martedì 27 marzo 2012

GAY SOLO NELLA MASTURBAZIONE

Ciao Project,
scriverti questa mail mi riesce molto difficile ma ho letto tante cose che hai scritto e penso tu possa darmi una risposta seria. Ho 22 anni, mi sento realizzato sotto tanti profili: studio, amici, ecc., mi dicono che sono un bel ragazzo, io penso nella media, ho una ragazza da tre anni e con lei ho anche una vita sessuale, facciamo l’amore più o meno tutte le settimane, le cose funzionano nel senso che non ho mai avuto problemi di erezione o cose del genere. Io non prendo l’iniziativa, aspetto che lo faccia lei, così mi sento a mio agio, ormai succede da anni. All’inizio c’era molto la curiosità del sesso in sé o meglio il lasciarsi andare perché in effetti è stata lei che si è innamorata di me, mi sentivo al centro delle sue attenzioni e dei suoi desideri e le cose venivano da sole anche se non ho mai provato un vero desiderio sessuale, cioè quando stavamo lontani per più tempo, di lei mi mancava la compagnia, se vuoi anche l’intimità, ma non il sesso come tale. Ma dopo aver letto i tuoi post, confesso che mi sono venuti parecchi dubbi per la testa perché, anche se in effetti non l’avevo mai considerata una cosa importante, in pratica da sempre, quando mi masturbo immagino situazioni sessuali che coinvolgono “anche” ragazzi e anzi ultimamente è come se quell’anche fosse diventato essenziale. Nelle mie fantasie le donne ci sono ma, diciamo così, sono sempre meno fondamentali, è come se fossero una scusa che mi permette di stare in situazioni sessuali con altri ragazzi e, in effetti, la cosa che più mi eccita in queste fantasie è proprio quel clima di complicità che si forma con gli altri ragazzi, un po’ l’idea di fare insieme qualcosa di sessuale, di farlo con una ragazza, ma di farlo insieme ad altri ragazzi, come se la cosa fatta solo con la ragazza perdesse senso. Mi è capitato circa un mese fa di sognare una situazione simile, cioè di sognare di trovarmi insieme con un ragazzo a parlare di sesso (di sesso fatto con le ragazze) però per me l’importante era sentire parlare di sesso quel ragazzo, era una cosa eccitante fino all’orgasmo e ho notato che l’orgasmo è arrivato pensando al ragazzo non alla ragazza. Nei giorni dopo il sogno, che mi ha parecchio sconvolto, ho cominciato a masturbarmi pensando esclusivamente a un ragazzo e la cosa mi veniva proprio spontanea, non era un mettermi alla prova, però con la mia ragazza non è cambiato nulla, non ho avuto problemi sessuali con lei anche se non le ho detto nulla né del sogno né delle masturbazioni pensando a un ragazzo. D’altra parte anche prima nelle mie fantasie c’erano dei ragazzi anche se sempre però, diciamo così, la parte strettamente sessuale, era concentrata o almeno sembrava concentrarsi tutta sulla ragazza. Insomma, con la mia ragazza non è cambiato nulla, ma dentro di me qualcosa è cambiato, non lo posso negare, mi sono detto che alla fine potrei anche essere bisex e che non sarebbe una tragedia, però resta il fatto che non mi sono mai innamorato di un ragazzo, almeno fino adesso, e non riesco ad immaginarmi con un ragazzo a scambiarmi tenerezze come faccio con la mia ragazza. Cioè, è come se adesso io fossi bisex, o meglio fossi gay ma solo nella masturbazione. Io faccio sport da quando ero ragazzino, vedo spessissimo altri ragazzi nudi ma questo non mi fa nessun effetto, ormai quelle cose le vedo senza nessun alone sessuale e mi sono proprio indifferenti. Ho tanti amici con i quali mi sento molto libero nei comportamenti ma sono tutti etero e in fondo penso di essere etero anche io e sui miei amici non ho mai avuto fantasie sessuali di nessun genere (ma nemmeno sulle mie amiche) certe volte penso che nelle questioni sessuali ho bisogno di qualcuno che prenda l’iniziativa come è successo con la mia ragazza e penso che io dopo gli andrei appresso. Non ho la vocazione del conquistatore ma del conquistato, anche se sono maschile al 100%. Se ho un desiderio affettivo riguardo ai ragazzi è quello di essere corteggiato da un ragazzo, di diventare il centro della sua attenzione, penso che in una situazione simile finirei anche per sciogliermi del tutto … o forse no, non lo so. Ma si può essere gay solo nella masturbazione? È importante, certo, ma non penso che basti, cioè alla fine bisogna pure innamorarsi di un ragazzo. Forse non mi è ancora successo ed è solo questione di tempo, ma non so che pensare, non so se desiderare che succeda oppure no, perché se succedesse mi troverei in terribile imbarazzo con la mia ragazza che di tutte queste cose non sa niente e forse è bene che non le sappia. Di cercare ambienti gay non mi passa proprio per la testa e già mandarti questa mail mi richiede di superare un imbarazzo terribile. Aspetto una tua risposta. Se vuoi, pubblica la mail, perché mi sono tenuto sul generico e quindi si può fare.
Sando
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Nota di Project.
Mi capita spesso di parlare con ragazzi che si avvicinano all’idea di essere gay per passi successivi e che restano con mille dubbi in mente finché non vivono la loro prima vera storia d’amore gay. Molti, direi la maggior parte, come Sando, arrivano alla consapevolezza di essere gay dopo essere passati per la consapevolezza di non essere comunque del tutto etero, proprio attraverso la dicotomia tra la sessualità di coppia che resta etero anche se non è vissuta in modo molto coinvolgente e la masturbazione che assume progressivamente connotazioni sempre più marcatamente gay. Devo dire che questo percorso interessa la grande maggioranza di quel 30/35% di gay che hanno avuto una vita sessuale etero ed è in sostanza un quadro piuttosto tipico. Effettivamente nel caso di Sando non si presenta nessuna delle classiche complicazioni che accompagnano questo processo e qui bisogna aprire una parentesi.
La sessualità, tutta la sessualità, anche quella etero, può essere vissuta realmente senza problemi solo quando c’è un adeguato retroterra solido dal punto di vista affettivo e una consistente misura di autostima. Ho avuto modo di parlare privatamente con Sando e posso dire che ha un rapporto molto bello con i genitori e tra l’altro ha avuto la fortuna di avere genitori che si vogliono bene e ha visto fin dall’infanzia un atteggiamento affettivo serio tra loro. Sando è cresciuto sereno, senza tabù assurdi per la testa e a 22 anni ha una maturità che purtroppo che molti non raggiungono nemmeno a 40. Un po’ è merito suo ma in grandissima parte è merito della sua famiglia che gli ha creato un ambiente favorevole. Parlando con lui ho potuto capire che la famiglia con ogni probabilità non gli porrebbe nessun problema se lui fosse gay e che anzi il padre si deve essere reso conto che la storia con la sua ragazza non è per Sando realmente un amore travolgente e gli ha fatto capire che se la storia dovesse finire non si stupirebbe più di tanto. Probabilmente il padre non sospetta che il figlio possa essere gay ma gli ripete spesso: “in quelle cose devi fare sempre e solo quello che ti senti di fare e devi infischiartene di quello che pensano gli altri!”.
Detto quindi che non ci sono state pressioni familiari di nessun tipo né forme di intrusione dei genitori con tentativi di istituzionalizzare e incanalare il rapporto con la ragazza verso una soluzione matrimoniale, Sando si è sentito sostanzialmente libero di seguire le sue pulsioni, il che è una cosa di grandissimo valore. Al momento non è in grado di valutare, diciamo così, la completezza del suo essere gay perché gli manca l’elemento fondamentale costituto dal vivere un vero rapporto d’amore gay, e la paura, da quello che si capisce, non è che questo rapporto arrivi, ma è invece proprio la paura che questo rapporto possa non arrivare. Ed è proprio per questo che Sando è incerto sul fatto di lasciare la ragazza. Aggiungo una cosa. Sando ha cercato di documentarsi e di capire molto seriemente che cosa significa essere gay ed ha della omosessualità un’idea molto seria e realistica, in sostanza la sente cosa sua, ma ha paura che il salto che lo porterà ad una storia d’amore condiviso possa non compiersi mai, perché l’ambiente sociale in cui vive non lo favorisce di certo. In pratica nel suo essere gay avrebbe l’appoggio della famiglia ma solo in privato e per lui vivere una relazione gay con una visibilità anche assolutamente minima sarebbe molto rischioso. Attualmente è impegnatissimo negli studi ed è proiettato verso l’idea di allontanarsi di molto dalla sua regione e di vivere e lavorare in una grande città anche se per tutto questo ci vorranno degli anni. Io penso che stia seguendo la strada giusta e mi auguro proprio che possa trovare quello che desidera. Forza Sando!!
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venerdì 23 marzo 2012

