Alcuni miei amici, che frequento da decine di anni, che sanno di me e che non hanno mai avuto alcun problema in proposito (si tratta di persone che stimo veramente molto) quando si trovano in mezzo agli altri si trasformano in modo camaleontico, anche se con garbo e intelligenza. Se in privato sono capaci di intrattenere con un gay rapporti amichevoli di ottimo livello, in pubblico cambiano pelle e si travestono se non proprio da omofobi, da cittadini tolleranti che in fondo accettano i gay perché “poveretti, pure loro hanno diritto di esistere”. La metamorfosi camaleontica è immediata... Il conformismo sociale non condiziona la vita privata di queste persone ma ne domina la vita pubblica. Ecco in proposito una pagina autentica del diario 2006 di un ragazzo all’epoca 23enne.
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“ore 21.10
Oggi mi devo sfogare di brutto! Ma brutto stronzo! Ma chi sei? Ma fai proprio schifo!
Vengo a casa tua alle cinque... ci sono venuto tante volte a casa tua! La sera c’è la pizza per il compleanno di Massimo... normale no? Ci conosciamo da una vita! “Uno per tutti, tutti per uno!”. Sono stato così bene con te che un altro po’ ti saltavo addosso. Sei stato caruccio, disinvolto, spiritoso, e perfino dolce con me, un po’ come era quando penavo che ti fossi innamorato di me... Poi non è successo niente ok! E poi qui tutta quella storia non c’entra più un cavolo... un errore... era solo un errore.
Vabbe’, basta..., mi offri da bere, ti stendi sul divano e ti metti a raccontare di questo e di quello e poi ti metti a ridere fino quasi a piangere e io appresso. Bello, tutto bellissimo. Con te è sempre stato tutto bellissimo, che non sei gay non me ne frega un cavolo, con te sto bene e, a modo tuo, ci stai bene pure tu...
Poi arriva gente. Prima Anna e cominciano i pettegolezzi... “lo sai questo e lo sai quell’altro...”, poi Maurizio che ti deve sempre fare vedere che è più intelligente di te, Mario che parla solo di moto, Barbara l’eterna depressa... poi Gianna la biondona spilungona che non capisce la differenza tra un cavolo e un caz.. manco se gliela spieghi tre volte... Massimo è arrivato tardi come al solito e sempre con lo stesso maglione sbrindellato che portava pure a scuola.
Quando metti insieme sette deficienti (io non mi metto nel conto) che vuoi che succeda? Cominciano a dire stupidaggini. “Rega’ che famo? Famo la pasta con le cozze... le cozze già ce stanno!” e giù risate da cretini... “No, dai, facciamo pasta coi broccoli che qui ce ne stanno tanti” e giù risate più cretine di quelle di prima... poi se n’esce Gianna la spilungona, che a quella quando gli tagliano la lingua è sempre troppo tardi: “Ma facciamo pasta coi finocchi... mica li dobbiamo comprare eh! ...” Io l’avrei strozzata.
Allora Maurizio, che c’aveva la bocca piena di tramezzini, sì è messo a guadare Mario poi ha attaccato a ridere che non ce l’ha fatta più e ha sputato come un’esplosione tutto quello che c’aveva in bocca... una porcheria... ma lui è un tipo fine, queste cose le fa.
Io li avrei strozzati... e tu che hai fatto? Ti sei squagliato... sei andato a prendere un po’ ci carta per raccattare tutto quello che Maurizio aveva sputato... io sono rimasto lì a “ridere”... e che potevo fare... ridere dei finocchi... oh... e che vuoi fare... se non ridi è strano... e allora ridi. Già mi dava fastidio che tu te n’eri scappato... perché tu te n’eri proprio scappato!
E Barbara si sveglia e c’ha l’idea brillante: “Ragazzi... ma perché non ci dite che esperienze gay avete avuto... dai, su, facciamo il gioco della verità! Ma ne avete mai conosciuto uno? ... io sì! ... Ammazza, era pure bello... era un prete... un prete dell’altra parrocchia...”. Barbarella manco aveva capito che cavolo aveva detto... si sono messi a tutti a sghignazzare e lei che chiedeva: “Beh? Ma che c’avete da ridere? E’ vero...”.
Io m’ero seduto in poltrona e facevo finta di dormire perché non mi rompessero le scatole. La biondona si fa venire un’altra idea brillante prende un bicchiere d’acqua e si avvicina per farmi cadere addosso qualche goccia... appena mi arriva la goccia scatto d’istinto... risultato: mi cade addosso tutto il bicchiere d’acqua... ho etto a Gianna un seguito di parolacce che se le ricorderà per il resto della vita, poi me ne sono andato in bagno per asciugarmi e sono rimasto da lì a sentire che piega prendeva la questione... sembrava tutto finito... allora sono uscito... tu hai portato le lasagne e si sono stati zitti... quando mangiano almeno non usano la bocca per dire stron..te.
