oggi abbiamo scambiato quattro parole, ho atteso una tua riposta che non arrivava, poi sono dovuto andare dal dottore, l’ho scritto e sono uscito. Ho lasciato la chat aperta perché pensavo che sarei tornato in massimo mezz’ora. Ho cercato di fare tutto di corsa, fino all’affanno, per ridurre al massimo i tempi... poi ho trovato che la chat l’avevi chiusa e ne avevi aperta un’altra che conteneva una lunga serie di messaggi inquietanti, li ho letti, mi è presa un’angoscia profonda, mi dici “anche tu mi lasci solo”, ma ti giuro che non ho mai avuto nessuna idea del genere, quello che mi spaventa è quello che dici perché sono le frasi tipiche dei tuoi momenti neri. Le ho sentite in un altro pomeriggio quelle stesse frasi, ma allora una conversazione c’è stata, oggi no, ma te lo posso giurare dovevo solo andare dal dottore, non avevo nessuna intenzione di lasciarti solo, poi ho provato a mandarti anch’io una serie di messaggi... alcuni tornavano indietro e altri no, tu eri in linea ma “non al computer” e ho riprovato, ho riprovato molte volte ma non hai riposto e, ti giuro, ho sentito dentro l’angoscia crescere, ho provato un senso si frustrazione e di impotenza totale, come quello che vuole disperatamente una cosa ma non riesce a farla e riprova e riprova ancora ma sempre senza successo. Stare in una situazione del genere è angosciante. L’ultimo messaggio non è tornato indietro, quindi la tua chat è ancora aperta... ci sto veramente male e non posso fare nulla. Quello che penso di te lo sai benissimo, quanto sei importante lo sai benissimo, non c’è bisogno che io ti ripeta queste cose, mi hai scritto cose bellissime che mi hanno fatto felice perché ti ho sentito sereno. In quei momenti la tua felicità era la mia, ma quando sei nei momenti neri si contagia anche la malinconia, anche l’angoscia, e io adesso sto male perché tu stai male e non è nemmeno possibile parlare, da quando sono tornato a casa sono rimasto incollato al computer ad aspettare che tu finalmente comparissi sulla tua chat, ma non è successo... Cerco di distrarmi facendo altro ma non riesco a concentrarmi su quello che leggo e ho sempre l’occhio sulla tua chat che resta immobile. Poi sento il suono del messaggio in arrivo e vado subito a vedere, ma è il mio ennesimo messaggio che torna indietro. Basta, è tutto quello che avevo da dire. Per contattarti ho solo msn, posso solo aspettare. Ecco, adesso non sei nemmeno più in linea.
sabato 24 novembre 2007
LETTERA APERTA A UN RAGAZZO
Ciao ... ,
oggi abbiamo scambiato quattro parole, ho atteso una tua riposta che non arrivava, poi sono dovuto andare dal dottore, l’ho scritto e sono uscito. Ho lasciato la chat aperta perché pensavo che sarei tornato in massimo mezz’ora. Ho cercato di fare tutto di corsa, fino all’affanno, per ridurre al massimo i tempi... poi ho trovato che la chat l’avevi chiusa e ne avevi aperta un’altra che conteneva una lunga serie di messaggi inquietanti, li ho letti, mi è presa un’angoscia profonda, mi dici “anche tu mi lasci solo”, ma ti giuro che non ho mai avuto nessuna idea del genere, quello che mi spaventa è quello che dici perché sono le frasi tipiche dei tuoi momenti neri. Le ho sentite in un altro pomeriggio quelle stesse frasi, ma allora una conversazione c’è stata, oggi no, ma te lo posso giurare dovevo solo andare dal dottore, non avevo nessuna intenzione di lasciarti solo, poi ho provato a mandarti anch’io una serie di messaggi... alcuni tornavano indietro e altri no, tu eri in linea ma “non al computer” e ho riprovato, ho riprovato molte volte ma non hai riposto e, ti giuro, ho sentito dentro l’angoscia crescere, ho provato un senso si frustrazione e di impotenza totale, come quello che vuole