GAY IN USA

Questo articolo mira ad evidenziare come nell’arco di meno di un ventennio la condizione giuridica dei Gay negli USA sia stata radicalmente modificata. Il discorso non può che partire dal XIV Emendamento che così recita:
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XIV Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti d’America
Sezione 1.
Tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla loro giurisdizione sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono. Nessuno Stato potrà fare o far rispettare qualsiasi legge che possa ridurre i privilegi o le immunità dei cittadini degli Stati Uniti. Nessuno Stato potrà privare qualsiasi persona della vita, della libertà o della proprietà, senza un giusto procedimento legale, né negare a qualsiasi persona nella sua giurisdizione l'eguale protezione delle leggi.
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Ad un europeo salta agli occhi che si parla di un diritto dello Stato di privare una persona della vita, purché ciò avvenga secondo un giusto procedimento legale. Ma non è di questo che dobbiamo parlare qui, ma della condizione giuridica dei Gay negli USA. La clausola del giusto procedimento legale ai sensi del XIV Emendamento è stata tradizionalmente invocata dai Gay per il riconoscimento dei loro diritti negli USA.
La sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti nel processo Bowers v. Hardwick, 478 U.S. 186, detta brevemente sentenza Bowers, pronunciata il 10/6/1986
considerata l’accusa allo statuto della Georgia di violare i diritti individuali attraverso la condanna della sodomia tra maschi adulti e consenzienti, concluse che:
1)La Costituzione non riconosce alcun diritto fondamentale agli omosessuali di impegnarsi in atti di sodomia.
2) Non è accettabile pensare che qualsiasi tipo privato di condotta tra adulti consenzienti sia garantito dalla Costituzione e non possa essere oggetto di divieti disposti dalla legge.
3) E’ quanto meno “ridicolo” (is , at best, facetious), in un contesto in cui molti Stati hanno criminalizzato e ancora criminalizzano la sodomia, affermare che “si tratta di un comportamento profondamente radicato nella storia e nella tradizione di questa nazione” o di un concetto implicito nella “libertà ordinaria”.
4)Si dovrebbe esercitare la massima prudenza nell’ampliare le clausole del giusto procedimento legale alla tutela di “nuovi diritti fondamentali”.
5) Il fatto che un comportamento omosessuale si verifichi nell’intimità di una casa privata non modifica la sostanza delle cose.
6) Le leggi contro la sodomia non possono essere invalidate sulla base asserita che la convinzione della maggioranza dei cittadini che la sodomia è immorale non è una spiegazione logica adeguata per supportare la legge.

