“Salve a tutti.
Ho per caso trovato il tuo blog durante una navigazione. Devo dire che la storia di Guido mi ha toccato molto e ho rivisti in esso alcuni momenti della mia vita. Ho 28 anni e da un anno sono entrato nel mondo gay dove aver combattuto conflitti interiori che mi portavano spesso a deprimermi e a chiudermi dentro me stesso. In seguito alla morte di un carissimo amico (Luca ti vorrò sempre bene, ci rivedremo un giorno) dovuto al cancro mi sono deciso di vivere la mia vita. Questo amico era gay ed ho preso ad insegnamento la sua lotta sia per la sua sessualità che per la voglia che aveva di vivere. Mi sono lanciato anche su internet nelle chat per poter parlare con qualcuno è imparare di più in materia.Tramite chat ho conosciuto un 58enne di cui mi sono innamorato a prima vista. All'inizio sinceramente volevo solo provare, capire, mai avrei creduto di finire "cotto" come un moccioso 16enne. Adesso sono 7 mesi che lo sto frequentando e in diverse occasioni mi sono posto il problema di differenza di età, carattere etc etc.
Lui dal canto suo non mi da sicurezza, anzi, aumenta i miei dubbi, molte volte mi ferisce quando parla, e sono sempre io che mi devo fare avanti anche per un bacio. Il sesso non lo vedo da oltre 3 mesi, anche se le coccole le accetta ed io continuo a vederlo e a cercarlo. Sarà forse la mia età, sarà forse il mio background, ma io non voglio lasciarlo. Delle volte quando lo guardo ho la netta sensazione che sarò come lui un giorno, e mi immedesimo nella sua condizione di vita. Ho sempre creduto che un giorno sarò solo, e chiedendo ad altri amici che gay che ho conosciuto, tutti mi hanno detto che loro una storia "duratura", senza tradimenti, non l'hanno mai vista.
Penso che la differenza generazionale gay in Italia sia molto più forte che in altri paesi (io vengo dall'Inghilterra, e ho visto coppie che si amavano senza troppi problemi). I gay di una generazione hanno vissuto in modo differente, hanno combattuto per essere accettati. La nuova generazione è fortunata sotto alcuni aspetti, in quanto non devono lottare contro la discriminazione. Ma quelli che sono nella "via di mezzo"?? Quelli che sono a cavallo tra i due mondi?”
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Carissimo Mario,
mi sono permesso di pubblicare la tua mail, perché l’hai indirizzata a “tutti”. Se ho fatto una cosa inopportuna te ne chiedo scusa, ma il testo non contiene riferimenti di carattere troppo specifico ed è troppo importate per non essere riportato in prima pagina. Il fatto che tu sia entrato nel mondo gay a 27 anni la dice lunga su quanto per te la cosa sia stata difficile da accettare e la morte di Luca deve essere stata una scossa fortissima, perché eravate amici ed eravate due gay. Ti sei innamorato di uno che ha trent’anni più di te e che ha più o meno la mia età. Che lui non ti dia sicurezza mi sembra ovvio, come mi sembra ovvia la sua ritrosia. E’ capitato anche a me di vivere storie d’amore con ragazzi molto più giovani di me, non di trent’anni però, diciamo di venti. Mi sono chiesto mille volte che cosa stavo facendo... La mia preoccupazione di fondo non era che qui ragazzi avrebbero potuto andarsene per la loro strada, cosa che in sostanza davo per scontata anche se avrei voluto comunque mantenere con loro un rapporto affettivo importante, di qualunque tipo esso fosse. In realtà mi sentivo condizionato dall’idea di rubare la giovinezza di quei ragazzi che per me erano tutto ma che dovevano vivere la loro vita, cioè una vita legata a coetanei che li avrebbero potuti accompagnare più a lungo. Il dualismo tra il desiderio di non perderli e l’esigenza di lasciare a loro la massima libertà costituiva la mia angoscia di fondo. Quando tu dici che il tuo 58enne ti ferisce quando parla e sei tu che devi farti avanti per un bacio, mi ricordi situazioni che ho vissuto in prima persona. Un 58enne che ti vuole bene, proprio per il fatto che ti vuole bene, sente l’esigenza di allontanarti per permetterti di costruiti un tuo mondo. In questi rapporti giocano assunzioni di ruoli molto particolari. Si può anche andare a letto insieme ma la finalità di un rapporto tra uomini che hanno 30 anni di differenza di età non è quello. Entrambi cercate affetto, entrambi avete bisogno di essere realmente importanti per qualcuno, tu cerchi sicurezze affettive, vuoi probabilmente soprattutto un papà e lui vuole soprattutto un figlio, quel figlio che può avere sognato per tutta la vita. Anche tu non sei un ragazzino e quando dici che non vuoi lasciarlo dici una cosa che capisco benissimo. I ragazzi più giovani di me con i quali ho avuto relazioni importanti, di fatto, non mi hanno mai abbandonato, nemmeno quando hanno trovato la loro strada in termini di vita sessuale indipendentemente da me. Io penso che la vostra storia non finirà, con ogni probabilità si trasformerà in qualcos’altro, cioè in un rapporto tipicamente familiare. Avete probabilmente bisogno di tempo, ma penso che quando ti renderai conto che se vivrai una tua vita affettiva e sessuale indipendente da lui non lo perderai comunque, allora darai anche a lui la certezza che non ti perderà quando avrai una tua vita autonoma. A me è successo esattamente così, ho vissuto di angoscia pensando che quei ragazzi si sarebbero dimenticati di me una volta che avessero incontrato una persona corrispondente ai loro desideri più profondi ma non è successo affatto così... adesso ci sei sente un po’ meno ma il rapporto affettivo è addirittura rafforzato... adesso nei nostri rapporti abbiamo trovato l’equilibrio vero, un equilibrio che non è soggetto a gelosie e non è condizionato da attese e da timori. Un equilibrio che non imita altre situazioni... solo il nostro equilibrio vero. In bocca al lupo, Mario! Spero con tutto il cuore che tu e il tuo amico possiate essere veramente felici. E grazie infinite per il tuo commento che potrà aiutare tante altre persone.
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