lunedì 15 ottobre 2007

GAY VENTIDUENNE INNAMORATO DI UN QUARANTENNE

Mi chiamo Giacomo, ho 22 anni, sto per finire (finalmente!) la mia triennale di Economia... ma in questo periodo ho in testa problemi di genere ben diverso. Ho conosciuto un uomo, anche se a me pare ancora un ragazzo, che ha appena compito quarant’anni, vi potrà parere pazzesco, ma è diventato la persona più importante della mia vita. Lui è un ingegnere e lavora in un impianto chimico (piccolo) alla periferia della mia città (anch’essa piccola). L’ho conosciuto tramite amici comuni, siamo andati alla stessa festa, al momento di partire la mia macchina ha fatto le bizze e si è piantata lì e lui s’è offerto di accompagnarmi... ma la festa non era in città, ma in una città abbastanza vicina a casa mia (circa 60 km). Alle festa io non lo avevo notato proprio, ma forse lui mi aveva notato, perché dopo me l’ha detto, ma così, come sola notizia... insomma facciamo il viaggio insieme, in autostrada, poi a metà percorso ci fermiamo in un autogrill per prendere un caffè, ripartiamo, mi accompagna a casa, mi dice che se ho bisogno di riandare a prendere la macchina l’indomani, lui può passare a prendermi. L’indomani era un giorno di lavoro, ma lui aveva un turno libero. Ci diamo appuntamento alle otto, lui sta sotto casa dalle otto meno venti, lo vedo e scendo alle otto meno venti. Partiamo per andare dove avevo lasciato la macchina, facciamo colazione al solito autogrill, parliamo dei miei studi, del suo lavoro, delle cose della cronaca, lo sento un po’ impacciato, andiamo dal meccanico, facciamo trainare la macchina all’officina e ci dicono che non sarà pronta prima del pomeriggio avanzato. Andiamo un po’ in giro con la sua macchina, poi a pranzo insieme in una trattoria... insomma tutto questo a me è sembrato assolutamente magico. Lui non ha mai detto una parola fuori luogo, era attentissimo, controllatissimo, quasi timido, come non ti aspetteresti mai da un uomo di 40 anni. Nel tardo pomeriggio mi riposta all’officina, io riprendo la mai macchina ma prima di partire gli chiedo il numero di telefono e lo guardo dritto negli occhi... in quel momento qualcosa è successo perché lui era felice e si vedeva, ma non ha detto nulla che non fosse da manuale, naturalmente io gli ho dato il mio numero di cellulare, invitandolo piuttosto caldamente a farsi vivo, mi aspettavo che lo facesse, ma non lo ha fatto, ho aspettato un giorno, poi due, poi tre, al quarto giorno l’ho chiamato io, si sentiva che era felice... si sentiva proprio dalla voce, abbiamo chiacchierato per un po’, era di una timidezza e di una prudenza unica... e allora ho provato io a fargli una proposta, gli ho chiesto se faceva attività sportiva, mi ha detto di sì, che faceva atletica leggera... proprio come me! ... Mi ha anche spiegato che le docce allo stadio non funzionavano bene e l’acqua diventava improvvisamente gelida o bollente in pochi secondi, cosa che io sapevo benissimo. Gli ho proposto di andare allo stadio insieme... la domenica seguente é venuto allo stadio, abbiamo fatto un po’ di corsa e un po’ di esercizi di scioglimento, lui cercava di essere all’altezza, ma non mi poteva stare dietro veramente... allora anch’io ho fatto finta di essere stanchissimo e gli ho detto che potevamo andare a fare una doccia e poi saremmo potuti andare via. Ebbene, sapete che cosa è successo? ... Non è voluto venire con me a fare la doccia! ... Incredibile eh! Eppure è così, ha detto che non si sentiva e che era troppo sudato e ha mandato dentro me ed è rimasto a passeggiare per il campo poi, quando io sono uscito, però, lui a fare la doccia c’è andato! Che cosa ne deducete voi? ... No... non è una questione di imbarazzo per erezioni o simili, perché dopo a fare la doccia c’è andato... è proprio per non mettere