La sentenza è del giugno 1986, in pratica la Corte Suprema considera legittime le leggi dei singoli Stati che criminalizzano specifiche pratiche sessuali o discriminano l’omosessualità in quanto tale. Riporto qui di seguito, tradotta da me, la fondamentale sentenza LAWRENCE versus TEXAS che in un clima sociale profondamente mutato modifica radicalmente la precedente decisione del 1986. (
http://www.law.cornell.edu/supct/html/02-102.ZS.html)
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CORTE SUPREMA DEGLI STATI UNITI
LAWRENCE et al. v. TEXAS
RISPOSTA PER LA CORTE D’APPELLO DEL TEXAS, QUATTORDICESIMO DISTRETTO
DISCUSSA IL 23/3/2003, DECISA IL 26/6/2003
In risposta a un disturbo causato da armi in una residenza privata, la polizia di Houston entrò nell’appartamento del ricorrente Laurence e vide lui e un altro uomo adulto, il ricorrente Garner, impegnati in un atto sessuale privato consensuale. I ricorrenti furono arrestati e condannati per rapporto sessuale deviato (deviate sexual intercourse) in violazione di una legge del Texas che vieta che due persone dello stesso sesso siano coinvolte in certe intime condotte sessuali. Nella motivazione, la Corte d’Appello di Stato sostiene tra l’altro che la legge violata non era incostituzionale per quanto riguarda il rispetto delle procedure nel Quattordicesimo emendamento.
La corte valutando questo punto ha considerato la sentenza del processo Bowers v. Hardwick, 478 U.S. 186.
Si ipotizza che la legge del Texas che considera un crimine per due persone dello stesso sesso essere coinvolte in certe condotte sessuali intime violi la clausola del giusto processo legale.
a - Per risolvere questo caso bisogna accertare se i ricorrenti erano liberi, in quanto adulti, di impegnarsi in una condotta privata, sotto la garanzia del diritto del giusto processo legale.
Per questo giudizio la Corte ritiene necessario riconsiderare gli assunti della sentenza Bowers.
La questione sostanziale sottoposta alla Corte, nella causa Bovers è “se la Costituzione Federale conferisca un diritto fondamentale agli omosessuali di impegnarsi in atti di sodomia…”. La sentenza manifesta l’incompetenza della Corte nell’affermare la portata della libertà in gioco. Dire che il punto centrale nella sentenza Bowers era semplicemente il diritto di praticare determinate condotte sessuali sminuisce il significato della questione proposta, sarebbe come se si dicesse a una coppia sposata che il matrimonio riguarda solo il diritto di avere rapporti sessuali. Anche se le leggi coinvolte nella sentenza Bowers, e anche quelle coinvolte in questa decisione, non comportano altro che il divieto di un atto sessuale particolare, le sanzioni previste e le loro finalità hanno implicazioni che si estendono ben oltre, toccando il comportamento sessuale, che è la più privata delle condotte umane, e in casa, cioè nel luogo più privato. Queste leggi cercano di controllare dei rapporti personali che, siano o meno formalmente riconosciuti dalla legge, spettano alla libertà delle persone di scegliere senza essere punite come criminali.
La libertà garantita dalla Costituzione riconosce alla persone omosessuali il diritto di costruire rapporti, all’interno dei confini delle loro case e delle loro vite private, conservando la loro dignità come persone libere.
b – Dopo avere rigettato la pretesa di liberà presentatale, la Corte, nella sentenza Bowers afferma che le condanne contro la sodomia hanno radici antiche. Bisognerebbe comunque notare che non c’è una storia di lunga durata, in questo paese, per quanto riguarda le leggi dirette alla condotta omosessuale, considerata come materia separata. Le prime leggi americane sulla sodomia non erano dirette egli omosessuali come tali ma intendevano invece proibire più in generale l’attività sessuale non procreativa, sia tra uomo e donna che tra due uomini. Inoltre le più antiche leggi sulla sodomia sembrano non essere state applicate contro adulti consenzienti che agiscano privatamente. Invece la condanna della sodomia spesso coinvolgeva atti predatori verso quanti non potevano acconsentire o non acconsentivano: relazioni tra uomini e ragazzi o ragazze minorenni o relazioni tra adulti che coinvolgessero l’uso della forza, relazioni tra adulti che implicassero disparità di stato o tra uomini e animali. L’antico divieto penale di sodomia omosessuale sul quale la sentenza Bowers si è basata è così connaturato con la condanna generale del sesso non procreativo, come lo è con la tradizione di perseguire comportamenti per il loro carattere omosessuale.
Lungi dal possedere radici antiche, le leggi americane indirizzate a coppie dello stesso sesso non si sono sviluppate fino all’ultimo terzo del ventesimo secolo. Ed anche adesso, solo nove stati hanno indicato le relazioni omosessuali come oggetto di azione penale.
Perciò, i motivi storici fatti valere nella sentenza Bowers sono più complessi dell’opinione della maggioranza e della opinione conforme del Chief Justice Burger citata. Sono motivi che presentano qualche dubbio e, in conclusione, sono stati sopravvalutati.
La sentenza Bowers intendeva certamente puntualizzare che per secoli ci sono state voci potenti che hanno condannato le condotte omosessuali come immorali. Ma è obbligo di questa Corte definire la liberà di tutti e non rendere obbligatorio il proprio codice morale. Le leggi e la tradizione della nazione nello scorso mezzo secolo sono qui più rilevanti. Esse mostrano una emergente consapevolezza che la libertà dà una protezione sostanziale alle persone adulte nel decidere la loro condotta e la loro vita privata il questioni che riguardano il sesso.
c – Le carenze della sentenza Bowers diventano ancora più evidenti negli anni che seguono la sua pubblicazione. I 25 stati con leggi che proibivano le condotte indicate nella sentenza Bowers si sono ridotti ora a 13, dei quali 4 indirizzano le loro leggi esclusivamente contro le condotte omosessuali. In questi Stati, incluso il Taxas, che ancora condanna la sodomia (sia omosessuale che eterosessuale), c’è un percorso verso la non obbligatorietà dei divieti rispetto ad adulti consenzienti che agiscono in privato. Ciò conferma che la clausola di giusto percorso legale protegge le decisioni personali relative al matrimonio, alla procreazione, alla contraccezione, alle relazioni familiari, alla crescita e all’educazione dei figli, e colpisce la legislazione basata su concetti di classe, diretta agli omosessuali come gruppo e rende ancora più incerto l’assunto della sentenza Bowers. Lo stigma che la legge penale del Texas impone, per di più, non è una cosa banale. Anche se un reato c’è e si tratta di un reato minore, resta ciò non di meno un reato penale con tutto quello che questo fatto comporta per la dignità delle persone incolpate, compresa l’annotazione delle condanne nel casellario giudiziario e sui moduli di ricerca di lavoro e il fatto di essere registrati come colpevoli di reati sessuali secondo la legge dello Stato. Quando le fondamenta di una sentenza hanno subito una seria erosione, l’atteggiamento critico da parte di altre fonti ha maggiore importanza. Negli Stati Uniti l’atteggiamento critico verso la sentenza Bowers è stato sostanziale e continuo, una disapprovazione delle sue motivazioni sotto ogni punto di vista, e non soltanto quanto ai suoi presupposti storici. E anche se la sentenza Bowers si basava su valori ampiamente condivisi, i ragionamenti della sentenza e i suoi assunti sono stati rigettati dalla Corte Europea dei Diritti Umani e altre nazioni hanno intrapreso azioni coerenti con l’affermazione del diritto protetto degli omosessuali adulti di seguire condotte intime consensuali.
Non c’è stata peraltro alcuna evidenza che in questo paese ci sia un interesse dello Stato in qualche modo più legittimo o più urgente che giustifichi la limitazione delle scelte personali.
Attenersi a quanto già deciso non è un obbligo inderogabile.
La sentenza Bowers non ha prodotto forme di affidamento tali da poterne sconsigliare il ribaltamento quando ci siano ragioni convincenti per farlo.
La sentenza provoca incertezza perché altre sentenze, anteriori e successive contraddicono i suoi assunti di fondo.
d - La ragionevolezza della sentenza Bowers non resiste ad un’analisi attenta. Stivens, nel suo parere contrario alla sentenza Bowres conclude che “il fatto che la maggioranza che governa uno Stato abbia tradizionalmente considerato una particolare pratica come immorale non è una ragione sufficiente per sostenere una legge che vieta quella pratica, e singole decisioni riguardanti l’intimità delle relazioni fisiche, anche quando non destinate a produrre prole, sono una forma di “libertà”, protetta dalla clausola del giusto processo”.
Questa analisi avrebbe dovuto essere alla base della sentenza Bowers, ed è alla base di questa sentenza.
La sentenza Bowers non era corretta quando fu pronunciata e non è corretta neppure oggi e con la presente decisione è annullata.
In questo caso non sono coinvolti minori, persone che potrebbero essere ferite o costrette né persone che non possano facilmente rifiutare il loro consenso e non si tratta di condotte pubbliche né prostituzione. Il caso coinvolge invece due adulti che, con pieno e mutuo consenso, si sono dedicati a pratiche sessuali comuni in uno stile di vita omosessuale. Il diritto dei ricorrenti alla libertà sotto la clausola del giusto processo legale accorda loro il pieno diritto di seguire condotte private senza intervento dello Stato.
Lo stato del Texas non favorisce alcun interesse pubblico statale che possa giustificare la sua intrusione nella vita personale e privata dei singoli individui.
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giovedì 22 marzo 2012

