questi blog ormai navigano alla grande e registrano un numero di accessi molto a di sopra delle mie più rosee previsioni. Da qualche giorno è partito anche il forum... Ringrazio ed-straker (un lettore etero che dice cose molto serie) per la sua partecipazione (già due post, ai quali ho risposto). Riporto qui di seguito il testo della mia ultima risposta... chissà che a qualcuno non venga un po’ di curiosità. Un forum come questo può essere il luogo adatto per una discussione e per un confronto, non solo tra gay, ma anche tra gay e etero... magari un progetto di questo livello potesse partire! Se così fosse si potrebbe vedere di avviare un forum più flessibile di quello di Alice che difende bene dagli incontri indesiderati (perché è un forum di Community) ma ha delle limitazioni strutturali notevoli...
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Ciao ed-straker, sono contento di rivederti da queste parti, posso dire solo che quello che scrivi mi pare molto realistico e di estremo buon senso. Che quell’amico sia per te semplicemente un amico è un fatto, ma il fatto che tu accetti di non essere per lui semplicemente un amico rende a questa amicizia un carattere speciale, perché in effetti tu accetti un rapporto asimmetrico. L’accettazione di questa asimmetria “dichiarata” non è una cosa comune. In sostanza tu mantieni un rapporto di amicizia con un gay che si è innamorato di te, lo accetti per quello che è, non in astratto ma in relazione alla tua persona, lo accetti pur sapendo che i suoi sentimenti nei tuoi confronti non corrispondono a quelli che provi tu e questo, dal punto di vista di un gay, è importantissimo. Te lo dico perché io ho amici etero che si comportano in questo modo e siamo in rapporti di amicizia profonda e di fiducia reciproca totale e questi rapporti datano ormai da diversi decenni. In sostanza non c’è nessuno più convinto di me che gay e etero non siano comprati stagni della società. Aggiungo una cosa e mi piacerebbe conoscere il tuo parere in proposito: credo che gli etero (per quanto sia paradossale usare una categoria simile) si mostrino molto più omofobi nella vita pubblica che non nella vita privata, come se il considerare il gay una cosa a parte fosse più una necessità connessa alla visibilità sociale dei comportamenti che non una cosa realmente sentita. Ho visto molti più etero intolleranti nella loro vita pubblica di quanti ne ho visti nella vita privata (in realtà pochissimi).
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