). Mi era simpatico e io a lui. Con le ragazze era molto disinvolto e all’inizio io pensavo che fosse etero, anche se a guardare bene era una disinvoltura un po’ sospetta, ma io all’inizio non me n’ero accorto. Io non andavo cercando etero e quindi non gli ho dato corda più di tanto, parlavamo durante la ricreazione, parlavamo degli esami, parlavamo male dei professori, ma sempre con molto fair play e piuttosto in modo accademico. Anche le risate erano un po’ troppo standard. Poi, piano piano, ha cominciato a piacermi, aveva una voce cupa, bassa, e una risata un po’ teatrale, era un po’ troppo colto per i miei gusti, io a scuola ci andavo perché non se ne poteva fare a meno, lui ci andava perché era interessato, almeno così sembrava, leggeva moltissimo, tanto che dopo, quando siamo diventati proprio amici mi ha regalato solo libri, ma libri assurdi che io non ho nemmeno aperto ma che a lui sembravano cose sublimi. Insomma un’amicizia un po’ accademica con un etero (o presunto tale) non era certo la mia massima aspirazione. Un giorno comincia a chiedermi delle cose, insomma voleva sapere con chi stavo e anche lui era convinto che io fossi etero, io ho glissato dicendo che del privato non si parla perché coinvolge altre persone. Lui ha detto solo ok. Nel mese di marzo siamo andati due settimane negli USA a Cleveland nell’Ohio in una grande scuola americana. Avevamo ospitato dei ragazzi americani a novembre e dovevamo andare ospiti a casa loro a Cleveland, se non che la famiglia di quello che avevo ospitato io si era trasferita perché il padre era andato a lavorare in un’ambasciata USA in non so quale paese dell’Africa, io sono rimasto senza casa e mi ha preso la famiglia che ospitava Paolo e per di più, siccome non avevano due stanze, ci hanno messo nella stessa stanza chiedendoci pure scusa. Paolo per me, all’epoca era etero ma trovarmi in camera con lui per 15 giorni era comunque una cosa che gradivo molto. Io mi ero sognato chissà che cosa di vederlo uscire nudo dalla doccia e magari di masturbarmi con lui guardando un film porno ma Paolo era peggio di una monaca. La nostra camera aveva un bagno privato ma lui si chiudeva lo stesso a chiave nel bagno. Non c’è bisogno di dire che io cercavo di capire dai rumori che cosa stesse facendo ma non ho mai sentito nulla di sospetto. Usciva completamente vestito. Quando andavamo a dormire spegneva tutte le luci prima di spogliarsi e io, che in qualche modo mi sentivo comunque inibito, sarei stato certo molto più disinvolto di lui. I primi giorni li ho passati con una certa tensione. Stavo sempre con Paolo, parlavamo solo di cose accademiche e la cosa mi dava fastidio, volevo sapere qualcosa di più di lui e – adesso mi vergogno pure a dirlo – ho fatto una cosa che non avrei mai dovuto fare. Paolo usava un portatile, vabbe’... avete capito... quando lui non c’era perché aveva delle lezioni io sono andato in camera e ho acceso il suo computer e apriti cielo! Quello che ci ho trovato! C’aveva una collezione di centinaia di foto porno che io avevo visto in giro per i siti gay, sesso poco, quasi niente, ma nudo quanto ne volevi. Tra i preferiti la maggioranza erano quelli che ho messo pure io tra i preferiti... c’era pure una chat di quelle molto diffuse, con un suo profilo, e il profilo era proprio il suo, non c’era foto ma il nick, era il suo perché aprendo la chat ci si collegava direttamente... ho dato un’occhiata alla posta. C’erano tante lettere ma quasi tutte rivolte a ragazze, di lettere a ragazzi ce n’erano poche e banali. Deduzione logica: Paolo e gay e non ha un ragazzo. Ho risistemato ogni cosa con la massima attenzione e sono sceso nel giardino. Quando è arrivato, mi ha salutato ignaro di tutto... ma io sapevo... però non sapevo che cosa farne di quello che avevo saputo. Ho cercato di fare il punto della situazione e la cosa sembrava logica. Lui non si è dichiarato... però io o posso fare, vado sul sicuro. Mi era pure venuto in mente che il computer non fosse suo e magari di suo fratello ma il fratello non gli avrebbe mai dato un computer lasciandoci migliaia io foto tipicamente gay. In sostanza ero sicuro delle mie deduzioni. La sera, quando siamo stati soli, ho fatto un po’ di scena, quella tipica che precede il coming out, lui apparentemente era distratto e la cosa mi dava molto fastidio, ma io gli ho detto proprio così: “Per chiarezza te lo devo dire... io sono gay...” In effetti se non avessi saputo quello che aveva nel computer non glielo avrei mai detto. Non dico che mi aspettavo che mi buttasse la braccia al collo, o che mi dicesse che era gay anche lui, ma almeno che mi stesse a sentire con un po’ di attenzione. Mi ha risposto soltanto: “Ah... beh, vabbe’, per me non cambia niente...” Io gli avrei detto: “Non cambia niente? Bello! Ma tu sei gay come me e pure peggio!” Però che fai? fai finta di niente e metti il muso... tutto come da copione. Insomma voi non ci crederete, ha continuato a recitare la parte dell’etero e mi ha pure tenuto a distanza molto più di prima. Siamo stati ancora otto giorni insieme in camera ma di essere gay non lo ha mai ammesso. Risultato: io mi sentivo sputtanato alla grande e lui poteva continuare a fare l’etero. Ma io la mia vendetta me la sono presa, perché sapevo il suo nick sulla chat gay. Mi sono registrato con il nick Yag (Gay a rovescio) e l’ho chiamato in chat, gli ho detto che il suo profilo mi aveva incuriosito, abbiamo parlato un po’ e lui si è sciolto e mi ha detto che un suo amico a Cleveland gli aveva detto di essere gay e che questo amico era probabilmente innamorato di lui. Io ho insistito e mi ha detto che quell’amico gli piaceva molto, anche fisicamente tanto che c’aveva fatto sopra tanti pensierini e non solo. Gli ho chiesto: “Ma se lui ti baciasse, tu che faresti?” Mi ha risposto: “Magari! Ma quello è un imbranato e non lo farà mai”. Gli ho detto: “Secondo me domattina lo farà!” Lui era perplesso ma io no! L’indomani ci siamo visti e gli ho detto: “Se non hai nulla in contrario ti vorrei baciare...” Lui m’ha preso per matto, io gli ho citato il suo nick, la paura gli si leggeva in faccia, allora gi ho detto: “No... lasciamo perdere, tanto tu neghi pure l’evidenza. Dal giorno successivo mi ha evitato come la peste.

lunedì 21 gennaio 2008

COMMENTO DI RITTER AL POST DI FEDERICO “DEFINIZIONE PERSONALE DI SE’ NELLA COPPIA GAY”

