lunedì 3 settembre 2007

GAY BUONI E GAY CATTIVI

Uno dei miei siti si chiama "PROGETTO GAY" ma il nome ha creato un po' di agitazione.
Ho ricevuto una curiosa e-mail alla quale sento il dovere di rispondere. Questo blog si chiama “progetto gay” non perché esista un qualche arcano progetto di una non meglio identificata setta o lobby gay per conquistare chissà che cosa, tranquillizzatevi, non ci sono complotti, trame o finalità eversive. Niente di tutto questo! Ho chiamato questo blog “progetto gay” perché ho una finalità da perseguire attraverso questo mezzo, ma si tratta di una finalità totalmente dichiarata e alla luce del sole: intendo presentare il mondo gay sommerso, quello invisibile, quello della grande maggioranza dei gay. Chi mi scrive dà evidentemente alla parola gay un significato ambiguo, come se essere gay avesse qualche motivazione strana, al limite tra il politico e il patologico. Ovviamente questo non è il mio punto di vista. Mi rendo conto che un blog come questo può non essere accettato e soprattutto può non essere capito da tutti, ma questo fatto, se mai, mi sprona ulteriormente a non mettere da parte questo “progetto gay”. Per pochi che possano essere i suoi lettori, se essi avranno onestà intellettuale, potranno almeno confrontarsi con il mio punto di vista che non è il punto di vista dei gay in generale, ma il mio, anche se ovviamente il mio è il punto di vista di un gay. Perché c’è ancora gente che pensa che “gay” sia quasi una parolaccia e che ci sia dietro chissà che cosa? Raccontare il mondo gay reale, non quello dei rotocalchi o della pubblicità è il modesto fine di questo “progetto gay”. La lettera che ho ricevuto mi incoraggia a non “scrivere sciocchezze” perché i gay non sono come li presento io ma, come lascia intendere il mio lettore, sono molto peggio! La mia finalità di descrivere le cose come sono non ha nulla a che vedere né con l’idea del “gay buono” né con quella del “gay cattivo”, che sono entrambe semplificazioni improprie, ma solo con quella del “gay vero”, poco di ideologico, molto di concreto.

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