mercoledì 31 ottobre 2007

AFFETTI GAY E SCHIFO DELLA VITA

Ciao Ragazzi,
permettete oggi al vostro gayproject uno sfogo di natura strettamente personale. In genere non ho problemi di lavoro e tutto sommato non mi pesa lavorare, ma in qualche caso il lavoro diventa una cosa odiosa e non per il lavoro in sé ma per la gente che hai intorno, che non fa nulla e pensa solo a fare pettegolezzi e a regolare in continuazione i conti di faide personali nate da frustrazioni e da meschinità inenarrabili. Ebbene oggi per me è una giornata da schifo, sono tornato a casa, ho la pressione alta, non sto bene e il tutto per delle motivazioni infime! E nei prossimi giorni avrò il disagio di andare al lavoro e di incontrare gente che mi irrita e che non sopporto. Tutto si può fare a questo mondo, anche fare finta di niente quando ti camminano in testa ma l’istinto cerca strade di libertà. Non voglio diventare schiavo di nessuna istituzione e per nessun motivo, meno che mai per ambizione o per soldi! Alla mia età! ... e con il terrore che mi prende quando guardo il calendario e penso al tempo che passa! ... Voglio essere me stesso per lo meno da vecchio, non voglio sprecare il mio tempo a fare “altro” voglio vivere il tempo che mi resta per le cose che amo veramente, per i valori in cui credo e per i ragazzi che ho incontrato. Se sacrificassi queste cose in nome di altro mi sentirei degradato, venduto, asservito a cose che non mi interessano e che, a parte l’apparenza, non hanno alcun senso. Del rispetto formale della gente che non mi interessa non so che farmene! Della Cultura con la C maiuscola non so che farmene! Non voglio vivere asservito a nulla e a nessuno... la mia libertà, i miei affetti, il mio tempo valgono molto di più e queste cose voglio dedicarle alle persone che amo, alle persone che mi rispettano per quello che sono “veramente”... Ma desso basta con gli sfoghi! ... perché per fortuna il mio mondo non si basa su nessun mito esterno (leggi: professionalità, quattrini, carriera, incarichi vari, fumo sociale o culturale) ma su cose molto più serie e molto più vere!
Finalmente torno a casa, col mal di testa e con la pressione alta... e mi ritrovo due righe di “sonosempreio” che mi dice che il suo esame è stato spostato, che spera di tornare preso sul blog e mi saluta con affetto. Adesso è sotto pressione e mi sono guardato bene dal chiamarlo per non creare distrazioni, anche se parlare in chat con “sonosempreio” per me è sempre stato gradevolissimo, un colloquio senza rischi di incomprensioni, senza rituali, senza falsità, una cosa seria e vera, dove non si recita a soggetto! Ecco... due righe di “sonosempreio” sono per me la migliore medicina. Sono queste le cose per le quali voglio vivere, le altre sono falsi miti.
Ieri notte ho passato più di un’ora in chat con Manufree che mi chiamava da Valencia e anche nel parlare con lui non ho avuto minimamente la sensazione di sentirmi fuori posto... sarei rimasto a parlare tutta la notte ma mi ha detto: le batterie del mio computer sono bassissime, tu continua a parlare ma tra qualche minuto la linea cade... dopo circa 10 minuti è successo e ci sono rimasto male perché si era creato un clima molto gradevole.
E mi torna in mente quello che è successo ieri dopo la pubblicazione del commento di Salvatore, con Distillato, e con Orso, un ragazzo che ha una dimensione umana profonda e vorrei tanto che ci desse una mano a fare funzionare questo nostro blog. Questa è la mia vita vera. C’è chi ha avuto il coraggio di dirmi che questa è una vita virtuale mentre la vita “vera” sarebbe quella dalla quale qualcuno pensa che io tenti di sfuggire... Probabilmente certe persone non capiranno mai il valore delle cose vere, di quelle dietro le quali non c’è nessun rapporto di dare e avere, delle cose del mondo affettivo vero. Adesso mi sento di nuovo sereno... forse il blog è la medicina dell’anima. Adesso la storia l’ho detta tutta e, in fondo, nessuno mi potrà togliere la felicità che mi viene da questo blog e dai ragazzi che ho conosciuto tramite questo blog. Certe volte mi chiedo come reagirebbero quelli che lavorano con me se sapessero che questo blog è la metà della mia anima... io penso che mi lincerebbero, e poi comincerebbero una infinita litania di pettegolezzi... C’è tantissima gente, anche fra quelli che io frequento tutti i giorni, che ancora oggi pensa che la parola gay sia un insulto... e quelli cosiddetti intelligenti, invece, pensano che forse la parola gay non è proprio una parolaccia, ma un blog gay è una cosa stupida perché in fondo non è cultura! Ma non mette conto curarsi di queste persone. Io vivo per i gay e da loro ricevo delle bellissime manifestazioni di affetto senza queste cose mi sentire un uomo finito. Questa è la mia vita!

CIAO ORSO 79

Ciao Orso79,
mi fa estremamente piacere che una persona come te legga questo blog, le cose che hai scritto mi hanno dato un’emozione profonda, leggere i commenti a “Difficili rapporti tra gay dichiarati e gay non dichiarati” (su Progetto Gay) dà una visione autentica di che cosa sono i ragazzi gay e sono una realtà meravigliosa. Non aggiungo altre parole perché di fronte alle cose che scrivi tu mi sento piccolo piccolo, un nanerottolo che fa bla bla quando ci sono persone come te o come Salvatore che sono capaci di toccare le corde profonde dell’anima di un gay. Grazie Orso! Un abbraccio non ti dico solo da me ma da tutti noi!

DISAGIO E IRRESPONSABILITA' GAY

Deduco il titolo di questo post da un’espressione di Salvatore che coglie due aspetti dell’essere gay spesso strettamente correlati: disagio e irresponsabilità. La finalità di questo blog è cercare di dare un’immagine del mondo gay quanto più reale possibile e nel mondo gay l’irresponsabilità non è merce rarissima. Se dovessi cercare di sintetizzare l’esperienza che mi viene dalle chat, non quelle con persone amiche che sento a me più vicine nel modo di intendere la vita, ma dalle chat con persone assolutamente sconosciute, dovrei, per onestà intellettuale, premettere che quanto emerge dalle chat è uno spaccato solo del “mondo gay delle chat” che è un sottoinsieme molto particolare del “mondo gay”, decisamente poco significativo a livello di tendenze o atteggiamenti largamente diffusi, si tratta comunque di ciò che, bene o male, emerge. Tutto il resto rimane nel limbo del non valutabile. Premesso ciò, partiamo dall’osservazione del popolo delle chat. La stragrande maggioranza dei ragazzi gay più giovani non usa le chat, le teme e fa bene. E’ difficile capire se il timore sia di origine familiare o se sia dovuto al fatto che un confronto a tutto campo con un mondo del tutto nuovo e potenzialmente pericoloso è, in sostanza, ancora fuori dei desideri dei ragazzi più giovani. In ogni caso, e per fortuna, salvo casi sospetti o forme di ingenuità a stento credibile, di minorenni in chat ce ne sono pochissimi, il che è una cosa molto positiva, non fosse altro perché questi ragazzi non vengono allontanati dalle normali attività della scuola e dal contatto con i coetanei. In genere, tra i 21/22 anni i ragazzi si affacciano nelle chat, è l’età della, chiamiamola così, scoperta del sesso. Non che la cosa non fosse stata scoperta anche prima, ma dopo i 21/22 anni l’idea che la sessualità possa essere soddisfatta facilmente in rete comincia a prendere piede, come alternativa facile a una vita affettiva piena di radicali incertezze. Purtroppo questo montare della spinta sessuale, che non è diretta verso persone concrete ma sembra una pulsione primaria del tutto indifferente al “con chi”, comporta una diminuzione dell’interesse affettivo dei ragazzi gay verso gli altri ragazzi della loro età. La scoperta del porno facile in rete e soprattutto la scoperta dell’uso erotico delle chat fissa l’attenzione di molti ragazzi su una sessualità senza affettività. Le prime volte un simile gioco può essere attraente nella misura in cui lo si considera come un gioco e basta, ma quando ci si rende conto che nessuno dei partner incontrati in chat è realmente disponibile ad avviare un rapporto affettivo serio e nemmeno superficiale, il gioco diventa frustrante. Secondo buon senso, il contatto sessuale dovrebbe essere preceduto dal consolidarsi di un rapporto affettivo. Ma molti ragazzi pensano che cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambi e pretendono di mettere prima il contatto sessuale senza affettività, presumendo che poi la dimensione affettiva ne sia quasi il necessario corollario, ma la realtà dimostra che non è così. Alcuni ragazzi incappano in forme di prostituzione mascherata. Riposto a proposito quanto avvenuto ieri. Ricordo che io non frequento chat specializzate ma chat generali e uso un nick tipicamente gay. Ebbene, ieri sera mi contatta una ragazza (?) avatar con una donna in atteggiamento provocante e mi propone “subito” un rapporto a tre: “io, tu e il mio ragazzo”, notate bene, non un rapporto a tre telematico ma un rapporto sessuale concreto a te. Rispondo che non sono interessato. La ragazza mi chiede se sono disposto a farlo solo col suo ragazzo. Rispondo di no. Pensa che la mia risposta derivi dal fatto che il suo ragazzo è etero e mi propone i numeri di telefono dei suoi amici gay. Queste cose sono autentiche forme di adescamento da parte di prostitute e prostituti e sono in effetti piuttosto riconoscibili, ma per un ragazzo giovane possono essere un’attrattiva pericolosa sotto diversi punti di vista, innanzitutto per la salute (rischio AIDS) e poi perché dietro tutto questo c’è prostituzione e quando si viene agganciati da gente di questo genere non è facile liberarsene, si finisce in giochi di ricatti e si rischia di rimetterci molto denaro. Il rischio di finire in mezzo al giro della prostituzione senza potersene più liberare non è un rischio ipotetico, ma anche mettendo da parte cose del genere, il rischio resta altissimo perché, anche ammesso che si trattasse di soli giochi sessuali senza retroscena di prostituzione, queste cose finirebbero per imprimersi indelebilmente nel cervello di un ragazzo e per costituire una specie di imprinting sessuale con il risultato di allontanare ancora di più l’ipotesi della costruzione di una vita affettiva reale. Quando un ragazzo resta affascinato dall’idea del sesso in chat e trova i contatti, diciamo così, a lui graditi, si crea una vera forma di dipendenza psicologica dalla quale è difficile liberarsi. Il discorso potrebbe essere ripetuto anche in relazione ad altre situazioni, come i luoghi di battuage o i locali gay. Quando ci si entra, dopo una prima ondata di fascinazione, segue un lento calo della marea dell’interesse, fino ad arrivare a forme di disgusto radicale. La situazioni che ho descritto fin qui sono solo alcuni esempi di come i ragazzi gay possano essere affascinati da ambienti, da situazioni o da sogni più o meno assurdi. Questi ragazzi non fanno i conti col tempo e credono di essere “i giovani” a tempo indeterminato. Quando poi gli anni passano e si arriva ai 27/28 anni si comincia a passare dall’irresponsabilità al vero disagio, in sostanza si ha l’impressione di buttare via la vita senza senso. Le possibili risposte sono due: una di lento scivolamento in una dimensione depressiva e l’altra di autentica resipiscenza. C’è dunque chi si addormenta in una specie si sonno depressivo e chi reagisce, prende coscienza e vuole uscire dal tunnel, vuole riguadagnare il tempo perduto. In tutto quello che ho cercato di rappresentare qui c’è una variabile ambientale determinante. L’evoluzione può cambiare in modo radicale in funzione del supporto che un ragazzo gay riceva dall’ambiente e in primo luogo della famiglia. Più è lasciato a se stesso può tenderà verso il fatalismo, l’irresponsabilità e gli atteggiamento estremi. In tutto questo un ruolo non secondario possono averlo anche momenti di confronto serio come quelli offerti da siti o da blog gay come Progetto Gay che possono fornire immagini del mondo gay reali e alternative rispetto a quelle del sesso facile e possono contribuire a stimolare una reazione di dignità contro il disagio di una vita gay falsa, in nome di un mondo affettivo gay vero e orientato a contatti umani di alto profilo.

OMOFOBIA O GOLIARDIA IN CHAT

Riporto qui un brevissimo dialogo che ho avuto poco fa in chat con un ragazzo di 19 anni (da profilo). Ho omesso il suo nick e ho riportato i puntini in luogo dei termini più volgari.

