mercoledì 26 luglio 2017

FINE DI UN RAPPORTO GAY INTERGENERAZIONALE

Caro Project,
ho letto quello che hai scritto su “Essere Gay” dei rapporti intergenerazionali e sono rimasto molto colpito, è la prima volto che trovo questo argomento trattato in un modo serio. Leggere poi qualche storia di questo genere nel forum, mi ha dato coraggio. Oggi, 21 Luglio 2017, sento il bisogno di dare anche il mio contributo, vedrai tu come usarlo, sentiti comunque del tutto libero. La mia storia è per buona parte diversa dalla storie che ho letto nel forum ed è proprio per questo che penso possa essere utile.
Sono un uomo di quasi sessant’anni, sono sempre stato gay, ho avuto amici gay ma non ho mai avuto un compagno, in realtà non mi sono mai innamorato di nessuno, fino a circa 10 anni fa, allora ero ancora in buono stato fisico, ma avevo già messo da parte del tutto l’idea di trovarmi un compagno, quando, in modo del tutto inatteso, ho conosciuto un ragazzo che aveva allora 20 anni, un ragazzo che mi ha colpito subito, direi l’unica persona che ha avuto per me delle attenzioni vere. Non mi dilungo sul nostro incontro e su tutto quello che ha provocato. Nonostante le mie fortissime resistenze, e la lotta interiore che dovevo affrontare, abbiamo finito per diventare una coppia molto sui generis, però, anche se stavamo bene insieme, capivo perfettamente che lui aveva bisogno di altro. Ha avuto le sue storie, anche importanti, ma poi finivano e tornavamo insieme. Siamo andati avanti così per dieci anni. Io credo che tra noi ci sia un rapporto speciale, ma penso anche che questo rapporto possa essere per lui un condizionamento pesantissimo, e l’ho sempre pensato. Ieri sera ci siamo visti e ho notato che era nervosissimo e aggressivo nei miei confronti, mi ha rimproverato di mille cose, ed erano rimproveri fondati, poi mi ha detto che aveva bisogno di vivere la vita di un ragazzo normale e che la mia presenza era per lui un ostacolo enorme dal quale avrebbe voluto liberarsi anche se non ci riusciva, il discorso era molto serio, io non sapevo che dire, lui ha visto che ero proprio a disagio, e mi ha detto che non ce l’aveva con me, che sono una brava persona, ma che se gli voglio bene veramente devo allontanarmi da lui, mi ha proprio detto “aiutami, ti prego, a cambiare strada.” Gli ho promesso che lo farò. Ha cancellato il mio numero dal cellulare e tutti i miei messaggi e mi ha detto di bloccarlo sul telefono e sui media. Gli ho promesso che lo farò. Poi abbiamo fatto l’amore “per l’ultima volta”. Ci siamo lasciati con molta emozione. Era notte alta e l’unica cosa che ho potuto fare, assurda quasi perché riferita a me, mi sono messo a pregare il Padre eterno che lo aiuti, che lo faccia sentire felice, che allontani da lui i momenti di depressione che ogni tanto gli arrivano. Oggi sono solo ma penso soltanto a lui, alla sua felicità, che desidero più di qualsiasi altra cosa. Anche il nostro addio è stato un modo di dirsi che ci si voleva bene, nonostante tutto, e che chi veramente vuole bene all’altro, deve accettare di farlo andare per la sua strada. È stata l’unica storia d’amore della mia vita e mi sono sentito amato. Continuerò a pensare a lui e a pregare per lui, anche se indegnamente. È stato la luce della mia vita e lo è stato anche nel dirmi addio.
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giovedì 20 luglio 2017

