martedì 2 dicembre 2014

DUBBI DI UN GAY SPOSATO

Ciao Project,
mi ha fatto piacere parlare con te, anche se non sono più un ragazzo, mi hai tolto di testa molti dubbi, in fondo erano cose che io sapevo benissimo anche da me ma che non avrei voluto sapere, o meglio avrei preferito tenere nell’ombra come ho fatto per parecchi anni, perché c’è sempre la pura del cambiamento.
Hai ragione quando dici che non mi sono svegliato a 45 anni con un po’ di fantasie gay ma che quelle fantasie ci sono state sempre, è vero, è proprio così. Ho un figlio di 16 anni e pure una moglie che è una brava donna e che mi vuole bene, però da qualche mese ho cominciato a guardare un ragazzo di 30 anni che lavora con me e mi si è scatenata dentro la rivoluzione. Penso che lui sia etero (ne sono certo) e che non ci sia nessuna possibilità di andare oltre un buon rapporto tra colleghi di lavoro, però la sua presenza mi mette in crisi, mi sembra un ragazzo stupendo e lo è: è tranquillo, pensa prima di parlare, non si mette al centro della scena, non si atteggia. È molto meglio di me in tutti i sensi, a parte il fatto che ha 15 anni meno di me, lui è proprio bello, è quello che io avrei voluto essere e non sono mai stato.
Proprio per questo, all’inizio, ho scambiato quello che provavo per ammirazione, un po’ come se lo prendessi a modello, però poi la cosa non regge perché mi torna in mente tante volte anche quando sto con mia moglie e immagino che al posto di mia moglie ci sia lui, oppure ci faccio le mie fantasie in momenti privatissimi… vedi che assurdo, Project, mi faccio perfino venire i complessi e evito di usare la parola masturbazione. Quest’anno è successa una cosa stranissima, l’argomento masturbazione è venuto fuori parlando con mio figlio e ne ho parlato con lui senza complessi ed è rimasto colpito e mi ha detto: “Un discorso così aperto, da te non me lo sarei mai aspettato”, tra parentesi, mio figlio è radicalmente etero, forse è un’osservazione sciocca, ma mi fa piacere. Poi mi ha raccontato di un suo compagno gay e gli ho detto cose positive dei gay e anche qui non se le aspettava, a un certo punto mi ha chiesto: “Ma hai mai avuto amici gay?” Gli ho detto la verità: “No, ma non avrei avuto proprio nessun problema”.
Ma adesso torniamo al punto, il mio collega mi piace, non lo posso negare, ma questo mi cambia qualcosa? Oppure resta tutto come prima, tanto è etero? Ho delle pulsioni gay, su questo non ci piove, e allora? Che succede dopo? Me le tengo e basta e vado avanti come ho fatto per tutti questi anni? Ma te lo immagini che succederebbe se mio figlio si rendesse conto che ha un papà che parla bene dei gay perché è gay, almeno un pochettino gay? E peggio ancora se sapesse che il papà non pensa che la masturbazione sia un vizio terribile perché il fondo si masturba anche lui e pensando ad un uomo. E mia moglie poi, credo che ci resterebbe secca, perché una cosa del genere non l’ha certamente mai sospettata. Anzi tra noi problemi sessuali non ce ne sono mai stati, io ho fatto sempre il mio dovere, magari mentre pensavo ad altro, ma è andato sempre tutto bene. Posso essere bisessuale? Non lo so, perché fantasie sessuali su donne non ne ho mai fatte mentre sugli uomini succedeva eccome.
Project, al punto in cui sto, sul fonte etero ho una famiglia e una bella famiglia e francamente non ci rinuncerei per niente al mondo, sul lato gay ho solo un po’ di fantasia e pure su un ragazzo etero. Che cosa suggerisce il buon senso lo capisco da solo. Il mio sogno sarebbe un altro, perdonami l’espressione irriguardosa, ma mi piacerebbe riuscire a salvare capra e cavoli, cioè mantenere la mia famiglia e avere un amico gay che mi possa capire, poi se scavo più a fondo, capisco che dovrei dire non un amico e basta ma una amico-amante, e lì sta il problema perché mi piacerebbe non imbrogliare la mia famiglia e vivere tutto alla luce del sole. Io credo che se avessi una relazione con un uomo non metterei in crisi la famiglia, cioè mi spiego meglio, diciamo che non sentirei meno affetto per mia moglie e per mio figlio. Non so se queste cose esistono in qualche parte del mondo, probabilmente no, ma se non esistono, francamente non riesco a capirne la ragione. Ma perché dovrei amare di meno la mia famiglia se avessi una relazione con uomo? Non c’è nessuna ragione seria per crederlo. Non penserei mai di scappare col mio amico-amante e di piantare mia moglie e mio figlio, ma vorrei che si conoscessero e che capissero che è una cosa seria, anche se non è il modello tipico di famiglia. Mi rendo conto che sto sognando, Project, e che il mondo è quello che è, le regole del gioco ci sono e non le posso cambiare io.