Alla fine erano pure un po’ alticci e Gianna ubriaca è proprio uno spettacolo raccapricciante. Maurizio si riguarda Mario un’altra volta e si mette a ridere con la bocca piena, Gianna se lo guarda e se ne esce con un “Ma perché ridi?” Gliel’ha dovuto spiegare la depressona perché non l’aveva capito, allora gli è ritornata in testa l’idea di sentire le esperienze gay dei ragazzi. Non mi potevo tirare indietro e ho inventato una storiella di un ragazzo dell’università, ho detto che mi si era messo dietro e che pensavo che fosse gay ma che poi l’ho visto limonare con una bonazza... mi hanno detto che non era questo che volevano sentire.
Poi Maurizo ha raccontato la storiella sua, di uno che ci voleva provare con lui ma che era così tanto imbranato che non s’avvicinava nemmeno, poi però una volta quello c’ha provato ma proprio a strusciarglisi addoso quando stavano a fare una fila, questo per lui significa che quello era gay, ma Maurizio la raccontava con tutti i particolari e mentre raccontava puntava Mario e rideva...
Poi t’hanno messo in mezzo... E tu che contatti hai avuto coi gay? Dico, potevi dire: nessuno! Hai attaccato il discorso pietoso “Basta sfottere... su! Pure quelli c’hanno diritto di campare... vabbe’, sono quello che sono, ma sono cavoli loro, se uno mi viene appresso glielo dico... Bello! Hai sbagliato indirizzo! Però non so proprio che c’avete da ridere... secondo me ridere di queste cose è da stupidi...” Discorso già assurdo... poi ci s’è messa la biondona: “Vabbe’ dai, sono malati, che vuoi fare, se così ci capiti... mica è colpa loro...” E tu gli hai dato ragione!
Poi se n’è uscito fuori Mario che lui non c’aveva niente contro i “finocchi” ma che se gli se ne fosse accostato uno l’avrebbe fatto correre. Maurizio gli ha detto: “Eh! Dai su... che ti piacerebbe...” e l’hanno ributtata sullo scherzo.
Beh io sono stato a friggere tutto il tempo, m’è venuta una tentazione fortissima di dirglielo a questi quattro stronz..tti che fanno proprio schifo e nemmeno è che sono veramente omofobi... è che sono proprio deficienti... e per fortuna che mi sono trattenuto e che poi la conversazione ha cambiato direzione, che se io ve la facevo una bella sfuriata gay come ve la sareste meritata alla fine quello fregato ero solo io... e tu non hai alzato paglia... oh! Dico, ma che c’avevi paura che ti prendevano per gay? A te non ti ci potevano pigliare di sicuro e il bello è che non c’hanno pigliato manco a me... mentre Maurizio e Mario secondo me qualche dubbio alle ragazze gliel’hanno lasciato, soprattutto Mario, che uno più omofobo di quello io non l’ho mai visto! Io dopo stasera sono arrivato a una conclusione sola... a me non mi vedete più! Manco tu... perché sei uno stro..o come tutti quanti gli altri e vuoi fare pure quello di larghe vedute... tu ch’hai paura di quei quattro deficienti! Tu ch’hai paura che ti attacchino il cartellino... Io, da domani vi mando tutti a farvi...
– pausa telefono –
Vabbe’, va, stavolta ti perdono... t’ho mandato a quel paese in modo pesantissimo, come ti meriti, ma almeno hai insistito... almeno un po’ ci tieni... vabbe’... ma se m’avessi risposto in modo duro, o anche solo freddo, ti mandavo a farti fotte.e e non ti richiamavo proprio più. Però è assurdo... uno etero al 100% come te che ha paura che lo piglino per gay.
Ammazza! La paura di essere presi di gay non ce l’hanno solo i gay... ce l’hanno pure gli etero e forse pure di più! E’ incredibile! Almeno questa è una cosa che abbiamo in comune... vabbe’... non fai proprio schifo e poi c’è stata una cosa che m’ha fatto decidere a non chiudere il telefono, quando t’ho detto che quelli non li voglio più vedere... tu hai risposto netto: “Nemmeno io! ... mi defilo e ciao!” e poi m’hai chiesto di andare a prendere una pizza domenica sera, una “pizza riparatrice”... ma non c’è niente da riparare... hai fatto bene a richiamarmi perché avrei masticato acido tutta la notte... però, dai, è passata... ciao bello!”
Se volete, potete partecipare alla discussione sul tema aperta nel Forum Progetto Gay:
http://progettogay.forumfree.net/?t=25906780 .
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