disperatamente una cosa ma non riesce a farla e riprova e riprova ancora ma sempre senza successo. Stare in una situazione del genere è angosciante. L’ultimo messaggio non è tornato indietro, quindi la tua chat è ancora aperta... ci sto veramente male e non posso fare nulla. Quello che penso di te lo sai benissimo, quanto sei importante lo sai benissimo, non c’è bisogno che io ti ripeta queste cose, mi hai scritto cose bellissime che mi hanno fatto felice perché ti ho sentito sereno. In quei momenti la tua felicità era la mia, ma quando sei nei momenti neri si contagia anche la malinconia, anche l’angoscia, e io adesso sto male perché tu stai male e non è nemmeno possibile parlare, da quando sono tornato a casa sono rimasto incollato al computer ad aspettare che tu finalmente comparissi sulla tua chat, ma non è successo... Cerco di distrarmi facendo altro ma non riesco a concentrarmi su quello che leggo e ho sempre l’occhio sulla tua chat che resta immobile. Poi sento il suono del messaggio in arrivo e vado subito a vedere, ma è il mio ennesimo messaggio che torna indietro. Basta, è tutto quello che avevo da dire. Per contattarti ho solo msn, posso solo aspettare. Ecco, adesso non sei nemmeno più in linea.
oggi abbiamo scambiato quattro parole, ho atteso una tua riposta che non arrivava, poi sono dovuto andare dal dottore, l’ho scritto e sono uscito. Ho lasciato la chat aperta perché pensavo che sarei tornato in massimo mezz’ora. Ho cercato di fare tutto di corsa, fino all’affanno, per ridurre al massimo i tempi... poi ho trovato che la chat l’avevi chiusa e ne avevi aperta un’altra che conteneva una lunga serie di messaggi inquietanti, li ho letti, mi è presa un’angoscia profonda, mi dici “anche tu mi lasci solo”, ma ti giuro che non ho mai avuto nessuna idea del genere, quello che mi spaventa è quello che dici perché sono le frasi tipiche dei tuoi momenti neri. Le ho sentite in un altro pomeriggio quelle stesse frasi, ma allora una conversazione c’è stata, oggi no, ma te lo posso giurare dovevo solo andare dal dottore, non avevo nessuna intenzione di lasciarti solo, poi ho provato a mandarti anch’io una serie di messaggi... alcuni tornavano indietro e altri no, tu eri in linea ma “non al computer” e ho riprovato, ho riprovato molte volte ma non hai riposto e, ti giuro, ho sentito dentro l’angoscia crescere, ho provato un senso si frustrazione e di impotenza totale, come quello che vuole disperatamente una cosa ma non riesce a farla e riprova e riprova ancora ma sempre senza successo. Stare in una situazione del genere è angosciante. L’ultimo messaggio non è tornato indietro, quindi la tua chat è ancora aperta... ci sto veramente male e non posso fare nulla. Quello che penso di te lo sai benissimo, quanto sei importante lo sai benissimo, non c’è bisogno che io ti ripeta queste cose, mi hai scritto cose bellissime che mi hanno fatto felice perché ti ho sentito sereno. In quei momenti la tua felicità era la mia, ma quando sei nei momenti neri si contagia anche la malinconia, anche l’angoscia, e io adesso sto male perché tu stai male e non è nemmeno possibile parlare, da quando sono tornato a casa sono rimasto incollato al computer ad aspettare che tu finalmente comparissi sulla tua chat, ma non è successo... Cerco di distrarmi facendo altro ma non riesco a concentrarmi su quello che leggo e ho sempre l’occhio sulla tua chat che resta immobile. Poi sento il suono del messaggio in arrivo e vado subito a vedere, ma è il mio ennesimo messaggio che torna indietro. Basta, è tutto quello che avevo da dire. Per contattarti ho solo msn, posso solo aspettare. Ecco, adesso non sei nemmeno più in linea.
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