giovedì 4 ottobre 2007

CIAO DISTILLATO 13

Ciao Distillato,
il tuo ultimo commento è veramente bellissimo, la chiusa poi è una cosa meravigliosa. Parto da un punto chiave “non dal basso dei tuoi anni” ma “dall’alto dei tuoi anni”, in fondo quelli come me aspettano il tramonto, quelli come te hanno un mare di possibilità aperte, sia per cercare la propria felicità che per cercare di realizzare quella altrui e le due cose sono spesso una sola cosa e poi tu vedrai altre generazioni che io non vedrò e potrai dare una spinta positiva ai ragazzi più giovani di te. Il futuro è nelle tue mani, non nelle mie. Un’altra questione, ho pensato al tuo compagno e a come possa sentirsi vicino a te, francamente credo che si senta l’uomo più fortunato del mondo e ne ha ben ragione, ma una cosa vorrei dirti, per lui, starti vicino potrebbe non essere una cosa facilissima. Un gay adulto non ha solo paura di perdere un ragazzo come te, che già è una paura terribile, ma ne ha un’altra più sottile e più profonda: ha la paura di fare del male, di condizionare, di usurpare un affetto che non gli appartiene, di farti perdere tempo nella ricerca della tua felicità, di toglierti molto di più di quello che ti può dare. Queste paure hanno un fondamento morale profondo, vengono dall’amore che può provare per te, al punto tale da accettare l’idea perfino di rinunciare a te per il tuo bene, se dovesse pensare che per te quella è la cosa migliore. Si tratta di scelte di fondo ma anche di scelte istintive e immediate, dietro queste cose non c’è ragionamento, sono esigenze assolute, insopprimibili. Per il tuo compagno pensare di essere per te un esempio negativo o anche soltanto discutibile comporterebbe sensi di colpa profondi. Tutto questo ti può creare apprensione, ti può fare pensare che in qualche caso ci sia una presa di distanze, ma non è così, perché un gay adulto per un ragazzo giovane può provare forme d’amore spinte fino a comportare livelli di sacrificio di sé incredibili. Leggo spesso cose scritte anche da persone serie che presentano atteggiamenti predatori da parte dei gay adulti nei confronti dei ragazzi, ma queste cose, secondo la mia esperienza, che non è poi così piccola, sono del tutto false. La sessualità in questi tipi di rapporto può benissimo essere presente ma sempre e solo come condivisione e come partecipazione reale alla vita intima di un’altra persona. Francamente non ho mai visto gay adulti che cercassero sesso, ma ne ho visti moltissimi che cercavano amore, perfino quello di ragazzi etero, cioè perfino forme d’amore in cui una dimensione sessuale concreta non ci sarebbe mai stata. Questo è il senso di fondo dell’essere gay. La parola omosessualità sposta l’accento sulla sessualità, ma l’essere gay ha un senso più profondo, risponde a un’esigenza affettiva più radicale. Quando un gay adulto si innamora di un ragazzo e ne è ricambiato in modo autentico (come non importa), entra realmente in un’altra dimensione, in una dimensione in cui il ragazzo che ha vicino è realmente tutto, la felicità di quel ragazzo diventa il vero obiettivo di fondo della vita e in questa chiave è ovvio che l’onestà deve essere assoluta e che le mezze misure non possono sussistere, ma ciò comporta una continua tensione morale, che spesso non si vede, ciò comporta una “silenziosa” richiesta di conferme, richiesta non verbalizzata per non condizionare, ma per questo ancora più profonda. Concludo con una osservazione. La chiusa dell’ultimo commento mi piace moltissimo perché ha un significato affettivo che per me è molto gratificante, ma avrai notato che io ho cominciato a chiudere i miei messaggi con l’espressione “un abbraccio” dopo che lo hai fatto tu per primo, altrimenti non avrei mai osato impiegare una formula che potesse sembrare troppo familiare o invasiva. Se queste cose vengono in mente a me per questi motivi, pensa quanto il tuo compagno possa essere attento a tutto quello che tu fai e che tu dici. Un forte abbraccio!

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