Caro Federico, sono proprio affascinato dalla tua persona e dal preziosissimo contributo che stai portando a Progetto Gay. Emani un alone di genuinità e di serenità molto bello, che ti mette a tuo agio. Io ho inziato da molto poco una storia con un ragazzo, sfortunatamente non viviamo nella stessa città e nemmeno a due passi l'uno dall'altro. Spero, se tutto andrà bene, che presto potremo iniziare una vita di coppia più a stretto contatto. Per me ora lui è "il mio boy", il mio Fede (si chiama Federico anche lui!), ma dentro lo sento come il mio amore. Federico è come una chiesa di Ravenna: è bello anche fisicamente, o meglio, a me piace molto anche fisicamente, ma anche dopo poco tempo che ci stai assieme, capisci subito quali tesori contiene e che non mette in mostra anche potendo. Sono pazzo di lui, soffro la sua mancanza e incredibilmente, prima volta nella mia vita, son determinato su cosa vorrei dal nostro rapporto di coppia. Una cosa molto semplice: vivere assieme, vicini, giorno per giorno. Il che passerà (ribadisco il se tutto va bene) per cercare un alloggetto assieme e poi tutto il resto. E ribadisco anche il concetto del giorno per giorno. Io son sempre stato abbastanza contrario al matrimonio. L'amore per me è la scelta di vivere assieme ad un'altra persona, di condividere tutto in una maniera profonda, che si rinnova ogni giorno. Il matrimonio, da questo punto di vista, ha lo stesso senso dei piani quinquennali (ed anche la stessa efficacia). Capisco anche le tutele che questo offre, ma ai fini della verità del rapporto di coppia, non serve a nulla. Spero di aver risposto a quello che chiedi. Un abbraccio. Ritter

PROGETTO GAY A QUOTA 500 POST

Nel dare il benvenuto a Matteo (che ha alle spalle una lunghissima convivenza gay di 14 anni!) e a Nicolas (che nel suo commento ha detto di Progetto Gay cose che mi hanno reso felice), e nel ringraziare tutti gli amici di Progetto Gay, vi do un grande annuncio: QUESTO E’ IL 500° POST DI PROGETTO GAY!!!
Ringrazio in modo carissimo Ritter che oggi mi ha mandato una mail e che ho sentito in chat, ringrazio Javier che si fa sentire, magari per un saluto, anche quando è oberato di lavoro, ringrazio Federico per quello che sta facendo per Progetto Gay e in modo speciale ringrazio Fabiomatteo che trova sempre il modo di stupirmi e col quale ho ormai da diverso tempo un dialogo bellissimo. Fabiomatteo ha aperto oggi la seconda discussione sul forum a proposito dei film a tema gay. E’ un post tutto da leggere e da vedere.
Da pochissimi giorni è partito il nuovo FORUM DI PROGETTO GAY

Fino ad ora abbiamo avuto 39 messaggi, 15 discussioni, 10 utenti, 163 visite totali, ma siamo ancora nei primissimi giorni di attività... e i dati cambiano di ora in ora... insistere e sperare nel futuro sono due caratteristiche di Progetto Gay. Se non siete ancora registrati sul forum fatelo! E soprattutto postare e attivate discussioni... adesso siamo ancora in pochi, ma quando di più sarà entusiasmante! Grazie Ragazzi! Vi voglio bene!

ANZIANI GAY E SOLITUDINE

Ricevo e pubblico, su sua richiesta, una mail di Domenico.

Questo blog è una cosa buona e mi sono detto che una cosa la voglio scrivere pure io. Di anni ne ho 66 e l’hanno scorso ho vissuto la peggiore tragedia che può toccare a un gay anziano come me. Marco, il mio compagno di una vita, si è ammalato e se n’è andato in sei mesi. Non vi voglio parlare di questo perché che cosa vuol dire una cosa del genere si può capire solo se ci si passa e poi mi sembra una cosa che deve rimanere mia anche per rispetto a Marco che era molto riservato, forse sbaglio, ma mi dovete scusare. Vi vorrei parlare del dopo, di quello che ho passato già dai giorni successivi. Noi non convivevamo, io ho una casetta mia e lui ne aveva una sua che adesso è finita ai parenti suoi per evitare storie e anche perché io sono vecchio e una pensioncina per campare ce l’ho. Ancora mi tengo benino, tanti acciacchetti ce li ho, ma malanni brutti brutti no... A casa mia non ho ricordi legati alla sua malattia perché io l’ho assistito fino alla fine ma a casa sua, proprio mi sono trasferito a vivere lì l’ultimo mese perché non se ne poteva fare a mano. A casa mia ho qualche ricordo bello, tante fotografie nostre, le più vecchie di 45 anni fa, adesso le guardo è penso che è tutto passato e che è tutto finito e che per noi, che bene o male eravamo una coppia che viveva con grande tenerezza reciproca, gli anni belli ci sono stati e che, pure Marco lo diceva, rimpianti non ne abbiamo avuti. Quando eravamo giovani facevamo le cose che fanno tutti... poi, col tempo, vengono i malanni e certe cose non c’hanno più lo stesso peso... due vecchi che si coccolano a vicenda la gente non li accetta, ma noi così facevamo, certo quando stavamo tra noi. Fino a due anni fa stavamo bene tutti e due e l’estate ce ne andavamo fuori città a passeggiare per i boschi, lui era appassionato di piante e aveva lavorato in un’azienda che si occupava di rimboschimento e di manutenzione dei boschi, e mi raccontava un sacco di cose sulle piante e io lo facevo parlare, un po’ perché mi piaceva pure a me e un po’ perché quando parlava stava più sereno, perché dopo i 60 anni stava un poco depresso, medicine non ne pigliava però certe volte si chiudeva e mi diceva solo qualche parola, ma quando parlava di piante, di tipi di legno e di cose di questo genere si distraeva. Insomma i primi mesi io sono stato proprio malissimo, quando passavo sotto casa sua mi mettevo a piangere, mi stava pigliando un po’ malinconia pure a me, non cucinavo nemmeno, compravo un po’ di frutta, mi prendevo una tazza di latte e quello era tutto. La mattina mi alzavo tardi e poi la sera non riuscivo a dormire. Avevo provato un poco con la televisione e qualche cosa faceva, poi la televisione s’è guastata e non l’ho ricomprata, un poco sentivo la radio, poi mi mettevo sul letto e mi mettevo a pensare, a ricordare... perché in fondo la vita nostra è stata buona e prima o poi si deve morire, però noi siamo stati insieme. Però dopo, quando è finito tutto, lo senti pesantissimo che è finito tutto. Quelli che sono stati soli tutta la vita le cose che vivo io adesso non le provano, ma noi siamo stati insieme per 45 anni. Quando mi sdraiavo sul letto mi venivano i ricordi e la malinconia mi mangiava dentro. Ho detto: “Qua se vedo avanti così finisco nella depressione nera.” E allora mi sono comprato il computer, non ne avevo mai avuto uno. All’inizio non ci capivo niente, poi piano piano mi ci sono abituato... e adesso qualche cosa la so fare. Sono andato a cercare un poco di siti gay, ma sono cose che non vanno bene per me. Per carità, vedere un bel ragazzo fa pure piacere ma io andavo cercando di capire come vivono i gay dell’età mia, ma non ci stava niente di quello che andavo cercando io. Poi sono capitato sul vostro blog e ho trovato pure qualche cosa sui gay anziani, non è proprio tanto ma c’è. Quelle cose me le sono lette e sono pure un poco malinconiche, però che dobbiamo fare? E poi io amici gay non ne ho, proprio con conoscevo nessuno, mi bastava Marco. Leggendo il vostro blog mi sono sentito meno strano, anche le cose scritte dai ragazzi e anche i commenti mi sono piaciuti molto, cioè sono una cosa bella. Ci sono stato a meditare tanto prima di scrivere a gayproject, mi sembrava una cosa strana, ma pure lui giovane non è e le cose le può capire. Insomma io volevo dire che mi sento un po’ meno perso, un po’ meno solo.Io questa mail te la mando, vedi tu quello che ne vuoi fare, se vuoi nel forum la metti tu direttamente, per il momento non me la sento di registrarmi.Un saluto caro a tutti quanti.
Domenico
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DEFINIZIONE PERSONALE DI SE’ NELLA COPPIA GAY

