giovedì 27 maggio 2010

GAY E MORALE - RISPOSTA DI UN LETTORE

Ricevo oggi l’autorizzazione alla pubblicazione di una mail di commento al post GAY E MORALE
Pubblico con piacere questa mail perché mi ha fatto riflettere molto.
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Ciao Project,
Non ho potuto fare a meno di vedere gli ultimi discorsi del 24 Maggio su tuo blog.
Cioè "GAY E MORALE"... allora, tu sai che io ti supporto sempre in quello che fai e che condivido le tue idee...
...ma non questa volta.
Premetto che non sono cattolico, però sono una persona dalla forte religiosità.
Io credo in una mia fede personale che mi sono costruito nel tempo, e nel tempo questa fede mi ha supportato più volte dandomi la forza di proseguire il mio difficile cammino di essere umano.
Cerco di spiegarmi, rifletti su quello che ti dico, se hai dubbi o alcuni discorsi ti tornano poco chiari chiedimi che cerco di spiegarti le cose meglio di quanto riesca a fare adesso.
Mi piacerebbe intanto sapere meglio quale è la tua posizione personale nei confronti del divino (se hai fede, in cosa credi, perché credi)... giusto per il fatto che il ragazzo che ti ha scritto quel messaggio diceva di sapere la tua posizione verso la Chiesa, ed io a quanto pare non ne sono al corrente (o più semplicemente no so di sapere quello che c'è da sapere).
Passando oltre e facendo un discorso che non affonda tanto nella fede ma quanto appunto nella forza morale ed interiore delle persone, volevo chiederti cosa hai provato leggendo quello che ti ha scritto quel ragazzo di 21 anni.
Io sinceramente ho visto un ragazzo molto dolce, che ha scorto il valore che rende legittimo e di pari dignità qualsiasi rapporto con l'altro, omo od etero che sia: l' Amore.
Il ragazzo non aveva mai avuto pulsioni omoerotiche in vita sua e per di più ha sempre seguito i comandamenti della sua religione cattolica... il solo fatto che non abbia rifiutato se stesso e che pensi che vi sia dolcezza ed umanità dietro al sogno che ha fatto denota che questo ragazzo è una persona buona capace realmente di comprendere le cose per come realmente stanno, senza pregiudizi di alcuna sorta né timori infondati di divinità o quant'altro.
A questo punto, espresso il mio punto di vista, quello che ti voglio chiedere è: perché hai dato a questo poveraccio delle risposte così aride? Io sono sicuro che questo ragazzo rivolgendosi a te avesse riposto speranze maggiori nell'essere ascoltato e compreso.
Il tuo approccio nei suoi confronti è stato molto "scientifico": hai preso le domande del ragazzo e gli hai risposto in termini di mettere a fuoco l'oggettiva impossibilità di lui di vivere come vorrebbe con due piedi in una staffa, hai ridotto il fattore moralità esterna rispetto al fattore moralità interna (non considerando che la moralità interna è, sopratutto per un ragazzo religioso, riflesso di quella esterna) (inoltre hai detto che una persona difficilmente si ritrova a definire, di propria coscienza/moralità, la propria sessualità come aberrante... ti devo ricordare i discorsi inerenti al dualismo sesso/amore?... Mi puoi dire che è ingiusto che una persona consideri la propria sessualità sbagliata, ma non che la cosa sia contraddittoria e questo per due motivi: a) non è vero; b) se al ragazzo gli dici che è contradditorio con se stesso, quando oltretutto non lo è, finisci solo con l'impanicarlo ulteriormente e mettere così in crisi il suo equilibrio spirituale nei confronti della religione e della sessualità).
In ultimo, la cosa che mi ha lasciato più con l'amaro in bocca è stata che tu hai addirittura sottolineato il fatto che per un ragazzo gay, lui nel caso specifico, è praticamente impossibile vivere un'amicizia affettuosa...
Io non sono d'accordo: io non solo per i miei personali principi, ma anzi, questo vale ancor di più per rispetto dei principi della persona che amerei, sacrificherei tranquillamente l'aspetto puramente sessuale del vivere assieme.
E non sarei l'unico: SenzaPeso è un altro che, anche se portato a simili scelte da altri motivi suoi, avrebbe comunque quella sensibilità di rinunciare a qualcosa di non necessario per la persona che ama. Lo dico perché nei post che lui ha scritto, che io ho letto, ho percepito da parte sua la consapevolezza che lo stare bene accanto ad una persona ed il vivere assieme ad essa le cose della propria vita, è il fulcro dell'amore. Tutto il resto viene di conseguenza.
Con tutti questi discorsi non voglio dire che non esista in me desiderio sessuale che vorrei appagare, ma io, così come il ragazzo di 21 anni cattolico, possiamo tranquillamente sacrificare questo aspetto almeno per un primo momento in cui il vero desiderio è conoscere il cuore dell'altra persona.
Il sesso verrebbe per noi solo come naturale conseguenza del provare affetto per il nostro ragazzo: dopo aver avvicinato la nostra anima a quella dell'amato, anche i corpi si attraggono perché vogliono esprimere appieno il piacere e l'amore che c'è fra di noi.