Mi sono chiesto come mi comporterei io se mia moglie si trovasse nella mia situazione, se si fosse innamorata di una sua amica. In effetti se la cosa non mettesse in crisi la nostra famiglia penso che l’accetterei e anche se si fosse innamorata di un altro uomo, anche se lì la cosa è più complicata perché in pratica potrebbe avere altri figlia e crearsi un’altra famiglia e quello magari mi creerebbe problemi grossi, ma la presenza di un’altra donna non mi creerebbe difficoltà. Ho anche pensato che io posso fare questo discorso su mia moglie proprio perché sono gay, o almeno credo di esserlo, forse se fossi etero sarei terribilmente geloso.
E se poi trovo veramente un amico gay – potrebbe anche succedere – come mi devo comportare? Forse è meglio tenere i piedi per terra e guardare a come le cose stanno adesso. Oggi come oggi vorrei conoscere dei gay, perché ho ancora le idee molto confuse, ho bisogno di collegare la parola gay a una persona reale o a delle persone reali e non a delle fantasie. A casa non uso il PC fisso, perché lo usa mio figlio e non vorrei per nessuna ragione lasciare tracce strane. I PC dell’ufficio sono tutti in rete e si possono adoperare solo per lavoro. Uso un mio PC portatile con password, a casa ho detto che è quello del lavoro ma non è vero, lo uso solo per le cose mie privatissime nei rarissimi momenti di libertà che posso avere.
Project, fino ad ora non sono mai entrato in chat erotiche o in siti di incontri, ma ti confesso che la tentazione è grande però è grande anche la paura e allora lo stallo perdura. Ho scritto a te, e prima di inviare la mail ci ho pensato mille volte. Adesso a distanza di tempo posso dire di avere fatto bene, almeno un confronto serio è possibile, però poi mi blocco.
Mi ha colpito molto una cosa che mi hai detto in chat e cioè che probabilmente vedo il mondo gay come il mondo della favole, come se lì tutto fosse facile e scontato, cosa che probabilmente non corrisponde affatto alla realtà. Certo non staranno tutti aspettando me e poi, come hai detto tu, un gay sposato e di 45 anni non è certo un ragazzo libero di 25 anni, e lo capisco benissimo. Mi vuoi dire che ci avrei dovuto pensare vent’anni fa e che allora le cose sarebbero state completamente diverse, però non mi pento per niente delle scelte che ho fatto, perché adesso ho una famiglia, anche se rischio di metterla in crisi.
Project, a questo punto che si fa? Proverò ad entrare di nuovo nella tua chat, ci ho già provato e mi hanno accolto bene, cosa che mi ha colpito. Pensavo di sentirmi un estraneo ma è stato tutt’altro. Spero di poter parlare di nuovo con te e magari anche di conoscerti di persona, anche perché ho bisogno di tempo e di situazioni tranquille.
Grazie di tutto e a presto (spero).
Dubbioso69
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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay: http://progettogayforum.altervista.org/viewtopic.php?f=19&t=4912

lunedì 1 dicembre 2014

UNA COPPIA GAY NON STANDARD

Ciao Project,
stamattina sono felice! Non mi capita spesso, ma oggi sono felice e questo perché ho fatto l’amore col mio Cucciolo! Un fare l’amore molto sottotono, se vogliamo, perché lui è un po’ libero di comportamenti e allora bisogna starsi attenti, ma lui lo sa e non insiste, però è stato comunque bellissimo. Non me lo aspettavo proprio, anzi l’ultima volta che ci eravamo sentiti per telefono mi era sembrato un po’ freddino e poi erano passate quasi tre settimane. Quando lo sento freddo, che taglia corto, mi sento a disagio e allora mi defilo, i primi giorni sono contento di non sentirlo, perché penso che non avrei niente da dirgli ma poi mi comincia a mancare e allora comincio a pensare a lui mille volte al giorno, è proprio una specie si sindrome da astinenza, ma non dal sesso, quanto dalla sua presenza che è capace di farmi stare bene. So che ha la sua vita, che vede altri ragazzi, che io pure conosco, che fa l’amore con loro, ma questo non mi sconvolge, penso che sia anche giusto perché il rapporto che può avere con me, in fondo, non può essere veramente capace di soddisfare tutte le sue esigenze. Nei giorni scorsi mi tornava alla mente in moltissime occasioni: posti dove eravamo stati insieme, un modo di sorridere, una battuta spiritosa, insomma avevo proprio bisogno di lui. Stamani vado a fare colazione al bar e al ritorno lo vedo davanti al portone di casa. Mi chiede se ho da fare, io gli rispondo con un sorriso a 34 denti, saliamo