martedì 4 dicembre 2007

CIAO V87 2

Ciao V87,
tu sei al secondo intervento ed io sono al secondo commento ai tuoi interventi che, non lo nego, mi gratificano moltissimo. Ho alcune cose da dire e procedo immediatamente. Quasi due ore fa ho ricevuto una mail che ho appena pubblicato nel post “Gay cinquantenne”. Quel post ti può fare capire che i lettori dei blog di Progetto Gay sono di tutte le età, per certo dai 15 ai 48 anni almeno (record segnato oggi) ma mi riferisco solo a persone che hanno anche parlato con me in chat. Questo blog non è mio... ho sempre sognato che fosse di tutti i ragazzi gay che cercano un momento di confronto serio e questo sogno si sta ormai realizzando. Non vorrei ripetere qui cose già dette altrove ma mi propongo di dare, nei blog di Progetto Gay, un’immagine autentica dei gay, lasciando parlare loro, pubblicando documenti autentici, dicendo il mio parere con la massima onestà. E’ ovvio che i ragazzi della tua generazione e anche i trentenni costituiscano il nucleo centrale dei lettori di Progetto Gay per il solo fatto che sono quelle le generazioni più abituate ad usare internet. I blog di Progetto Gay sono più di qualche volta oggetto di attacchi anche violenti da parte di persone che si qualificano da sé per quello che sono. Ti riporto alla lettera, a titolo di esempio, l’ultimo commento, da me eliminato pochi minuti fa: “gay di merda, ma abbiate almeno la decenza di curarvi, pedofili che non siete altro (segue un link ad un sito per la rieducazione dei gay alla eterosessualità)”. Lo stesso link compariva anche su un analogo commento a seguito del quale avevo scritto il post “Gay come valore”. Come ho detto più volte, per i soli commenti irrispettosi, conservo tutti i dati di accesso rilevabili dai miei siti statistici e li tengo a disposizione della Polizia Postale per una eventuale denuncia penale, in caso si dovessero ripetere azioni di disturbo. Per fortuna i commenti di quel livello sono una sparuta minoranza (meno dello 0,5%) mentre i commenti seri sono molti e di altissimo livello.
Quanto al fatto che se dei ragazzi gay ventenni andassero nei locali gay non troverebbero coetanei con cui confrontarsi... beh... mi viene da pensare che tu non abbia molta esperienza di locali targati gay. In genere in quei locali non ci si va per confrontarsi con i coetanei ma (chiedo scusa della immediatezza del discorso ma è necessaria) per mettersi sul mercato, in altri termini sono luoghi di incontro finalizzati al sesso, attività peraltro perfettamente legale. Francamente, se uno non sa molto bene di che si tratta e non è pienamente consapevole dei rischi cui va incontro, rischio aids in primo luogo, non gli consiglierei certo di frequentare locali targati gay. Ho pubblicato su questo blog dei rendiconti autentici di serate in locali gay
http://progettogay.myblog.it/archive/2007/11/23/ragazzi-g... e preferisco non insistere sul punto. Quello che scrivi sul tuo orientamento sessuale non è raro, ciò che conta è che tu ti senta completamente libero. La bisessualità esiste ed il teorema secondo cui il mondo si divide in gay ed etero non ha molto a che vedere con al realtà. Lo vedo in pratica ogni giorno. Quanto alla fede che è il momento centrale del tuo commento, non vedo nulla di assurdo né nel credere né non credere, sono opzioni entrambe plausibili che richiedono comunque un salto metafisico e non hanno nulla a che vedere con la logica e per ciò stesso non possono essere assurde (cioè internamente contraddittorie). Sono, l’una e l’altra, pure ipotesi, opzioni lasciate all’intuizione (o alla fede) che nulla ha di dimostrabile per sua stessa natura. Rispetto pienamente la tua scelta di fede ma non vedo nulla di assurdo nel non credere e comunque, fuori delle categorie esclusivamente logiche che vuol dire credere? Il problema è enorme e non sono certo la persona più adatta a parlare di questi argomenti. Quanto al seguito del tuo commento, c’è poco da aggiungere, mi sembra certamente condivisibile e anche molto acuto. Tuttavia devo sottolineare che l’atteggiamento omofobo della Chiesa non si può riportare ai pregiudizi del Papa, purtroppo ci sono dietro ben altre motivazioni, sedimentate da secoli e così consolidate che si può ritenere decisamente poco probabile che altri Papi possano cambiare la situazione con una audace scelta individuale. La Chiesa ha le sue regole e le impone anche ai Papi, bene o male che questo sia per i gay.

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