ELEMENTI DI STORIA DELLA REPRESSIONE DEGLI OMOSESSUALI

Il 16 dicembre dell’anno 342 gli imperatori Costantino e Costante approvarono una legge, inclusa nel codice teodosiano Cod.Theod. IX, 7, 3 (Cod. Justin IX, ix, 30), che così recitava:

 “Gli imperatori Costantino e Costante al popolo:
Quando un uomo si concede sessualmente come una donna, cioè come una donna si concede agli uomini, che cosa dovrebbe cercare? Quando il sesso ha perso il suo significato ed è divenuto un delitto che è bene che non si conosca, quando Venere cambia in un’altra forma, quando l’amore è cercato ma non trovato? Noi ordiniamo che le leggi insorgano e che si armino della spada vendicatrice, affinché gli infami colpevoli che ci sono o che ci saranno siano sottoposti alle pene previste.1

Nonostante questi accenti di sdegno morale, consta comunque che gli imperatori romani abbiano continuato a riscuotere tasse per la prostituzione maschile fino all’imperatore Anastasio (imperatore d’Oriente 491/518).
La legge di Costantino e Costante citata sopra venne poi aggravata da Teodosio (imperatore del 379 al 395). Quanto Teodosio fosse politicamente succube di Sant’Ambrogio, che lo umiliò pesantemente, è fatto noto.

 “Tutti coloro che hanno la vergognosa abitudine di condannare il proprio corpo maschile a dover subire il sesso altrui, facendogli svolgere un ruolo femminile (essi difatti in apparenza non sono diversi dalle donne) dovranno espiare un così grave crimine nelle fiamme vendicatrici davanti agli occhi del popolo.
Questa legge non ha bisogno di interpretazione.”2

Si tratta in pratica di comminare il rogo agli omosessuali. La norma si presenta “laica” perché viene da Teodosio che non usa linguaggi di tipo ecclesiastico per non apparire troppo palesemente succube di Sant’Ambrogio.
Non va dimenticato che con l’editto di Tessalonica (di Teodosio) del 380 il Cristianesimo è diventato la religione dello stato romano e dopo il 390 sono cominciate le persecuzioni del Paganesimo. Nel 393 l'imperatore Teodosio dichiarò ufficialmente l'illegalità del Paganesimo in tutto l'impero e fece chiudere definitivamente gli ultimi templi rimasti in attività; la pena di morte divenne esplicitamente la condanna riservata a coloro che rifiutavano la conversione al Cristianesimo. La data del provvedimento che commina il rogo agli omosessuali è il 6 agosto del 390, come si deduce dal riferimento ai consoli. L’intervento di Sant’Ambrogio contro Teodosio per la questione dell’eccidio di Tessalonica è proprio dell’estate del 390, ed è molto probabile che le norme giuridiche che prevedono il rogo per gli omosessuali siano il primo di una lunghissima serie di tributi pagati da Teodosio alla Chiesa a pochi anni dalla sua morte, si tratta nella sostanza della nascita della subordinazione del potere imperiale alla Chiesa, anche se formalmente la legislazione teodosiana riecheggia ancora lo stile dell’antica legislazione romana.  
Molto interessante è vedere come le cose siano cambiate un secolo e mezzo dopo, quando ormai il potere ecclesiastico era saldamente consolidato. Riporto per intero il testo della Novella 77 di Giustiniano, probabilmente dell’anno 538. Vi invito a riflette sul sostanziale cambiamento di tono.

 “NOVELLA XXVII
AFFINCHE’ NON SI COMMETTANO ATTI DI LUSSURIA CONTRO NATURA … E NON SI BESTEMMI CONTRO DIO.
 
L’Imperatore Giustiniano agli abitanti di Costantinopoli.
 
PREMESSA. Riteniamo essere cosa manifesta a tutti coloro che hanno una giusta sapienza che Noi molto ci diamo da fare e preghiamo affinché coloro che ci sono stati affidati dal Signore Iddio vivano rettamente e incontrino la sua pace, poiché la misericordia di Dio non vuole la perdizione ma la conversione e la salvezza e Dio accoglie i delinquenti che si correggono. Per questo motivo invitiamo tutti a tenere ben presente il timore di Dio e ad invocare la sua pace, sappiamo infatti che tutti coloro che amano Dio e sostengono la sua misericordia così si comportano.
Capo I.
Dunque, considerato che alcuni, animati da istigazione diabolica, si lasciano coinvolgere in gravissimi atti di lussuria e che quelli stessi fanno cose contro natura, Noi ingiungiamo a costoro di tenere ben presente il timore di Dio e il futuro giudizio e di astenersi da diabolici e illeciti atti di lussuria di questo genere, affinché a causa di atti empi di tal fatta non siano colti dall’ira di Dio e non mandino in rovina le città con tutti i loro abitanti. Siamo infatti a conoscenza dalle divine scritture del fatto che a causa di atti empi di questo tipo andarono in rovina città insieme con i loro abitanti.
1  -Omissis - Infatti a causa di questi delitti vengono le carestie, i terremoti e le pestilenze, pertanto vi ammoniamo affinché vi asteniate da predetti illeciti per non perdere le anime vostre. Se poi alcuni, dopo questa nostra ammonizione, saranno trovati ancora ad insistere in questi delitti, essi si renderanno prima di tutto indegni della misericordia di Dio e saranno per giunta assoggettati ai tormenti stabiliti dalle leggi.
2 Ordiamo infatti al gloriosissimo prefetto della città imperiale di arrestare e di sottoporre ai più estremi supplizi  coloro che permangono in questi atti illeciti ed empi dopo la nostra ammonizione, affinché non accada che per il disprezzo di tali individui la nostra città e il nostro Stato si trovino a dover subire danno. Se poi, dopo questa nostra esortazione, alcuni troveranno individui di questo genere e non li puniranno, saranno condannati anche essi allo stesso modo dal Signore Iddio. E lo stesso gloriosissimo prefetto, se avrà trovato qualcuno commettere qualcosa di simile e non lo avrà perseguito secondo le nostre leggi, prima di tutto sarà vincolato al giudizio di Dio e per di più dovrà sostenere la nostra indignazione.3