Questa è una citazione da “Camere Separate” di Pier Vittorio Tondelli che è uno dei miei scrittori preferiti indipendentemente del fatto che fosse uno scrittore dichiaratamente gay (lo leggevo già quando avevo 15 anni e non ci pensavo assolutamente che un giorno mi sarei innamorato di un ragazzo):
“ … si ritrova vedovo di un compagno che è come non avesse mai avuto; e a proposito del quale, non esiste nemmeno una parola, in nessun vocabolario umano, che possa definire chi per lui è stato non un marito, non una moglie, non un amante, non solamente un compagno ma la parte essenziale di un nuovo comune destino.”
Ora vorrei che queste parole fossero di spunto per aprire un dialogo per me molto importante su questo: come mi definisco io all’interno della mia coppia sia che la stia vivendo, la stia iniziando o solo immaginando? Mi spiego, questa non è a mio vedere una banale considerazione sul significato di una parola ma è il modo in cui ognuno di noi offre una definizione di se all’altro, al mondo e anche a se stesso. Per uno che vuol costruire una vita di coppia questo non è un fatto da poco, perché ci spinge in qualche misura ad uno sforzo serio di riflessione su quelle che sono le nostre aspettative ed i nostri desideri mettendoli a confronto non solo con l’altra metà della coppia ma anche e soprattutto con il nostro background culturale affettivo e con l’immagine che la società offre di una relazione gay. Alla fine una parola è una parola ma per ognuno di noi può assumere significati e sfumature lievemente differenti. Io per dire fino a qualche anno fa nel riferirmi a Davide lo facevo sempre nei termini di “mio ragazzo”, ora da qualche tempo questa parola non mi riesce più a convincere molto. Ormai ho 30 anni e sono tanti anni che stiamo insieme. Ora per parlare di lui alle persone che conosco dico sempre “il mio Davide”, per quelle che di lui non sanno ancora niente mi viene spontaneo usare la parola “il mio amico”, ma nel mio dirlo c’è una inclinazione particolare dell’espressione per cui nessuno mai fraintende il significato di amico. Amico per me al momento vuol dire amore disinteressato, dedizione, tenerezza e tanto altro al di là di una valenza sessuale che soprattutto con le persone che non conosco bene sento che appartiene solo a me e non sono fatti loro. Davide invece mi chiama semplicemente “Fede” diminutivo a cui lui attribuisce anche la valenza propria della parola perché nella sua storia personale gli ho riportato la fede, improvvisa e miracolosa, nella sincerità dei sentimenti di una persona. Ma a volte mi chiama anche “il suo compagno …” e quei puntini stanno a significare la pausa un po’ strascicata che dà alla parola per sottintendere “di vita”.
Ora mi piacerebbe molto sentire le vostre di “definizioni” e magari un commento a fianco sul significato che date alle parole. Per me e certo per voi pure sarebbe certo una buona base di partenza per imparare a dialogare comprendendoci meglio.
Federico
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QUANDO I CANI AIUTANO I GAY

Ieri sera ho avuto la fortuna di riuscire a parlare su msn con Gayproject. Mi ha fatto un gran bene e poi mi sono sentito molto sereno ma anche molto responsabilizzato. Ora con Francesca abbiamo deciso di portare un nostro contributo tematico al forum. Stamattina siamo andati insieme a portare a correre i nostri cani. E da lì è venuto questo spunto, anche perché ieri sera ne avevo parlato un po’ anche con Gayproject . Scivoliamo veloci via sul fatto che avere un cane è una responsabilità ed un impegno serio e sappiamo che siete troppo intelligenti per discutere di queste cose, ed eliminiamo subito il dubbio che qui si voglia parlare di avere un cane come surrogato affettivo che sia a me che sono biologo (anche se sfortunatamente al momento non lo faccio) e Frà che è veterinaria (e che per sua fortuna fa la veterinaria) ci fa un gran orrore. Un cane va trattato da cane e solo così senza umanizzarlo si può renderlo felice ed essere felici e soddisfatti pure noi. No, quello che noi volevamo dire sono altre due cose. La prima è che il doversi prendere cura di una creatura che dipende completamente da noi può essere a volte una vera e propria spinta al non rinchiuderci in noi stessi in un momento particolarmente difficile, se vogliamo una depressione che per noi gay, non mi piace molto usare questa etichetta ma almeno è sintetica, purtroppo è un evento molto frequente, perché ci costringe comunque a fuoriuscire da nostri pensieri per prestare attenzioni e cure ad un altro essere che non siamo noi o almeno anche solo ad uscire fuori casa per portare fuori il nostro cane a passeggiare e correre ed incontrare altri suoi simili per renderlo felice.
La seconda cosa è questa e la vedo con Davide. Lui è molto introverso e timido e con gli altri si imbarazza facilmente soprattutto quando li affronta da solo. Ma quando lui porta la nostra cagna al parco a giocare questi intoppi non ci sono più. Tra padroni di cani tutta l’attenzione, fateci caso, è focalizzata sul proprio e sugli altrui cani. Si ha un immediato e svagato argomento di dialogo e si instaurano facilmente dei rapporti umani se non almeno una bella chiacchierata. Ora non sto parlando di quelli che “usano” i cani per abbordare, e ce ne sono, parlo solo di persone che portano fuori il loro animale per piacere proprio e del cane. Anche a distanza di mesi a volte non ci si è ancora presentati e ci si individua con il nome del proprio cane. Davide torna a casa e mi dice sai il padrone di Molly mi ha raccontato, o la padrona di Winston dice …. o ancora Andrea di Sunny pensa … Io vedo chiaramente quando accompagno Davide al parco quanto lui sia a suo agio. Una volta ci hanno chiesto di chi era Nisa, la nostra cagna, e Davide ha detto Nisa è nostra. L’osservazione successiva è stata semplicemente che il ragazzo in questione si era accorto che quando Davide veniva da solo Nisa non lo sganciava mai ma di continuo tornava dopo una corsa a verificare dove stesse e si faceva fare una carezza quando eravamo assieme faceva la matta con gli altri cani e pure era disobbediente. Poi ha parlato di come anche in famiglia da lui il suo Sunny aveva un atteggiamento diverso con ogni componente. Dopo quella chiacchierata Nisa è diventata per Andrea e per altri che stavano ad ascoltare la Nisa di Davide e Federico. E scusate se come inizio è poco.
Mi piacerebbe sentire che ne pensate, che esperienze avete al riguardo su entrambi i punti e tutto quanto vi viene in mente.
Federico
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domenica 20 gennaio 2008

VACANZE GAY

Ricevo in anonimo il seguente testo, con l’autorizzazione a pubblicarlo e lo pubblico sul blog e sulla sezione “coppie gay” del forum.

