aprire il blog e trovare un commento come il tuo è una cosa che dà una grande soddisfazione. Ma, se mi concedi un minuto, vorrei spiegarti che cosa mi ha colpito nel tuo commento precedente. Sì, è molto bello per quello che dice sull’essere gay, cose che condivido al 100%, ma secondo me è ancora più bello per quello che dice di Fabio, per la tenerezza affettuosa con la quale ti riferisci a lui, questa è la cosa che mi è piaciuta di più perché non è un discorso teorico ma ha il senso del rapporto con un ragazzo vero, concreto, non con un’ipotesi e, evidentemente, quel rispetto affettuoso del quale parla Fabio tra voi c’è. Ti sei messo nei suoi panni, hai provato a capire i suoi momenti bui e i suoi momenti di felicità e questo è il segno di una sensibilità speciale. Sono cose che conosco bene perché capitano anche a me e, non ti nascondo che, per questa ragione, sono stato preso per cretino più volte... eppure sono cose belle e hanno un senso, ovviamente, per chi è in grado di capirle. Quanto al vergognarsi di essere gay... mi pare che sia un’idea di provenienza non gay... io ho trovato gay delusi, depressi, sfiduciati anche pesantemente ma non ho mai trovato gay che non volessero essere gay. La “gente”, nel senso anonimo del termine, non è molto incline a capire queste cose, perché capirle richiede indipendenza dagli schemi mentali comuni, anche se, personalmente ho incontrato ragazzi etero con i quali ho vissuto rapporti affettivi molto profondi, accettati da loro con piena consapevolezza di quello che c’era dall’altra parte. Io penso comunque che per un gay il vero equilibrio emotivo si possa raggiungere solo con altri gay, anche se, sempre per esperienza diretta, posso dire che quando i rapporti affettivi non sono solo rapporti affettivi, ma c’è una componente esterna di altro genere (stesso ambiente di lavoro, stessa comitiva di amici, progetti economici comuni), i rapporti affettivi tra gay sono moto più difficili di quelli tra gay e etero. In ogni caso, quando non ci sono in mezzo altre questioni, un gay sta bene insieme con altri gay come non starebbe bene in nessun’altra situazione perché finalmente si può togliere la maschera e può essere quello che è. Questa è la sensazione che provo parlando con te. Non ti sento appartenente ad un altro mondo, come mi capita con la stragrande maggioranza delle persone che conosco, capisco esattamente quello che dici e lo trovo identico a quello che direi io e soprattutto non ho paura di essere frainteso, perché non c’è bisogno di parlare in codice. Ery... sei una bella persona! E’ un piacere parlare con te.
giovedì 18 ottobre 2007
CIAO ERY 2
Ciao Ery,
aprire il blog e trovare un commento come il tuo è una cosa che dà una grande soddisfazione. Ma, se mi concedi un minuto, vorrei spiegarti che cosa mi ha colpito nel tuo commento precedente. Sì, è molto bello per quello che dice sull’essere gay, cose che condivido al 100%, ma secondo me è ancora più bello per quello che dice di Fabio, per la tenerezza affettuosa con la quale ti riferisci a lui, questa è la cosa che mi è piaciuta di più perché non è un discorso teorico ma ha il senso del rapporto con un ragazzo vero, concreto, non con un’ipotesi e, evidentemente, quel rispetto affettuoso del quale parla Fabio tra voi c’è. Ti sei messo nei suoi panni, hai provato a capire i suoi momenti bui e i suoi momenti di felicità e questo è il segno di una sensibilità speciale. Sono cose che conosco bene perché capitano anche a me e, non ti nascondo che, per questa ragione, sono stato preso per cretino più volte... eppure sono cose belle e hanno un senso, ovviamente, per chi è in grado di capirle. Quanto al vergognarsi di essere gay... mi pare che sia un’idea di provenienza non gay... io ho trovato gay delusi, depressi, sfiduciati anche pesantemente ma non ho mai trovato gay che non volessero essere gay. La “gente”, nel senso anonimo del termine, non è molto incline a capire queste cose, perché