Lascio questi documenti alla riflessione di ciascuno.
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1CTh.9.7.3
Impp. Constantius et Constans aa. ad populum. Cum vir nubit in feminam, femina viros proiectura (quum vir nubit in feminam viris porrecturam) quid cupiat, ubi sexus perdidit locum, ubi scelus est id, quod non proficit scire, ubi venus mutatur in alteram formam, ubi amor quaeritur nec videtur, iubemus insurgere leges, armari iura gladio ultore, ut exquisitis poenis subdantur infames, qui sunt vel qui futuri sunt rei. Dat. prid. non. dec. Mediolano, proposita Romae XVII kal. ianuar. Constantio III et Constante II aa. conss. (342 dec. 4).
CJ.9.9.30: Imperatores Constantius, Constans
Cum vir nubit in feminam, femina viros proiectura (quum vir nubit in feminam viris porrecturam) quid cupiat? ubi sexus perdidit locum, ubi scelus est id quod non proficit scire, ubi venus mutatur in alteram formam, ubi amor quaeritur nec videtur: iubemus insurgere leges, armari iura gladio ultore, ut exquisitis poenis subdantur infames, qui sunt vel qui futuri sunt rei. * constantius et constans aa. ad pop. *

mercoledì 21 marzo 2012

SESSUALITA' GAY CON LEGGEREZZA

Ciao project,
ho ripensato alla nostra chiacchierata di ieri notte e, se ci penso bene, ci sono delle cose che secondo me non sei arrivato a capire, cioè, per te una cosa o è bianca o è nera, ma penso che in quello che dici ci siano ancora parecchi pregiudizi, in particolare sul sesso senza amore. Forse magari ti sei dimenticato di come ci si può sentire a 20 anni, perché nelle cose che dici ci sento troppo moralismo e troppo distacco dalla realtà, almeno dalla mia realtà. È un fatto che il sesso ai ragazzi piace e non è che piace solo quando stai vivendo una storia d’amore coinvolgente che magari pensi che sarà quella che segnerà la tua vita, no, il sesso ai ragazzi, ma penso pure a quelli di 40 anni, piace sempre, non con tutti perché non siamo attirati sessualmente da tutti, ma quando vedo un ragazzo che mi attizza io un pensiero sopra e non solo un pensiero ce lo faccio eccome, poi magari non se ne fa niente perché è etero o perché a lui io non interesso, ma se, per esempio, questa’estate andassi in vacanza e trovassi al mare un bel ragazzo che ci sta, perché dovrei dirgli di no? E perché dovrei dire di no a me stesso? Naturalmente con tutta la prudenza in fatto di prevenzione, su questo ti do completamente ragione, ma perché mi dovrei fare scappare un’occasione così? Che cosa farei di male se con quel ragazzo ci stessi veramente, naturalmente se è possibile e salvando sempre la salute? Io la spinta sessuale la sento fortissima e non è necessariamente una cosa che mi deve portare all’amore eterno. Tra etero c’è di mezzo il problema che una ragazza può rimanere incinta e lì la cosa del non cercare sesso solo come sesso la capisco di più, ma tra due ragazzi? Vabbe’, diciamo che se fossi fidanzato io o se fosse fidanzato lui, allora pure pure per rispetto del mio o del suo ragazzo ci può stare, ma quando siamo due ragazzi che non hanno un ragazzo perché il sesso bisogna metterlo da parte? Magari ho capito male quello che hai detto, però dalle tue parole ho capito questo. Ma perché le cose non le possiamo prendere con leggerezza? Va bene il sesso, diciamo così, come forma d’amore, ci sta tutto, ma perché dire no al sesso anche come semplice divertimento, come gioco? Poi quando avrò un ragazzo mi farò bastare il mio ragazzo, ma adesso non ho nessuno e non capisco perché non possa anche divertirmi con un po’ di sesso, che poi, a quello che sento, i ragazzi lo fanno eccome, anche se poi fanno tanti bei discorsi sull’amore ecc. ecc.. Ma i ragazzi sui siti porno che ci vanno a fare? A cercare l’amore vero? Quello che deve durare tutta la vita? Ci vanno solo a cercare un po’ di divertimento e allora quando ti trovi con un ragazzo che ti piace e che ci sta perché devi mettere da parte l’idea? E poi il sesso è un divertimento sano, non è come la droga o come l’alcol, non ti rovina la salute. Mi sembra che tu ancora consideri il sesso una cosa che si può fare solo se nell’ambito di una specie di matrimonio tra due ragazzi che ricalca molto il modello classico di matrimonio, promessa di amore eterno e di fedeltà ecc. ecc.. Voglio aggiungere una cosa, in tutto quello che hai detto ieri sera questa è l’unica cosa sulla quale non mi sento d’accordo e mi sento più libero di te, forse potrei dire più giovane di te, per il resto posso solo dire che mi ha fatto enormemente piacere confrontarmi con te perché mi hai fatto riflettere su tante cose, diciamo così, su quelle più serie e di questo ti ringrazio.
Fabio
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martedì 20 marzo 2012

