mercoledì 16 gennaio 2008

UN GAY DICIOTTENNE AMA UN TRENTENNE

Pubblico qui un’intervista molto interessante che ho raccolto pochi minuti fa da un ragazzo diciottenne. L’intervista affronta il problema del rapporto tra gay di età diversa dl punto di vista del più giovane.
Intervistatore:
Ti ringrazio innanzitutto per avere accettato di essere intervistato via chat. Mi hai appena detto che anche se hai 18 anni ti senti attratto dagli adulti, cioè da persone molto più grandi di te, potresti spiegarmi che cosa intendi esattamente?
Diciottenne:
Quando un ragazzo, nel mio caso da anni ormai, capisce di essere sicuramente omosessuale inizia a cercare di individuarsi in un contesto specifico. Tutti gli adolescenti hanno bisogno di figure di riferimento e quando queste non possono essere viste in un padre, fratello, amico, inizia a crearsi un bisogno inconscio di poter trovare un punto fermo. Inizi dentro a cercare qualcosa che ti possa far sentire considerato come adulto, che ti possa distaccare al massimo da coetanei che non ritieni alla tua altezza, inizi a cercare e poi ti ritrovi a fissare l'uomo che fa la fila della spesa davanti a te e ci vedi dentro un po’ una parte di te che inizi ad esser stufo di reprimere, io parlo di persone comunque giovani ma che possono anche arrivare ai trent’anni.
Intervistatore:
Tra i gay i rapporti affettivi importanti tra parsone di età diversa sono cose piuttosto frequenti e, in fondo, per un ragazzo 18enne, un trentenne non è poi una persona lontanissima in termini età. Vorrei chiederti se la ricerca di questa figura di riferimento resta a livello genericamente affettivo o se ha necessariamente una notazione sessuale, cioè se si tratta solo di un sostituto di una figura parentale o per un ragazzo gay è proprio un'altra cosa.
Diciottenne:
La prima sensazione è quella di riparo, di affetto. Il bisogno più forte è quello di sentirsi amati ma il corpo di un trentenne può avere gli stessi effetti di un corpo diciottenne. Si potrebbe anche dire che a volte pensare a qualcosa di più profondo possa segnare un confine nella vita di un adolescente gay. Personalmente mi sentirei più realizzato se potessi portare a termine una storia del genere in tutti i suoi aspetti.
Intervistatore:
Che cosa intendi dire con l'espressione: "pensare a qualcosa di più profondo può segnare un confine nella vita di un adolescente gay"?
Diciottenne:
Avere una relazione amorosa con una persona più adulta, dunque un rapporto che comprenda tutte le situazioni, anche intime con una persona del genere. Una cosa che mi colpisce è ad esempio il passaggio cruciale che le psicologhe e gli psicologi affrontano con ogni paziente, la fatidica domanda: “Hai mai sognato di avere un rapporto fisico con i tuoi genitori?" Può sembrare strano ma a quanto pare ormai anche Freud aveva testato come nell'età più infantile nell'uomo iniziano a presentarsi situazioni del genere a livello psicologico.
Intervistatore:
La preferenza che dimostri per i ragazzi più grandi di te, a tuo parere, è una scelta di fondo della tua vita o deriva da delusioni nelle esperienze con i tuoi coetanei?
Diciottenne:
No, non deriva da delusioni fra coetanei anche perché nonostante ci siano state in questo periodo alcune leggere perdite di determinazione interiore, ho sempre avuto queste pulsioni affettive prima di tutto, dentro me.
Intervistatore:
Hai mai avuto un contatto affettivo importante con una persona più grande di te, anche trentenne?
Diciottenne:
Affettivo sì ma mai diretto, nel senso che non ho mai potuto stringere una persona adulta e sentirla parte di me, pero ho frequentato una persona più grande e i nostri pomeriggi erano organizzati attorno a chiacchierate e riflessioni sulla vita, la prima volta avevo un po’ il cuore in gola ma nel momento in cui mi è apparso davanti (ricordo ancora tutto) ho iniziato a passeggiare con lui e a sentirmi libero, a lasciare alle spalle il giudizio della gente e a pensare solo a lui e al fatto che forse piccolo e cosi poco incidente non ero. A pensare che nella vita tutto è possibile e non bisogna arrendersi. Si può sperare di legare rapporti strani e mai immaginati prima e arricchirsi grazie alle esperienze di questi.
Intervistatore:
E adesso ho diverse cose da chiederti, la persona della quale parli era gay? Sapeva di te? Quando ti sei trovato a parlare con lui hai sentito la differenza di età? Cioè c'erano dei ruoli definiti?
Diciottenne:
Non c’era alcun ruolo definito, solo tanta voglia di parlare e conoscerci, sapeva di me e io sapevo di lui, eravamo molto teneri entrambi, quasi fossimo coetanei tutti e due, quasi non si sentisse la differenza di età, Io in quel periodo non mi fidavo delle persone e non avrei mai incontrato nessuno cosi facilmente ma quella volta, non so perché, l'ho fatto subito. Non mi pento di averlo fatto assolutamente, era e continua ad essere per me comunque un punto di riferimento, certo c'è sempre la paura di essere inadatti.
Intervistatore:
OK ,tu credi che un rapporto del genere possa crescere nel tempo o sia destinato comunque a logorarsi inevitabilmente per diversità di interessi?
Diciottenne:
Penso che un rapporto del genere non potrà mai essere stabile e che prima o poi finirà per sminuirsi ma sicuramente questo non è sinonimo di perdita d'interesse. Un uomo di cinquanta anni inizierebbe a sentirsi inadeguato per un ragazzo di trenta, e magari si potrebbe pensare che un ragazzo di trenta potrebbe aver bisogno di un suo coetaneo ma queste sono inutili idee che inutili moralisti ci hanno spinto nelle tempie. chi ama ama sempre, comunque, ovunque, chi ama non si cura di età, di modi. Chi ama, la sera torna a casa e ad aspettarlo desidererebbe solo lui con quegli occhi dolci, certo con qualche rughettina in più ma pur sempre gli occhi, i suoi occhi!

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