ciao, scusa se vengo a sfogarmi nel tuo blog, ma visto che mi sembri una persona in gamba e sono incazzato con tutti i miei amici e con il mio ragazzo sono venuto qua per un consiglio...innanzitutto ti pubblico l'ultimo mio post
Giorni tristi!!
Non so cosa mi sta succedendo in questi giorni. Non ho voglia di uscire, sono sempre triste e mi sento deluso della mia vita. Desidererei la svolta che sto aspettando da tempo,e finalmente un lavoro ke mi riporti nella vita etero. Ormai mi sto ghettizzando e non voglio. Poi da Sabato una serie di cose mi hanno deluso e reso triste. In primis il comportamento del mio ragazzo, mai mi sarei aspettato ke arrivasse a mentire più volte alla mia ripetuta domanda. Poi domenica mi sono sentito un deficiente quando per più di un ora cercavamo il parcheggio dove avevamo messo le macchine. La gente stessa ci diceva come mai era possibile che in sei non ricordavamo,la risposta era che eravamo 6 gay un po’ "rincoglioniti"..Episodi del genere mai mi sono capitati quando uscivo con gli etero, come mai mi è capitato girare più di due ore per un parcheggio. A volte mi sembra che i gay siano più incapaci degli eterosessuali, so che non è così,ma molti gay sono veramente incapaci. Io trovo pazzesco che uno davanti in macchina si vergogni a chiedere informazioni e abbassa il finestrino aspettando che sia io da dietro a parlare,è pazzesco vivere a ventisette anni in una campana di vetro,in mezzo a tante fobie e sempre con presunzione di essere accontentato da chiunque. E' pazzesco ma in questi giorni non sto sopportando il mio mondo...vorrei poter respirare aria etero,vorrei non vedere tutte queste stranezze ed essere circondato da tanta normalità(anche normalità gay). Se spesso siamo derisi e presi in giro, a volte è anche colpa nostra..Cazzo cerchiamo di essere più in gamba possibile,dobbiamo ogni giorno combattere per sopravvivere contro le ingiustizie che gli etero ci fanno. Dovremmo rimboccarci le mani e cercare di fargli capire che valiamo più di loro,non farci vedere come dei coglioni....E' vero che è sempre sbagliato colpire quello più debole ,ma certo che noi non facciamo niente per non farci colpire,anzi forse a volta incentiviamo(ovviamente e fortunatamente non tutti)....
adesso vorrei sapere il tuo parere, se ti va dammi un consiglio, veramente mi sembra come stare in un mondo di matti e che solo i presunti etero hanno il buon senso...se ti va fatti sentire....cmq grazie lo stesso
06 febbraio 12.00
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Carissimo Gay Niscemese,
se è vero che noi ci sentiamo poco, è pure vero che tra noi c’è da parecchio tempo uno scambio significativo di messaggi e, vorrei aggiungere, un scambio di simpatia reciproca. Oggi, al ritorno dal lavoro, ho aperto il blog msn e ho trovato il tuo commento, che portava la data di ieri 6 Febbraio, l’ho letto con la massima attenzione e poi ti ho mandato subito una mail per dirti che avrei risposto in modo serio al tuo messaggio. Te l’ho mandata perché tu non avessi neppure la minima sensazione che il tuo messaggio potesse essere stato considerato una cosa banale. Personalmente lo ritengo importantissimo, sia per me personalmente, perché mi conferma nell’idea di avere la tua stima, alla quale tengo moltissimo, sia perché affronta, da un punto di vista strettamente personale, un tema estremamente importante nel mondo gay e cioè la deresponsabilizzazione dei ragazzi gay. Ho già scritto qualche post in proposito ma, successivamente, ho accumulato molti altri elementi che mi permettono di inquadrare meglio il problema. Non per farmi lodatore del tempo passato ma per rispetto di verità, devo dire che ai miei tempi, 35/40 anni fa, per un gay la vita era più dura, c’era moto più isolamento, molta più solitudine, ma anche molta più consapevolezza della realtà e della necessità di crescere per non essere schiacciati dal proprio gigioneggiare. Oggi c’è internet, i ragazzi gay si conoscono, si incontrano, e fino qui sono cose ottime, ma spesso quei ragazzi finiscono per creare una autentica sottocultura gay nutrita di miti e di stereotipi ben radicati su un substrato di debolezza psicologica. Vengono così i vittimismi o, al contrario, gli attivismi, gli atteggiamenti cosiddetti gay vengono assunti per imitazione ed è imitazione del peggio. Subentra un linguaggio che finisce per essere lezioso e sostanzialmente stupido, fatto di false cortesie, di garbate ipocrisie e di battute considerate gay. Quando i gruppi o gruppetti di ragazzi gay si stabilizzano la fuga dalla realtà si accentua, i comportamenti cretini finiscono per prevalere in un gioco di conferme incrociate... Quando gli etero mettono il bollo di gay e anche il bollo di stupidità su certi atteggiamenti, sbagliano perché appioppano la qualifica di “gay” a comportamenti che sono solo “stupidi”, ma è innegabile che quei comportamenti sono veramente stupidi. Uno dei ragazzi del blog (che saluto