SCOPRIRSI GAY A 30 ANNI

Ciao Project,
innanzitutto ti devo ringraziare per ieri sera, ti posso garantire che sono rimasto molto colpito, non mi immaginavo cose simili, che fosse una cosa seria l’avevo capito e avevo anche capito che un senso vero dovesse averlo, ma non pensavo che potessero succedere cose come quelle che mi hai fatto leggere. Non era la prima volta che cercavo di avvicinarmi ad ambienti gay ma ero molto diffidente perché le mie esperienze precedenti erano state deludenti. Certo è quasi incredibile che uno si svegli a 30 anni suonati e cominci a vedere così tardi cose che in fondo sono ovvie ma la rimozione è stata tanto forte che, come ti ho detto, sono arrivato a un passo dal matrimonio, poi, per fortuna, mi sono chiesto che cosa stavo facendo e mi è crollato il mondo addosso. Mi hanno preso per pazzo tutti quanti, dalla mia ragazza ai miei genitori, non ti dico i genitori di lei, però ormai il momento peggiore della tempesta dopo la rottura dell’ipotesi di matrimonio è passato. Alla mia ex non ho potuto, o forse voluto, spiegare nulla, l’ho strumentalizzata per anni è vero, ma non me ne rendevo conto. Si è sentita tradita, lo so, ma non riuscirei mai a spiegarle come stanno realmente le cose perché, è brutto da dire, ma ho pensato spesso che lei mi avrebbe sposato, anche se tra noi non c’è mai stato vero trasporto né sessuale né affettivo, solo per trovare una sistemazione, sarà cattivo e cerco magari una giustificazione , ma è quello che penso. I miei quando hanno saputo che non mi sarei sposato le hanno pensate tutte meno quella giusta. Né a mio padre né a mia madre passa nemmeno per l’anticamera del cervello che io possa essere gay e penso che sia un bene, perché già così l’atmosfera è strana ma se lo sapessero sarebbe proprio difficile convivere. Io vivo ancora con loro ma ho un lavoro stabile niente male e potrei anche andare a stare per conto mio, ma stiamo nella stessa città, una città piccola, e andare a vivere in un’altra casa non mi darebbe più privacy, dovrei proprio cambiare città, ma questo significherebbe cambiare lavoro. Mi fa stano, quando cammino per la strada, girarmi a guardare un ragazzo, perché non ci sono abituato, ho sempre evitato di farlo, quasi per principio, so benissimo che è una cosa stupida ma è quello che è successo per anni e anni e poi sto riscoprendo i piaceri del sesso (non quello di coppia) e comincia a sembrarmi una cosa semplice, direi del tutto naturale, che si fa perché è gradevole e si fa lasciando i pensieri liberi di andare dove vogliono, e mi fa strano che per tanti anni mi sono fatto tanti complessi su queste cose. Quando giro per siti porno cerco soprattutto foto di bei ragazzi in atteggiamenti molto spontanei e penso che i ragazzi sono proprio una cosa bella, forse la cosa più bella che la natura ha creato e mi immagino come sarebbe conoscere un ragazzo come lo sogno io, come sarebbe poterlo abbracciare sapendo che lui lo vuole, insomma stare con un ragazzo come me, cioè che pensa le stesse cose, che desidera le stesse cose, che capisce subito quello che voglio dire. Quando stavo con la mia ex non ci stavo male, anche se non mi amava nel vero senso della parola (e come avrebbe potuto!) in qualche modo mi voleva bene ma io sentivo che stare con lei non era quello che volevo realmente e mi chiedevo come potessero tanti altri ragazzi trovare il sesso così coinvolgente, adesso l’ho capito e lo trovo coinvolgente anche io, ma quello gay, ma allora le mie pulsioni gay le consideravo una specie di perversione privata che si deve reprimere perché è ovvio che è sbagliata. Mi manca tanto di conoscere altri ragazzi gay, non di quelli del pride ma di quelli come me, che magari sono passati anche per esperienze etero o anche no, ma di ragazzi gay coi quali poter parlare in modo libero. Ieri sera mi sono sentito strano anche perché abbiamo parlato di sessualità, cioè di sessualità gay, e credevo che non ci sarei mai riuscito. Non ti nascondo che ero complessato anche dal fatto di essere troppo grande per avere ancora questi problemi, mi dicevo che a vent’anni, ok, è possibile, ma 30, proprio non si può, mi sentivo immaturo. Esistono tanti ragazzi gay come me … è vero, in effetti è ovvio, ma avevo sempre rimosso l’idea di fare il grande salto e di cercare di capire che cosa c’è “veramente” dall’altra parte del muro. Comincio a pensare che dall’altra parte del muro ci sia proprio un mondo normalissimo di ragazzi veri che vivono o cercano di vivere come possono, cioè al meglio rispetto alla situazione che c’è intorno, che purtroppo non incoraggia i gay. L’ambiente di Progetto gay in effetti è molto diverso dai classici ambienti gay. Mi era capitato di stare po’ in chat, poi è entrato uno che ha subito lanciato una proposta sessuale ed è stato kikkato immediatamente, proprio nel tempo di due secondi. Questo fatto mi ha colpito molto, in chat non ho parlato e non ho risposto al saluto perché non mi andava di parlare ma ho seguito la conversazione ed era proprio lontanissima da quelle di altre chat gay, poi mi sono deciso a mandarti la mail, beh, non mi aspettavo nemmeno una risposta, ma hai risposto dopo meno di mezz’ora e dopo un’ora eravamo su msn. Devo dire che sono rimasto colpito da tutto il tono della conversazione, molto semplice e molto diretto. Abbiamo fatto notte alta e te ne chiedo scusa, ma ne valeva la pena. Adesso se penso di essere gay mi sento meno strano, non mi sembra una perversione, mi ha colpito molto quando hai detto che essere gay è un modo di amare, è vero! Ma non l’avevo mai messa in questi termini. Mi hai fatto riflettere anche su un’altra cosa fondamentale e cioè sulla prevenzione. Francamente sono cose che avrei sottovalutato facilmente perché uno è portato a pensare che sono cose lontanissime che possono succedere solo agli altri, credo proprio che farò tesoro di quello che ho imparato ieri, quando mi capiterà di innamorarmi di un ragazzo e spero tanto che succeda, e che succeda presto, perché adesso comincio a vederla come una cosa che potrebbe anche capitare anche se ancora mi sembra una cosa lontana. Io con un ragazzo? Be’ la cosa qualche mese fa mi avrebbe fatto storcere il naso, adesso invece penso che mi piacerebbe moltissimo. Hai insistito molto sul volersi bene e non me lo aspettavo, ho visto sempre il sesso tra due ragazzi come una cosa che si fa soprattutto per sé e non come una forma di tenerezza condivisa.  Project, va bene, non la faccio tanto lunga, credo che ti manderò qualche altra mail, se avrai la pazienza di rispondermi. Il Progetto è veramente una cosa unica!
Andrea N.
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lunedì 19 marzo 2012

