Quel senso pesante di vita più lenta,
fatica nel muoversi, sensi più ottusi,
torpore, stanchezza che a stento si vince,
e il sogno che debole ancora resiste
un sogno d’amore senza speranza
che forse non scalda ma esiste
che s’alimenta soltanto di sé,
è questo la vita più spenta dell’oggi,
immagini no, soltanto parole,
strutture mentali, fantasmi, deliri,
fantastiche storie create dal tempo
rigurgiti d’anima e d’anima vecchia
impastata di polvere, stinta, sbiadita,
eppure resiste quel sogno
che è l’anima stessa,
le palpebre pesano,
la veglia più incerta confonde
evanescenze di luce, di suoni,
così, lentamente,
assopito il sogno resiste.
7/2/2004
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