a casa e vuole essere coccolato, lo abbraccio stretto e si vede che è felice, mi dice: “mi vuoi ancora?” gli rispondo che nella vita ho amato un ragazzo solo e allora mi guarda perplesso e mi dice: “Solo io? Proprio mai con nessun altro? Non ci ha provato mai nessun altro?” Gli dico: “Solo tu! Mai nessun altro!” Sembra quasi che non ci creda eppure io mi sono innamorato proprio una sola volta nella vita. Con lui ho vissuto le esperienze più belle della vita, per quasi tre anni, poi, in un certo senso è finita, ma penso che in realtà non sia mai finita, lui ha avuto altri ragazzi, ma un rapporto con me l’ha mantenuto sempre e serissimo, non mi ha mai archiviato. Ogni tanto veniva da me più che per fare sesso, perché in fondo è un po’ un’altra cosa, proprio per stare insieme in intimità, ci coccolavamo: cenetta insieme, poi coccole infinite, si raggomitolava stretto a me come un gatto, mi abbracciava stretto, c’era anche un po’ di sesso, di quello non pericoloso, e si stava proprio bene così. Io ne sono ancora innamorato. Il suo modo di cercare affetto mi scioglie dentro, non credo che riuscirei mai a stare con un altro ragazzo, anche perché, nonostante i comportamenti diversi, la sua sessualità la sento molto affine alla mia. Se vedo un ragazzo che mi piace per la strada è perché ha qualche particolare che me lo ricorda. Lui per me è il massimo e poi, quello che mi ha sempre colpito è che non mi dimentica, non mi archivia e quando sta con me è felice di starci e lo vedo. A me piacerebbe vivere con lui ma lo soffocherei e lui ha bisogno di libertà. In fondo sa che gli voglio bene e che questo non cambierà, è una piccola certezza, eppure lui si sente desiderato e quando stiamo insieme è se stesso al 100%, non recita una parte. Oggi siamo rimasti abbracciati per più di un’ora e lui si è addormentato tra le mie braccia. Mi sentivo in paradiso, gli accarezzavo i capelli e lui ogni tanto apriva gli occhi e mi sorrideva un po’ e poi si stringeva a me un’altra volta. Adesso è andato via e magari non lo sentirò per due o tre settimane ma so che c’è e che prima poi si farà risentire. Io mi sento innamorato e penso che anche per lui sia una cosa importante. Si fida di me, sa di essere al sicuro e d’altra parte anche io mi fido lui. Qualche volta mi ha strapazzato ma erano cose che duravano poco e poi passava tutto. Io sono felice così, è lui il ragazzo che voglio, solo lui! E lui c’è, a suo modo ma c’è e non mi ha mai imbrogliato. Insomma, Project, oggi sono felice! Non so se questo nostro modo di vivere l’amore sia più o meno classico tra i gay, però è quello che succede ed è bellissimo!
Se vuoi pubblica pure la mail.
Carlo
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Aggiungo una seconda mail di Carlo, giunta in serata.
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Oggi sono stato per ore a pensare al mio ragazzo, so bene che non è il mio ragazzo e che probabilmente non sarà mai il ragazzo di nessuno, perché uno come lui non lo si può ingabbiare nemmeno per amore. Non avevo mai capito che cosa fosse l’amore, quello vero, quello che ti fa soffrire, finché non ho conosciuto lui e sono entrato in una dimensione totalmente nuova e la novità consisteva nel fatto che il nostro volerci bene era reciproco, ma reciproco nel senso vero della parola, come non mi era mai capitato prima e non mi è mai capitato nemmeno dopo, era amore vero ma non era esclusivo e anche su questo ci siamo capiti molto presto e senza nessun problema. Noi non siamo una famiglia, non saremo mai una famiglia, per essere una famiglia è opinione comune che si debba mantenere un rapporto sostanzialmente esclusivo con un’altra persona, ma questa esigenza non l’abbiamo mai sentita, e poi non è vero che l’esclusività del rapporto è necessaria per prestarsi mutua assistenza se ce ne fosse bisogno. Io farei qualunque cosa per il mio Cucciolo e penso che anche lui farebbe lo stesso per me. Qualche volta è già successo. Lo chiamo Cucciolo e lui mi chiama esattamente nello stesso modo… altro che ruoli! La nostra forza è la reciprocità. Lui sa che quando mi cerca mi fa felice e io so che mi vuole bene, che nel suo mondo ho un posto che conta. Non mi importa che sia il primo posto, so che non lo è, a me interessa che quel posto ci sia e continui ad esserci nel corso degli anni e finora è stato così. Il mio ragazzo mi affascina perché non è solo un bel ragazzo ma rappresenta proprio l’incarnazione del mio ragazzo