martedì 4 settembre 2007

GAY E SOLITUDINE

Se la volete sentire vi racconto la mia storia, non è nemmeno una storia è solo come mi sento io. E’ una storia qualunque di un ragazzo gay qualunque. Non solo né piccolo né grande, ho 21 anni, per me non sono tanto pochi. Il problema è questo, e penso che sia più o meno il problema di tutti: mi sento maledettamente solo, ogni tanto scrivo su qualche blog come questo, ma tanto nessuno mi risponde, leggo a destra e a manca quei rarissimi siti gay che ci sono in giro, perché, fateci caso, i siti gay veri sono pochissimi. L’Italia non è un paese gay? Vi faccio un esempio, se vado a leggere storie erotiche sui siti che le raccolgono trovo moltissimo in Inglese (per fortuna l’Inglese l’ho studiato, è vero che serve!) poi trovo molto in Tedesco e pochissimo in Italiano. Per l’inglese, capisco, è la lingua di internet e poi le storie in Inglese sono spesso scritte in un Inglese così strano che è evidente che sono state scritte da chi di Inglese ne masticava poco, ma tra la quantità di storie scritte in tedesco e quelle in italiano la differenza è abissale, più o meno 20 a 1, ma com’è possibile? E questo vale per i siti di storie erotiche ma quando si va ai siti non erotici il rapporto è ancora più spostato a favore della lingua tedesca. In sostanza questo blog, che io non conoscevo proprio, ha finito per attirare molti lettori (almeno credo che sia così perché è quello che è successo a me) perché è uno dei pochissimi che parlano di storie gay serie. Ci sono siti di informazione gay ma sono di tipo giornalistico, ci sono molte notizie ma racconti di vita ce ne sono pochi. Torno al fatto... io sono solo, non ce li ho proprio tutti i problemi di coming out o di grandi fratelli che ho letto qui... io sono solo e basta... ma scusate, provate a dire la verità, il problema più spaventoso per un gay è la solitudine, il resto conta poco. Se avere un ragazzo e vi volete bene che cosa andate cercando di più? La comprensione degli altri? Ma scusate? Ma che ve ne fate della comprensione degli altri? Al ragazzo che ha raccontato che ha cambiato scuola perché l’hanno beccato a baciarsi col suo ragazzo io vorrei dire una cosa che potrebbe sembrare cattiva: ma non ti rendi conto della fortuna che hai avuto dalla vita? Ma che te ne frega di quello che ti fanno i professori... tu non sei solo... ma, scusa se te lo dico, secondo me tu non te lo immagini nemmeno quello che può significare essere soli. Tu hai già tutto, perché vuoi pure altro? Vuoi che ti dicano bravo? Ma non succederà mai, ma tu un ragazzo ce l’hai... ma ti rendi conto di come sta chi invece se lo sogna soltanto e va avanti con internet? Adesso scusami lo sfogo, ma mi ha dato fastidio vedere che uno che sta nelle tue condizioni si lamenta, è il tipico atteggiamento vittimistico gay... Forse ho calcato un po’ la mano e ti devo chiedere scusa, però queste cose le pubblico lo stesso. E adesso torno a me. Io sono solo. Questo è il punto e voi? Tutti felici e contenti? Eh no! Non ci credo nemmeno se lo vedo... i gay che si baciano a scuola sono l’eccezione delle eccezioni, io non l’ho mai fatto e non ho mai visto nessuno che lo facesse. Se volete parlare di una cosa che succede secondo me a quasi tutti i gay, e penso di più a quelli più vecchi, parlate della solitudine, perché certe volte mi viene proprio la disperazione dentro. La devo gestire lo so, ma la sento, ho l’impressione netta che il tempo mi scappa dalle mani e che alla fine non combinerò nulla di quello che mi interessa veramente, farò tante altre cose, ma tutte cose sostitutive perché io penso che resterò sempre solo.

1 commento:

Anonimo ha detto...
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