è un po’ che non ti dedico un post e allora colgo l’occasione per farlo. Ho letto attentamente il tuo commento a “lettera aperta a un ragazzo” su Progetto Gay, quello che scrivi non è irritante e sotto certi aspetti potrebbe anche essere giusto. In un discorso di tipo generale potrei essere d’accordo con te ma in questa situazione specifica è impossibile applicare regole generali. Se vedessi le cose come le vedi tu dovrei sentirmi in qualche modo sfruttato ma la sensazione che provo non affatto quella. Vado ai fatti. In tarda serata il destinatario del mio post mi ha richiamato su msn e ne sono stato felice nel senso più profondo del termine. Non aveva letto il post (non legge spesso i blog ma quando lo fa lo fa con tutta l’anima)... io gli ho detto quello che pensavo ma ha continuato a cambiare discorso e a parlare di altro, il che non significa affatto che non sia stato a sentire, anzi! Con minime interruzioni siamo rimasti a parlare continuamente di altro fin oltre l’una di notte. Dall’esterno una cosa del genere non ha senso, ma solo dall’esterno. Dal mio punto di vista ha un senso profondo. Qual dialogo apparentemente banale e divagante, nella sostanza, non era affatto banale. Spesso le cose serie hanno tutta l’apparenza delle stupidaggini ma sono cose serie perché un dialogo di fondo esiste realmente anche quando si parla solo di altro. Non sono capace di valutare razionalmente cose del genere ma quello che ho ricevuto da quel ragazzo, che conosco ormai da qualche tempo, è moltissimo. Ci si capisce realmente a livelli profondi, anche senza parole, e anche parlando d’altro. Ormai si è creato un rapporto vero di amicizia e ci si conosce a livelli non superficiali, cioè si conoscono i lati deboli dell’altro, i suoi momenti neri, le sue sofferenze, i suoi momenti di disagio... ogni tanto in una marea di cose che non c’entrano nulla si lascia cadere un riferimento più personale con la certezza che non andrà perduto e che non sarà dimenticato. Il mio personale bilancio nel rapporto con quel ragazzo non è solo positivo ma è straordinariamente positivo perché una corrispondenza seria c’è e la mia felicità dipende in buona parte anche dal sapere che è sereno e che sta bene, due cose che non sono né automatiche né scontate. Quando è di umore scuro (e non accade per motivi banali), sono io che sento il bisogno di esserci, talvolta il dialogo è molto difficile, ma non si interrompe comunque, quando poi ricomincia a scherzare un po’ io tiro un respiro di sollievo. Mi dice spesso che per lui non posso fare nulla e che, siccome quando mi dice come si sente io ci sto male, allora non me lo dirà più, mi dice anche cose apparentemente più dure, ma il dialogo non si interrompe e lui sa che non solo non mi sento a disagio in una situazione del genere ma che non lo lascerò solo, non per eroismo ma semplicemente perché non ci riuscirei, perché quando parlo con lui, anche di cose banalissime (succede così quasi sempre), io mi sento importante, so che quelle banalità non sono assolutamente banali e che l’ascolto reciproco è estremamente attento... Lui sa che quando gli chiedo “come stai?” (domanda che non gradisce), non sto facendo una domanda rituale e le sue risposte vanno talvolta molto al di là delle mie aspettative, sono serie, autentiche e richiedono una risposta seria da parte mia che può anche avere l’apparenza di una chat disimpegnata ma che so essere una cosa realmente importante. Vedi, Distillato, il tuo invito finale a stare attento è graditissimo perché è affettuoso, ti preoccupi per me, ma nel caso specifico il problema non si pone... ti ricordi il quarantenne che aveva fatto insinuazioni sgradevoli in tono scherzoso? Lì il tuo consiglio di prudenza ha avuto pienamente ragione, il quarantenne è sparito. Probabilmente aveva solo giocato col blog e con me. Ma nel caso del ragazzo cui è dedicato il post le cose stanno in modo molto diverso. Io devo agire in modo totalmente spontaneo e la spontaneità in questo caso non mi porta a stare in guardia... Chiudo dicendoti che ho sempre il piacere di leggerti perché hai un autocontrollo e una razionalità invidiabili, anche se forse a te non sembra esattamente così. Il fatto che tu non ti dimentichi di questo blog, per me, è importantissimo. Quando apro il blog cerco automaticamente i suoi commenti. Grazie! Un abbraccio e buona domenica a te!