“VACANZE GAY
Ciao gayproject,
ho letto sul tuo blog la storia di Federico e Davide, non possono negare che è una cosa che mi ha commosso e mi ha ricordato, anche se un po’ alla lontana, certe atmosfere che ho vissuto anch’io. Federico e Davide sono indubbiamente due persone eccezionali e sono riusciti a far fronte alle difficoltà, ma le cose a me non sono mai andate così anche ce l’ho messa tutta. Io ho 29 anni, non mi sento più giovanissimo e non mi ci sentivo nemmeno nel mese di marzo dell’anno scorso. Uscivo da una storia impossibile, mi ero innamorato di un etero ventiquattrenne, tutto era andato bene finché non gliel’ho detto, eravamo amici intimissimi ma quando l’ha saputo mi ha risposto più o meno come se volessi violentarlo ed è sparito. Col morale a pezzi mi sono messo a girare per le chat. Dico subito che non ho mai cercato persone troppo più grandi di me, anzi, io penso che dopo i 24/25 anni un ragazzo cominci a sfiorire, per me l’ideale sono i ragazzi di 22/23 anni. In chat cerco sempre ragazzi di quell’età. Allora, vado in chat e mi metto alla ricerca.... ma le cose non mi entusiasmano. A un certo punto mi arriva una mail di un quarantenne (40 appena compiuti), io non rispondo, mi manda una seconda mail molto rilassata, cioè una cosa che non mi dispiaceva affatto... io rispondo in modo un po’ cameratesco come si fa in rete ma senza sdolcinature... insomma è cominciata così. All’inizio ero molto esitante, se avesse avuto 10 anni di meno non avrei avuto remore ma mi sembrava troppo vecchio per me... alla fine di aprile l’ho conosciuto di persona e mi ha colpito, un bell’uomo che non dimostrava per niente i suoi 40 anni. C’era complicità, io ci stavo bene e poi ci si vedeva di rado, una volta ogni 15 giorni, perché lui abita a 250 km da me, la seconda volta che sono andato da lui abbiamo fatto l’amore ed è stato bello, diverso da come l’avevo immaginato ma bello, e un po’ cominciavo a innamorarmi veramente. Alla fine di giugno mi propone di andare in vacanza con lui 15 giorni nella prima metà di Agosto. Io gli dico subito di sì ma gli dico che preferirei stare in camera da solo, questo senza nessun pregiudizio circa il fatto che potessimo fare l’amore, cosa che anzi a me sembrava ovvia, oltre che desiderabile, lui mi dice che non c’è nessun problema, poi gli chiedo come avremmo fatto per le spese, perché io lavoro e un’indipendenza economica ce l’ho, e qui è cominciata la prima nota stonata: mi dice che penserà a tutto lui, anzi pensa che io dovrei essergli grato per questo, ma gli dico che la cosa non mi piace e che noi dobbiamo essere alla pari, fa qualche storia ma poi accetta, ma lo dice in un modo che non mi piace per niente, glielo faccio notare, risponde in modo serio, mi rassicura... io sono tranquillo... e comincio il conto alla rovescia. Per tutto luglio non ci siamo visti perché lui non era in Italia. Mi manda una mail e mi dice che partiamo da Maplensa per il Canada il 2 di agosto. Mi preparo... non vedo l’ora. Il 2 agosto arriva, lui passa a prendermi, andiamo all’aeroporto. Mi sembra una favola. Viaggio super comodo. Arriviamo a Toronto... posti da favola. Cominciamo un giro del Canada di 15 giorni, ogni sera in posto diverso. La prima sera mi ritrovo con lui in camera doppia... glielo dico, mi risponde che le singole non c’erano, non faccio storie, la notte facciamo l’amore. Bello, indubbiamente. La mattina ci prepariamo, lui chiama il taxi, scendiamo, gli chiedo di regolare il conto al 50% come d’accordo, mi risponde solo che i conti li avremmo fatti tutti alla fine. Giornata splendida, il Canada è uno dei posti più belli che ho visto. La sera in albergo finiamo di nuovo in camera doppia, gli chiedo come mai, mi dice di nuovo che non c’erano singole... scendo alla reception e chiedo: di stanza singole libere ne hanno 20! La cosa mi fa rabbia, torno in camera e glielo dico, mi risponde con un sorrisetto equivoco da film porno. Lo guardo e gli dico: “No! Io non sono il tuo giocattolo!” Lui alza la voce, mi rinfaccia che il conto e il biglietto dell’aereo l’ha pagato lui e mi dice addirittura che però “avrei potuto ripagarlo in natura!” Non c’ho visto più e l’ho menato di brutto con tutta la violenza che avevo in corpo. Ho preso le mie valigie e me ne sono andato in una stanza singola. Lui mi ha chiamato col telefonino e ha cominciato a supplicarmi e a chiedermi scusa. Io, stupidamente, sono tornato da lui. Aveva un occhio nero e piangeva come una vite tagliata, mi chiedeva scusa, mi faceva pena, sembrava inconsolabile... insomma mi sono lasciato andare a fare l’amore con lui un’altra volta... io che facevo l’amore con un quarantenne che non desideravo più ma che mi faceva pena! Mah! A che punto ero arrivato... Durante la notte le ho pensate tutte. Lasciarlo solo lì e tornarmene in Italia, ma poi si sarebbe sentito tradito e le sue reazioni erano imprevedibili; finire il viaggio con lui, parlare chiaro e chiudere la relazione... insomma c’era una sola ipotesi che non prendevo nemmeno in considerazione, quella di restare in contato con lui. Non l’ho piantato lì, dal giorno successivo siamo stati in camere separate e non abbiamo più fatto l’amore. Lo vedevo umiliato, mi faceva pena ma, se mi fossi mostrato anche minimamente accondiscendente, le cose sarebbero ricominciate come prima. Vado al nocciolo della faccenda. Da quando siamo tornati in Italia non ho voluto più vederlo, lui mi ha tempestato di sms e io ho cambiato scheda, ho dovuto pure cambiare e-mail, in un certo senso mi è anche dispiaciuto, in effetti lui non ha fatto niente di terribile nei miei confronti, ma non saremmo mai andati d’accordo, il fatto di fondo è che in effetti non ci volevamo bene, eravamo due disperati che cercavano ciascuno di risolvere il proprio problema... ma così un rapporto di coppia non ha senso. Mi ha scritto almeno 10 lettere con la posta tradizionale. L’ultima me l’ha mandata per farmi gli auguri di Natale e la riposto qui: “Ciao, va bene, ti lascio stare, ho fatto tante stupidaggini, però penso che alla fine a volerti bene veramente ci sarei riuscito. Buona fortuna”. Questa mail mi ha messo addosso una grande tristezza. Adesso non lo sento da più da 30 giorni. Ormai è finita.”

