venerdì 19 ottobre 2007

DIFFICOLTA’ DI COPPIA GAY

Su questo blog ho visto veramente di tutto, gay in tutte le salse, e in fondo è ovvio, perché è un blog gay, ma una cosa non ce l’ho mai trovata e cioè l’idea di essere veramente importanti per la persona che si ama. Che sarebbe in pratica il mio sogno (mai realizzato). Non è nemmeno un fatto di sesso, o forse sì, ma solo in un certo modo. Io ho 30 anni e l’esperienza del mondo gay non mi manca; di ragazzi ne ho avuti tre, tutti e tre bravissimi ragazzi e io sono stato veramente innamorato di tutti e tre, ma io non sono mai riuscito a trovare un affetto stabile non perché sono il classico farfallone, cosa che anzi non è vera per niente, ma perché per questi ragazzi non mi sono mai sentito veramente importante, veramente indispensabile... Del primo, che si chiamava Francesco, ero innamorato perso, non vedevo l’ora di stare con lui. Lui mi dava un appuntamento, poi regolarmente si presentava con un’ora di ritardo, le prime volte si scusava, poi neanche quello... almeno nei contatti sessuali era spontaneo il che non è certo una cosa da poco. Francesco voleva stare con me, ma allo stesso tempo voleva andare in vacanza con la famiglia, voleva andare negli Stati Uniti per imparare l’Inglese, voleva la tessera inter-raill per viaggiare avanti e indietro per tutta l’Europa, ecc. ecc. alla fine ci siamo lasciati senza rimpianti dopo quattro anni di tentativi impossibili di trovare un equilibrio, e dire che io all’inizio pensavo che non sarei mai risuscito a vivere senza di lui e invece ci riesco benissimo. Poi è stata la volta di Nino (Antonino), un ragazzo siciliano di una onestà totale. Nino mi ha voluto bene veramente, il primo anno con lui è stato meraviglioso, poi è venuto da m e mi ha detto: “Devo essere onesto con te... ho conosciuto un altro ragazzo che mi interessa moltissimo...” e la storia è finita così, per lo meno non mi ha fatto perdere tempo ed è stato molto diretto anche nel distruggere, senza ipocrisie e senza girare il coltello nella piaga. L’ultimo è stato Alberto. L’unico dei tre più giovane di me, ma solo di due anni. Alberto mi piaceva molto, alto, coi capelli chiari, con una pelle perfetta, ma non era come l’avrei voluto io, era distratto, non si ricordava le nostre date importanti, mi prometteva che si sarebbe fatto vivo e poi sistematicamente mi faceva aspettare due o tre giorni e poi se ne un usciva con un “Perché? Non te l’avevo detto? ... oh... scusami...”, Che cosa facesse quando non ci vedevamo non lo so, non me lo raccontava nemmeno. In certe giornate gli mandavo mille segnali per fargli capire che mi sarebbe piaciuto rivederlo l’indomani, ma lui non li notava e proseguiva per la sua strada e basta. E poi anche con Alberto la storia è finita e c’è pure rimasto male, non capiva il perché. Io gli ho detto che gli avrei voluto sempre bene ma che vivere insieme sarebbe stato un disastro. Insomma io sono arrivato ad una conclusione: se l’amore è questo... è meglio lasciare perdere! In fondo che cosa ci perdi se te ne vai per i fatti tuoi? ... un po’ di sesso? Mah! Tutto sommato non è poi un gran che, perchè il sesso mi piacerebbe molto ma fatto con un ragazzo che non sta pensando ad altro, con un ragazzo che vuole proprio me e non uno qualunque, ma di ragazzi così non se ne trovano. Alla fine io ho apprezzato più di tutti Nino, che almeno non mi ha fatto perdere tempo, mi ha detto chiaro: “Guarda e me non interessa più...” e arrivederci! Ma perché i ragazzi gay non fanno mai una scelta vera? Perché cercano sempre altro? Posso capire che hanno l’impressine di perdere chissà che cosa, ma facendo così poi finiscono col restare con un pugno di mosche. Io a 30 anni mi sto rendendo conto che ormai non sono più un ragazzino e che il tempo è passato e non mi va più di giocare a correre appresso a ragazzi che non sanno quello che voglio e che si fanno abbagliare da questo e da quello. Io vorrei un ragazzo serio, uno vero, uno che fa una scelta e la rispetta. Vuoi stare con me? Bene! Se è vero si può costruire qualcosa di buono, ma se ci sono i se i ma e i però... No! la cosa non la sopporto proprio, ma adesso sembra che sia una regola fissa: nessuna decisione, tutte le strade devono rimanere aperte... Con Alberto stavo benissimo ma non accettava nessuna limitazione, faceva sempre e solo quello che voleva lui. Capisco che un ragazzo più giovane abbia delle esigenze... ma dico: tu vuoi stare veramente con me oppure stiamo giocando? Voleva sempre avere tutte le possibilità aperte, si aspettava a che le persone gli corressero appresso, cosa che poi sistematicamente non succedeva, però in funzione di quell’attesa noi non abbiamo mai costruito nulla. Se gli parlavo di convivenza cominciava a sbuffare, gli sembrava una specie di trappola, una specie di imbroglio per non farlo scappare, ma anche in cose meno impegnative succedeva più meno lo stesso. Non siamo mai riusciti a programmare nulla, passavamo insieme la domenica ma sistematicamente la cosa era decisa soltanto all’ultimo momento, perché se gli fossero arrivate altre proposte voleva sentirsi libero di decidere e facendo così mi ha spinto a chiedermi che cosa stavo facendo io e la conclusione è stata sconfortante... io ho avuto la netta sensazione di stare appresso ad un ragazzo che mi considerava più meno un passatempo da utilizzare quando non c’era di meglio da fare e il nostro rapporto è finito così... ma è finito perché non c’è mai stato. Ma dove stanno le grandi passioni gay? So bene di dire cose che a molti non piaceranno, ma io ho l’impressione che per tantissimi ragazzi gay trovarsi un compagno sia più o meno come trovare un attendente, un servitore, un galoppino. Questo ragazzi non si accorgono nemmeno che ci sei, pensano che fare l’amore sia solo un altro modo di masturbarsi e di questo fatto ne ho avuto riprova più volte... perfino quando fanno sesso con te pensano esclusivamente ai cavoli loro! ... E noi saremmo i meglio?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi viene da soffermarmi su una fatto, mi sembra che noi gay andiamo sempre a cercare un compagno che sia come noi... Ci sarà mai? non credo proprio...