X - 22:07 – fro... di mer..
gayproject - 22:09 - complimenti!
X - 22:09 - allora
X - 22:09 - a...
X - 22:09 - a me complimenti?
gayproject - 22:09 - certo!
X - 22:10 - ribadisco
X - 22:10 – fro... di mer..
gayproject - 22:10 - grazie!
X - 22:10 - prego rotto in ...
gayproject - 22:10 - sei una persona educata!
X - 22:11 - guarda che qui tra noi due...quello che non va...non sono io
gayproject - 22:11 - sei libero di crederlo...
X - 22:11 - io non lo credo
X - 22:11 - è cosi
gayproject - 22:11 - mi fa piacere...
X - 22:12 - a me di meno
gayproject - 22:12 - dici di essere quello che va bene... e che vuoi di più?
X - 22:13 - senti.....ragioni davvero da fro...
gayproject - 22:13 - per me non è un'offesa...
X - 22:14 - e figurati
gayproject - 22:14 - appunto...
gayproject - 22:14 - ognuno è quello che è
X - 22:14 - l'unico problema....è che voi siete quelli che non vanno
gayproject - 22:15 - se ti piace pensarlo, pensalo
X - 22:15 - ancora...porca madosca.......ma possibile che non reagite
gayproject - 22:15 - a che cosa?
gayproject - 22:17 - ci sei?
gayproject - 22:18 - non scappare!

DIARIO GAY 13 MARZO 2001

Ci vorrebbe coraggio per andare avanti e io non ce l’ho. Non ce l’ho. Non ce l’ho... Non c’è niente da fare non ce l’ho. Prospettive zero, vuoto totale. Non mi va nemmeno di alzarmi la mattina, lascerei andare tutto a rotoli. Lo so che lavorare mi serve a sopravvivere ma solo a sopravvivere. Prima almeno avevo tempo davanti, potevo sognare, ma adesso che prospettive ci sono rimaste... c’è solo un tirare avanti senza senso, un andare per una strada dove non c’è nessuno. Domani si ricomincia da capo, ma domani non cambierà nulla e nemmeno dopodomani. Oggi l’ho visto, sì, oggi l’ho visto... ma a che serve? A starci male e basta a guardare uno che neanche ti guarda, a rodersi il fegato in attesa di che? A aspettare un mezzo sorriso rubato che poi non è nemmeno per me... no, non ne posso più di questa vita assurda. Ma perché gli altri possono innamorarsi e io no? Perché devo rimanere solo? Ma perché? Io non ammazzo nessuno, io non faccio violenza a nessuno eppure devo rimanere solo, sostanzialmente solo sempre... che tanto anche gli amici che ce li ho a fare? A fare finta di divertirmi con loro, a fare finta di divertirmi a recitare con loro? Che ci faccio con amici così? Il sesso poi... ma non è una fissa, è una necessità, ma perché io non posso avere un ragazzo da abbracciare... io non voglio una scena da film porno, non ne posso più di cose del genere, io voglio una vita vera, un ragazzo vero, per baciarlo, per litigarci, per fare l’amore per curarlo se sta male, per volergli bene... ma perché non devo trovare un ragazzo che mi voglia bene? E ce ne sono tantissimi, sono soli come me, sono disperati come me, ma io non so dove sono, perché qui tutto è gay, tutte le cose più stupide sono gay, ma un ragazzo gay vero non lo trovi da nessuna parte, perché fanno come me, perché ci mettono una vita a capire che la vita non è sesso stupido, perché ci mettono una vita a non essere stupidi. Ne ho conosciuti tanti come me, ma non erano proprio come me, loro facevano finta di starci bene in un quadro da film porno, loro sembrava che nemmeno se ne accorgessero che la vita li stava bruciando, ma io non ne posso più, non ho più nemmeno voglia di vivere, vorrei il rispetto di mio padre e mia madre ma so che non lo potrò mai avere, vorrei trovare un ragazzo da amare ma so che non lo troverò mai e che continuerò a campare di assurdità... finché non avrò proprio lo schifo di me stesso... ma perché io non posso vivere la mia vita? Ma io vorrei sapere che cosa tolgo agli altri... Mi sento dentro una rabbia distruttiva o anche autodistruttiva... ma che campo a fare? Solo per aspettare che il tempo passi... tante altre cose le ho fatte, ho fatto tutto il resto... ma non ho mai trovato nessuno che mi volesse bene, nessuno che mi rispettasse per quello che sono, nessuno che volesse anche solo provare a capire quello che mi porto dentro. Se ne sono sempre fregati tutti, sono stato al massimo un giocattolo per loro, i miei sentimenti non contavano niente, con me ci hanno giocato, oppure mi hanno guardato dall’alto in basso. Io il pregiudizio gliel’ho letto negli occhi. Ma chi vi credete di essere? Siete vermi e basta, perché voi fate soffrire la gente... Ma che sto a fare qui? A scrivere stupidaggini che nessuno leggerà mai, pagine di diario che non servono a niente. Certe cose andrebbero strillate fino a spaccare le orecchie delle persone... e invece io le scrivo solo qui e non servono a niente... poi finiranno nella pattumiera e nessuno le leggerà, nessuno! E allora io perché vado girando a cercare cose che non esistono? Sono stupido del tutto? Sì forse sono proprio stupido del tutto. ma come faccio a rassegnarmi a farmi seppellire vivo a 25 anni... Io non voglio crepare così... è assurdo! Ma tanto lo so che finirà così e che non ci sarà niente da fare, che dovrò comunque soccombere, ma è orribile aspettare di essere seppelliti dalla marea del tempo che avanza e restare immobili senza combattere aspettando di essere schiacciati. Non ne posso più di una vita da scifo di questo genere, non ne posso più della mia vita... ma che sogno a fare? Ma che campo a fare? Tanto per me non ci può essere niente di buono. Vedo certi ragazzi contenti e mi viene rabbia. Perché loro sì e io no? Perché sono gay? Ma è una ragione sufficiente per farmi vivere una vita d’inferno. Certe volte spero di non campare troppo, lo so che è un bestemmia per quelli che stanno male veramente... quanto vorrei addormentarmi e non svegliarmi più.
Rispondo a una chiamata in chat di Marco.
Oddio... era più depresso di me... l’ho dovuto riprendere per le orecchie, diceva delle cose terribili, siamo stati a parlare per quasi tre ore. Che cosa strana è la vita, ti accorgi di vivere quando vedi qualcuno che sta peggio di te. Io non sono stato mai innamorato di Marco, né lui di me. Siamo amici? Siamo solo amici? Non lo so, non lo so più... siamo stati a parlare per tre ore e io lo volevo sentire felice, poi alla fine ha pure scherzato... che cos’è l’amore ... Potrebbe essere amore anche questo? Non posso illudermi, anche se vorrei, però vorrei risentirlo... anche subito... io lo richiamo.

martedì 30 ottobre 2007

CIAO DISTILLATO 27

Ciao Distillato,
spero che la tua vacanza sia stata soddisfacente e di tutto riposo e sono contento di rivederti di nuovo qui. Ci sono novità che potrai trovare facilmente scorrendo i post pubblicati dopo che sei partito e alcuni commenti veramente notevolissimi. In altri termini questo blog sta crescendo. Tra i blog di Alice, in sostanza, determina al 95% la presenza di “gay” tra le tematiche più discusse. La stragrande maggioranza di ricerche a tema anche latamente gay sui blog di Alice rinvia Progetto Gay. Non posso negare che la cosa mi gratifica molto. Mentre gli altri miei blog oscillano vistosamente in termini di audience, in funzione degli umori di Google che secondo le giornate li classifica in prima pagina oppure li fa sparire dagli indici per 24 ore, Progetto Gay mantiene sempre la sua posizione assolutamente dominante grazie e meccanismi di accesso tipici di Alice che funzionano benissimo. In sostanza la scelta della piattaforma di Alice è stata una ottima scelta. Tra i blog gay non porno Progetto Gay riveste ora posizioni di rilievo nazionale e sono i numeri a dirlo. ma la cosa fondamentale è un’altra. Oltre il 10% degli accessi tramite motori di ricerca avviene ormai tramite la chiave di ricerca “progetto gay” il che significa che un buon numero di lettori non trovano questo blog per caso cercando altro ma vanno a colpo sicuro. I tempi di permanenza si allungano, oltre il 10% dei lettori apre il blog più volte nella giornata, ma ciò che più conta sono i commenti dei lettori che in parecchi casi non chiamerei nemmeno più lettori ma amici. Si tratta di commenti di una autenticità e di una serietà incredibile, di persone che stimo e apprezzo moltissimo e con le quali mi capita più volte di avere scambi idee in chat. Ragazzi giovani ma non solo, ma certamente persone di livello umano molto alto. La gestione di questo blog (e dei suoi cloni) mi impegna per molte ore al giorno ma la soddisfazione che ne riporto è enorme. I gay seri esistono, sono moltissimi, con le esperienze più varie, ma tutti concordi nel dire che essere gay è una cosa seria, che la vita gay non ha niente a che vedere con i modelli che la gente considera tipicamente gay. Più amici conosco tramite questo blog più mi rendo conto di quanto sia bello essere gay nel senso vero del termine, senza stereotipi, essere gay nel senso più naturale del termine e parlare della vita dei gay per quello che è, per confrontarci e per dare all’esterno un’immagine realistica di quello che siamo veramente. Oggi Salvatore mi ha inviato una storia e io l’ho messa su un post e ho cercato di dire onestamente quello che mi è venuto in mente leggendola. E’ bello pensare che un blog come questo può avere un senso, che c’è chi lo legge, che c’è chi lo prende sul serio! Io lavoro per un’idea, per allargare la conoscibilità del mondo gay meno conosciuto, di quello che non fa spettacolo e che è costituito da centinaia di migliaia di persone. Io lavoro per spingere le persone di buona volontà a smussare i moralismi e a guardare in faccia alla realtà del mondo gay. Credo in una morale gay che è quella che vedo nei ragazzi gay che conosco, la morale dell’essere quello che si è, con la massima libertà e con la massima dignità. E in questi giorni ho avuto esempi bellissimi di dignità gay. Conoscere il mondo gay vero significa amarlo per i suoi valori, per la sua dignità, per la dimensione di sofferenza che purtroppo è costretto a subire. Adesso, caro Distillato, mi sono allargato un po’ troppo, portato sulle ali dell’entusiasmo ma è un entusiasmo autentico e questo entusiasmo lo devo tutto a chi mi dà fiducia. Io ho un sogno! Vorrei tanto che i gay, ragazzi e non più tali, avessero un impeto di orgoglio vero e facessero del loro essere gay la base di una vita libera e soddisfacente sotto ogni profilo!

DIFFICILI RAPPORTI TRA GAY DICHIARATI E GAY NON DICHIARATI

Riproduco qui come post un interessantissimo commento di Salvatore (su Progetto Gay), in modo che tutti possano leggerlo facilmente e possa essere corredato di un titolo e di tag adeguati a renderlo facilmente reperibile in rete perché la storia è emblematica. Dopo la storia di Salvatore aggiungerò quello che penso delle situazioni che la storia descrive.
__________

Grazie, spero sempre di poter contribuire a questo blog, raccontando le mie esperienze personali, sempre attento nella ricerca di un equilibrio interiore che spesso può sfuggire.
Giuseppe, oggi ti parlerò di lui, simbolo di tutti quei gay giovani e non, che non riescono ad accettare la propria condizione di omosessuale. Lo incontrai una sera d'estate nel caos del Sabato sera di una discoteca, e credo che lui non sia mai stato così bello come quella sera (scusami la parentesi). Da quel giorno decise di insinuarsi nella mia vita con sottile maestranza. Cominciò a frequentare il mio atelier, prima da cliente, poi le sue visite furono sempre più frequenti, finché non mi chiese cosa aspettassi ad invitarlo a uscire. Allora lui aveva 19 anni , e io 26, quindi con la responsabilità di un ragazzo più maturo, decisi di compiere il primo passo, anche se per me era difficile lasciarmi andare o fidarmi; ero appena tornato da Milano, e avevo ancora l'amaro in bocca per quei fatti vissuti di cui ti ho già accennato. Lo chiamai; mi rispose la madre, e dopo un pò sentii un rumore di zoccoli di legno in corsa; era lui che si precipitava al telefono, strozzandosi con un boccone in gola perché stava pranzando, colto probabilmente da emozione. Parlava a singhiozzo, ma comunque lo invitai ad uscire. Da quella sera cominciò a circuirmi con molta naturalezza, stavamo bene insieme, anche se mi sembrava di capire che mi stava allontanando dai miei amici, e la sera ormai si usciva sempre da soli. Cominciai a chiedermi perché, cosa volesse, io ero un gay dichiarato, ma lui non mi aveva ancora parlato della sua vita sentimentale, e io non mi permettevo di chiedergli nulla. Eravamo sempre più soli, e creava sempre le condizioni perché restassimo da soli, in più cominciai a notare il suo imbarazzo, se qualche conoscente ci trovava insieme in un ristorante o in un locale. Così per mesi, e ormai eravamo un'anima e un corpo. Ma io soffrivo terribilmente, perché non capivo, finché un giorno decisi di parlare perché non potevo più continuare così e gli chiesi:"Perché? Io voglio sapere cosa stiamo facendo, perché usciamo di nascosto come dei ladri? Perché? Cosa vuoi da me"? Mi assicurò di volere solo la mia amicizia, di non essere gay, e che il suo disagio era dovuto alle dicerie della gente che nei piccoli paesi di provincia, non fanno altro che sparlare, e che non aveva nessuna intenzione di rinunciare a me, perché ero un amico di cui non avrebbe potuto fare a meno. Gli sottolineai che se non fosse gay, non avrebbe avuto motivo di imbarazzarsi, visto che aveva scelto di essere mio amico, e se non aveva nulla da nascondere. Comunque considerando la sua giovane età cercai di assecondarlo per dargli il tempo di capire e di maturare. Ma le cose andarono sempre peggio, notai che diceva molte bugie, finché gli chiesi di non farsi più vedere. Andò in forte depressione, ed io non potevo sopportare che stesse male, così, convinto anche da una nostra amica, ripresi il mio rapporto con lui. Ormai avevo perso la logica di tutte le cose, stavo rasentando la pazzia, versai più lacrime di quante ne avessi, e a volte svenivo per la mia stanchezza mentale. Nonostante lo avessi perdonato, il suo comportamento era sempre più provocatorio, finché un giorno mi accorsi che mi stava usando come specchietto per le allodole; in realtà aveva delle relazioni sessuali con altri omosessuali omertosi, che gli salvavano la reputazione. Lui mi amava, lo so, spesso approfittava di un movimento casuale per sfiorarmi con una mano, ma la mia libertà e il fatto che io fossi dichiarato, lo spaventavano. E' inutile descrivere il mio dolore. Lui aveva deciso di viversi la nostra storia platonicamente, ma io stavo morendo lentamente. Quel giorno che decisi di liberarmi di lui per salvarmi, ho avuto l'impressione di morire, ma dovevo farlo. Ci sono voluti anni perché io lo dimenticassi. Racconto questa storia perché vorrei dire a questi ragazzi che non riescono a convivere con la propria condizione omosessuale, di farsi coraggio e di esprimere liberamente i propri sentimenti, se no, come il mio amato Giuseppe, potreste fare del male, molto male.
___________