sabato 19 gennaio 2008

RAGAZZI GAY E GENITORI – SONDAGGIO

Vi propongo un nuovo sondaggio al quale potete partecipare tramite il forum

(unico strumento idoneo a un sondaggio serio). Il sondaggio si trova nella sezione “RAGAZZI GAY” (adolescenza gay, giovinezza gay, gay e scuola, gay e università, ragazzi gay e genitori). Come al solito preferisco non fare un sondaggio sui desideri o suoi sogni dei ragazzi gay, ma sulla loro vita reale, e, come al solito, vi chiedo di aggiungere un commento, se lo ritenere opportuno, quando la dicitura, troppo sintetica, non vi sembra descrivere la situazione reale. L’oggetto del sondaggio è il rapporto dei ragazzi gay con i genitori.
Individuate qui la frase che meglio descrive la vostra reale condizione.
I miei non sanno di me e non lo sapranno mai.
Forse i miei hanno capito ma l’argomento e tabù; da me, comunque, non lo sapranno mai.
Penso che i miei abbiano capito, io non l’ho detto, ma non fingo di essere etero.
I miei hanno saputo da altri ma a me non hanno detto nulla.
I miei hanno capito e mi hanno emarginato.
I miei hanno capito ma fanno finta di non aver capito.
L’ho detto a mia madre ma non lo direi mai a mio padre.
L’ho detto a mio padre ma non lo direi mai a mia madre.
Non l’ho detto ai miei ma a mio/a fratello/sorella.
L’ho detto ai miei e l’hanno presa malissimo.
L’ho detto ai miei e mi hanno detto che mi aiuteranno, ma la cosa non mi piace.
L’ho detto ai miei ma loro dicono che non è vero.
L’ho detto ai miei che si sono preoccupati solo di quello che può dire la gente.
L’ho detto ai miei, sembra che non sia successo niente ma sono più formali.
L’ho detto ai miei e mi hanno solo detto di non mettermi nei guai.
L’ho detto ai miei e sono stati contenti che non li ho tenuti fuori dalla mia vita.
L’ho detto ai miei e mio padre mi ha detto che anche lui una volta si era innamorato di un ragazzo.

CRONACHE DI PROGETTO GAY 7

Ringrazio Mario per i suoi bei commenti del 13 Gennaio 2008.
Sono contento di vedere che Claudio torna a leggere questo blog e ci lascia i suoi graditissimi commenti.
Ringrazio Alessandro per i commenti del 16 e 17 Gennaio.
Ringrazio in modo specialissimo Federico, autore di due post molto importanti sulla vita di coppia gay (“Federico ama Davide” e “Lettera di Federico sulla coppia gay”). Si stratta sicuramente dei due post più importanti pubblicati da Progetto Gay a proposito delle coppie gay, una testimonianza veramente preziosa la cui pubblicazione ha suscitato un’ondata di entusiasmo, poco visibile ma molto autentico, cosa che ho potuto riscontrare in chat con diversi amici di Progetto Gay, che si sono sentiti rianimati da un entusiasmo autentico vedendo che la felicità per i gay è realmente possibile.
Ringrazio in modo specialissimo Francesco, un ragazzo di quasi 34 anni, col quale sono stato in chat buona parte di ieri notte, abbiamo cominciato comunicandoci reciprocamente la felicità di aver letto una storia come “Federico ama Davide” e poi il discorso si è fatto più diretto e più personale. Non avevo mai sentito prima Francesco in chat ma devo dire che ho avuto proprio la nettissima sensazione di parlare con un amico conosciuto da sempre. Siamo rimasti a parlare per più di due ore e mezza e ci siamo salutati proprio come vecchi amici. Francesco è un lettore assiduo di “Andy” (un mio romanzo gay che sto pubblicando a puntate sul blog) e la cosa, non lo nascondo, mi è graditissima. Probabilmente Francesco non leggerà questo post perché non ha la possibilità di accedere a internet durante la settimana ma prima o poi lo leggerà.
Ringrazio in modo affettuosissimo Ritter, uno dei più vecchi e cari amici di Progetto Gay col quale sono stato in chat tantissime volte, perché oggi mi ha dato una gioia speciale: ha mandato a me e ai ragazzi del blog una meravigliosa mail in cui dice che è riuscito finalmente a realizzare il suo sogno più profondo. Cito alcuni tratti della mail di Ritter:
”Dedico un po' questa lettera a te e a tutti i ragazzi di progetto gay, in particolare a quelli con cui più intensamente sto condividendo questo bizzarro periodo della mia vita. Un periodo strano, non c'è che dire, complicato ma molto bello. In cui paure e speranze cominciano a mescolarsi tra di loro in quello stato di continua tensione che è l'essere innamorati di qualcuno. Giorni anche abbastanza "disperati" in cui il senso della solitudine ti porta a perderti nel labirinto dei tuoi pensieri e nella malinconia e, ora, il calore e la luce del sole più bello. Non ci avrei mai creduto, eppure è accaduto. Pochi giorni fa ho conosciuto una persona che ha saputo riaccendere la lampadina della mia vita. ... Un abbraccio a tutti voi, e spero che la mia felicità di questo momento, possa essere contagiosa, ritter “
Carissimo Ritter, a nome di tutti noi un cordialissimo e affettuosissimo in bocca al lupo!!! Ti vogliamo bene!!!
E adesso un appello... voi sapete (e se non lo sapete ve lo dico ora) che ho aperto un nuovo forum “PROGETTO GAY FORUM – GAY PROJECT FORUM”
http://progettogay.forumfree.net/ se non vi siete registrati... fatelo!!! E soprattutto adoperate il forum, scriveteci. Un forum non è un blog, tutti gli utenti sono su un piano di parità, quindi potete non solo rispondere e commentare ma avviare nuove discussioni... creare sondaggi... Il Forum non è mio (e nemmeno i Blog), il Forum è autenticamente VOSTRO! Vi voglio bene!!!

