Ciao Project,
ieri sera ti ho accennato in chat qualcosa della mia storia e l’atteggiamento che hai avuto mi è piaciuto, non hai sparato giudizi e sei stato ad ascoltare e alla fine mi hai detto anche cose che non mi aspettavo, per questo la mia storia te l’ho riscritta, se pensi che possa servire a qualcosa pubblicala, ma vorrei comunque che tu la leggessi e che mi facessi sapere per e-mail, privatamente, quello che ne pensi, mettila sul blog, sul forum, dove ti pare, ma tu non la commentare, poi ti spiego il perché. Non ti arrabbiare se non ti ho dato il mio contatto, ma non ti conosco ancora bene e preferisco andarci piano, però ti ringrazio che mi hai dato il tuo. Ieri sera mi sono sentito più sollevato. Penso che mi rifarò vivo. Se vuoi pubblica pure questa mail ma in modo anonimo. Per favore prima di pubblicarla correggi gli errori che sicuramente ho fatto. Grazie.
Lettera firmata con nome e cognome.
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Sono un ragazzo di 22 anni, chiamatemi Giulio, non mi chiamo così ma questo nome mi piace. Sono sempre stato gay, da quando mi ricordo, diciamo dai 13-14 anni. Coi miei non sono in buoni rapporti, loro sono brave persone e pensano che io sono solo un ribelle, uno che tanto comunque finirà male, loro lo pensavo veramente. Mio padre prima si arrabbiava con me, adesso non lo fa più perché pensa che sia del tutto inutile. Io mi sento un ribelle, certe volte vorrei spaccare tutto, non sopporto l’ipocrisia e invece ci devo vivere in mezzo. I miei non sanno niente di me, col loro sono sempre stato molto aggressivo ma non ho mai parlato dei fatti miei privati. Già a 16 anni me ne sono andato di casa per un periodo senza che i miei volessero, mi sono preso un po’ di soldi dei miei (praticamente li ho rubati) e me ne sono andato in giro in autostop. Poi sono tonato a casa dopo avere speso tutti i soldi per divertirmi, a bere e non solo. Quando sono tornato a casa mio padre è rimasto lì come un imbecille, mi aspettavo che mi menasse ma non l’ha fatto, ha avuto paura, si è comportato come un vigliacco. A scuola è stato un disastro, mi hanno mandato a una scuola privata ma non me ne fregava niente e non c’andavo mai, però a 20 anni sono riuscito a prendere la maturità. Anche se spaccavo tutto ed ero pure violento ho sempre sognato che qualcuno mi prendesse con la dolcezza nonostante tutto, a uno del genere io avrei dato anche l’anima, ma trovavo solo gente che mi strillava contro e che mi allontanava malamente. Io mi conciavo nel modo peggiore possibile, proprio per provocare le persone. Io ho sognato di avere un ragazzo da quando avevo 14 anni ma non ne ho mai avuto uno, di qualcuno mi sono innamorato ma si sono spaventati e non sono stati capaci di capire che cosa sono io sotto la scorza, perché penso di potere amare veramente un ragazzo in modo fortissimo. Abito in una zona di mare e non molto lontano da casa mia c’è un campeggio, l’hanno aperto quattro anni fa e l’accesso è libero per chiunque. Io ci andavo a passeggiare parecchie volte perché al campeggio ci stanno spesso ragazzi giovani e io sognavo che qualcuno di loro si potesse innamorare di me. E poi, lo dico chiaro, io c’andavo perché mi piaceva stare in mezzo a quelle persone, la metà erano stranieri e al mare si cambiavano all’aperto come niente fosse. A me queste cose mi facevano bollire il sangue. Con gli stranieri non avevo nessuna possibilità perché non parlo nessuna lingua straniera, con gli Italiani qualche volta mi facevo coraggio e ci provavo. Io sono del sud, ma tra quelli del sud e quelli del nord io preferisco quelli del nord, a parte che sono meno impiccioni e ficcanaso, sono proprio ragazzi che mi piacciono di più fisicamente. Io sono nero di capelli e un po’ scuro di carnagione però mi piacciono molto i ragazzi del nord. Andando al campeggio e alla spiaggia, qualche volta mi succedeva di fare incontri interessanti. Tre o quattro volte mi hanno invitato a mangiare con loro, abbiamo fatto il bagno insieme, anche senza costume e poi siamo stati a cantare sulla spiaggia fino a notte alta. Questi ragazzi mi dicevano che ero molto dolce e la cosa mi piaceva moltissimo. Ho sognato tantissime volte di poter avere rapporti sessuali con qualcuno di questi ragazzi ma non è mai successo, con me erano disinvolti, amichevoli, ma forse non erano gay, anche se io mi mettevo sempre in gruppi dove non c’erano ragazze. Una volta sola ne ho trovato uno gay e pensavo che a fare qualcosa ci si potesse arrivare. Ho fatto una cosa che non avevo mai fatto, gli ho detto che ero gay e lui mi detto che era gay anche lui, poi ho provato un approccio fisico molto esitante, ma lui m’ha detto che non lo voleva fare, che aveva un ragazzo a Mantova e che era quello il ragazzo che amava. Io gli ho detto che quel ragazzo era veramente fortunato. Ci siamo dati solo un bacetto minimo, poi lui l’indomani è partito, adesso ci sentiamo ancora in msn. E’ stata la cosa più bella che mi è capitata in tutta la vita, anche se è stato un rifiuto. Io un ragazzo come quello lo ammiro. In paese sapevano che io facevo solo il comodo mio, che non tornavo a casa la sera, e piano piano si è creata una specie di leggenda del mostro. Metteteci che non mi avevano mai visto con una ragazza, io sono diventato il mostro gay del paese, al punto che mi evitavano proprio, le mamme pensavano che andassi in giro a violentare i ragazzini e quando mi vedevano