mercoledì 19 dicembre 2007

EMOZIONE E RISCHIO DI UN INCONTRO FRA RAGAZZI GAY

Questo post contiene una riflessione sull’incontro tra ragazzi gay, sulle emozioni e sui rischi che l’incontro può comportare. Sia ben chiaro, a scanso di equivoci, che sto parlando di cose assolutamente serie e di ragazzi ottimi sotto ogni profilo, nulla dunque di riportabile a situazioni più o meno squallide. Ma partiamo dall’inizio: un ragazzo gay sostanzialmente solo... un ragazzo con tanti amici... ma sostanzialmente solo. Che cosa sogna questo ragazzo? Distruggere il muro della solitudine per lui significa incontrare altri ragazzi gay. Un sogno, se volete, al limite dell’impossibile. Da soli è difficile e soprattutto è rischioso... ci sono le discoteche, ci sono i siti gay di incontri o i siti di chat specificatamente gay, sono cose che possono attirare, poi, o si finisce schiavi del sesso nel senso stupido del termine o si lasciano quegli ambienti con una netta sensazione di amaro in bocca, quindi si torna a girare per il web alla ricerca di qualcosa di diverso, di qualcosa di serio, dopo un po’ di navigazione in mari pieni di piovre e di sirene il ragazzo vede all’orizzonte l’isolotto di Progetto Gay. Un blog non pericoloso, la possibilità di incontrare in chat altri ragazzi gay... un sogno. I primi contatti sono positivi i ragazzi sono veri, sono come si deve, sono gay, ma che cosa si può sperare di più. L’incontro in chat diventa un’abitudine, si parla, ci si apre un po’, si prova per la prima volta l’ebbrezza di un discorso libero tra ragazzi gay, una cosa inimmaginabile fino a pochi giorni prima, ci si sente carichi, entusiasti, nascono le amicizie, i gruppi di amici, nascono inevitabilmente le prime simpatie e non sono cose da nulla perché in chat si parla e ci si conosce veramente... e per un ragazzo gay conoscere altri ragazzi gay è un’esperienza fondamentale, poi, una volta rotto il ghiaccio, si mette una foto nell’avatr ed è come se ci si guardasse negli occhi. I giorni passano, il dialogo si fa più serio, più serrato, più coinvolgente, la conoscenza reciproca diventa meno superficiale, ci si rende conto per esperienza di quanto il mondo dei ragazzi gay veri possa essere bello, ricco, umanamente gratificante. Questa constatazione apre le porte alla trasformazione del dialogo in un rapporto più coinvolgente che appaga sfere più profonde della vita affettiva, intanto l’amicizia si consolida, diventa una cosa veramente importante, poi quando i tempi sono maturi, inevitabilmente si arriva al momento in cui dall’incontro in chat si passa all’incontro di persona. In genere questi incontri non sono a due perché i ragazzi hanno bisogno di conoscersi di persona in modo tranquillo, hanno bisogno di verificare se le ipotesi e le attese sui loro amici che hanno definito in chat siano o no conformi alla realtà fuori del mondo telematico. Il ragazzo lancia la proposta, con una certa ansia... la proposta è accattata, sembra ovvia a tutti... il ragazzo è felice. Comincia il tempo delle attese, delle proiezioni, dei desideri, il terrore di una possibile delusione. Il ragazzo considera quell’incontro importante, importantissimo. Poi cerca di frenare la fantasia... forse sarà deludente... Ma l’ansia dell’attesa resta fortissima. Perché sto aspettando? Perché sono in ansia? Che cosa mi aspetto? Ecco siamo a questo punto da qui parte il mio discorso. Innanzitutto tutte queste cose sono bellissime, sono, in sostanza, proprio le cose delle quali prima si sentiva un disperato bisogno... ma queste cose sono soprattutto vere! I ragazzi con i quali ci si incontrerà sono veri! Tutto questo genera attesa ed ansia ad un tempo... Il ragazzo non si sente attrezzato a far fronte a una situazione del genere che in fondo gli si presenta per la prima volta, l’ha desiderata ma adesso la teme, ha paura di poter rovinare tutto, di non comportarsi in modo adeguato... ha paura che le sue impressioni possano rivelarsi fallaci... in sostanza ha paura che tutte le proiezioni e le fantasie che ha alimentato sull’incontro con dei ragazzi gay possano dissolversi al contatto con la realtà. E qui devo dire la mia. Tutto il procedimento di cui ho parlato prima è assolutamente naturale, fa parte della crescita affettiva dei ragazzi gay, li forma dall’interno, li mette alla prova, dà loro sicurezze, permette forme di confronto che in altri modi sarebbero assolutamente impossibili. Direi a quel ragazzo: se ti senti ansioso parlane con gli altri ragazzi e scoprirai che stanno vivendo più o meno le stesse ansie e le stesse attese. Sai, direi sempre a quel ragazzo, è ovvio che tu senta il senso dell’attesa, perché sono cose importati nella tua vita personale, non forzarti a non sperare e a non fantasticare troppo, sarà quello che sarà. Sono cose che vanno vissute semplicemente, senza troppe ansie e senza troppe proiezioni (lo so che non facile)... ci si incontra tra amici, si passa una giornata insieme, si parla in modo diretto, senza l’intermedio di una chat, si parla di persona... si parla liberamente e di persona del proprio essere gay con altri ragazzi gay, poi, certo, si può sognare altro, ci mancherebbe, ma bisogna stare attenti, le logiche dei rapporti reali con le persone non solo le logiche delle proiezioni fantastiche.

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