Innanzitutto ringrazio Salvatore per la storia che ci ha voluto proporre, che non è una storia insolita tra ragazzi gay. Se per un verso capisco perfettamente il punto di vista di Salvatore e probabilmente in una situazione analoga avrei agito più meno nello stesso modo, ci tengo a ribadire un concetto. Un gay dichiarato si trova in una situazione molto diversa da quella in cui versa un gay non dichiarato. Dichiararsi o meno non è solo una questione soggettiva e non si può riportare al maggiore o minore coraggio del singolo, le variabili ambientali sono tante e spesso sono realmente determinanti al di là dei desideri dei singoli. Ho incontrato ragazzi che si sono dichiarati non per scelta me perché non potevano farne a meno perché ormai già individuati come gay a seguito, diciamo così, di errori di strategia nel loro nascondersi, e ho trovato ragazzi dichiarati in via assolutamente spontanea fin da quando si sono resi conto di essere gay, perché in fondo vivevano in una specie di isola felice in cui l’omosessualità era considerata una cosa normale. Nel bene o nel male il coming out è liberatorio ma in ambienti non idonei è molto pericoloso e il rischio di linciaggio morale esiste eccome. Su questo ho sentito raccontare e ho visto con i miei occhi cose raccapriccianti. Vorrei dire che i ragazzi che non si dichiarano possono avere fondatissimi motivi per non farlo e spesso i ragazzi gay dichiarati, quasi dall’alto delle loro condizione, diciamo così di libertà, non tengono conto che, in particolare per un ragazzo di 19 anni, in un ambiente come quello di un piccolo paese, il coming out può essere angosciante e al limite veramente distruttivo. Chi, in un modo o nell’altro, ha fatto il passo del dichiararsi si dimentica facilmente delle difficoltà che lui stesso in prima persona ha passato rima di decidersi, se la cosa è derivata realmente da una scelta e non da condizioni esterne determinanti. Devo dare atto a Salvatore che la storia che ha raccontato non lascia trasparire nessun giudizio circa il comportamento di Giuseppe (e questo è un segno d’amore) e mostra che, spesso, i ragazzi non dichiarati o anche quelli che scelgono la via dei lunghi e ambigui approcci platonici possono non rendersi conto che con il loro comportamento infliggono sofferenze pesanti a chi vorrebbe maggiore chiarezza e scelte determinate. In realtà quelli di Salvatore e di Giuseppe sono due diversi modi di essere gay. Nella mia vita ho incontrato ragazzi come Salvatore e ragazzi come Giuseppe ed effettivamente non ho potuto osservare rapporti sereni nel tentativo di far convivere modi di essere gay molto diversi. Ciò che mi pare fondamentale in ogni caso è la chiarezza almeno all’interno della coppia o all’atto delle costituzione di un rapporto affettivo serio. Capirsi fino in fondo, cioè capire l’uno le esigenze vere dell’altro, è fondamentale. I rapporti poco chiari, quelli giocati sul detto e il non detto, sul sottinteso, sulle interpretazioni, sono in sostanza dei defatiganti esercizi di pazienza che logorano un rapporto già prima che si comprenda di che cosa si tratta. Per i gay la chiarezza reciproca nella vita affettiva è irrinunciabile.

lunedì 29 ottobre 2007

CIAO EMANUELE 2

Ciao Emanuele,
ho riletto più volte il tuo intervento (su Progetto Gay), la prima stamattina, prima di andare al lavoro, poi all’ora di pranzo, prima di scappare di nuovo al lavoro, ed altre due volte adesso. Una cosa mi colpisce moltissimo ed è il fatto che tu ti rivolga me in modo molto diretto e personale, è una cosa unica e preziosa che devo meritare rispondendoti con la massima onestà e senza reticenze. Caro Emanuele, innanzitutto mi piacerebbe parlare con te in modo libero, vorrei ascoltarti senza interromperti, per lasciarti tutto lo spazio che vuoi e per capirti meglio, credimi, non per curiosità ma perché il tuo mondo non lo sento affatto lontano da me. Quello che scrivi è di un livello tale che bisogna pensare molto prima di rispondere per non dire banalità, perché penso tu abbia assolutamente bisogno di essere preso sul serio. Tu non sei giovanissimo ma potresti essere tranquillamente mio figlio e per uno come me l’onestà nei confronti di un ragazzo gay è un imperativo categorico. Ho conosciuto tanti ragazzi gay, sia più giovani che più grandi di te, con le esperienze più varie, parlando con questi ragazzi ho ritrovato una costante di fondo: il desiderio di essere amati, accettati, valorizzati per quello che sono, cioè per il fatto di essere ragazzi gay. Io a questi ragazzi posso offrire solo un rispetto totale e un dialogo onesto, ma ti posso assicurare che le risposte che incontro sono incantevoli. Questi ragazzi non sono abituati ad essere trattati con vero rispetto della loro dimensione gay, sono spesso radicalmente soli, soli sotto il profilo affettivo, soli perché non possono parlare di sé dicendo la verità, soli perché costretti a vivere una doppia vita anche in famiglia e con gli amici. Quando questi ragazzi trovano una forma di rispetto vero riescono a superare momenti di depressione anche pesante. Non so se potrà sembrarti strano ma quando sto in chat con questi ragazzi il sesso è un argomento assolutamente marginale, hanno bisogno di rispetto, di non invadenza, in una parola hanno bisogno d’amore, ed è una forma d’amore anche un colloquio autentico, anche uno scambio di battute scherzose che in sostanza, in situazioni simili, non è mai fine a se stesso. Anche se sono ragazzi di età molto diversa, sono comunque giovanissimi rispetto a me ma, quando mi trovo in chat con loro, si crea un ambiente così gradevole che io stesso mi sento trasportato in un’atmosfera di serenità totale. Non è per motivi altruistici che io entro in queste chat ma perché ci sto bene, perché queste cose fanno bene anche a me, perché sono autentiche e creano momenti di contatto incredibilmente profondo. Una chat seria non è una cosa stupida, può veramente riconciliare con la vita, aiuta anche me a vivere meglio. Mentre lo dico mi compare una chiamata in chat di uno che usa un avatar e un linguaggio da film porno e la chiudo senza rispondere... quello non è gay, è porno, perché confonde l’essere gay con uno stupido gioco sessuale! Emanuele, una cosa vorrei dirti prima di ogni altra: non lasciarti scivolare nella depressione che purtroppo è il punto di arrivo di tanti gay, specialmente di quelli over 50, anche per quelli però la depressione non è senza uscita, figurati se può esserlo per te a 31 anni! Te lo dico dalla prospettiva di uno che si avvia ai 60 anni e ti posso assicurare che la vita non ti deluderà. Mi dispiace sentire giù di corda un ragazzo gay della tua età, se penso che io che sono un vecchio mi sento felice di essere gay. E lo sai perché? Perché ho trovato persone che mi hanno voluto bene e mi hanno amato con tutta l’anima e a queste persone io devo la mia felicità... e persone del genere le troverai anche tu. Certo le discoteche gay o i luoghi di battuage non sono i posti più adatti per cercare un amore gay vero. Le esperienze di sesso deprimente delle quali parli danno alla fine una sensazione terribile di essersi buttati via, quelle cose con l’amore non hanno nulla a che vedere, non ne sono nemmeno un versione degradata, semplicemente non c’entrano nulla. Per dirti qualcosa di più sensato dovrei conoscerti un po’ meglio e credo che ne varrebbe la pena e mi piacerebbe anche parlarti di me e del mio modo di essere gay. Spero di risentirti presto e di poter parlare con te direttamente. Per il momento chiudo qui, per non scadere in banalità. Su di corda Emanuele! Non ti voglio sentire depresso! Te lo ripeto: la tua felicità la troverai! Un abbraccio.

GRAZIE SALVATORE

Ciao Salvatore,
sono tornato dal lavoro e ho subito acceso il computer, il precedente intervento l’avevo messo su in mattinata prima di leggere il tuo commento (su Progetto Gay), poi all’ora di pranzo ho letto il tuo commento e sono scappato di nuovo al lavoro, e adesso sono qui a chiederti scusa di non avere capito niente, di avere letto il tuo blog in modo superficiale, di avere pensato che tu fossi interessato soprattutto agli aspetti letterari e culturali del mondo gay, quelli che in realtà mi interesano di meno. Poi ho letto il tuo intervento e mi sono sentito completamente stupido. Ecco, è così che mi sento adesso nei tuoi confronti, uno che non arriva a capire il senso di fondo di quello che legge. Forse non era facile, ma il fatto che io abbia cercato di archiviare tutto rapidamente è imperdonabile. Con una esperienza come la tua penso tu abbia molto da dire, e col tuo intervento lo hai fatto in modo magistrale. La forza della verità pura e semplice vale più di qualunque discorso. Salvatore, io non avevo capito che persona tu fossi realmente e me ne dispiace moltissimo. Sono quelli come te che danno dignità al mondo gay. Posso solo dirti che ti stimo moltissimo per quello che hai fatto e vorrei che questo contatto che si è creato non si perdesse perché questo blog ha bisogno di serietà e di verità e vorrei tanto che persone come te mi dessero una mano a farlo vivere, non per il blog in sé ma per il fatto che può diventare un momento di confronto serio sulla vita dei gay. Da quello che hai scritto ho imparato molto e mi sono reso conto che la mia visione del mondo gay è vecchia e che quello che io posso fare da solo è poco o niente. Quanto vorrei che le stesse spinte verso la dignità che hanno dato a te la forza di fare una scelta difficile animassero moltissimi altri ragazzi che vivono adesso le cose che tu hai vissuto dieci anni fa. Mi hai dato una lezione di dignità e di questo ti ringrazio di cuore. Ciao Salvatore. Un abbraccio.