LETTERA DI FEDERICO SULLA COPPIA GAY

Ricevo con autentico entusiasmo e doverosamente pubblico una mail di Federico, uno dei due protagonisti del post precedente “FEDERICO AMA DAVIDE”. Federico ha inteso non solo farci sapere che ha gradito la pubblicazione della sua storia, ma anche precisare che cosa significa in termini oggettivi, per due ragazzi gay, vivere in coppia. Questa mail presenta una quadro molto oggettivo e realistico della vita di una vera coppia gay ed offre uno spaccato di vita gay che merita la massima attenzione se si vuole evitare di credere nella “bella favola” dei due ragazzi gay che si innamorano al primo sguardo e vivono sempre felici e contenti. Se volete capire la “realtà” di una coppia gay, leggete questo post.
Riporto la mail di Federico integralmente augurandomi di incontrarlo quanto prima in chat.
Grazie Federico!
La tua è una testimonianza importantissima!
_________
Ciao,
per prima cosa (la meno importante) ti sto scrivendo su questo indirizzo mail, ma non so se preferisci che ti scriva quì oppure sul contatto che avevo usato la scorsa volta, o se per te fa lo stesso ... fammi sapere!
Poi che ti posso dire ... quando ho letto la tua risposta mi sono sentito un gran groppo dentro, una felicità ed un senso di realizzazione ... ma sai? Mi sono venuti i brividi e la pancia mi si è annodata! Strano no? Certo io sono un tipo che somatizza alla grande ma è giusto per dirti che non pensavo di poterti "colpire" così con le mie parole ... Alla fine scriverti ha fatto un gran bene anche a me, sai. Ho avuto modo di ripensare per bene al mio inizio con Davide, non che non lo faccia mai, anzi a volte con Davide ci mettiamo proprio a parlarne, sai quelle cose che poi ricordando ridi, e dici io facevo così? davvero? e tu come è che mi vedevi? cosa pensavi? che stupido che ero ... ma tu eri, sei troppo bello ... e via sull'andazzo che è troppo dolce farlo e pure divertente, e poi rivedersi un pò più giovani ed immaturi e inconsapevoli è un pò mantenersi come si era ... Dio rinizio con le deviazioni, bhè mi sa che avrai capito come sono e ti toccherà portare pazienza con me ... Dicevo che nel ripensare all'indietro all'inizio della mia storia con Davide per poterla raccontare a qualcuno che non ci conosce affatto, mi sono costretto ad uno sforzo di onestà più per me stesso che per chi mi sarebbe stato ad ascoltare, e nel farlo mi sono arricchito di dubbi, dettagli, critiche verso di me e meraviglia per la persona che ero e per quella che sono diventata perchè seppure io mi continua a riconoscere con linearità come il Federico di 12 ma anche 16 anni fa è indubbio che qualcosa in me allora si è fratturato e poi ricomposto ed è in questa frattura che sta tutta la differenza. A volte mi è venuto da pensare che il dolore ti può inaridire ed ingrigire, ti si piazza dentro e ti succhia via il meglio che hai, ma se sei fortunato a non rimanere del tutto solo, se sei abbastanza forte e perseverante, se ci credi e continui a guardarti attorno con un minimo di fiducia allora questo dolore nel tempo sedimenta e ti si impasta semplicemente dentro, e diventa quella parte di te che sa meglio sintonizzarsi con gli altri, che li sa vedere con più "comprensione" nel senso etimologico del termine, che li sa meglio perdonare perchè nel freddo, nel disincanto, nella cattiveria di quegli altri sa che spesso c'è anche quella parte di te che tu sei riuscito ad elaborare in altro modo, ma la base di partenza era la stessa per te e per loro: DOLORE. Solo tu sei stato più fortunato.
Ora dopo quel momento di autentica sorpresa e gioia mi sono messo a trotterellare tutto attorno, ho messo sù la canzone giusta e sono saltato sul letto sopra a Davide, svegliandolo un pò male poverino e beccandomi per la verità pure qualche vaffa, e l'ho abbracciato troppo anche da parte tua. Lui non ci capiva un bel niente, era tutto ancora assonnato, lui che ci impiega un pò a carbuare la mattina, mi guardava con gli occhi spalancati e ad un certo punto mi ha detto no, ti prego Fede non dirmi che abbiamo vinto dei soldi ... Ecco,hai capito come ero? Con la faccia di uno che ha appena vinto l'enalotto!!! gli ho stretto la testa, l'ho baciato e gli ho detto si, abbiamo vinto ma è un premio di altro tipo, di quello che anche se sei milionario non ti puoi comprare. Gli ho dovuto spiegare tutto per bene, che ti avevo scritto di noi e che tu mi avevi risposto subito, subito e poi ho aperto il pc e gli ho letto la tua mail e poi gli ho mostrato la mia e la nostra storia ... e vederla là sul pc e sapere che delle persone la potessero leggere bhè faceva strano, davvero strano. Davide non sapeva che dire, lui non è molto bravo a parlare a ruota alle cose come faccio io, però sai era molto felice e poi mi ha detto una cosa che ho trovato davvero bella, mi ha detto "Sai Fede, ora mi sembra che tutto quello che c'è tra noi sia leggittimato, come se il mondo dicesse, ok, ci siete, ne terrò conto, e penso che sia questo che per me vuol dire matrimonio, sapere che ci sia qualcuno che neppure ti conosce che dica questi due si amano e io lo vedo." Il mio Davide ...
Bhè proseguendo ed andando verso quello che è un pò il nocciolo della mia questione, poi io ho continuato a fare il matto, ho telefonato anche a Francesca ed ho buttato temo pure lei giù dal letto, ma tanto la mia stellina non me lo direbbe mai, e le ho detto apri subito il blog e guarda un pò ... Non ci voleva proprio credere, una gioia incredibile anche per lei! Mi ha fatto promettere di dirti che ti abbraccia e ti dà un bacio in fronte da dove ti escono queste parole bellissime. Ed io l'ho faccio.
Riprendo il filo dopo l'ennesima parentesi, ma non preoccuparti sto andando al punto. Ora dopo tutte quelle parole e scoppiettii di gioia sono subentrato qualche ora dopo in uno stato un pò più serio e pensieroso. Davide era uscito a farsi una passeggiata con Nisa, la nostra cagna, ed io mi sono messo a riflettere. Mi sono detto ok, la storia è quella ma si ferma li? No. Assolutamente. Tu dici che potrei pubblicarla su Storie Gay (a parte che al caso mi dovresti spiegare che devo fare che sono un bel pò imbranato con queste cose) e che i ragazzi leggendola potrebbero vedere della luce ma quella luce non rischia di confondere? Mi spiego meglio mi è venuto questo scrupolo: ma alla fine non è che sembra troppo quasi una bella favola? E tutti vissero felici e contenti. Fine. Perchè in realtà non è affatto così semplice e temo che un ragazzo di 18-19 anni come ero io allora potrebbe essere pure sviato da una fine così. Ne ho parlato con Davide quando è tornato, lui dice che il problema semplicemente non esiste perchè la nostra storia non è finita, noi ci siamo, la viviamo, la evolviamo giorno dopo giorno, Francesca ... bhè ha una idea troppo romantica dell'amore e lei ad un finale così ci crederebbe subito senza tanti problemi. Ma io mi chiedo, ma se questi ragazzi che leggono di me pensano che sia tutto semplice? Si può trovare la persona giusta, è una possibilità, magari si soffre ma quando si diventa una coppia il resto è il paradiso, fila tutto alla grande ... sì, se uno di questi ragazzi la pensa così? Io sentirei in coscienza di aver combinato un gran casino. Perchè ripeto le cose non sono così facili nè semplici. Perchè se poi uno di questi ragazzi avesse queste aspettative io gli avrei dato in mano solo gli strumenti per distruggere la sua storia.