ideale e poi perché mi capisce senza bisogno che io parli e mi rispetta. Io d’altra parte gli riconosco una grande dignità, una grande onestà di fondo, una vera moralità. Non quello che la gente intende per morale ma una moralità intesa come capacità di non subordinare a nulla i rapporti affettivi, che per lui sono al primo posto e devono essere gestiti con chiarezza: parlare chiaro, sempre, anche quando il discorso si fa sgradevole, ma anche nei discorsi meno gradevoli il rispetto non è mai mancato, non erano rimproveri fatti per odio ma per amore. Tante volte mi ha messo davanti alle mie ipocrisie, ha smascherato davanti ai miei occhi tante mie piccole falsità, tante mie incapacità di essere sincero fino in fondo. Tante volte devo avergli fatto proprio rabbia, deve avermi considerato un mediocre uno pronto ad ogni compromesso, e in fondo me lo ha detto esplicitamente, ma me lo ha detto per farmi ragionare, per togliermi la classica fatta di prosciutto davanti agli occhi. Soprattutto non mi ha mai fatto pesare la sua assenza, certe volte non lo vedo per settimane e se ci siamo lasciati bene io sto tranquillo e so che lo risentirò e che è solo questione di tempo, ma se ci siamo lasciati male, allora, si fa sentire presto o mi manda una faccina per sms, e lo fa per togliermi dalla testa che qualcosa tra noi sia andato in crisi. Ho scoperto la sessualità con lui. Prima pensavo che avrei al massimo potuto desiderare un ragazzo e che forse quel ragazzo alla fine non mi avrebbe detto di no, ma comunque vedevo me stesso nei panni dell’innamorato e l’altro come uno che alla fine non dice di no. Non consideravo proprio l’idea di potere essere io stesso desiderato sessualmente da un altro ragazzo e invece è proprio questo che è successo con lui. Che ci volevamo bene l’avevo capito da parecchio tempo, ma lui mi desiderava almeno quanto io desideravo lui. Ecco è stato questo che mi ha stupito, ed era un desiderio sessuale vero e molto forte che non solo non metteva in crisi in nostro rapporto affettivo ma lo rendeva molto più completo e profondo. Per me non era scontato mettere insieme le categorie del sesso e quelle dell’amore ed è stato il mio Cucciolo che mi ha insegnato come fare. Sia ben chiaro che lo chiamo Cucciolo perché mi fa un’enorme tenerezza (come penso di farne io a lui) ma so benissimo che è un uomo, un adulto che fa le sue scelte e che diverse volte mi ha messo in crisi aprendomi gli occhi su tanti aspetti della realtà che non avevo ben chiari. Mi piace moltissimo il suo modo di vivere il sesso: non è ipocrita, è estremamente diretto e certe volte si vede che è proprio portato da un entusiasmo irrefrenabile ma sempre con dolcezza, col sorriso, con l’autoironia. Quando ci abbracciamo si abbandona del tutto tra le mie braccia eppure ha una forza enorme quando mi prende in braccio. La cosa più bella è stare abbracciati nudi, la sensazione di intimità e di affidamento reciproco è fortissima e inebriante. Nel suo modo di fare sesso non c’è mai niente di schematico e di prefabbricato, è totalmente spontaneo e poi è attentissimo alle mie reazioni, cerca di farmi stare il meglio possibile, certe volte, quando siamo un po’ stanchi, io lo seguo meno e allora mi dice: “Dai, vieni qui!” e mi sorride strizzando gli occhi e allora mi sciolgo del tutto. Tante volte nelle nostre serate di coccole ci fermiamo a parlare e mi incanto ad ascoltarlo. Ragiona in un modo molto diverso da mio, ma , secondo me, più lineare, più diretto e anche più profondo. Qualche volta ha delle giornate di malinconia profonda e allora restiamo abbracciati ad accarezzarci in silenzio e piano piano si rasserena e per me è come se vedessi sorgere il sole. Non siamo una coppia, credo che per noi un modello di tipo matrimoniale non funzionerebbe affatto, noi non abbiamo legami di nessun genere al di là del fatto che ci vogliamo bene. Tra noi c’è una fedeltà, che è quella del continuare a volersi bene, anche se ognuno di noi ha la sua strada. Mi piacerebbe vivere con lui? Certo, ma è una cosa che non funzionerebbe e che rischierebbe di mettere in crisi la sostanza del nostro rapporto, che ha i suoi tempi e i suoi modi di realizzarsi e che non può essere ridotto a schemi di nessun genere. Ho passato tante ore a pensare al mio Cucciolo e mi sento felice, io lo so che c’è e che non se ne andrà, non avevo mai vissuto una cosa così bella e soprattutto così vera!
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