LA MORALE GAY E I DANNI DEL FALSO MORALISMO

Commenti come quello di Emanuele e come quello di Salvatore (su Progetto Gay) mi riempiono di entusiasmo. Da questi commenti si vede la serietà del mondo gay vero, dei ragazzi che cercano in tutti i modi di avere una vita affettiva seria, di trovare un amore che sia veramente amore, al di là di tutte le assurdità che passano per gay ma sono solo delle volgarissime strumentalizzazioni commerciali. L’ambiente che avete ritratto e il modo come l’ave ritratto sono il segno che i ragazzi gay veri, quelli che non si vendono nemmeno per la moda o per le prime pagine dei giornali, hanno una dignità alta e non accettano di essere strumentalizzati, costi quello che costi. Da queste bellissime manifestazioni di dignità, che ammiro sinceramente, vorrei prendere l’avvio per un discorso che credo interessi tutti i gay “seri”, giovani e meno giovani, che non vogliono essere confusi con cose che loro non hanno nulla a che vedere. Che cos’è ma morale? La mia risposta è quella di un gay vecchio, che sta riscoprendo l’entusiasmo di vivere per quello in cui crede. La morale per me è la ricerca “seria”, cioè condotta senza visioni aprioristiche ma tenendo gli occhi ben aperti sulla realtà, di un modo per fare diminuire la sofferenza che c’è intorno a noi. Se potete accettare un concetto di morale di questo genere, cercate di tirarne le conseguenze, sempre tenendo gli occhi ben aperti sulla realtà. Le religioni, sostanzialmente tutte, condannano l’omosessualità, condanne in ogni caso aprioristiche. Ci tengo a dire che io ho della omosessualità un concetto elevatissimo, per me si tratta di una forma d’amore senza nessun complesso di inferiorità rispetto a nulla. La chiesa cattolica richiede che il fedele omosessuale viva in castità, non solo, ma condanna anche la masturbazione e perfino i pensieri e i desideri a sfondo sessuale. Il che significa che ai gay in sostanza viene richiesto di fare voto di castità al 100%, le altre religioni o si comportano più o meno nello stesso modo o vanno anche oltre e arrivano a condannare alla forca i gay. Io conosco tanti ragazzi gay, ebbene, pensare di imporre a questi ragazzi una forzata castità, totalmente contro natura, non è solo inumano ma deriva da una visone strumentale delle cose, è in sostanza solo un tentativo di alimentare in questi ragazzi un terribile e continuo senso di colpa per comportamenti che sono assolutamente normali e non sono altro che una vera ricerca di una forma d’amore. Che un ragazzo di 30 anni possa reprimere totalmente la propria sessualità è una cosa impossibile. Già tutto questo crea una forma di sofferenza profonda, ma le conseguenze del falso moralismo, che non vuole aprire gli occhi sulla realtà in nome di preconcetti medievali, va ben oltre. La società civile, che è civile solo fino a un certo punto, anche in Europa, anche in Italia, fa propri questi tipi di moralismo religioso, con le conseguenze che il mondo gay “vero” viene sistematicamente negato o addirittura confuso con la pedofilia, e i ragazzi gay hanno “paura” di uscire allo scoperto, paura è la parola adatta, paura delle famiglie, paura della reazione sociale, e si nascondono e vivono una vita che siccome non può andare apertamente e onestamente alla ricerca di una affettività e di una sessualità seria, finisce per degradarsi in ricerca assurda di sesso sostitutivo con tutti i rischi enormi che una cosa del genere comporta, in termini di frustrazione affettiva e anche di salute fisica. In sostanza, se fosse possibile essere gay alla luce del sole, se si potesse parlare di omosessualità a scuola, se l’argomento rappresentasse un parte significativa dei programmi “seri” della televisione, se i giornali parlassero di vita gay in modo meno ridicolo di come realmente fanno e con rispetto della verità, la pornografia diminuirebbe drasticamente e diminuirebbero drasticamente i suoi terribili effetti in termini di formazioni dei modelli di vita gay. Chi pensa che le sfilate di moda siano il paradiso dei gay probabilmente non ha la più pallida idea di che cosa sia l’affettività “vera” di un ragazzo gay che ha bisogno prima di tutto di rispetto e poi d’amore, ma d’amore vero, non di sesso stupido, che talvolta arriva ad essere sesso comprato con le luci della ribalta. Il moralismo che tende a negare l’esistenza dei gay e quindi a chiuderli nel ghetto è la peggiore forma di immoralità perché condanna decine di migliaia di ragazzi e di uomini adulti a vivere vite si serie B, senza affetti veri, in condizione di terribile solitudine affettiva alla quale inevitabilmente cercano di trovare rimedio come possono. Questo moralismo è profondamente immorale perché chiude gli occhi di fonte alla realtà della “normalità dell’essere gay” e condanna i gay a vivere una vita falsa, una doppia vita. Ci sono persone come Emanuele e come Salvatore, e credo ce ne siano tantissimi altri, che non sopportano l’idea di non esistere o di vivere una vita degradante, che di gay non ha assolutamente nulla! Il modello della vita gay non è la pornografia o l’ambiente del ghetto gay, no! La vita gay “vera” è quella che decine di migliaia di ragazzi vorrebbero realizzare, parlando dei loro sentimenti, dichiarandoli per quelli che sono, come affetti veri e seri, che meritano un rispetto totale. Emanuele e Salvatore mi hanno dato oggi una soddisfazione profondissima! Ragazzi! Riappropriamoci della nostra dignità di gay! Senza compromessi, abbiamo il sacrosanto diritto di vivere la nostra vita nel rispetto degli altri... Oggi questo blog ha fatto un colossale salto di qualità. Grazie Emanuele! Grazie Salvatore! Essere gay è una cosa di dignità altissima! E nessuno, per nessuna ragione, ci più usurpare la nostra dignità!

CIAO EMANUELE

Ciao Emanuele,
ho letto il tuo commento di ieri sera su Progetto Gay, mettendo da parte ogni retorica posso dirti che mi ha fatto venire i brividi. Tante persone mi lasciano commenti o mi scrivono ma cose di questa intensità non ne ho mai trovate, ripeto: mai. Sarei molto felice di avere con te uno scambio di idee e spero che la cosa si realizzi nel più breve tempo possibile. Per contattarmi facilmente puoi usare la chat di Alice (C6). Il mio contatto è nel blog di “Progetto Gay”, in alto sulla colonna di sinistra, dove è scritto “contattami”, se sono al computer la scritta appare in verde. Se vorrai ti darò il mio contatto MSN, dove forse è possibile parlare in modo più tranquillo. Capisco perfettamente il senso di quello che dici e penso che nonostante tutto non sia poi una situazione così rara, ma tu hai il coraggio di guardare in faccia la realtà, cosa che gli altri preferiscono non fare. Un intervento come il tuo mi onora e mi gratifica. Desidero e spero tanto di poter avere un confronto con te. La vita vera dei ragazzi gay non è quella dei locali e delle discoteche e neanche quella delle chat e tu lo sai meglio di me. Il mio sogno è creare un momento di confronto sulla “vita vera dei gay”, perché si parli della realtà e si mettano da parte le mitologie. Con il tuo intervento mi hai dato una mano fortissima su questa strada e di questo ti sono infinitamente grato. Purtroppo oggi sono al lavoro mattina e pomeriggio (ritorno intorno alle 20.00), ma ti posso assicurare che il mio cervello passerà l’intera giornata a riflettere su quello che hai scritto e a cercare il modo più diretto e più onesto di dirti quello che penso. Dopo le 20.00 dovrei essere a casa. Se per qualunque motivo tu avessi difficoltà a usare C6 o preferissi un altro modo per metterti in contatto con me fammelo sapere con un commento oppure mandandomi due righe. Basta cliccare sul contatto gayproject e poi su “scrivimi”. Adesso devo preparami per andare al lavoro, ma vorrei tanto che tu sentissi il mio abbraccio fortissimo. Per scrivere quello che hai scritto hai avuto un coraggio enorme e cercherò in ogni modo di essere alla tua altezza. Ancora un abbraccio fortissimo.

domenica 28 ottobre 2007

UN RAGAZZO GAY INNAMORATO DI UN AMICO

- Luca... io quando ti vedo...
- Ma stai zitto... non dire cretinate, io non ti capisco più, siamo stati amici per anni e a te queste fantasie non ti sono mai passare per la testa e adesso te ne vieni con questi discorsi... ma dai, su, non sta in piedi, Andrea... ti ci vuole una ragazza che ti svegli un po’, quando stavi con Barbara tu ci stavi bene... si vedeva...
- Ma che dici... ma che ne puoi capire tu... se tu sapessi come mi sento adesso...
- E dai che non è successo niente... hai detto una scemenza e basta, non è successo niente...
- Ma non è una scemenza... vabbe’, basta, è andata così...
- Andrea... adesso non ci restare male... oh! Andrea... così no, per piacere... mamma mia ma che ho fatto?
- Lasciami andare, ti prego, non ho voglia di parlare, lasciami stare...
- No! Io così non ti lascio andare...
- Non mi tormentare, lasciami in pace...
- Ma ce l’hai con me? Dai, non ti volevo offendere...
- Fammi andare via... non voglio stare qui...
- Dai siediti... non fare così... su...
- ...
- E non mi tenere nemmeno il muso... Andrea ti prego... io non ti ho fatto niente, ti ho solo detto quello che penso...
- Ma tu non capisci niente... non puoi capire niente...
- Perché? Perché ti ho detto che secondo me stai dicendo stupidaggini?
- Ma non sono stupidaggini...
- Mh...
- Non sono affatto stupidaggini!
- Tu vuoi che ti dica che hai ragione?
- No... io voglio che tu mi lasci in pace...
- E se io me ne vado tu stai in pace? Ma lascia perdere... lo so che tu vuoi che resti qui, pure se tu dici il contrario... non me ne vado, non avere paura...
- Luca, lasciami in pace... ti prego...
- Senti, non fare la lagna... tu dici che sei gay... tanto piacere! Io non ci credo! ... perché non è così...
- Basta... lasciami stare... questa è una tortura... tu puoi pure non crederci, in fondo a me non me ne importa niente...
- Ma si vede benissimo che quello che dici non è vero... lo so che a me ci tieni ... e che ci tieni molto, questo lo so... ma perché devi dire che ti sei innamorato di me?
- Perché è vero...
- Non è vero, ma anche se fosse non me ne importerebbe niente... non mi guardare come la vittima designata! ... secondo me non sai quello che dici... ma se fosse vero... ok... mh... credo che non cambierebbe niente...
- Credi eh?
- Se vuoi una risposta onesta è questa... magari mi ci dovrei abituare... non lo so, non mi è mai capitata una cosa come questa... però dilla qualche parola!
- Non mi va, non voglio fare pure pena... lasciami solo, ti prego, lasciami solo...
- Ma secondo te che dovrei fare, ti dovrei buttare le braccia al collo e ti dovrei dire che sono innamorato di te? ... mannaggia in che pasticci mi metti! Ma tutte tu le vai a cercare? Ma si stava così bene prima! Ma come t’è venuto in testa! ... non fare quella faccia! Dai e su! E basta! E poi non ho capito... perché proprio di me? Ce ne stanno tantissimi al mondo... io non ti ho mai dato corda...
- Senti, io me ne voglio andare, non voglio stare qua, mi dà fastidio stare qua...
- Non fa niente, ci stai lo stesso, almeno vorrei capire...
- Ma non c’è niente da capire...
- E no! ... c’è, c’è eccome... Io vorrei capire che cosa vuoi tu da me...
- Io da te non voglio niente... puoi stare tranquillo, non ti romperò mai le scatole, non hai niente da perdere... ma lasciami in pace...
- Senti Andrea... non rispondere in modo stupido... io non sto giocando...
- Ma nemmeno io...
- E allora cerca di dire veramente quello che pensi... tu da me che vuoi?
- Mh... non lo so, forse ho sbagliato persona...
- Non tergiversare! ... cerca di rispondere seriamente...
- Ma che ti devo dire... se non lo capisci da solo io non te lo posso spiegare...
- Io, da solo, posso pensare tante stupidaggini mentre io vorrei capire veramente...
- Non insistere, per favore, per me è sgradevole...
- Ma tu da me vuoi sesso?
- ... non solo quello...
- E che altro?
- Io vorrei che tu mi volessi bene per quello che sono e anche se da te vorrei un contatto sessuale... ma se non è possibile lascia perdere...
- Senti Andrea, tu mi hai messo in crisi... lo capisci questo?
- Cero che lo capisco... va bene lo stesso, non ti preoccupare, mi tolgo dalle scatole...
- ... Ma che dici! Non fare il cretino! Non mi dire cose stupide... lasciami il tempo di capire quello che vuoi veramente... e par favore stammi a sentire... il sesso... francamente fare sesso con te non è il mio sogno... che ti posso dire, noi siamo andati in palestra insieme per anni e mi hai visto nudo tante volte... io non pensavo che la cosa potesse avere per te un senso come quello che mi hai detto tu... certo adesso mi sento un po’ più in imbarazzo... ma poso fare uno sforzo e ci posso passare sopra, cioè, almeno da questo punto di vista diciamo che non cambierà niente, anche se mi devo abituare all’idea, quanto al sesso insieme... non lo so... mi spiazzi proprio... che dovrei fare... io non mi sento inibito nei tuoi confronti ma non ti desidero, tu ti sei masturbato pensandomi ma io non mi sono mai masturbato pensando a te, quello che mi hai detto non mi sconvolge, un po’ mi incuriosisce perché non riesco a capire come possa succedere una cosa del genere, è fuori dei miei orizzonti... non lo so, che ti posso dire, ci possiamo accarezzare, la cosa non è sgradevole, ma io una spinta sessuale verso di te non ce l’ho, tu sei in erezione pure adesso e si vede... ma io no... mi dispiace che sia così, ma non ci posso fare niente... che ne so, ci si potrebbe pure provare, al limite che ne so... però non mi viene spontaneo... se vuoi io ci posso provare, che ti posso dire... questa è la verità... lo so che non ti basta... ma è la verità...
- Luca... e per il resto?
- Quale resto?
- Ma a parte il sesso... tu mi vuoi bene?
- Ma quanto sei stupido! Ma come fai a non capirlo... io ti sto dicendo che, se vuoi, a letto con te ci vengo...
- Luca io ti voglio bene... non ti preoccupare, senza sesso va benissimo... ma che fai? Perché mi prendi per mano... guarda che io sono eccitato e potrei avere una reazione sessuale incontrollabile...
- Se succede vuole dire che deve succedere, a me stai bene come sei, io sono come sono e tu mi stai bene senza se e senza ma, adesso appoggiati a me... ma lo sai che in certi momenti mi piacerebbe tanto essere gay... sarebbe bellissimo...

sabato 27 ottobre 2007

COMMENTO SU UN BLOG GAY

Questo post è dedicato al ragazzo che ieri, alle 17.25 ha aggiunto sul blog MSN “Storie Gay e non solo” un commento a metà tra il serio e il comico (forse più sul comico) al post “Ragazzi e sesso gay”.
http://storiegay.spaces.live.com/blog/cns!5A60249849128BDA!406.entry
Ciao Corrado,
ho visto solo ora il tuo commento, ho provato ad aprire il tuo blog (il cui nome evito di commentare) ma è riservato. Di te so solo che hai aggiunto quel commento... però, lascia anche a me una battuta tra il serio e il comico: se vuoi scrivere un commento su un blog gay non ci mettere una foto come quella... perché potrebbe suscitare un certo interesse!