Stare insieme non è affatto una favola, non è facile. Riuscire a stare insieme per 12 anni è un viaggio che sai dove inizia ma non sai dove ti conduce e soprattutto non sai come ti può modificare. Stare insieme implica un continuo, serio e costante sforzo. Bisogna lavorare ogni giorno costantemente su sè stessi, bisogna essere onesti uno con l'altro ed esserlo con sè stessi che spesso è molto più difficile di quanto si pensi. Bisogna mettersi in gioco ed esporsi così tanto da averne paura, ma superare quella paura nella fiducia dell'altro. Bisogna mettersi in contraddizione, disfarsi e ricostruirsi. Bisogna pensare all'altro con costanza ma non con abitudine. Bisogna avere dedizione, prendersi cura dell'altro ma non soffocarlo. Bisogna imparare a gestirsi i propri spazi, coltivare i propri silenzi e non sconfinare in quelli dell'altro. Bisogna saper ascoltare. Bisogna tantissimo saper perdonare. Ed essere creativi. Non bisogna mai dare niente per scontato. Anche dopo 12 che conosco Davide so bene che non devo credere di conoscerlo così bene dal mettergli addosso dei pensieri, delle reazioni, delle emozioni senza aver chiesto a lui se sono veramente i suoi. La gente cambia, si evolve e quello che può pensare un giorno per qualche strano evento o passaggio mentale o sedimentarsi di un qualcosa che si è infine elaborato non è più quello che si pensa il giorno dopo. E' fondamentale non dimenticarselo mai. E non è affatto facile, lo assicuro.
Insomma è quasi uno sforzo quotidiano. E può pesare. Certo tu ami e lui ti ama. Cosa c'è di meglio? Però perchè negarlo a volte sei un pò stanco. Ma se tieni duro, se ti ripeti lui è la mia vita, lui lo fa per me bhè alla fine sei felice, sei pieno di lui e sei realizzato. E non sei solo. Mai. Magari lui sta lontano qualche giorno, qualche settimana per vari motivi ma te lo senti comunque vicino, vicino. Senti che lo vuoi e che non ti basta mai. Sai che può durare fino alla fine. A quella famosa fine.
Ora con Davide abbiamo avuto i nostri momenti difficili, se ci fossimo posati sugli allori della nostra felicità non staremmo più insieme. Il fatto è che entrambi anno dopo anno con determinazione e con testardaggine abbiamo scelto di stare insieme. E si, lo posso dire siamo ancora profondamente innamorati l'uno dell'altro. Perchè sai, si tratta solo di una scelta e forse è banale dirlo ma il pensare ogni giorno, io lo voglio, io lo desidedero e farò di tutto perchè questo continui è una scelta di vita che ci si presenta di continuo. E' facile lasciar perdere, trascurare, pensare ok, mi fermo un attimo poi riprendo. Basta quell'attimo e già ci si è persi un pochino e poi riprendersi è un piccolo sforzo in più. Ora magari tutte queste parole sembrano un pò fumose, un predichetta saputella ... ma io non sono il tipo, non lo sono mai stato, che sale in cattedra.
E' che capisci, per dire io e Davide siamo due persone molto diverse. Io sono estroverso, sono impulsivo e tutto quello che penso lo butto fuori, Davide invece è introverso, pensoso, e piuttosto sienzioso. Lo capisci bene che due persone così possono fare un pò di fatica a capirsi. Con il tempo io ho imparato a contenermi un poco e lui ad aprirsi un poco di più. Ma se continuamente ci sforziamo di limare i nostri eccessi, nel contempo non vorremmo mai che l'altro cambiasse troppo, è importante per noi che ognuno rimanga fino in fondo fedele alla sua natura. E neppure questo è così facile in un rapporto forte come il nostro in cui c'è il rischio di una fusione che non fa certo bene alla vita a due, seppure uno potrebbe pensare il contrario. E' importante dire ok, ti vengo un pò incontro ma uno sforzo lo devi fare anche tu, perchè io come sono mi piaccio e non voglio cambiare e non voglio che neppure tu cambi perchè se mi sono innamorato di te è per quello che sei. Abbiamo tanto litigato ed ancora lo facciamo per questi affari strani che sono i nostri caratteri diammetralmente opposti, ma poi so che Davide con una sola frase riesce a sintettizzare tutto quello che io dico con 20.000 parole e per me è un magia, come quando dietro alle mie mille capriole lui con un gesto molto semplice esprime il senso del mio sentimento, io d'altra parte sono un pò la sua voce anche se spesso troppo logorroica. All'inizio si stava per giorni e giorni, anche una intera settimana in uno stato di tensione aspettando che scoppiasse il temporale. Io parlavo, mi rodevo, lo stuzzicavo, lo attaccavo e lui sempre più a riccio. E quando Davide fa il riccio riesce ad essere davvero insopportabile, sembra che non ti veda neppure più. Poi iniziava a parlare,diceva la sua,ci si spiegava e finiva tutta là. Una cosa così semplice che se l'avesse fatto subito ci avrebbe evitato tutte le paturnie del caso. Io allora, che con lui per sdrammatizzare faccio sempre un pò il buffone, gli aprivo la bocca, ci guardavo dentro e gli dicevo, ma Davide sei ben sicuro di aver fatto uscire tutto, ma proprio tutto? O devo buttarti giù per la gola un amo e poi pescare? Lui allora si metteva, lo fa ancora, a ridere e mi chiedeva scusa. Insomma lui è come si dice un pò panza niura, si tiene un pò troppo dentro le cose e si fa un pò troppi trip da sè, ma l'importante è che continui a fare l'etna e che non diventi mai il vesuvio, che poi sarebbe la fine. Però è migliorato il nero se lo tiene per non più di tre giorni. Una altra cosa che ho visto essere terribilmente distruttiva, almeno per noi, è il pensiero del sacrificarsi totalmente per l'altro senza voglierlelo dire. Insomma voler fare gli eroi solitari. Dopo poco che ci eravamo laureati abbiamo rischiato grosso per questa cosa. Non avevamo come al solito che due lire in tasca e si doveva accettare ogni tipo di lavoro. Io lavoravo ad un call center, lui faceva il cassiere nel supermercato di un centro comerciale. Bhè lo puoi immaginare quanto potesse essere frustrante per noi due laureati in biologia lui con 110 ed io con 108, continuare a fare dei lavori così. Avevamo le nostre belle aspirazioni sia io che lui, i nostri sogni. Ma non se ne parlava mai tra noi perchè non si voleva appesantire l'altro e si giocava al tutto va bene comunque. Poi sia io che lui abbiamo avuto delle belle occasioni, ci hanno chiamati per diversi colloqui, abbiamo avuto proposte di cose che ci sarebbero troppo piaciute fare, ma o non ci avrebbero pagati, o troppo poco,o dovevamo pagare noi