UN GAY INNAMORATO

Ciao Project,
ho 22 anni, sono gay credo da sempre anche se in pratica sono solo tre mesi che ho messo da parte definitivamente l’idea di poter anche essere etero. In questo il tuo forum ha avuto un ruolo importante per farmi superare le paure, perché il mio rifiuto era derivato dall’idea negativa che avevo della omosessualità. In effetti progetto gay è una cosa unica sul web e leggendolo tutti i giorni mi sono reso conto che mi sento molto vicino ai ragazzi che ci scrivono e c’è pure un’altra cosa, cioè vedo che essere gay alla fine non significa essere condannato alla solitudine, cioè non significa per forza né restare senza amici, parlo di amici gay come si deve, né restare senza un amore. La mia vita, se metto da parte il sesso, non sarebbe tanto male, a giugno prenderò la laurea di primo livello in una disciplina scientifica e poi dovrò fare la magistrale ma mi sembra tutta una strada piuttosto tranquilla, magari, dopo, non lo sarà il trovare lavoro, ma per qualche anno ancora, devo solo andare avanti per la mia strada che è già definita. Ho due genitori che mi vogliono bene e che reputo persone intelligenti. Non ho mai pensato di fare coming out con loro perché fino a pochi mesi fa non ero nemmeno convinto di essere gay e pure la parola non mi piaceva per niente, poi mi ci sono abituato e adesso mi sembra una cosa come un’altra e, al limite, pure una cosa positiva perché, non me lo posso nascondere, mi piacciono i ragazzi, le ragazze non le guardo proprio, non mi viene naturale, mentre un bel ragazzo, soprattutto un ragazzo dolce, con un bel sorriso, mi manda in estasi. Quanto al sesso i miei interessi sono stati sempre rivolti verso i ragazzi anche se fino adesso in pratica non c’è stata nessuna possibilità perché non saprei nemmeno come comportarmi, insomma se di un ragazzo non sai se è gay devi stare molto attento a come ti comporti. Adesso, francamente, non penso che parlerò coi miei genitori e non per paura o altro ma perché penso che siano cose mie e che devo trovare da me la mia strada. Leggendo il forum ho scoperto che ragazzi come me ce ne sono tantissimi, io sono gay, certo, ma sono soprattutto me stesso, non mi identifico col mio essere gay, o almeno non penso che la vita si possa ridurre tutta a un solo denominatore comune. Sono credente, ma questa è un’altra storia che mi crea non pochi problemi anche perché non mi piace tenere un piede in due scarpe, ma di questo poi, magari, parleremo in privato (se ti va di darmi il suo contato msn). Al momento non riesco ancora a pensare al sesso in modo totalmente positivo, cioè senza complessi e senza sensi di colpa, è un po’, penso, la conseguenza della mia formazione e non ti nascondo che leggendo quello che scrivi tu ho pensato che su questo sto ancora molto indietro e che cerco di sublimare molto, di portare molto le cose su un piano affettivo eliminando in più possibile i risvolti sessuali più diretti. Riuscirò mai a stare “sessualmente” con un ragazzo? Questo proprio non lo so e devo dire che probabilmente a frenarmi è proprio questo, mi sento legato, inibito, ancora molto condizionato. Coi miei anche da piccolo non c’è mai stata occasione di parlare di sesso, non ho mai visto i miei in un atteggiamento di tenerezza, sono molto razionali e almeno apparentemente staccati da queste cose, anche con me niente effusioni, cioè nei comportamenti in famiglia siamo tutti un po’ freddi. E poi tanti altri complessi, cioè se sarò all’altezza e come ci si comporta con un ragazzo, sono tutte cose che non riesco nemmeno ad immaginare ma al momento evito di fare in modo di trovarmi in concreto di fronte al problema. Non sono riuscito nemmeno a vivere la masturbazione senza complessi e qui la religione c’entra molto, ho già detto che non mi piace tenere un piede in due scarpe ma non voglio nemmeno buttare via tutta la mia vita precedente perché la sento come un valore ma non mi va di parlarne adesso. In pratica sono un po’ in lotta con me stesso: essere gay al 100%, non parlo di cose strane ma proprio di avere un ragazzo e di vivere una vita di coppia, oppure essere gay magari solo a fantasia? Perché se alla fine di buttarmi veramente in un rapporto a due non me la sento che cosa posso fare? E se poi va male? Se poi mi trovo con un ragazzo che sembra in un modo ma poi è tutto in un altro modo? Se poi non mi andasse più di rimanerci e mi sentissi invece pressato da lui, non sarebbe meglio allora stare soli? A parte il fatto che ho il terrore della malattie a pure se si fanno i test, come dici tu, alla fine io non avrei mai la certezza che lui non ha comportamenti a rischio con altri e poi non è nemmeno una cosa di comportamenti a rischio, non sopporterei proprio di essere tradito e invece penso che sia una cosa che succede. All’università c’è un ragazzo bellissimo, non ho alcun dubbio che sia etero perché quando gli va vicino qualche ragazza fa il tenero, sorride, fa tante moine (pure belle da vedere) però proprio per questo mi fa rabbia, quando parla con me (perché un minimo parliamo) assume proprio un altro tono, sciolto, sì, ma volutamente distratto, e lo fa anche con gli altri ragazzi. Non è il ragazzo dei miei sogni, anche se è bellissimo e proprio tanto tanto sexy, ma sexy in modo naturale, il ragazzo dei miei sogni è un altro che avevo conosciuto in parrocchia ma che adesso si è molto allontanato, ogni tanto ci incontriamo fuori, purtroppo ha lasciato gli studi, penso più per ragioni economiche che per altro. Quando parliamo cerco sempre di insistere sul fatto che bisognerebbe cercare di tornare all’università, dove andava pure bene e in una facoltà molto difficile. Mi sentirei felice se questo ragazzo riprendesse gli studi, con un solo anno potrebbe finire la triennale, lui è molto tentato e penso che la famiglia farebbe di tutto per farlo andare avanti. Purtroppo non fa la mia facoltà, altrimenti avrei potuto essergli utile in un altro modo ma ne fa una di quelle durissime, è molto intelligente e anche portatissimo per lo studio. Adesso lavora ma mi ha detto che non ha lasciato del tutto lo studio e che sta comunque preparando un esame molto importante che vorrebbe dare “se mai riprenderà gli studi”. Questa frase mi ha fatto immensamente piacere perché vuol dire che ha in mente di riprenderli effettivamente. Noi abitiamo in un paese a 40 km dalla città dove c’è l’università e gli ho detto che lo accompagnerei io, sia all’andata che al ritorno, e che si potrebbe pranzare insieme alla mensa. Ho avuto l’impressione che questo discorso gli abbia fatto piacere. Diciamo che ci incontriamo mediamente una volta alla settimana ma quando capita stiamo a parlare anche un’oretta e penso che la cosa gli faccia piacere, certo a me fa piacere, c’è uno scambio di sorrisi che mi piace moltissimo, apparentemente il discorso è disimpegnato perché parliamo solo di università e di prospettive per il futuro, eppure si sta benissimo. Non so lui a che punto si senta coinvolto ma io lo sento come il ragazzo dei miei sogni, mi sento come se già stessimo costruendo qualcosa insieme e potrebbe pure essere vero! Che c’entra il sesso con tutto questo? Beh, da parte mia c’entra sicuramente, non lo posso negare, stare vicino a lui mi fa un effetto fortissimo anche sessuale. Quando ci incontriamo temo sempre che abbia altro da fare ma non succede e stiamo a parlare per un’oretta in modo serissimo. Voglio dire che mi dice quello che pensa anche se parliamo solo di cose di studio e di futuro, io credo che si sia creato un rapporto serio. È gay? Non lo so proprio, non so nemmeno dire se preferirei che lo fosse oppure no, adesso mi sento bene così, è un amico speciale, e lo è veramente, non me lo sto immaginando io. Il tempo mi farà capire verso che direzione stiamo andando. È possibile innamorarsi di uno che vedi solo per un’ora alla settimana e che non sai nemmeno se è gay? A me succede e poi così la cosa la posso sublimare come mi pare, non mi sento costretto a prendere decisioni o a fare cose alle quali non mi sento ancora pronto o, meglio, io spero che piano piano con questo ragazzo le cose cambino sia per lui che per me e che si possa arrivare a scoprire piano piano e insieme che ci vogliamo bene e che quello che vogliamo è solo stare vicini. Devo dire, però, che tutto questo ragionamento tante volte mi mette in crisi perché non c’è nessuna base oggettiva, ci sono solo delle impressioni che potrebbero essere del tutto fuorvianti. Sto sublimando stroppo? Cioè sto scappando dalla realtà e sto cercando di rifugiarmi nel mondo della favole che sono bellissime ma non hanno nulla di reale? Francamente non lo so, adesso il mio stato d’animo è questo, mi sento innamorato, è la prima volta che la vita di un  altro ragazzo mi interessa in un sento profondo, sento di volergli bene. Lo so che tu dici che le cose serie cominciano sempre in modo reciproco, ma le sue reazioni non potrebbero magari nascondere una realtà del tutto simile alla mia? Non parla mai di ragazze, è contento di parlare con me, si sente incoraggiato e soprattutto mi sorride come non ha mai fatto nessun altro. Project, se ti va di fare due chiacchiere con me il mio msn è [omissis], mi sento un po’ in condizione di stallo, sono felice ma da lui vorrei tanto una risposta esplicita anche se sono io il primo a non parlare chiaro, pensa che avevo pensato addirittura di fare coming out con li, di dirgli proprio tutto anche se proprio non me la sono sentita. Grazie della pazienza che hai avuto nel leggere tutto questo romanzo fino a qui. Aspetto la tua risposta.
Un abbraccio.
Lorenzo
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sabato 3 marzo 2012