I RAGAZZI GAY DELLA PORTA ACCANTO

E’ incredibile quanti ragazzi cerchino sesso in rete. Se avessi il nick provocante di qualche bella ragazza attirerei gli etero, ma siccome ho un nick tipicamente gay attiro i gay e i loro comportamenti mi colpiscono. Sono ragazzi educati che dopo un minimo di convenevoli fanno la loro proposta con la massima semplicità, cose se ti stessero chiedendo come stai. Quando declini (gentilmente) l’invito ti salutano educatamente e passano oltre. Sono con ogni probabilità i tipici ragazzi gay della porta acanto, ragazzi di età molto giovane 20-23 anni più o meno, da quello che dicono sembrano espertissimi di webcam (in genere la prima proposta è: “hai webcam?”). Mi domando: ma questi ragazzi perché non provano a cercare un contatto vero con altri ragazzi veri? Che cosa possono trovare nel sesso in chat? e, aggiungo, con sconosciuti? ... In genere quando dico a questi ragazzi che essere gay è una cosa seria o scappano o mi rispondono che è questione di gusti sottolineando che per loro il sesso viene prima... ed effettivamente viene prima perché è quello che vanno ricercando al di là di qualunque rapporto affettivo... Mi chiedo se questi ragazzi si siano mai innamorati e mi verrebbe da pensare che non è mai successo. Non ho niente, in linea di principio contro i film porno, ma in effetti possono essere una cosa deleteria perché in un mondo in cui una educazione sessuale non esiste per niente, la pornografia fa scuola, sostituisce tutte le altre fonti e mette in testa a questi ragazzi che il sesso è quello che si vede nei film porno. Questi modelli si sedimentano al puto che questo tipo di sessualità finisce per sostituire la sessualità intesa come completamento di un rapporto affettivo forte tra due individui. La cosa folle non è il sesso, ma il sesso fine a se stesso, il sesso con chiunque, il sesso purché sia. Con questi modelli, provenienti dalla pornografia, si struttura l’intero edificio della sessualità di tantissimi ragazzi che finiscono per non rendersi conto che si perdono il meglio, che l’essenziale non è fare sesso con uno qualunque ma avere un ragazzo che ti vuole bene e al quale tu vuoi bene. L’idea che il desiderio sessuale come tale, cioè staccato da una persona precisa, non ha alcun senso, per questi ragazzi è difficile da accettare. Alcuni di questi ragazzi, quando esprimono le loro proposte sessuali usano categorie e stereotipi che a me, che sono gay da parecchi decenni, non sono mai passati nemmeno per l’anticamera del cervello! Problemi di ruoli... di che cosa fare... come se fosse una questione tecnica. Alcuni dopo qualche scambio di battute, mi dicono, molto sinceramente: “vorrei provare!” Non mi stanno prendendo in giro, per loro essere gay è una cosa da provare, un’esperienza da fare, come mangiare un gelato ad un gusto esotico. Uno, in particolare, mi ha detto: “Io non ho mai provato, ma vorrei provare questo, questo e questo!” e il terribile è che il discorso era serio, non provocatorio, per questi ragazzi un discorso del genere aveva senso e la mia risposta: “Ma l’essere gay con queste cose non c’entra nulla!” li lasciava perplessi, uno mi ha detto: “Si vede che sei ancora molto giovane, se no non ragioneresti così!” Gli ho detto ma mia età e lui ha pensato che lo stessi prendendo in giro! Perché secondo lui un gay della mia età ha passato la vita a correre la cavallina! Io mi chiedo.... ma da dove hanno dedotto le notizie sul mondo gay questi ragazzi? Evidentemente solo dai film porno. Tutto questo è terribile, ed è conseguenza delle politiche dello struzzo che innanzitutto le famiglie, per non dire delle scuole e di altre grandi istituzioni, fanno da sempre. Si parla di tutto ma non di sesso! Dell’educazione sessuale non ce n’è bisogno! Un ragazzo impara tutto da sé! Se queste sono le premesse e “l’educazione affettiva” (perché dire educazione sessuale non ha senso se la sessualità si riduce a una tecnica) è affidata ai film porno, le conseguenze non possono che essere quelle appena esaminate. Ed è grottesco che non si parli dei gay in modo libero e serio, che non se ne parli nelle scuole, che si giochi al moralismo sulla pelle di questi ragazzi... perché rischiano di buttare via il loro futuro correndo appresso a stupidaggini senza provare mai che cosa significa avere vicino il ragazzo che ami e che ti vuole bene... ma perché questi ragazzi devono rinunciare a conoscere che cos’è l’amore vero? Perché devono essere educati a valori falsi! Notate bene io non sono un moralista delle cause perse... finché il porno è visto come un gioco non è dannoso, ma quando comincia a radicarsi nel cervello e a costituire il modello della vita sessuale e della vita effettiva... allora c’è da preoccuparsi! Liberarsi da quegli schemi e capire che la vita sessuale e la vita affettiva sono un’altra cosa sarà per questi ragazzi molto difficile, tanto più difficile quanto più oscurantismo troveranno intorno a loro, ecco perché bisogna parlare di “vita gay vera”, ecco perché bisogna dire le cose come stanno, ecco perché bisogna promuovere un confronto serio.
Cari lettori, fatevi sentire!.... facciamoci sentire! Svegliamoci che è ora!

AMICI GAY IN CHAT

La riflessione di oggi (non si tratta di una vera e propria storia anche se le basi sono reali) si concentra sulla possibilità di trovare amici gay in rete, notate bene, non di trovare sesso in chat o cose simili, parlo proprio di amicizia. Le chat, delle quali in genere diffido, presentano talvolta delle insperate sorprese, anche molto gradevoli, in altri termini è possibile trovare amici in rete... lo dico per esperienza e, talvolta, cosa ancora più incredibile è possibile trovare amici o per lo meno persone con cui è possibile un dialogo serio anche tra quelli che tentano un primo approccio in chiave esplicitamente sessuale. In altri termini, quando si usa un nick gay in una chat generale, si viene contattati per i motivi più vari, dalla proposta immediata di sesso in rete (cosa che oscilla tra il 70% e l’80% delle chiamate in chat) al dialogo che parte in chiave esplicitamente sessuale ma che non si interrompe neanche di fonte ad un chiarissimo “no grazie!”... Ieri pomeriggio sono stato in chat con un ragazzo gay non giovanissimo che all’inizio mi ha fatto domande tipicamente a sfondo sessuale, un po’ sullo stile di quel 70-80%, ma poi, dopo il mio “Cambia tono! Questo non mi piace!”, mi ha chiesto scusa, abbiamo parlato un po’, poi mi ha detto che doveva andare a cena ma che non voleva che chiudessi, io l’ho aspettato in linea e dopo abbiamo continuato a parlare... e mi ha dato una ottima impressione, il discorso era gradevole, autentico, non invadente... in sostanza una cosa molto diversa da quanto accade di solito in chat, non abbiano mai parlato di sesso ma d’amore, mi ha dato il suo nick vero (perché era entrato come ospite), mi ha detto che mi richiamerà e mi ha inviato a are altrettanto. Non saprei come chiamare questi rapporti, forse è molto presto per parlare di amicizia... ma la cosa era gradevole... una persona vera che non è scappata quando ha saputo quanti anni ho... e che quando me ne stavo andando io mi ha trattenuto... Non posso negare che la cosa mi ha fatto piacere... Oggi ci siamo sentiti di nuovo, gli avevo promesso che lo avrei messo tra gli amici e l’ho fatto, in chat c’è un certo imbarazzo ma, anche per questo, parlare con questo ragazzo non mi sembra affatto una cosa banale, non ci si conosce... è vero e una certa prudenza è d’obbligo... ma il discorso ha un senso e questo non succede molto spesso.
Ieri ho conosciuto in chat anche un altro ragazzo che mi ha affascinato per la sua estroversione. Un ragazzo gay che si sente felice, in effetti, è una rara eccezione nell’orizzonte gay. In pratica vive in una specie di paradiso in cui ogni ragazzo gay vorrebbe vivere. Si è dichiarato in famiglia e non ha avuto per questo nessun problema, il suo ragazzo va spesso a pranzo a casa dei genitori che ne sono contenti... con gli amici si è dichiarato e non è cambiato assolutamente nulla e, soprattutto, questo ragazzo è animato da uno straordinario spirito altruistico e di estroversione. Vive proiettato verso gli altri e si sente felice! Nel sentirlo parlare ho avuto la nettissima impressione di trovarmi nel mio “mondo ideale”, un modo che non pensavo proprio potesse esistere nella realtà... e invece esiste! Cari amici... le isole fortunate gay esistono! Fa piacere saperlo, anche se questo sottolinea lo stato diversissimo di frustrazione e di timore in cui vive la stragrande maggioranza dei ragazzi gay... Però... bisogna dirlo... questo ragazzo fortunatissimo deve la sua felicità a due genitori superlativi che o hanno sempre aiutato ad essere quello che è, a due genitori che parlano con il figlio di tutto, ma non nel senso di pretendere di sapere tutto del figlio ma nel senso di parlare con lui del loro mondo affettivo senza preclusioni e senza limiti di nessun genere. Quanto sarebbe bello se atteggiamenti del genere divenissero la regola e non fossero solo l’eccezione! Essere gay in questo modo deve essere meraviglioso e il senso di soddisfazione profonda che questo ragazzo provava testimonia quanto una famiglia vera possa contribuire alla felicità di un ragazzo gay. In sostanza, nella chat con questo ragazzo, ho respirato un’aria più leggera... e la cosa fa bene allo spirito.
Terza chat della giornata... quella con un ragazzo che conosco da poco ma mi sembra di conoscere da sempre! Ormai siamo oltre le formalità e i discorsi impegnati... ormai ci possiamo permettere di giocare un po’ e di parlare a ruota libera... ed è una cosa bellissima! Sono momenti dei felicità profonda... e poi le cose che dice le direi anch’io... esattamente identiche, con le stesse parole... con lo stesso tono scherzoso... perché, non so nemmeno come possa succedere ma succede, mi ritrovo perfettamente in quello che mi dice, in sostanza lui vive adesso praticamente le stesse sensazioni, gli stessi timori, e gli stessi desideri che io ho vissuto e, in qualche modo, vivo ancora adesso. C’è una straordinaria consonanza di modi di vedere il mondo e di modi di essere gay... Qui non ti posso chiamare per nome... però lo devo dire, sei grande!!!