STORIA DI UN GAY SPOSATO

Ciao Project, ho avuto ieri sera il piacere di parlare con te, era la prima volta che parlavo con uno che sapevo con certezza essere gay ed è stato tutto molto più facile del previsto. La conversazione è stata agevole, si potrebbe dire una normale chiacchierata, anche se gli argomenti non erano affatto comuni, almeno per me, perché a quasi 40 anni, avevo ancora idee piuttosto preconcette sui gay. Per un uomo sposato e divorziato, per fortuna senza figli, con una, chiamiamola così, tradizione etero alle spalle, non è per niente facile avvicinarsi all’idea che in fondo per tanti anni non si è fatto che rimuovere e si è vissuta una vita da etero, matrimonio compreso, che non era in fondo quello che si voleva. Mi sono chiesto se sono stato veramente etero, ma penso che non sia assolutamente così. Ho sposato la mia ex-moglie ma non l’ho amata. Quando eravamo sposti e vedevo un bel ragazzo per la strada non solo mi fermavo a guardarlo ma pensavo che tornato a casa non avrei trovato lui ma mia moglie. A parte la sofferenza psicologica che ho imposto anche a lei, la cosa più atroce, per me, è stata tirare avanti “per non mettere in crisi il matrimonio”. In realtà le cause del tirare avanti erano ben altre e molto meno nobili: avevo paura di una vita da gay, avevo paura delle reazioni della gente, della mia famiglia, dei compagni di lavoro. Avere una moglie mi metteva al sicuro. La storia aveva ben poco di sessuale, lei non se ne rendeva conto, ma per me fare sesso con lei era una forzatura, alla fine qualche volta succedeva ma non era quello che volevo, piano piano, anzi piuttosto velocemente, il sesso lo abbiamo messo da parte del tutto, ma il problema non era nemmeno quello, mia moglie si aspettava qualcosa da me, qualcosa che non potevo darle, si era adattata all’idea di un matrimonio senza sesso, ma avrebbe voluto almeno un po’ d’amore, ma per me non era possibile, la nostra era una convivenza, un condividere la casa, un fare i turni per lavare i piatti e fare la spesa, ma tra noi affetto zero. Lei non capiva, io non avevo il coraggio di parlare e si andava avanti così. Io non ho cercato avventure gay, perché di quelle cose avevo il terrore, mi bastava un po’ di pornografia e un po’ di fantasia. Mi dicevo che non ero gay perché non ero mai stato con un uomo e che in fondo avevo fatto anche sesso con una donna, cosa che secondo me un gay non avrebbe mai fatto, e andavo avanti così. Poi ho incontrato Mauro e lì mi è crollato il mondo addosso. Non so se Mauro fosse gay, io penso di sì, ma non ne sono sicuro. Con lui stavo bene, ci vedevamo spesso, ma per un caffè, per fare due passi e per chiacchierare un po’, ma tra noi c’era una complicità totale, non vedevo l’ora di uscire con lui, di restare solo in macchina a parlare con lui. Ho sempre pensato che lui si aspettasse una prima mossa da parte mia, ma quella prima mossa non c’è mai stata e siamo andati avanti così per quasi tre anni, poi ha trovato lavoro altrove e se ne è andato. Io ci sono stato malissimo, dovevo tornare ad una vita che non era la mia, Mauro mi mancava. Ci siamo sentiti un po’ su skype, poi piano piano non ci siamo sentiti più. Ma alla fine avevo capito che mi mancava un’amicizia maschile, allora non pensavo assolutamente di essere gay, non avevo interessi sessuali su Mauro, o forse li avevo sublimati, però usavo solo porno gay e questo mi avrebbe dovuto fare riflettere. Diciamo che alla fine avevo anche ipotizzato di poter essere gay ma la cosa mi sconvolgeva proprio. Io gay? Io che non ho mai avuto niente di strano, niente di effeminato? Mi sembrava proprio impossibile. Con mia moglie le cose andavano a rotoli: incomprensioni, risposte piccate senza nessun motivo, insomma eravamo in crisi. Devo dire a onore di mia moglie che lei ha tenuto i nostri problemi solo per noi, i suoi genitori non ne sanno assolutamente nulla. Insomma, due mesi fa l’ho vista proprio a terra e sono finalmente riuscito a parlare chiaro e la sua reazione mi ha stupito. Mi ha ascoltato senza dire una parola, quando ho finto il mio discorsetto, mi ha detto che era contenta che fossimo arrivati a chiarirci e si è anche sentita in colpa perché era stata lei che era voluto arrivare al matrimonio, mentre io cercavo di svicolare e di metterla al massimo in termini di convivenza. Poi abbiamo parlato molto del che cosa fare, lei era disposta al divorzio consensuale e non pretendeva nulla, ma la nostra casa l’avevamo comprata e pagata insieme, io ne avevo un’altra piccolina e avrei lasciato casa nostra a lei, ma non l’ha voluta, allora abbiamo stabilito che l’avremmo venduta dividendoci poi il ricavato. Adesso siamo divorziati, ma ci vediamo ancora, non siamo più ragazzi e non so se io o lei riusciremo a rifarci una vita. Ovviamente non viviamo più insieme ma è rimasta una stima reciproca. I miei suoceri sono rimasti perplessi del nostro divorzio, proprio perché abbiamo continuato a vederci anche dopo. Adesso sto cominciando a cercare di capire che cosa è il mondo gay, sarei già contento di trovare un amico gay per parlare un po’, specialmente se avesse un’esperienza analoga alla mia, ma ho ancora molta paura di queste cose. Quello che sarà sarà, oggi come oggi sono soprattutto contento di come sono andate le cose con mia moglie e sto veramente molto meglio di prima. Vedremo che cosa mi riserverà il futuro.
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