SULLA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELL'ORIENTAMENTO SESSUALE

Il test di Orientamento sessuale di Progetto Gay presuppone una lettura e una interpretazione quantitativa dei dati emergenti dal questionario. Per quanto si tratti si schematizzazioni, sono pur sempre schematizzazioni che tendono a rispettare gli stessi criteri di classificazione e di interpretazione che intervengono in un colloquio diretto.
Adottiamo quindi una scala di orientamento sessuale  0 (completamente etero) a 1 (completamente gay), graduata in centesimi.
La scala dell’orientamento sessuale [0;1] ha un significato importante nello studio del caso singolo. Se alle risposte significative in termini di orientamento sessuale si attribuisce un valore sulla scala [0;1], il loro valor medio potrà essere considerato l’orientamento medio e lo scarto quadratico medio dei valori potrà essere utilizzato come parametro di dispersione. Volendo rappresentare la densità di probabilità nell’intervallo [0;1] utilizzando solo questi due parametri si hanno due scelte possibili: la distribuzione Beta e la distribuzione normale,
La distribuzione Beta, limitata all’intervallo [0;1], è definita da due parametri α e β:



Il pratica si tratta di usare la funzione



divisa per il fattore



In modo da riportare ad 1 l’area sull’intervallo [0;1].

La media µ e lo scarto quadratico medio σ di una distribuzione Beta sono legate ai parametri α e β dalle formule



Si trova facilmente la distribuzione Beta avente scarto quadratico medio dato e media data, tuttavia sussistono problemi in merito al calcolo del fattore 



perché, quando α o β sono minori dell’unità, l’integrale numerico che si dovrebbe calcolare è improprio ma non solo,

Funzione di densità di probabilità
Funzione di densità di probabilità

la funzione agli estremi dell’intervallo o va a zero o tende ad infinito, esclusi tutti i valori intermedi, questa ultima osservazione porta ad eliminare la distribuzione Beta da quelle che possono essere scelte per rappresentare correttamente l’orientamento sessuale.

La scelta alternativa, nettamente migliore, consiste nell’adottare una distribuzione normale gaussiana riparametrata in modo che l’area nell’intervallo [0;1] sia unitaria. Partiamo dalla gaussiana pura



e riparametriamola in modo da avere area unitaria sull’intervallo [0;1] 
 


semplificando



Questa funzione ha media e deviazione standard µ e σ e non contiene integrali impropri, inoltre può assumere agli estremi qualsiasi valore, 0 escluso, ed ha area unitaria nell’intervallo [0;1], per questo si presta nel modo migliore a rappresentare l’orientamento sessuale “con due soli parametri”. Ovviamente la funzione è simmetrica rispetto al valor medio ed ha un significato di tipo orientativo. Una rappresentazione nettamente migliore, ma questa volta basata su un maggior numero di parametri, si ottiene suddividendo le domande del questionario in tre categorie (sessualità, affettività, socialità), con un numero di domande per ciascuna categoria che consenta di avere una significatività statistica per determinare una media e una deviazione standard attendibili (10 o12 domande).

La combinazione lineare di tre funzioni di distribuzione normale relative alle tre componenti studiate, con coefficienti fissi, che riflettano il peso medio della sessualità, dell’affettività e della socialità nella determinazione dell’orientamento sessuale complessivo (per esempio coefficiente 0.6 per la sessualità, 0.3 per l’affettività e 0.1 per la socialità) potrebbe fornire una rappresentazione a 6 parametri, con un limite di tre massimi possibili, la rappresentazione potrebbe poi assumere una evidenza “di colore” rappresentando per ogni ascissa tre tratti verticali uno di seguito all'altro di altezza corrispondente a ciascuna delle tre componenti, per esempio usando il rosso per la componente sessuale, il blu per la componente affettiva il  verde per quella sociale. In questo modo l'orientamento complessivo è visivamente scomposto nelle sue tre componenti.


Nella figura qui sopra è rappresentata una curva di orientamento sessuale con una componente sessuale molto forte in fona gay, con massimo intorno ad 80% gay, ma emerge anche un secondo picco in zona etero, intorno a 17% gay, determinato da una componente affettiva nettamente etero e da una forte componente sociale, concentrata anche essa in zona etero.

La figura seguente rappresenta invece una situazione in cui affettività e sessualità sono bene integrate, resta un picco di origine sociale in zona etero, ma decisamente molto meno significativo di quello emerso nel caso precedente.



In ogni caso i diagrammi precedenti, costruiti sulla base della teoria illustrata sopra mantengono un notevole livello di significatività e di immediatezza grafica, Progetto Gay quindi li adotterà come standard nello studio dell'orientamento sessuale.