venerdì 26 ottobre 2007

RAGAZZI E SESSO GAY

Come al solito l’analisi delle chiavi di accesso al blog offre motivo di riflessione. Ne ho scelte alcune abbastanza tipiche.
Tra le chiavi di accesso usate probabilmente dai genitori alcune sono degne di attenzione, accanto alle classiche:
“genitori di figli gay”
“accettare figli gay”
si incontra anche:
“scoprire il figlio che si masturba”
“mio figlio si masturba cosa faccio?”
L’uso di queste chiavi di accesso, lungi dal destare il sorriso, dovrebbe essere preso molto seriamente. In questo caso un genitore non si preoccupa della omosessualità del figlio ma del fatto che il figlio si masturba. L’uso del verbo “scoprire” è indicativo del senso di sorpresa di che scrive, ma al di là della scoperta ci si chiede come ci si debba comportare. Trattandosi di ragazzi (figlio), una chiave di accesso come quelle indicate, da parte di un padre, mi sembrerebbe assolutamente incredibile, perché non penso che un uomo adulto possa meravigliarsi di fronte all’idea che il figlio si masturbi. Se, come penso, queste chiavi di accesso sono usate delle madri, non posso che dedurne che queste signore non hanno la minima conoscenza della sessualità maschile. In questo senso il loro atteggiamento può essere del tutto pregiudiziale e non informato e può produrre nei figli traumi non piccoli. Vorrei notare che lo stupore del genitore che si meraviglia del fatto che il figlio si masturbi è esattamente simmetrico a quello del figlio che scopre che i genitori hanno una vita sessuale, mentre però si può comprendere lo sgomento di un ragazzo molto giovane non si può giustificare l’atteggiamento perplesso del genitore.
La sessualità di un ragazzo, tanto più se giovanissimo, trova nella masturbazione la più ovvia delle realizzazioni. La privacy di un ragazzo che si masturba non deve essere mai turbata per nessun motivo, meno che mai da un genitore. Per un ragazzo essere sorpreso nell’atto di masturbasi è un’esperienza terribile, traumatica, tanto più se la scoperta da parte del genitore è accompagnata da segni di perplessità. Un ragazzo ormai adulto mi raccontava di essere stato sorpreso dal padre mentre si masturbava e di non avere riportato particolari traumi, ma la scena si era volta più o meno così: il padre entra in camera mentre il figlio si sta masturbando, chiede scusa, richiude la porta e se ne va e, dopo, non fa nessun riferimento al fatto, quando il padre vede il figlio in imbarazzo gli dice: “guarda che lo fanno tutti!” e la storia finisce lì. Nessun genitore serio può pensare di immischiarsi in queste cose che sono affari assolutamente privati dei figli.
Ben diversa, e molto più delicata, è la questione del rapporto dei genitori con i figli gay, tanto più quando si tratta di figli gay dichiarati anche fuori dell’ambito familiare. Devo sottolineare che un gruppo, in genere nutrito, di accessi avviene con chiavi del tipo:
“dire ai genitori di essere gay”
“dire ai genitori di essere omosessuali”
“coming out omosessualità genitori”
o addirittura
“gay genitori botte”
Proprio ieri sera mi è capitato di parlare in chat con un ragazzo di 21 anni, un ragazzo serio, non a caccia di sesso facile ma di amicizia tramite la chat (che non è certo il posto più adatto per trovare amici gay). Mi diceva che gli amici non sanno di lui, che se lo sapessero lo mollerebbero subito e che non ha il coraggio di dirlo ai genitori perché il padre reagirebbe in modo violento, perché ogni volta che parla dei gay manifesta una terribile aggressività. Anche a 21 anni, quindi, i figli gay hanno paura di dichiararsi con i loro genitori. Questo non è un fatto eccezionale... è la regola. Ma un ragazzo non si accorge certo a 21 anni di essere gay, ma molto tempo prima. Un gruppo di chiavi di accesso, provenienti probabilmente da ragazzi molto giovani, indica l’incertezza nell’individuarsi come gay e nel capire esattamente che cosa significhi essere gay.
“a quanti anni si capisce di essere omosessuali”
“come faccio a capire se sono gay”
“capire se un ragazzo è gay”
Un altro gruppo ancora indica la necessità di trovare un confronto relativo alle prime esperienze gay e alla possibilità di innamorarsi di un etero.
“ho scoperto di essere gay”
“storie di ragazzi che scoprono di essere gay”
“storie prime esperienze gay”
“innamorarsi dell’amico dello steso sesso”
“omosessualità a scuola”
“perché sono innamorato di un etero?”
“amore tra un ragazzo etero e uno gay”
“io gay lui etero”
Un altro gruppo di accessi riguarda i mezzi per la ricerca di contatti “non pericolosi” con altri ragazzi gay.
“chat gay per ragazzi”
“chat per ragazzi gay”
“come fidarsi di incontri sesso chat gay”
Molto spesso la solitudine dei ragazzi gay più giovani li posta verso le chat e qui il discorso si fa molto delicato, anche perché l’adescamento di minorenni tramite chat è penalmente sanzionato, ma anche prescindendo da questo aspetto, le chat sono un mondo molto particolare. Nelle chat ho trovato ragazzi anche giovanissimi (ammesso che lo fossero realmente) così immediati nelle proposte oscene da fare pensare molto chiaramente che si trattasse di prostituzione. Per quanto si faccia, queste cose sono sostanzialmente ineliminabili. Ma non è di questo che intendo occuparmi. Vorrei prendere in considerazione i ragazzi (quasi tutti maggiorenni) che cercano sesso in rete. Alcuni non hanno certamente nulla che fare con la prostituzione ma mirano chiaramente ad un’attività sessuale in genere senza un incontro diretto, ma via webcam, in un modo che è comunque molto rischioso perché i filmati possono essere registrati, e c’è da credere che lo siano nella quasi totalità dei casi con conseguenze che posso andare dalla pubblicazione su siti porno a vere e proprie forme di ricatto, quando si incontrano persone tanto ingenue da essere riconoscibili. Quindi sconsiglio nel modo più assoluto a chiunque navighi nelle chat l’uso delle webcam... che, con sconosciuti, sono mezzi pericolosi. In chat si riceve spesso una chiamata che comincia con la domanda “hai webcam?”... Prudenza! Ovviamente lo stesso discorso vale per lo scambio di foto. Ma veniamo alle chat in solo scritto, che sono quelle che mi interessano di più. Molte proposte di tipo sessuale, che si ricevono su queste chat, non sono aggressive, sono colloquiali, c’è un po’ dialogo e nemmeno tanto stupido a volte. Anzi, certe volte, si incontrano in chat ragazzi in cerca di sesso che sono sicuramente i tipici bravi ragazzi. In genere non si tratta di ragazzi giovanissimi, diciamo tra i 20 e i 24 anni... sono ragazzi evoluti, educati, che prima di chiudere una breve conversazione con me, che dichiaro subito la mia età, si sentono in dovere di scambiare quattro chiacchiere neanche tanto superficiali e salutano educatamente prima di chiudere, con formule, come “ciao, è stato un piacere conoscerti”. Con alcuni di questi ragazzi si riesce a fare una conversazione seria anche di un quarto d’ora. Mi chiedo perché questi ragazzi vadano a cercare sesso su una chat. In linea teorica potrebbe essere più sensato cercare un contatto affettivo con coetanei conosciuti nella vita reale.... ma evidentemente la cosa è così difficile che l’opzione della chat è l’unica praticabile. Tutto questo mi sgomenta. In sostanza tutto quello che di buono questi ragazzi potrebbero trovare nella vita reale, di fatto, è utopia, mentre un po’ di sfogo a livello di discorso o un po’ di sesso più o meno telematico in chat sono realtà concrete. In genere i ragazzi gay che cercano sesso in modo moderato in chat non hanno più di 25/26 anni, quando si incontrano ragazzi più grandi (pochi ma esistono) la conversazione si fa più seria, il contatto personale più adulto, è possibile un dialogo vero anche non brevissimo e si incontra una volontà di confronto non superficiale. In genere intorno ai 25 anni un ragazzo gay ha trovato un suo equilibrio, più o meno precario ma lo ha trovato e la ricerca di sesso in chat diventa marginale. Lo spaccato del pianeta gay che viene fuori dalla chat è quanto ai variegato e, in ogni caso, si riferisce a fasce di età decisamente giovani, abituate all’uso di internet e a un contatto interpersonale più disinibito. Per il momento mi fermo qui.

MATTINO


Il giorno si apriva a rivederti
forte senza miracoli
su un cielo di paure,
timore caldo che si concede
senza ansia di perdersi,
disciogli i sensi con lo sguardo vivo
- con te in capo al mondo –
tu non sai la smania
di vederti e di fuggire,
d’abbandonarti per non distruggere
l’effluvio d’anima.

