Loki mi dice: “Sarebbe stato bello se fosse stato disposto a raccontare qualcosa della sua vita”. Gli rispondo che io qualche cosa della sua vita la so, e pure più di qualche cosa, che lo sono andato a trovare alla vigilia di Natale, come faccio ogni tanto, ma proprio ogni tanto. Dico a Loki che conosco Vincenzo da molto tempo e che non pensavo che fosse gay ma avevo sempre creduto che fosse vedovo perché porta due fedi, sì... la sua e quella che aveva dato al ragazzo... Loki mi dice: “Quindi ha avuto una storia importante che si porta appresso nei ricordi”. Gli parlo di Vincenzo. Subito dopo la guerra aveva conosciuto un ragazzo di Milano, nel 47/48 e con tutte le difficoltà che ci potevano essere allora, c'è stato bene fino al 1961, perché il ragazzo e morto in un incidente aereo in Africa e lui è rimasto solo, allora aveva 35 anni e il ragazzo forse due o tre di meno. Da allora Vincenzo non ne ha voluto più sapere, a casa sua ci sono le foto di quando stavano insieme e sono cose belle. Gli anni '50 sono stati il suo momento d'oro, ma poi è finita male. La casa l'ha trasformata in un museo o quasi. Insomma... questa è la storia e le lettere sono tutte le lettere che scambiava con il ragazzo che faceva l'elicotterista per grandi compagnie. Le lettere me le ha fatte leggere. Loki mi dice: “Sarebbe stato bello poterle leggere.” Gli dico che sono una cosa tenerissima perché si volevano molto bene, una lettera al giorno o quasi, tu vedi proprio l'amore di due ragazzi, cioè come hanno bisogno l'uno dell'altro. Quando Vincenzo rimaneva solo viveva giorni di paura, per lunghi periodi comunicavano solo per lettera, avevano un altro modo di dirsi le cose, molto sublimato, molto affettuoso, ma come se avessero paura di dire troppo... e poi la posta poteva essere letta da altri. Loki aggiunge: “E’ un peccato che non abbia voluto condividere questo suo ricordo, ma lo capisco perché in qualche modo al momento è tutto quello che ha di più prezioso: il ricordo del suo amore.” Gli dico che, quanto alle lettere, Vincenzo non sa che fare e che pensa che se ci dovesse lasciare la pelle improvvisamente sarebbero buttate via, ma non se ne vuole distaccare finché vive perché sono sue e non le vuole dare a nessuno. Per Vincenzo quelle lettere sono cose sacre perché il ragazzo le ha scritte di pugno, a mano, e l'ultima proprio il giorno prima di morire, sono cose belle ma molto malinconiche. Poi con Loki parliamo d’altro. Prima di chiudere mi dice: “Comunque ho un favore da chiederti, la storia di Vincenzo mi ha colpito molto sai? E mi piacerebbe che, la prossima volta che lo vedi gli dicessi che tra i tuoi ragazzi, a cui lui pensa che non gliene freghi niente, qualcuno ha trovato la sua storia magnifica e che davvero lo ammira. Ammiro il suo costante amore, il ricordo affettuoso che porta con sé...”. Gli ho risposto: ”Io penso che potrei ripassare da Vincenzo prima della fine della settimana, mi ricopio quello che hai scritto e glielo faccio leggere e mi sa che gli potrebbe fare pure molto piacere”. Loki mi dice: “Mi faresti un favore grandissimo.” Dico a Loki che allora cercherò di andare da Vincenzo domattina, ci salutiamo a concludiamo la conversazione.
lunedì 31 dicembre 2007
BUON ANNO - DIALOGO GAY FRA GENERAZIONI
Dedico di cuore questo post ad Antonio che ha aggiunto un commento che apprezzo moltissimo al post “Vecchi Gay e dialogo”, richiamandoci tutti ai valori più belli della solidarietà. Grazie Antonio!
Quanto è difficile il dialogo! Finché non c’è, è una splendida utopia, quando comincia ad esistere e cominci a comprendere che cosa può essere realmente. Alla fine, al di là delle apparenze, gli ostacoli sono tali e tanti da portare allo scoraggiamento anche chi pensa che oltre gli ostacoli ci sia qualcosa che valga la pena trovare. Credi ingenuamente che un dialogo tra gay possa essere più facile, lo poni per ipotesi alla base del tuo teorema, ancora tutto da dimostrare. Ho usato spesso come tag in questo blog parole come dialogo e confronto, parole di cui, come ho fatto anch’io, si fa uso troppo facilmente. Il senso di isolamento che ho sempre provato mi ha indotto a fare del dialogo una bandiera, un presupposto del tutto irrazionale ad ogni tentativo di uscire da me stesso. Ma qualche volta il dialogo si realizza nonostante tutto e nelle condizioni più improbabili. Tutto questo conforta. Vale comunque la pena di provare.