sabato 24 novembre 2007
CIAO DISTILLATO 29
Ciao Distillato,
è un po’ che non ti dedico un post e allora colgo l’occasione per farlo. Ho letto attentamente il tuo commento a “lettera aperta a un ragazzo” su Progetto Gay, quello che scrivi non è irritante e sotto certi aspetti potrebbe anche essere giusto. In un discorso di tipo generale potrei essere d’accordo con te ma in questa situazione specifica è impossibile applicare regole generali. Se vedessi le cose come le vedi tu dovrei sentirmi in qualche modo sfruttato ma la sensazione che provo non affatto quella. Vado ai fatti. In tarda serata il destinatario del mio post mi ha richiamato su msn e ne sono stato felice nel senso più profondo del termine. Non aveva letto il post (non legge spesso i blog ma quando lo fa lo fa con tutta l’anima)... io gli ho detto quello che pensavo ma ha continuato a cambiare discorso e a parlare di altro, il che non significa affatto che non sia stato a sentire, anzi! Con minime interruzioni siamo rimasti a parlare continuamente di altro fin oltre l’una di notte. Dall’esterno una cosa del genere non ha senso, ma solo dall’esterno. Dal mio punto di vista ha un senso profondo. Qual dialogo apparentemente banale e divagante, nella sostanza, non era affatto banale. Spesso le cose serie hanno tutta l’apparenza delle stupidaggini ma sono cose serie perché un dialogo di fondo esiste realmente anche quando si parla solo di altro. Non sono capace di valutare razionalmente cose del genere ma quello che ho ricevuto da quel ragazzo, che conosco ormai da qualche tempo, è moltissimo. Ci si capisce realmente a livelli profondi, anche senza parole, e anche parlando d’altro. Ormai si è creato un rapporto vero di amicizia e ci si conosce a livelli non superficiali, cioè si conoscono i lati deboli dell’altro, i suoi momenti neri, le sue sofferenze, i suoi momenti di disagio... ogni tanto in una marea di cose che non c’entrano nulla si lascia cadere un riferimento più personale con la certezza che non andrà perduto e che non sarà dimenticato. Il mio personale bilancio nel rapporto con quel ragazzo non è solo positivo ma è straordinariamente positivo perché una corrispondenza seria c’è e la mia felicità dipende in buona parte anche dal sapere che è sereno e che sta bene, due cose che non sono né automatiche né scontate. Quando è di umore scuro (e non accade per motivi banali), sono io che sento il bisogno di esserci, talvolta il dialogo è molto difficile, ma non si interrompe comunque, quando poi ricomincia a scherzare un po’ io tiro un respiro di sollievo. Mi dice spesso che per lui non posso fare nulla e che, siccome quando mi dice come si sente io ci sto male, allora non me lo dirà più, mi dice anche cose apparentemente più dure, ma il dialogo non si interrompe e lui sa che non solo non mi sento a disagio in una situazione del genere ma che non lo lascerò solo, non per eroismo ma semplicemente perché non ci riuscirei, perché quando parlo con lui, anche di cose banalissime (succede così quasi sempre), io mi sento importante, so che quelle banalità non sono assolutamente banali e che l’ascolto reciproco è estremamente attento... Lui sa che quando gli chiedo “come stai?” (domanda che non gradisce), non sto facendo una domanda rituale e le sue risposte vanno talvolta molto al di là delle mie aspettative, sono serie, autentiche e richiedono una risposta seria da parte mia che può anche avere l’apparenza di una chat disimpegnata ma che so essere una cosa realmente importante. Vedi, Distillato, il tuo invito finale a stare attento è graditissimo perché è affettuoso, ti preoccupi per me, ma nel caso specifico il problema non si pone... ti ricordi il quarantenne che aveva fatto insinuazioni sgradevoli in tono scherzoso? Lì il tuo consiglio di prudenza ha avuto pienamente ragione, il quarantenne è sparito. Probabilmente aveva solo giocato col blog e con me. Ma nel caso del ragazzo cui è dedicato il post le cose stanno in modo molto diverso. Io devo agire in modo totalmente spontaneo e la spontaneità in questo caso non mi porta a stare in guardia... Chiudo dicendoti che ho sempre il piacere di leggerti perché hai un autocontrollo e una razionalità invidiabili, anche se forse a te non sembra esattamente così. Il fatto che tu non ti dimentichi di questo blog, per me, è importantissimo. Quando apro il blog cerco automaticamente i suoi commenti. Grazie! Un abbraccio e buona domenica a te!