25/6/1981

giovedì 25 ottobre 2007

ANDY ROMANZO GAY 6/1

Quando rientrò alla piccionaia Andy era agitato, stava fisicamente male, non riusciva a stare tranquillo, non prestava attenzione a Marco, sembrava chiuso in un mondo suo quasi inaccessibile, se ne andò in bagno, ebbe un attacco violento di diarrea, quando uscì dal bagno era impallidito e sembrava stanchissimo, Marco gli preparò una tazza di tè.
- Birillo, se prendi il tè ti fa bene, serve a reintegrare i liquidi.
- Non mi va, Cucciolo, mi ecciterebbe ancora di più.
- Forse hai ragione… ti faccio un frullato di banana…
- No, senti, lascia perdere non voglio niente, adesso stai un po’ tranquillo, ti prego, lasciami in pace…
- Scusa, Birillo, io non volevo…
- Non è successo niente, ma stai un po’ zitto, non fare niente, non dire niente… stai solo tranquillo, mi devi lasciare in pace…
Marco un po’ intimidito si mise a sedere sul divano.
- Marco io adesso sto proprio male, ma proprio fisicamente, mi sento certi contorcimenti alle budella che mi fanno proprio male. Io queste cose gliele devo fare scontare tutte… ma tu lo capisci come mi trattano! … Ma come si fa a non covare rancore?
- Birillo, ma il rancore ti farebbe stare peggio.
- Ma che ne sai tu di certe cose? Marco, tu di me non puoi capire niente… tu sei vissuto in un altro mondo, io la rabbia me la covo dentro, tu non sai quanto ci sono stato male, ma mica solo adesso… io quando pensavo a come vendicarmi stavo meglio… per me era una rivincita necessaria… proprio una cosa essenziale, di sopravvivenza, non puoi sempre e solo piegare la testa, se no ti schiacciano…
- Andy ma tu adesso devi cercare di stare calmo, … non c’è ragione di arrabbiarsi…
- Non c’è ragione? Ma che dici? Ma che te ne parlo a fare, tu non capisci niente…
- Non te la prendere con me, Andy, che ti ho fatto?
- Ma non ce l’ho con te, adesso non ti ci mettere pure tu, non mi rompere le scatole, non mi fare lagne adesso, che non è aria… lo so, tu fai quello che puoi ma non capisci niente lo stesso, quando dici che non c’è ragione tu mi offendi, tu pensi che io sia uno stupido, uno che non si sa controllare… tu non mi devi dire che non devo covare rancore! Ma chi sei tu per dirmi una cosa del genere? … Il motivo non c’è? No! Il motivo c’è eccome! … E tu mi dici che non ce n’è ragione! Tu non capisci niente, a te i piedi in testa non te li ha mai messi nessuno, tu sei stato sempre coccolato… tu sei un figlio di famiglia… che ne sai tu di che cosa è la rabbia che ti cova dentro? Di quando ti mettono i piedi in testa e ti schiacciano per il piacere di schiacciarti? Tu queste cose non le puoi capire, tu non ci sei mai passato, tu sei solo un piccolo stronzo che fa le prediche, tu parli solo di stronzate… adesso penso che mi sarebbe piaciuto incontrare un ragazzo come me, uno che lo sa come si sta quando cercano di schiacciarti, di farti passare per un pezzo di merda, almeno un ragazzo come me non mi avrebbe detto stupidaggini, l’avrebbe capito che vendicarsi è una cosa necessaria, è una cosa vitale…
Seguì un lungo silenzio imbarazzato, Marco si sentiva aggredito ingiustamente, quasi offeso in modo gratuito, aveva l’impressione che Andy stesse calcando troppo la mano e stesse sfogando la sua rabbia sulla persona sbagliata, faticò un bel po’ a mantenete l’autocontrollo perché istintivamente avrebbe ribattuto colpo su colpo, in qualche istante provò quasi odio per Andy, lo sentiva molto lontano, diversissimo dal ragazzo che aveva sognato e che aveva creduto di avere incontrato, in qualche modo non gli piaceva più, non lo vedeva disponibile e meno che mai capace di capire le sue attenzioni. Poi Andy riprese il suo discorso.
- Marco, io non voglio essere un verme! Io gliela devo fare pagare!
A Marco queste parole suonarono come un modo di correggere quelle precedenti e di mantenere un livello più profondo di conversazione. Andy proseguì il suo discorso.
- … Le devono scontare! Li devo schiacciare pure io! … Quando creperanno me la devo godere tutta! … Quante volte ci ho pensato a quel momento! … Mio padre non è solo uno stronzo, è perfido, è uno schifo di persona, sai, un pezzo di merda senza sentimenti… e mia madre è una stupida completa che si crede di essere la regina ma è solo una piccola deficiente con un cervello di gallina… Ma io mi devo vendicare… gli posso spaccare le gomme della macchina… e poi vai a dimostrare chi è stato, gli ci posso buttare sopra una bottiglia di acido… e poi mio padre alla macchina ci tiene… scende in strada e trova tutto rovinato… almeno schiatta di bile e forse gli viene pure l’infarto…
Andy si andava scaldando sempre di più, parlava velocissimo, come se parlasse da solo, Marco cominciava ad avere un po’ paura, non conosceva il lato aggressivo del carattere di Andy, non aveva mai visto nessuno comportarsi come lui, Andy aveva gli occhi spiritati e si muoveva nervosamente e si arrotava i denti, Marco non sapeva che dire.
- Andy, cerca di stare un po’ tranquillo…
- E basta! Marco, non mi rompere le scatole!
- Andy, ma perché mi tratti in questo modo?
- … Scusa, Cucciolo, … io mi devo pure sfogare con qualcuno… ma io non avrò nemmeno la forza di vendicarmi, nemmeno quella di reagire in modo minimo, io subirò tutto e basta, come è sempre successo, io sono un debole, un povero imbecille che tanto deve essere solo schiacciato, il mondo è dei forti, è di quelli che riescono a mettere i piedi in testa agli altri, è proprio tutto uno schifo, una merda continua, io la violenza me la covo dentro, in questi momenti ho voglia di spaccare tutto, mi sento esplodere… mi hanno ridotto così, non ho nemmeno più una personalità mia, vado avanti solo per reazione, mi hanno schiacciato piano piano, mi viene da pensare che il mondo è tutto uno schifo e mi sento una merda, mi hanno distrutto dentro. Marco, io non ne posso più, … ma tu dovevi vedere con quanta soddisfazione mi rinfacciava che ero andato lì a chiedere quattrini, una cosa del genere non si dovrebbe fare nei confronti di nessuno… io l’ho esasperato, è vero, io qualche sbaglio l’ho fatto ma lui non si deve permettere di trattarmi così… è solo un pezzo di merda, è solo la boria dei quattrini, ti vuole umiliare, ti vuole schiacciare… scusa ho bisogno del bagno…
Andy uscì dal bagno di colorito terreo, Marco gli ripresentò la tazza di tè.
- Grazie, Cucciolo, mi sa che ci vuole veramente… io adesso di questa cosa mi porterò gli effetti per un sacco di tempo, è una cosa che mi rode dentro, mi sento proprio uno schifo, mi vengono istinti di reazione violenta però poi alla fine io tanto subisco tutto, io ho sempre subito tutto… mi fa rabbia ma finisco solo per distruggere me stesso… ma tu lo dovevi vedere, c’aveva proprio il gusto di schiacciarmi e di umiliarmi, non perdeva nemmeno la pazienza lui, io stavo lì a rodere e a stare attento alle parole e lui ci godeva… ma dovrà crepare, prima o poi dovrà crepare, le dovrà scontare tutte perché la vita me l’ha rovinata. Mia madre in fondo è una debole come me e lui ci ha attaccato il cappello, non lo so, forse sono della stessa razza, però anche lei si è fatta mettere i piedi in testa e poi ha cercato di rivalersi su di me… hai capito, Marco? Io ero l’ultimo della fila, ero quello che doveva subire e basta… mannaggia, mi vengono dei dolori di pancia violenti…
- Ti senti bene, Birillo?
- No, sto proprio uno schifo.
- Dai, siediti qui vicino a me.
- No, non ce la faccio a stare seduto, ho bisogno di muovermi, mi devo sfogare in qualche modo, Cucciolo, ma perché il mondo fa schifo fino a questo punto?
Marco si limitò ad allargare le braccia con un sorriso.
- Mannaggia, lo vedi, adesso sto rovinando tutto pure con te, sto avvelenando tutto… quando uno si porta lo schifo dentro tanto finisce per rovinare tutto…
- Andy… io ti voglio bene…
Andy rimase zitto per qualche secondo.
- Cucciolo, mannaggia, mi sento uno schifo, non mi va più di vivere, non ce la faccio più. Basta! Non ne voglio più sapere di niente! Ma che si vive a fare? Io non riesco ad andare avanti, non ce la faccio più…
Andy era emotivamente sconvolto, cominciò a piangere ma di rabbia, Marco non lo aveva mai visto in quello stato, piangeva alla disperata come i bambini che si vedono abbandonati e si sentono invasi dalla disperazione. Marco cercò di avvicinarsi ma Andy lo respinse, con garbo ma lo respinse, poi si asciugò gli occhi.
- Io per quello stronzo finisco per mettermi a piangere, questa è tutta la mia reazione, finisco per perdere pure la dignità… Cucciolo, non ce la faccio più, non ce la faccio più.
Andy continuò a piangere ma in modo meno convulso, Marco non sapeva che fare ma agì in modo istintivo, senza dire una parola abbracciò Andy stretto stretto e cercò di fargli sentire che gli stava vicino. All’inizio Andy sembrava rigido, poi lentamente si rilassò, poggiò il capo sulla spalla di Marco e cominciò a respirare in modo meno agitato, la presenza fisica di Marco gli dava conforto, percepiva il silenzio di Marco come una forma di rispetto, rimasero abbracciati qualche minuto poi la posizione divenne scomoda ma non si mossero.
- Cucciolo siediti sul divano e tienimi stretto.
Marco si sedette e Andy gli si accoccolò sulle gambe, Marco lo strinse a sé e lo coprì con una copertina, rimasero in silenzio, Marco aveva capito che in quella situazione la comunicazione poteva essere solo fisica e che Andy ci avrebbe messo un bel po’ per riconquistare un minimo di serenità. Marco gli accarezzava il capo lentamente, Andy lo guardava da sotto in su con gli occhi rossi, di tanto in tanto gli tornava alla mente qualche pensiero sgradevole e i suoi occhi si facevano umidi ma lentamente in mezzo a questi segni di disagio cominciarono a comparire anche i primi cenni di sorriso, lentamente gli occhi di Andy si asciugarono e ripresero il loro colore chiaro. Andy percepiva il calore che proveniva dal corpo di Marco e che lo invadeva, lo riscaldava lentamente, Marco era lì, vicino a lui, questo fatto piano piano divenne la sensazione dominante ed era una sensazione gradevole che dava sicurezza.
- Cucciolo! E’ bello stare così… è proprio bello…
Andy ricominciò a piangere ma era un pianto diverso, non di rabbia ma di tenerezza, non un pianto convulso ma un lento pianto di tenerezza. Con gli occhi pieni di lacrimoni si rivolse a Marco.
- Cucciolo… devi avere pazienza, … io sono distrutto dentro, se non ci fossi tu io non ce la farei nemmeno a vivere.
Marco gli strinse la mano.
- Andy!
- Cucciolo… che bel fardello che ti sei preso! Ti ci mancavano solo le paranoie di Andy! … Cucciolo, … certe volte quando penso al futuro mi viene proprio il terrore, penso che… non lo so, ho solo paura… ma tu non hai mai paura?
- Birillo, quando ci sei tu io non ho paura di niente perché siamo in due, quando si è in due la solitudine non c’è più… quando tu eri dai tuoi, mi sono messo a girare per la casa, sentivo il tuo odore, non il tuo profumo, ma proprio l’odore dappertutto, non ho rifatto il letto per non distruggere l’impronta che ci avevi lasciato tu e ho pensato alla morte, alla tua canzone, pensavo che la morte della persona che ami è un dolore atroce e che il senso del vuoto è incolmabile, proprio come nella canzone, tu qualche volta la sensazione del vuoto la devi avere provata… ma poi mi è venuto in mente che Andy è vivo… Birillo! Tu ci sei, io ti posso abbracciare, io la sensazione della solitudine la vivrei senza di te… non devo pensare come sarebbe brutto se tu non ci fossi perché tu ci sei e stiamo qui insieme, è questa la verità, quella che conta, quella che conta per noi.
- Cucciolo… come deve essere brutta la vita per quelli che sono veramente soli.
- Credo che sia una cosa bruttissima, ma noi siamo due, Birillo, siamo in due e ci vogliamo bene…
- Cucciolo… mannaggia, tu sì che lo sapresti fare lo psicanalista… mi dai un senso di sicurezza che è bellissimo, … prima tutta la rabbia e tutta la disperazione me le dovevo tenere dentro e mi sembravano cose terribili ma adesso mi sembrano quasi cose stupide… ma noi perché ci dobbiamo rovinare la vita per queste cose? … Io posso vivere benissimo senza mio padre e mia madre… Cucciolo, tu ci sei, è vero che ci sei. (Andy gettò il collo all’indietro con un gesto di straordinaria soddisfazione)… Cucciolo, com’è bello avere una casa! Com’è bello avere un Cucciolo vicino!
- Andy, tanto stanotte non si dorme, … perché non mi parli un po’ di te, della tua famiglia, di quando eri ragazzo…
- Non mi va Cucciolo, non te la prendere ma non mi va di parlare di queste cose.
- Andy, se non vuoi io non ti posso forzare però almeno ti vorrei chiedere una cosa… io ho bisogno di parlare con te, di me devi sapere tutto, proprio in modo totale, e ho bisogno che tu mi stia a sentire. Quando stavi dai tuoi ho pensato che ti avrei dovuto raccontare della mia vita, è troppo importante per me che tu sappia certe cose, potresti capire tante cose che forse adesso ti sfuggono e che magari ti possono sembrare strane.
- Cioè, non capisco.
- Adesso mettiti comodo, in poltrona, lo so che è notte fonda ma voglio che tu mi stia a sentire, penso che adesso sia proprio il momento giusto, …è la mia storia, per me è importante, se vuoi, interrompimi quando ti pare, ma se ti viene da distrarti dimmelo perché non voglio parlare e non essere ascoltato, … scusami, forse ho detto una cosa stupida però è tardissimo e ti potrebbe venire sonno… Birillo… se ti succede me lo devi dire, possiamo continuare pure un’altra volta, se vuoi, ma mi devi ascoltare seriamente.
- Va bene.

CIAO STELLA

Ciao Stella,
un brevissimo pensiero circa la nostra chiacchierata di ieri sera. Un vecchio gay come me ha effettivamente molto da imparare, ha una visione limitata del mondo, è intollerante, aggressivo, distruttivo... in questo hai ragione... ma poi impara e può cambiare rotta di 180°. Non ho mai avuto la sensazione che un dialogo tra noi fosse impossibile, difficile sì, ma non impossibile, solo in qualche momento ci siamo impantanati su questioni di tipo letterario e “sembrava” che fossimo sul punto di mandare tutto in malora per questioni del genere... (come è assurda la vita!) ma non è successo e ne sono molto contento... Come abbiamo detto ampiamente ieri sera, sulle tue visioni dell’arte non ti seguo proprio perché non le condivido (arrabbiati se vuoi! ... ma non lo farai) ... ma poi, quando si riesce a uscire dai maledetti “discorsi impegnati” e si scherza un po’... le cose cambiano. Qualche scambio di battute spiritose vale più di una discussione di principio sul senso dell’arte. Stella, sei una persona come si deve, adesso che ci siamo conosciuti meglio, dire una cosa del genere ha un senso non formale. Il clima disteso che si è stabilito via via e la fiducia reciproca hanno reso la conversazione molto gradevole. Se e quando vorrai sarò ben felice di parlare con te. Valeva la pena di fare la tua conoscenza! Grazie e quando ti va, fatti viva! ... in fondo anche i gay hanno un’anima!

GAY TRA GLI ARGOMENTI PIU' DISCUSSI DI ALICE PER MERITO DI PROGETTO GAY

Carissimi lettori,
ho da darvi una bellissima notizia! Conoscete questo indirizzo?
http://blog.alice.it/home/index.html é la home page di MyBlog.it, in basso a destra, sotto la ricerca tra i blog di myblog.it, ci sono gli “argomenti più discussi” ... Quale novità devo segnalarvi? ... Oggi per la prima volta “Gay” compare tra gli argomenti più discussi! ... e... indovinate un po’... da dove viene la stragrande maggioranza degli articoli citati col tag gay? ... proviene da questo nostro blog “Progetto Gay” e da tutti i commenti che ci hanno lasciato i lettori! Insomma... siamo riusciti a fare comparire “Gay” tra gli argomenti più discussi sui blog di Alice... cosa che aumenta la visibilità i questo blog... che non cerca la gloria... ma solo di essere utile al maggior numero possibile di persone! Grazie amici! E continuate a darmi una mano... il merito è tutto vostro!

NOTTE

NOTTE

La notte c’è meno rumore,
la strada è tranquilla,
sono queste le ore per vivere
solo di sé,
della propria fisicità,
senza telefono,
senza TV,
senza orari…
togliere
ogni giorno alla vita
un pizzico di assurdità,
farla più propria…
Mh! Non è una ricetta
per tutti i malanni,
è solo una enorme sciocchezza,
ma coi sogni,
assurdi più o meno
ma sempre irreali…
Di notte si vive,
si sogna di giorno,
si sognano stupidi sogni,
si crede di vivere intanto
perché credi che il sogno
sia il tuo.