o andare troppo lontano per troppo tempo. Rifiutavamo, tutti e due senza esitazioni, lo facevamo volentieri per amore dell'altro ma non se ne parlava mai. Nessuno dei due sapeva del rifiuto, nessuno dei due sapeva in realtà neppure dell'occasione semplicemente non se ne parlava, non si voleva mettere l'altro in difficoltà nel mostrargli che si sacrificava qualcosa di prezioso ed importante per lui, non si voleva fargli vedere che esistevano per noi delle priorità e che in cima a queste stava lui, per non doverlo vedere anche solo sentirsi in debito o magari sentirsi costretto a fare lo stesso. Senza accorgercene abbiamo cominciato ad accumulare un mucchio di frustrazioni, di risentimenti anche solo per noi perchè ci si sentiva inadeguati, perchè si avrebbe voluto che per amore niente costasse fatica, neppure il sacrificio della nostra realizzazione lavorativa, ed invece mica è così, la fatica c'è solo che si sa in cuor nostro che è la scelta migliore. Alla fine ci siamo ridotti alla corda. Non si parlava più se non a mugugni, pure io, pensa tu, ci si lamentava delle stronzate, tutto dava fastidio, si è arrivati al punto di pensare continuamente dell'altro ecco guarda un pò, io ho rinunciato ad andare in quel posto e lui non fa neppure lo sforzo di andare a pagare le bollette perchè dice che è troppo stanco ... insomma hai capito cose così. Un giorno è scoppiato il finimondo per una stronzata che più di così non si può. Ci siamo detti di tutto, ci siamo pure menati, tutto un rinfacciare ed accusare e poi ad un certo punto Davide ha detto, che stupidi abbiamo fatto le stesse cose l'uno per l'altro per amore ed ora ci odiamo. Non l'abbiamo fatto mai più di non parlarci delle nostre scelte, ora ne discutiamo sempre insieme.
E poi sai per davvero non bisogna mai darsi per scontato perchè capita di continuo che delle cose che per noi sono stupidissime a volte per l'altro sono invece terribili. Ti racconto questa ultima cosa e poi concludo, ma per noi è estremamente significativa. Fin da quando abbiamo iniziato a convivere io avevo questo gesto di portare il caffè a Davide mentre era ancora a letto, perchè io sono un tipo che si sveglia presto, e poi ce lo bevevamo assieme. Magari io mi vestivo, preparavo le mie robe e posavo la tazzina un pò quà ed un pò là ... insomma una sorta di rituale a cui io però non davo molto significato. Poi è successo che la caffettiera da due avesse problemi di guarnizione e si mettesse a sputare acque per tutto il gas. Io mi seccavo troppo, veniva su uno sputo di caffè e pure bruciaticcio e mi toccava pulire, però avevo quasta pigrizia nel dire vado e compro una guarnizione nuova. Mi sono messo a fare il caffè con la moka da uno e per questione di tempo o ancora di altra pigrizia lo facevo solo per me. Mi dicevo bhè per qualche giorno può pure farselo da sè il caffè quando si alza oppure andare a comprarla lui la guarnizione. Davide non diceva niente e non mi chiedeva il perchè non gli portassi il caffè e per me era una cosa tranquillissima vederlo alzarsi e farselo per conto suo, si vede che a lui andava bene pure così. Mi sbagliavo. Per Davide quello era un autentico disastro affettivo. Soffriva come un cane e non me lo faceva capire, una sua vecchia brutta abitudine. Perchè per il mio Davide quel gesto per me tanto banale e routinario aveva invece un significato profondo ed importante. Per lui il vedere che gli portavo la tazzina con il caffè voleva dire che già da subito quando mi alzavo per iniziare la giornata lo pensavo, mi prendevo cura dei suoi bisogni, condividevo con lui un momento della mia giornata, il primo. Senza aveva la sensazione che lo trascurassi, che non lo pensassi più con l'affetto di prima, che già mi stessi stancando di lui. Anche quella è stata una crisi della malora. Per difesa mi ha quasi piantato. Aveva persino già preso degli accordi per andare a vivere in un altro posto. Ora quella nel nostro gergo di coppia è diventata "la crisi del caffè". Tra noi è diventata quasi una vicenda epica, per lo meno molto significativa. A volte ci si dice stiamo andando verso una "crisi del caffè" e ci si intende subito si cambia rotta, anche per gli altri lo si dice per vicende amorose e no. E' successo anche qualche settimana fa, Davide mi ha detto "Bada Fede c'è una crisi del caffè che ti si agita dentro" ed io mi sono messo a ridere perchè era proprio vero. E sai cos'è? Che se si riesce ad accettare che l'altro vede le cose sempre in un modo diverso dal nostro, che ci si deve confrontare di continuo, che si deve fare lo sforzo di non dare mai per scontato un gesto e non impigrirsi o rendere tutto una abitudine le crisi del caffè non verranno mai.
Ora vorrei che i ragazzi che iniziano una storia potessero capire questo che vivere una storia per lungo tempo è un pò come fare gli equlibristi. Raggiungi oggi un certo equlibrio interno, stai bene, sei troppo felice e poi un qualche evento esterno che magari tu proprio non volevi o non pensavi importante sposta tutto il baricentro della coppia e tu devi arrabbatarti per cercare un nuovo equlibrio. Se non lo fai cadi. E' un bello sforzo è indubbio e con gli anni lo diventa di più. Certo se non fosse che tu come coppia ti mantieni in cammino non avresti tutte queste rogne ma alla fine ti fossilizzeresti ed anche quello è un gran brutto modo per uccidere un rapporto. Il difficile allora(o la fortuna se vogliamo dargli un altro nome) è non tanto incontrare la persona giusta per te, perchè di quelle credo ce ne siano magari anche diverse nel corso della vita di ognuno di noi, ma l'incontrare quella persona che vuole rimanerti a fianco per tutta la vita e lo vuole da subito senza mai metterlo in dubbio. E questo, si è solo questo il difficile.
Un conoscente, un gay di 42 anni, qualche anno fa mi disse: sai ho incontrato delle persone meravigliose ma ogni volta che cominciavo a vederne i diffetti finita la sbornia iniziale, alle prime difficoltà mi dicevo, bhè non è la persona giusta, se cerco troverò di meglio. Ora a distanza di tanti anni mi rendo conto che 2-3 persone lo erano quelle giuste ma io non ci ho capito un cazzo ed ora sono solo.
Ecco è tutto qui.
Spero di non averti annoiato, mi dilungo sempre così tanto, lo so. Ma per me è importante esporti questi miei dubbi, queste mie esperienze, alla fine sai a parte Davide e Francesca e pochi altri sono poche le persone con cui puoi veramente parlare e sapere a priori di venire capito. Io ti vedo in fondo un pò simile a me, per lo meno nella costanza e nella dedizione amorosa che ci mette nelle cose che fai e quindi so che di te mi posso fidare.
Ti voglio davvero bene e si anche io spero che presto possiamo sentirci in chat,
tuo Federico
P.S. non è che sono un grafomane è che sono proprio così anche quando parlo mi disperdo nei pensieri, mi dicono che sono una vera esplosione .... mah, migliorerò pian piano anche in questo.