è un po’ che non ti dedico un post e allora colgo l’occasione per farlo. Ho letto attentamente il tuo commento a “lettera aperta a un ragazzo” su Progetto Gay, quello che scrivi non è irritante e sotto certi aspetti potrebbe anche essere giusto. In un discorso di tipo generale potrei essere d’accordo con te ma in questa situazione specifica è impossibile applicare regole generali. Se vedessi le cose come le vedi tu dovrei sentirmi in qualche modo sfruttato ma la sensazione che provo non affatto quella. Vado ai fatti. In tarda serata il destinatario del mio post mi ha richiamato su msn e ne sono stato felice nel senso più profondo del termine. Non aveva letto il post (non legge spesso i blog ma quando lo fa lo fa con tutta l’anima)... io gli ho detto quello che pensavo ma ha continuato a cambiare discorso e a parlare di altro, il che non significa affatto che non sia stato a sentire, anzi! Con minime interruzioni siamo rimasti a parlare continuamente di altro fin oltre l’una di notte. Dall’esterno una cosa del genere non ha senso, ma solo dall’esterno. Dal mio punto di vista ha un senso profondo. Qual dialogo apparentemente banale e divagante, nella sostanza, non era affatto banale. Spesso le cose serie hanno tutta l’apparenza delle stupidaggini ma sono cose serie perché un dialogo di fondo esiste realmente anche quando si parla solo di altro. Non sono capace di valutare razionalmente cose del genere ma quello che ho ricevuto da quel ragazzo, che conosco ormai da qualche tempo, è moltissimo. Ci si capisce realmente a livelli profondi, anche senza parole, e anche parlando d’altro. Ormai si è creato un rapporto vero di amicizia e ci si conosce a livelli non superficiali, cioè si conoscono i lati deboli dell’altro, i suoi momenti neri, le sue sofferenze, i suoi momenti di disagio... ogni tanto in una marea di cose che non c’entrano nulla si lascia cadere un riferimento più personale con la certezza che non andrà perduto e che non sarà dimenticato. Il mio personale bilancio nel rapporto con quel ragazzo non è solo positivo ma è straordinariamente positivo perché una corrispondenza seria c’è e la mia felicità dipende in buona parte anche dal sapere che è sereno e che sta bene, due cose che non sono né automatiche né scontate. Quando è di umore scuro (e non accade per motivi banali), sono io che sento il bisogno di esserci, talvolta il dialogo è molto difficile, ma non si interrompe comunque, quando poi ricomincia a scherzare un po’ io tiro un respiro di sollievo. Mi dice spesso che per lui non posso fare nulla e che, siccome quando mi dice come si sente io ci sto male, allora non me lo dirà più, mi dice anche cose apparentemente più dure, ma il dialogo non si interrompe e lui sa che non solo non mi sento a disagio in una situazione del genere ma che non lo lascerò solo, non per eroismo ma semplicemente perché non ci riuscirei, perché quando parlo con lui, anche di cose banalissime (succede così quasi sempre), io mi sento importante, so che quelle banalità non sono assolutamente banali e che l’ascolto reciproco è estremamente attento... Lui sa che quando gli chiedo “come stai?” (domanda che non gradisce), non sto facendo una domanda rituale e le sue risposte vanno talvolta molto al di là delle mie aspettative, sono serie, autentiche e richiedono una risposta seria da parte mia che può anche avere l’apparenza di una chat disimpegnata ma che so essere una cosa realmente importante. Vedi, Distillato, il tuo invito finale a stare attento è graditissimo perché è affettuoso, ti preoccupi per me, ma nel caso specifico il problema non si pone... ti ricordi il quarantenne che aveva fatto insinuazioni sgradevoli in tono scherzoso? Lì il tuo consiglio di prudenza ha avuto pienamente ragione, il quarantenne è sparito. Probabilmente aveva solo giocato col blog e con me. Ma nel caso del ragazzo cui è dedicato il post le cose stanno in modo molto diverso. Io devo agire in modo totalmente spontaneo e la spontaneità in questo caso non mi porta a stare in guardia... Chiudo dicendoti che ho sempre il piacere di leggerti perché hai un autocontrollo e una razionalità invidiabili, anche se forse a te non sembra esattamente così. Il fatto che tu non ti dimentichi di questo blog, per me, è importantissimo. Quando apro il blog cerco automaticamente i suoi commenti. Grazie! Un abbraccio e buona domenica a te!
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