Ieri Ho pubblicato l’intervista a un signore 81enne, Vincenzo, registrata la vigilia di Natale. Ho avuto modo di parlare con Loki poco dopo aver pubblicato l’intervista a Vincenzo. Loki mi ha chiesto: “Chi è questo personaggio che hai intervistato?”, gli ho detto che era un amico 81enne, un po' sul depresso, anzi parecchio, ma che dice cose che sembrano molto sagge, che si chiama Vincenzo ed è del 1926. Loki mi ha domandato se Vincenzo è gay, gli ho detto di sì e ho aggiunto: “Pensa un po' ... succedeva anche allora! ... ma non è molto entusiasta della vita.” Loki mi ha chiesto come mai è così depresso, gli ho detto che è vecchio, che è praticamente solo, che sopravvive con una badante... che, poveretta, lo tratta benino, lui non se ne lamenta, ha cento malanni... e poi c’è l'attesa... eh...
Loki mi dice: “Sarebbe stato bello se fosse stato disposto a raccontare qualcosa della sua vita”. Gli rispondo che io qualche cosa della sua vita la so, e pure più di qualche cosa, che lo sono andato a trovare alla vigilia di Natale, come faccio ogni tanto, ma proprio ogni tanto. Dico a Loki che conosco Vincenzo da molto tempo e che non pensavo che fosse gay ma avevo sempre creduto che fosse vedovo perché porta due fedi, sì... la sua e quella che aveva dato al ragazzo... Loki mi dice: “Quindi ha avuto una storia importante che si porta appresso nei ricordi”. Gli parlo di Vincenzo. Subito dopo la guerra aveva conosciuto un ragazzo di Milano, nel 47/48 e con tutte le difficoltà che ci potevano essere allora, c'è stato bene fino al 1961, perché il ragazzo e morto in un incidente aereo in Africa e lui è rimasto solo, allora aveva 35 anni e il ragazzo forse due o tre di meno. Da allora Vincenzo non ne ha voluto più sapere, a casa sua ci sono le foto di quando stavano insieme e sono cose belle. Gli anni '50 sono stati il suo momento d'oro, ma poi è finita male. La casa l'ha trasformata in un museo o quasi. Insomma... questa è la storia e le lettere sono tutte le lettere che scambiava con il ragazzo che faceva l'elicotterista per grandi compagnie. Le lettere me le ha fatte leggere. Loki mi dice: “Sarebbe stato bello poterle leggere.” Gli dico che sono una cosa tenerissima perché si volevano molto bene, una lettera al giorno o quasi, tu vedi proprio l'amore di due ragazzi, cioè come hanno bisogno l'uno dell'altro. Quando Vincenzo rimaneva solo viveva giorni di paura, per lunghi periodi comunicavano solo per lettera, avevano un altro modo di dirsi le cose, molto sublimato, molto affettuoso, ma come se avessero paura di dire troppo... e poi la posta poteva essere letta da altri. Loki aggiunge: “E’ un peccato che non abbia voluto condividere questo suo ricordo, ma lo capisco perché in qualche modo al momento è tutto quello che ha di più prezioso: il ricordo del suo amore.” Gli dico che, quanto alle lettere, Vincenzo non sa che fare e che pensa che se ci dovesse lasciare la pelle improvvisamente sarebbero buttate via, ma non se ne vuole distaccare finché vive perché sono sue e non le vuole dare a nessuno. Per Vincenzo quelle lettere sono cose sacre perché il ragazzo le ha scritte di pugno, a mano, e l'ultima proprio il giorno prima di morire, sono cose belle ma molto malinconiche. Poi con Loki parliamo d’altro. Prima di chiudere mi dice: “Comunque ho un favore da chiederti, la storia di Vincenzo mi ha colpito molto sai? E mi piacerebbe che, la prossima volta che lo vedi gli dicessi che tra i tuoi ragazzi, a cui lui pensa che non gliene freghi niente, qualcuno ha trovato la sua storia magnifica e che davvero lo ammira. Ammiro il suo costante amore, il ricordo affettuoso che porta con sé...”. Gli ho risposto: ”Io penso che potrei ripassare da Vincenzo prima della fine della settimana, mi ricopio quello che hai scritto e glielo faccio leggere e mi sa che gli potrebbe fare pure molto piacere”. Loki mi dice: “Mi faresti un favore grandissimo.” Dico a Loki che allora cercherò di andare da Vincenzo domattina, ci salutiamo a concludiamo la conversazione.