me a disagio... per tenersi alla larga da un contatto con me che potesse avere una qualche valenza sessuale. Non vi nascondo che un gesto simile mi ha fatto una tenerezza fortissima, Non è sposato, ha 40 anni, si comporta in questo modo con me e quando gli sto vicino gli brillano gli occhi... che cosa ne deducete? Io la mia deduzione l’ho fatta... però che posso fare? Non lo posso forzare... deve essere lui a fare un minimo passo, io ho l’impressione che semplicemente mi adori... e, per dire la verità, a me non è affatto indifferente, cioè io sento su di me le sue attenzioni che sono di una delicatezza incredibile, sempre molto misurate, sempre “solo” amichevoli, però io ho cominciato a desideralo, non so nemmeno perché, con lui sto bene e credo che ci starei bene anche a livello sessuale, cioè non lo credo, ne sono sicuro. Per uno della mia età innamorarsi di un quarantenne non è una cosa comune... prima una cosa del genere non l’avrei mai immaginata ma adesso mi sembra assolutamente normale. Ho pensato tante volte di digli chiaramente che per me non c’è nessun problema... anzi! Ma non lo voglio mettere in difficoltà... anche se penso che andando avanti così non si romperà mai il ghiaccio veramente, adesso, in pratica, lo chiamo tre volte alla settimana e andiamo fuori insieme la domenica e si sta bene, molto bene, in un certo senso mi sento protetto e in un certo senso ho l’impressione che devo essere io a rassicurarlo, secondo me ha molta paura di perdermi e nello steso tempo mi spinge sempre a fare altro e devo essere io a dirgli che la domenica la voglio passare con lui e le nostre domeniche sono bellissime, piene di imbarazzo e di tenerezza, io lo sento che mi vuole bene, ma sento che ha paura... io non gli ho mai detto che sono gay ma la cosa in fondo non lo rassicurerebbe più di tanto, il suo problema, secondo me, non è che io sia gay o meno ma che io non lo lasci solo, anche se continua sempre a dirmi che devo andare con i miei amici e non con lui. Se gli dicessi che sono gay e che mi sono innamorato di lui lo metterei in grosse difficoltà, lui ha paura di imbarcarsi in un’impresa nella quale teme un naufragio totale, perché pensa che prima o poi io mi possa stancare di lui e mi posa mettere con un ragazzo giovane... queste cose lui le teme perché mi dice sempre che le devo fare. Lui non dice nemmeno che si deve trattare di un ragazzo, il discorso è estremamente generico e lui parla sempre di “persone” ma credo che voglia dire “ragazzo”, la cosa mi sembra proprio evidente... lui me lo dice non per spingermi veramente verso i ragazzi della mia età ma per farsi ripetere che io voglio stare con lui. Il senso del discorso questo è! Ha bisogno di continue rassicurazioni. Lui non mi chiama mai, sono sempre io che lo chiamo e quando lo schiamo la sua felicità la percepisco chiaramente... E’ un quarantenne tutto da coccolare, è dolce, esitante, devo essere io a dargli delle certezze... certe volte, anche se è paradossale, mi sento un po’ papà... ma quando ti innamori di un quarantenne come il mio gli devi stare vicino perché senti che ha bisogno di te.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pazzesco: mi sono identificato in pieno nel tuo "quarantenne da coccolare", è una situazione in cui mi sto trovando con più di un ventenne... Credo che oltre al timore di essere respinti ci sia anche un forte timore di poter fare del male senza volerlo, di poter "sporcare" la relazione, di privare un ragazzo del piacere (e direi quasi del diritto) di fare le prime esperienze piuttosto coi suoi coetanei che con un quarantenne. Ma al contempo non si è davvero disposti a perdere una relazione a cui si è così affezionati. Insomma è tutto maledettamente complicato e forse proprio per questo malgrado tutto vi fidate di noi