se ne scappavano. Sono andato avanti così fino ai 21 anni. A 21 anni m’hanno dato un lavoro in un deposito mi materiali da costruzione, salario da fame, ma per me era tanto, io soldi miei non ne avevo mai avuti. Il padrone era una signore che si vedeva pochissimo, c’aveva una bella macchina e quando veniva era molto rispettato, avrà avuto penso sui 45, sposato con due figli, il grande di 18 anni, che era un bel ragazzo, e una bambina di 10. Il figlio del padrone si chiamava Salvatore, io l’avevo visto un paio di volte, ma lui era il figlio del padrone io ero l’ultimo dei garzoni del deposito, quindi c’era poco da fare. Qualche sguardo ce lo siamo scambiato e forse quel ragazzo con suo padre ci stava proprio male, abbiamo anche scambiato qualche parola ma solo un paio di volte. La prima volta il padre se ne era andato e abbiamo parlato di più, Salvatore nei miei confronti era rispettoso, mi trattava alla pari, me l’ha detto chiaro che con suo padre stava malissimo. Io gli ho detto che ero gay e ho visto che ha avuto un lampo negli occhi, lui non ha detto che era gay anche lui ma che era interessato lo sentivo benissimo. Poi mi hanno chiamato per mandarmi con un camion a scaricare e ci siamo lasciati. La seconda volta, quando mi ha visto mi ha sorriso, poi è arrivato il padre e ha chiamato il figlio in un modo così violento che sono stato male io per lui. Il padrone a me non ha detto niente ma dopo non ho più visto né il padre né il figlio. Per me amore niente, nemmeno sesso, niente di niente, ormai non c’era più nemmeno il campeggio c’era il lavorare come uno schiavo dalla mattina alla sera. Una volta in paese uno ha cominciato a dirmene contro di tutti i colori, uno s’è messo in mezzo e m’ha difeso. Io non me l’aspettavo proprio. Dopo qualche giorno l’ho rivisto, abbiamo parlato un po’, è sposato, ha 41 anni, però era gentile con me, mi trattava bene, una domenica mi ha invitato a pranzo fuori, mi sembrava strano che lasciasse sua moglie a casa per uscire con me però mi faceva piacere, non l’aveva mai fatto nessuno. Gli ho detto che ero gay e mi ha risposto che lo sapeva ma che la cosa non gli creava nessun problema. Insomma non era il mio tipo e non mi sentivo attratto vero di lui, in fondo io lo sapevo dove si stava andando a finire e in sostanza l’ho accettato. Con me era gentile, mi sentivo amato. Insomma la faccio breve, tanto dove si va a finire è chiaro. Un giorno mi dice se voglio passare con lui sabato e domenica. Sabato e domenica voleva dire anche la notte insieme, io l’avevo capito benissimo, ma per me era la prima volta e l’idea che magari un’occasione del genere non si sarebbe creata più ce l’avevo. Insomma ci sono andato. Mi ha portato a cena in un ristorante molto lontano da dove abitiamo noi e poi ce ne siamo andati a casa sua in campagna, un bel posto molto ben sistemato. Era ovvio che lì si dovesse fare sesso, c’eravamo andati apposta. Lui comincia a farsi avanti ma in un modo che non mi piace per niente, vederlo in quella situazione mi fa proprio schifo. Ho provato a dirgli in tutti i modi che non me la sentivo. Prima ha provato a insistere con le buone ma siccome io cercavo di evitare in tutti i modi alla fine mi ha proprio picchiato in modo violento e mi ha obbligato a starci comunque, in pratica sono stato violentato da quest’uomo. E’ vero che io gli avevo dato corda in tutti i modi ma lui non si doveva comportare così. Dopo ho ripensato a un particolare che mi è sembrato importantissimo, quando si è deciso a fare quello che ha fatto mi ha detto in dialetto: “Tu sei un frocio di merda e te la sei fatta con tutti quelli come te, ma io i malanni tuoi non me li voglio pigliare...” e si è messo il preservativo. E’ stata un’esperienza terribile, una cosa che non augurerei nemmeno al mio peggiore nemico. Quando ha finito mi ha ricaricato in macchina a botte e mi ha scaricato sotto casa mia. Il senso di schifo profondo che ho provato me lo porto ancora appresso e credo che non lo dimenticherò più. La mia prima esperienza sessuale con un uomo è stata questa. Per me è come una specie di incubo che mi accompagna sempre. Quell’uomo, dopo, si è tenuto alla larga e ha fatto bene, perché se me lo fossi trovato davanti non so che livello di reazione violenta avrei potuto mettere in pratica, ma sicuramente avrei reagito in modo violento. Di questo fatto ho parlato solo a tre persone. Al ragazzo che avevo conosciuto al campeggio, a un amico etero che mi ha sempre rispettato e a Project e Project ha avuto la dignità di stare zitto e non fare commenti. Mi sento un cretino perché in fondo in quel pasticcio mi ci sono cacciato io, però quando ti mollano tutti e non sai dove sbattere la testa puoi fare le cose più pazzesche. Non so se riuscirò mai ad accettare il sesso gay come una cosa positiva ma penso che mi ci vorranno anni e che anche quando mi capiterà di trovare un ragazzo che mi voglia veramente bene, resterò pesantemente condizionato dall’esperienza che ho vissuto, che mi ha fatto sentire peggio di un verme, che mi ha umiliato profondamente, anche perché sono un cretino, è vero, ma anche perché mi hanno mollato tutti e sono rimasto completamente solo. E’ tutto.
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Se vuoi, puoi partecipare alla discussione su questa tetimonianza aperta nel Forum Progetto Gay:
http://progettogay.forumfree.net/?t=26399448
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