Tu hai detto invece che se quel ragazzo stesse con un altro ragazzo non riuscirebbe a resistere all'impulso sessuale... io non lo credo. Ripeto, è naturale ed è giusto che col tempo lui finisca anche col fare sesso, ma da qui a dire che "non so quanto tu possa rimanere fedele ai tuoi principi" c'è un abisso: i principi di questo ragazzo sono forti e se tu gli dici che lui non rimarrà fedele ad essi gli stai praticamente trasmettendo l'idea che quei principi non valgono nulla [in realtà non sto difendendo il valore dei principi in questione, ma il valore della determinazione del ragazzo. In parole povere, per quel ragazzo quei principi che a noi paiono ingiustificati (e che in effetti lo sono in parte), a sommi capi per lui sono giusti:
si evince dal modo fiero in cui dice che ha smesso di masturbarsi (non è più dipendente) che per lui questi principi sono sacri... se tu dici che la sua fedeltà a tali principi crollerà come un castello di carta, stai praticamente considerando privo di valore il suo mondo interiore che invece è ricco di amore (anche se è viziato da alcuni
ragionamenti di fondo erronei)].
Sono stato abbastanza chiaro? Riesci a capire di cosa sto parlando? [Se non lo capisci, dimmelo che vedo di essere più comprensibile].
In generale la cosa che mi ha lasciato disturbato da ciò che gli hai detto al ragazzo è l'accento che hai posto sul fatto che per un ragazzo gay è impossibile trovare la possibilità di coltivare un'amicizia affettuosa:
non solo penso che non sia necessariamente vero (io mi ritroverei meglio a vivere un'amicizia affettuosa piuttosto che una storia d'amore vera e propria, al momento), ma oltretutto reputo ingiusto che tu dica ciò.
E' vero che è statisticamente comprovato che il comportamento sessuale dei ragazzi di tutte le fasce di età tende ad essere quello di ricercare il sesso e solo in seconda (ma molto seconda, direi) analisi l'amore, però Project non ti devi dimenticare che è anzitutto l'affetto, la comunione di sentimenti fra due ragazzi, la cosa che rende degna di essere vissuta una relazione in due. Se una rapporto si basasse solo sul sesso sarebbe solo un delirio che deteriorerebbe la vita delle persone che partecipano di esso.
Capisci?
Se tu dici che un'amicizia affettuosa non può esistere fra due gay, stai trasmettendo a tutti coloro che leggono i tuoi post che prima di tutto viene il sesso, poi forse l'affetto... il che è statisticamente comprovato dal comportamento affettivo/sessuale dei gay, ripeto, come ripeto che però non è neppure giusto che pure da una persona importante sulla scena gay come te, questo tipo di messaggio venga sottolineato e così reso come se fosse una cosa normale e moralmente giusta.
Penso che dovresti piuttosto adoperarti a cercare di portare i gay verso una maggiore capacità di provare ed esprimere affettività piuttosto che rischiare di fossilizzare così i loro pensieri verso l'idea fissa che tra due uomini ci può essere sesso, ma difficilmente amore.
Anche perché l'omosessualità, se vai a ben vedere, è sempre e solo sopravvissuta nella storia umana e la sua dignità in senso di "modo lecito di amare" si è sempre dovuta storpiare via via secondo l'opinione pubblica delle varie ere in cui è passata: pensaci. C'è mai stato un tempo in cui le persone omosessuali sono state effettivamente libere di amarsi fra loro? Avere la stessa dignità di quelle etero? No.
E questo perché le persone omosessuali sono sempre state una minoranza incapacitata da vari fattori di poter aggregare fra di loro le persone che la compongono. In sostanza le persone omosessuali hanno dovuto vivere sempre vite clandestine, senza nemmeno sapere chi o cosa erano, e trovando come unici modelli di riferimento gli stessi modelli dispregiativi forniti dalla cultura dominante eterosessuale patriarcale. Che così hanno assorbito.
Ma adesso, volendo, le cose potrebbero cambiare: se grazie a potenti media come Internet si riuscisse a fornire messaggi più positivi e realistici sull'omosessualità non solo si verrebbe finalmente riconosciuti dal mondo etero come fratelli legittimi, ma prima ancora si darebbe alle giovani leve la possibilità di affrancarsi dagli stili di vita sbagliati "della ricerca del sesso e del ragazzo a tutti i costi", e seguendoli moralmente si potrebbe rendere questi ragazzi capaci di vedere la sostanza del valore dell'amore.
Il problema, per ritornare al discorso di prima, è che mentre la sessualità si manifesta in modalità più libere da condizionamenti vari, l'affettività ha bisogno di essere coltivata.
In sostanza se si contribuisce a dare l'idea che nel mondo gay non vi siano spazi aperti per l'affettività, le persone restano focalizzate ancor più sulla sessualità e basta. Bisogna invece, per quanto difficile, sfatare tutto ciò per fornire alle persone gli strumenti necessari a costruirsi sani rapporti duraturi basati sull'affetto.
Bisogna cambiare l'ordine delle cose perché, così come sono, sono sbagliate, e cambiare il mondo significa anche imparare a misurare la portata/significato delle proprie parole fino al milligrammo, ed anche in base al tipo di ascoltatori che abbiamo di fronte.
Ora, dopo tutto questo parlare, sei riuscito infine a capire il mio disappunto?
Hai capito di cosa ti ho "biasimato"? (nonostante il fatto che penso onestamente che per buona parte tu abbia detto quello che hai detto in buona fede)

Rispondimi e fammi sapere per favore,
Ciao e salutoni.
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Se volete, potete partecipare alla discussione di questo post aperta sul Forum di Progetto Gay.

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