Loki mi dice: “Sarebbe stato bello se fosse stato disposto a raccontare qualcosa della sua vita”. Gli rispondo che io qualche cosa della sua vita la so, e pure più di qualche cosa, che lo sono andato a trovare alla vigilia di Natale, come faccio ogni tanto, ma proprio ogni tanto. Dico a Loki che conosco Vincenzo da molto tempo e che non pensavo che fosse gay ma avevo sempre creduto che fosse vedovo perché porta due fedi, sì... la sua e quella che aveva dato al ragazzo... Loki mi dice: “Quindi ha avuto una storia importante che si porta appresso nei ricordi”. Gli parlo di Vincenzo. Subito dopo la guerra aveva conosciuto un ragazzo di Milano, nel 47/48 e con tutte le difficoltà che ci potevano essere allora, c'è stato bene fino al 1961, perché il ragazzo e morto in un incidente aereo in Africa e lui è rimasto solo, allora aveva 35 anni e il ragazzo forse due o tre di meno. Da allora Vincenzo non ne ha voluto più sapere, a casa sua ci sono le foto di quando stavano insieme e sono cose belle. Gli anni '50 sono stati il suo momento d'oro, ma poi è finita male. La casa l'ha trasformata in un museo o quasi. Insomma... questa è la storia e le lettere sono tutte le lettere che scambiava con il ragazzo che faceva l'elicotterista per grandi compagnie. Le lettere me le ha fatte leggere. Loki mi dice: “Sarebbe stato bello poterle leggere.” Gli dico che sono una cosa tenerissima perché si volevano molto bene, una lettera al giorno o quasi, tu vedi proprio l'amore di due ragazzi, cioè come hanno bisogno l'uno dell'altro. Quando Vincenzo rimaneva solo viveva giorni di paura, per lunghi periodi comunicavano solo per lettera, avevano un altro modo di dirsi le cose, molto sublimato, molto affettuoso, ma come se avessero paura di dire troppo... e poi la posta poteva essere letta da altri. Loki aggiunge: “E’ un peccato che non abbia voluto condividere questo suo ricordo, ma lo capisco perché in qualche modo al momento è tutto quello che ha di più prezioso: il ricordo del suo amore.” Gli dico che, quanto alle lettere, Vincenzo non sa che fare e che pensa che se ci dovesse lasciare la pelle improvvisamente sarebbero buttate via, ma non se ne vuole distaccare finché vive perché sono sue e non le vuole dare a nessuno. Per Vincenzo quelle lettere sono cose sacre perché il ragazzo le ha scritte di pugno, a mano, e l'ultima proprio il giorno prima di morire, sono cose belle ma molto malinconiche. Poi con Loki parliamo d’altro. Prima di chiudere mi dice: “Comunque ho un favore da chiederti, la storia di Vincenzo mi ha colpito molto sai? E mi piacerebbe che, la prossima volta che lo vedi gli dicessi che tra i tuoi ragazzi, a cui lui pensa che non gliene freghi niente, qualcuno ha trovato la sua storia magnifica e che davvero lo ammira. Ammiro il suo costante amore, il ricordo affettuoso che porta con sé...”. Gli ho risposto: ”Io penso che potrei ripassare da Vincenzo prima della fine della settimana, mi ricopio quello che hai scritto e glielo faccio leggere e mi sa che gli potrebbe fare pure molto piacere”. Loki mi dice: “Mi faresti un favore grandissimo.” Dico a Loki che allora cercherò di andare da Vincenzo domattina, ci salutiamo a concludiamo la conversazione.
Stamani sono andato a trovare Vincenzo e gli ho fatto leggere quello che ha detto Loki. La prima reazione è stata di incredulità, pensava che fosse solo una cosa inventata per fargli piacere. Mi ha fatto giurare che la cosa era autentica e poi mi ha permesso di registrare un brevissimo messaggio che trascrivo qua sotto.
“Loki io ti voglio dire grazie perché questo vecchio stamattina tu l’hai fatto felice, e te lo dico sinceramente. Si vede che sei un bravissimo ragazzo e adesso mi commuovo pure perché cose come quelle che fai tu, cioè queste cose affettuose come quella che ha hai fatto a me, le faceva pure “lui”, e tu lo sai chi è! Loki, io ti auguro di vivere un amore grande, io l’ho vissuto, pure se ai tempi miei era difficile, poi il Signore se l’è preso. Sono passati 46 anni ma è come se stesse sempre con me. Adesso tu e gli altri ragazzi mi dovete scusare per quello che ho detto l’altra volta, che io sono un vecchio che tante volte dice le cose che non deve dire e non deve nemmeno pensare. Vi auguro un anno buono, che vi porti tanta felicità. E a te, Loki, proprio una cosa speciale, che tu col ragazzo tuo devi vivere una vita bellissima come quella che ho vissuto io per 15 anni! E vi dovete volere bene tutti quanti, che se alla vita ci togliete questo non ci resta proprio niente... Vi abbraccio a tutti quanti. Auguri, auguri, auguri!”
E agli auguri di Vincenzo aggiungo di cuore i miei perche l’anno nuovo vi permetta di vedere realizzati i vostri desideri più profondi. BUON ANNO RAGAZZI! UN ABBRACCIO FORTISSIMO DAL VOSTRO PROGETTISTA. VI VIGLIO BENE!!!
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