9/6/2004

mercoledì 24 ottobre 2007

ALTRI MODI DI ESSERE GAY E BISEX E RAGAZZI GAY GIOVANISSIMI

Le mie esperienze di chat sono per me un specie di bagno di realtà, talvolta un po’ traumatico. Mi rendo conto che nella mia lunga esperienza di gay non più giovane ho, più o meno consciamente, operato una selezione di persone o, dovrei dire semplicemente che si è creata una selezione forte di persone intorno a me. I miei amici, coetanei o anche molto più giovani di me, hanno tutti delle affinità caratteriali profonde con me, sono in sostanza amicizie non dissonanti. Molti dei miei amici si conoscono e si stimano, tra noi esiste una chiarezza di fondo che rende i nostri rapporti gradevoli, gay o etero che si sia, ci si vuole bene e ci si vuole bene veramente. Ebbene, in questo limitato (se vogliamo) sottoinsieme del mondo gay (e non solo) c’è un’idea di fondo, cioè che il sesso sia una cosa bella quando è un modo per creare un contatto più forte tra due persone: in altri termini il sesso è il coronamento di un rapporto affettivo ed ha senso solo in quel quadro e, ancora di più: possono esistere rapporti affettivi bellissimi anche senza sesso, anche gay-etero anche tra gay e donne. In sostanza il primato assoluto spetta al contatto umano profondo, di cui, secondo il mio punto di vista, la sessualità intesa come contatto esplicitamente sessuale fisico “può essere” (e non è detto che sia), quando è possibile, il coronamento. Nel mio privato ci sono esperienze di rapporti affettivi fortissimi nei quali la sessualità concreta non ha e non può avere nessuno spazio, pure se è ovvio che c’è una molla “anche” di natura sessuale in rapporti del genere. Alcune ragazze che hanno commentato questo blog (Stella) hanno scritto (anche sui loro blog) cose interessantissime, queste ragazze hanno una sensibilità che un gay può trovare almeno parzialmente affine e ricevere commenti del genere mi gratifica molto, con queste persone si capisce che un dialogo serio c’è. Per non dire dei ragazzi con i quali sono in chat che sono, per me, un elemento fondamentale di serenità e di soddisfazione affettiva profonda. Ieri sera sono stato a parlare per ore con un ragazzo che avevo conosciuto tempo fa tramite questo blog e la cosa è stata bellissima, la libertà di espressine era assoluta come la fiducia reciproca... intendo dire che in momenti del genere anch’io parlo di me senza remore perché ho la sicurezza essere capito. Con questi ragazzi, è ovvio, si crea un rapporto serio, che ha una consistenza affettiva non secondaria sia nella loro vita che nella mia. Si tratta di contatti con ragazzi che probabilmente non conoscerò mai di persona... ma anche in chat si arriva a create un rapporto serio e questo per me è estremamente importante. Io sto andando verso il declino della vecchiaia e poter pensare che posso avere una funzione per dei ragazzi giovani, per me, è una spinta verso la vita. Se avessi figli così mi sentirei felice (questo l’ho già detto) e quello che si ritrova in chat è proprio un clima di tipo sostanzialmente familiare... con un modo libero e molto bello di scherzare, con l’attenzione reciproca a non invadere e a mostre in ogni caso che si è felici di stare in chat... Ogni tanto, durante queste lunghe chat pomeridiane e serali, mi arrivano chiamate in chat di altre linee... e quello che sento mi sconvolge... ragazzi anche giovanissimi “non gay” che vogliono “provare” ma solo sesso! Ieri con uno di questi c’è stato un minimo scambio di idee, mi ha spiegato che a lui interessava solo il sesso... un ragazzo giovane “etero” che vuole provare... per vedere com’è il mondo gay! ... Provare?! ... Ho cercato di dire la mia ma non c’era nulla da fare. Voglio sottolineare che si trattava di un ragazzo bene educato e rispettoso nei miei confronti, ma gli sembrava strano che un gay (gli avevo detto la mia età) pensasse che il sesso ha senso solo nell’ambito di un rapporto affettivo serio e mi ha ribadito che per lui il sesso viene prima... poi si è defilato, perché era tardissimo, ma lo ribadisco, in modo sempre educato. Questo ragazzo era etero... secondo lui forse un “etero curioso” ... ma come fa un ragazzo giovane, ma non un ragazzino, a pensare che una esperienza gay sia solo un tipo particolare di comportamento sessuale? Ma dove le hanno lette cose del genere! Pochi secondi fa mi è capitato in chat un ragazzo giovanissimo... conversazione di pochi minuti... gli ho detto che era molto (troppo giovane) e che le chat sono un ambiente che può essere pericoloso ed è sparito subito. Che cosa cerca un ragazzo in una chat, cliccando su un nick gay come il mio? In questo caso il profilo lascia pensare che si tratti veramente di un ragazzo giovanissimo (c’era la data di nascita, la foto e altri elementi). Un ragazzo di quell’età, o cerca “esperienze” e può andare incontro veramente a brutte esperienze, oppure si può sentire talmente solo nel suo essere gay da cercare comunque un contatto anche tramite una chat (sul mio profilo non c’è l’età) e questo mi rattrista moltissimo, perché se questi ragazzi trovassero una possibilità di parlare e di essere se stessi in un modo adeguato alla loro età, crescerebbero sereni nel loro essere gay... e invece comincia la ricerca di strade alternative... di chat... di contatti improbabili... pensate al gioco delle identità! ... Quanto potrebbe essere facile giocare con questi ragazzi prendendoli in giro e ingannandoli con foto e discorsi accattivanti... e invece, se dici a uno di loro che deve stare attento a non mettersi nei guai... ti chiude la chat perché ha paura di te! ... Ha paura di sentirsi dire le cose come stanno... Ma perché questi ragazzi giovanissimi credono ancora alla befana? E perché quelli più grandi credono ancora nel sesso, che per loro diventa quasi una religione alternativa? Accidenti! Mi fa rabbia che tante persone la vita se la giochino, o forse se la debbano giocare, in questo modo... e penso soprattutto ai ragazzi più giovani che potrebbero avere eccome una vita effettiva gay seria... e invece cominciano a buttarsi via cercando sesso in chat con sconosciuti! Tutto questo è folle! Aiutatemi a fare un blog che possa servire a qualche cosa... un blog libero, ma un blog che dia a tanti ragazzi e non più ragazzi una spinta verso l’amore vero, verso i contatti umani seri, vero una vita adulta che non sia una continua fuga dalla realtà. La vita non è un film porno! Non ha nulla a che vedere con un film porno! Leggevo che hanno inasprito le sanzioni per chi adesca minorenni in chat! ... prima mi sembrava un provvedimento volto a ridurre la liberà... ma adesso mi sembra una cosa saggia... perché chi fa cose del genere deve essere messo nell’impossibilità di nuocere in qualsiasi modo. Ragazzi! Cervello! Per carità! Il sesso è una cosa bella... ma solo se è una cosa condivisa e se è parte di un rapporto d’amore! Non cercate la strada stupida verso il mondo gay! ... Essere Gay è una cosa seria! Aggiungo una cosa accaduta in questo istante... un ragazzo di 20 anni mi ha contattato... l’approccio era esplicitamente rivolto al sesso... riporto il dialogo (ovviamente cambiando il nick):
gayproject - ma sei gay?
X - si
gayproject - ti posso chiedere una cosa?
X - si
gayproject - ma ti senti realizzato a cercare sesso in rete con sconosciuti?
segue il mio immediato inserimento nella lista nera!
MEDITATE GENTE MEDITATE!

martedì 23 ottobre 2007

GAY NON DICHIARATI BISESSUALI E ETERO CURIOSI

Da qualche giorno a questa parte ricevo in chat diverse chiamate da parte di persone che non conosco, con rare eccezioni, si tratta di persone serie che hanno voglia di fare due chiacchiere in modo libero e il mio nick gayprogect seleziona queste persone che o sono gay o hanno almeno qualche seria volontà di conoscere il mondo gay e spesso ne subiscono più meno coscientemente il fascino. In genere non si tratta di ragazzi giovanissimi, sono ragazzi diciamo tra i 25 e 35. Mi limito a parlare qui di quelli “come si deve”, perché quelli interessati solo al sesso non restano in chat con me più di 30 secondi. Che impressione si riporta da queste chat? Limitiamoci a parlare di chat generali, non di chat specializzate, di chat gay o di siti di incontri, che non ho mai frequentato perché preferisco parlare con ragazzi non etichettati come gay. Diciamo subito che se fate una ricerca per nick vi potete rendere conto che i nick esplicitamente gay sono assolutamente eccezionali, il che però non significa che i ragazzi (e non solo) gay in quella chat non esistono, ma solo che preferiscono usare nick neutri. Negli ultimi giorni, in ragione del mio nick gayproject, ho ricevuto chiamate da diverse persone, 5 o 6 al giorno, nella maggioranza cose piuttosto serie e interessanti, persone che meritavano un rispetto non formale. Ormai ho una certa idea di come funzionano queste cose e ve ne riferisco, anche se probabilmente molti di voi ne sanno più di me! Ho trovato un ambiente migliore tra i ragazzi intorno ai 25/30 anni che tra i cinquantenni, in qualche caso qualche lettore cinquantenne ha passato il limite ma non con proposte sessuali ma con forme di invadenza al limite della maleducazione. Un signore eterosessuale (?) ha cercato di sottopormi ad un vero e proprio interrogatorio... una cosa un po’ penosa... senza dire una parola di sé, poi mi ha detto che era etero in un modo un po’ sprezzante... Mh! Un cinquantenne etero che chiama in chat uno sconosciuto col nick gayproject? I conti non tornano! E poi, in chat la cosa più sgradevole è trovare persone che assumono il ruolo di chi indaga senza voler palare di sé... chiedere a qualcuno quanti anni ha senza dire la propria età nemmeno dopo è una cosa scorretta, più di qualcuno mi ha detto la sua età e poi mi ha chiesto la mia e la cosa, in questi termini, aveva un senso. Diciamo che le chiacchierate che si possono fare in chat sono cose abbastanza interessanti in tre casi su quattro, il rimanente 25%, anche su una chat generale, se avete un nick gay, è costituito da proposte sessuali immediate. Ma il 75% ha un senso serio. In sostanza ne ho ottenuto l’ennesima conferma che le chat, in particolare quelle generali, servono ai ragazzi gay per trovare uno sfogo, per poter parlare di vita gay (non essenzialmente di sesso) in modo libero. I ragazzi che ho incontrato, tra l’altro, erano quasi tutti ragazzi gay non dichiarati, anche a 35 anni! Quelli che hanno una indipendenza economica e una abitazione per conto loro, tutto sommato hanno una vita meno stressante, anche se per loro il sesso si riduce alla masturbazione, per quelli che vivono con i genitori le cose sono molto più difficili anche nella vita quotidiana: incomprensioni, aspettative (dovresti pensare a sistemarti... ce l’hai una ragazza? ...), limitazioni sostanziali di libertà e della privacy... paura di essere scoperti... e questo ancora a 28/30 anni! In qualche caso si arriva addirittura ad avere una vita etro di copertura, coinvolgendo ragazze del tutto ignare di essere strumentalizzate. Per un ragazzo gay di 28/30 anni la chat più che un luogo di incontri (ricordate che si tratta quasi sempre di gay non dichiarati) è un luogo di sfogo, in pratica l’unico luogo in cui si può dire chiaramente: io sono gay. In relazione al mio nick è ovvio che sono gay e questi ragazzi quando parlano con me si sentono liberi e quando io parlo di “valori morali gay alti”, di serietà e di bellezza dell’essere gay, questi ragazzi sono contenti come lo sono io, perché in effetti per la prima volta si sentono valorizzati “per il loro essere gay!” e questo (lo so bene per esperienza personale) fa immensamente piacere. Ho trovato in qualche caso persone che sono andate a leggere il mio blog e poi sono tornate in chat per dirmi quello che ne pensavano e la cosa mi dato una grandissima soddisfazione. C’è ancora un’altra cosa che sto imparando in questi giorni e che tendevo a sottovalutare: la bisessualità esiste, esiste in modo serio. E, aggiungo, i cosiddetti etero curiosi sono una realtà. Si tratta di persone che hanno essenzialmente (ma non esclusivamente) una sessualità etero, ma subiscono il fascino del mondo gay, del quale, se non hanno una conoscenza a livello di contatti sessuali, hanno certamente una conoscenza a livello di contatti affettivi non superficiali. Devo ammettere che avevo qualche preclusione verso i bisessuali e verso gli etero curiosi, ma qualche giorno di chat mi ha portato a maturare una valutazione molto meno superficiale. Sono portato a pensare che un bisessuale o un etero curioso tenda a distinguere sessualità e affettività, alle donne è riservata la sessualità, ai gay è riservata l’affettività. Si tratta di situazioni non semplici da gestire perché un bisessuale o un etero curioso può sentirsi fuori posto sia tra gli etero che tra i gay. Ho avuto l’impressione che queste persone gradiscano molto essere accettate in modo serio dai gay, cioè senza preclusioni. Qui il discorso si fa delicato... ma per quanto possa sembrare incredibile, i gay possono operare consciamente o meno in modo da creare in un bisessuale o in un etero curioso la sensazione della chiusura e del rifiuto. Devo dire che io stesso, a voler essere onesto fino in fondo, avevo delle significative riserve mentali in proposito, ma conoscendo in chat alcune di queste persone e vedendo che persone sono e quanto possano apprezzare il fatto di essere accettate dai gay, mi sono completamente ricreduto. Se passeranno su questo sito bisessuali o etero curiosi, sappiano che qui sono graditissimi e che la loro presenza è una ricchezza per tutti. Se un discorso del genere, prima, sarebbe stato un discorso di circostanza, adesso, dopo aver conosciuto alcune di queste persone, lo dico con piena e cosciente partecipazione!