affettuosamente) mi scrisse una volta che sarebbe stato necessario per i gay fare delle prove di “normalità” cioè capire di essere ragazzi come tutti gli altri, mettendo da parte gli atteggiamenti superficiali, esibizionistici, deboli e inconcludenti che, purtroppo, sono realmente appannaggio di tanti ragazzi gay. Quando nel Forum di Progetto Gay mi sono trovato a rispondere alla domanda “Che cosa significa essere gay?”, ho insistito molto nel sottolineare che cose “non significa” essere gay: Essere Gay non comporta alcuno stile di vita particolare. Ognuno è gay a modo suo. Essere Gay non è una scelta comune di un gruppo o di una setta di persone.Essere Gay non vuol dire trovare un accordo tacito con qualcuno e comportarsi secondo certi modelli. Essere Gay non comporta alcuna omologazione con gruppi, modelli o stili di vita particolari. Essere Gay non significa essere più sensibili o più creativi degli altri. Personalmente sono portato a pensare che molti atteggiamenti di superficialità e di deresponsabilizzazione dei ragazzi gay derivino da una educazione affettiva debolissima o inesistente. Troppo spesso, quando un padre e una madre si rendono conto di avere un figlio gay, finiscono per interrompere il contatto educativo con i figli (se mai ce n’è stato uno) e per lasciarli a se stessi. Le grandi istituzioni o non se ne curano, come la scuola che si preoccupa di tutto ma agisce sempre e solo come se i gay non esistessero, o come la chiesa che non fa altro che sottolineare che i gay sono portatori di una tendenza “intrinsecamente disordinata”. La conseguenza di tutto ciò è ovvia, i ragazzi gay, mancando di esempi seri, finiscono per imitare ciò che almeno in apparenza sembra gay, cioè i modelli cosiddetti gay del mondo commerciale. Permettetemi di usare una terminologia desunta dai film di Fellini... tra i gay i vitelloni sono numerosi. Fare il vitellino da giovanissimo è lecito e quasi ovvio, fare il vitellone oltre i limiti del buon senso e di una età pienamente adulta, è in effetti un segno di immaturità. Il ragazzo di 30 anni, che giustificandosi con il fatto di essere gay, e quindi vittima per definizione, continua a giocare col sesso e coi sentimenti e non studia, non lavora... e in buona sostanza non fa un cavolo se non atteggiarsi a gay secondo i modelli più stupidi, non è un ragazzo originale... è in sostanza un fallito o si avvia su quella strada. Se c’è una cosa che ripeto come una specie di motivo fisso a tutti i ragazzi gay che mi capita di incontrare (e sono tanti) è che la libertà vera, quella seria, non è la libertà di fare il proprio comodo con i quattrini degli altri, ma è la liberà che si acquisita con il lavoro e con lo studio, con la serietà di una vita che permetta di non dipendere economicamente da nessuno... La libertà, per i gay, forse più che per tutti gli altri è indipendenza economica! Quando ripeto fino all’ossessione queste cose, nella maggioranza dei casi sento delle risposte responsabili da parte di ragazzi che al loro futuro ci pensano ma in certi casi mi trovo di fronte a reazioni di un infantilismo pauroso anche da parte di ragazzi grandi che ancora si domandano “ a che serve il denaro?” e nel chiederselo si sentono più intelligenti degli altri e pensano di avere capito che cos’è il mondo solo perché hanno fatto un po’ di sesso... Questi ragazzi le prove di normalità non le hanno mai fatte ma per loro un bagno purificatore in acque non gay sarebbe estremamente benefico. Certi ragazzi pensano che il sesso o, se vogliamo essere più larghi, la vita affettiva sia tutto, rifiutano di capire che lavorare è una necessità assoluta, che la gioventù passa e che se non si è concluso nulla a tempo opportuno trastullandosi con i tipici passatempi gay, dopo non ci sarà nessun modo di recuperare il tempo perduto. Ho visto parecchi ragazzi con la fissa del sesso che per se stessa non sarebbe affatto deleteria ma lo diventa in quanto porta a trascurare tutto il resto. Gay sì... ma col cervello, con la voglia di lavorare, con l’impegno di una vita seria... non attori di una vita gay da operetta. Io penso che sia un dovere primario insistere sul fatto che essere gay è una cosa seria e non è un passatempo per bambini mai cresciuti. Questi discorsi non possono farli gli etero, dobbiamo farli noi... però adesso non vorrei dare l’impressione di essere totalmente sul negativo... io di ragazzi gay “eccellenti” ne conosco parecchi... ragazzi che hanno voglia di studiare e di lavorare per essere veramente liberi e per potere amare in un modo autenticamente libero. Onestamente non mi sentirei nemmeno di criminalizzare i vitelloni gay, ma certo sarebbe bene offrire a questi ragazzi delle alternative credibili... Progetto Gay, nel suo piccolo, ha sempre cercato di farlo. Allora, Gay Niscemese, io penso che pure tu possa fare molto... proviamoci a cambiare le cose!
Un abbraccio.
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