capirle richiede indipendenza dagli schemi mentali comuni, anche se, personalmente ho incontrato ragazzi etero con i quali ho vissuto rapporti affettivi molto profondi, accettati da loro con piena consapevolezza di quello che c’era dall’altra parte. Io penso comunque che per un gay il vero equilibrio emotivo si possa raggiungere solo con altri gay, anche se, sempre per esperienza diretta, posso dire che quando i rapporti affettivi non sono solo rapporti affettivi, ma c’è una componente esterna di altro genere (stesso ambiente di lavoro, stessa comitiva di amici, progetti economici comuni), i rapporti affettivi tra gay sono moto più difficili di quelli tra gay e etero. In ogni caso, quando non ci sono in mezzo altre questioni, un gay sta bene insieme con altri gay come non starebbe bene in nessun’altra situazione perché finalmente si può togliere la maschera e può essere quello che è. Questa è la sensazione che provo parlando con te. Non ti sento appartenente ad un altro mondo, come mi capita con la stragrande maggioranza delle persone che conosco, capisco esattamente quello che dici e lo trovo identico a quello che direi io e soprattutto non ho paura di essere frainteso, perché non c’è bisogno di parlare in codice. Ery... sei una bella persona! E’ un piacere parlare con te.
aprire il blog e trovare un commento come il tuo è una cosa che dà una grande soddisfazione. Ma, se mi concedi un minuto, vorrei spiegarti che cosa mi ha colpito nel tuo commento precedente. Sì, è molto bello per quello che dice sull’essere gay, cose che condivido al 100%, ma secondo me è ancora più bello per quello che dice di Fabio, per la tenerezza affettuosa con la quale ti riferisci a lui, questa è la cosa che mi è piaciuta di più perché non è un discorso teorico ma ha il senso del rapporto con un ragazzo vero, concreto, non con un’ipotesi e, evidentemente, quel rispetto affettuoso del quale parla Fabio tra voi c’è. Ti sei messo nei suoi panni, hai provato a capire i suoi momenti bui e i suoi momenti di felicità e questo è il segno di una sensibilità speciale. Sono cose che conosco bene perché capitano anche a me e, non ti nascondo che, per questa ragione, sono stato preso per cretino più volte... eppure sono cose belle e hanno un senso, ovviamente, per chi è in grado di capirle. Quanto al vergognarsi di essere gay... mi pare che sia un’idea di provenienza non gay... io ho trovato gay delusi, depressi, sfiduciati anche pesantemente ma non ho mai trovato gay che non volessero essere gay. La “gente”, nel senso anonimo del termine, non è molto incline a capire queste cose, perché capirle richiede indipendenza dagli schemi mentali comuni, anche se, personalmente ho incontrato ragazzi etero con i quali ho vissuto rapporti affettivi molto profondi, accettati da loro con piena consapevolezza di quello che c’era dall’altra parte. Io penso comunque che per un gay il vero equilibrio emotivo si possa raggiungere solo con altri gay, anche se, sempre per esperienza diretta, posso dire che quando i rapporti affettivi non sono solo rapporti affettivi, ma c’è una componente esterna di altro genere (stesso ambiente di lavoro, stessa comitiva di amici, progetti economici comuni), i rapporti affettivi tra gay sono moto più difficili di quelli tra gay e etero. In ogni caso, quando non ci sono in mezzo altre questioni, un gay sta bene insieme con altri gay come non starebbe bene in nessun’altra situazione perché finalmente si può togliere la maschera e può essere quello che è. Questa è la sensazione che provo parlando con te. Non ti sento appartenente ad un altro mondo, come mi capita con la stragrande maggioranza delle persone che conosco, capisco esattamente quello che dici e lo trovo identico a quello che direi io e soprattutto non ho paura di essere frainteso, perché non c’è bisogno di parlare in codice. Ery... sei una bella persona! E’ un piacere parlare con te.
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