mercoledì 6 febbraio 2008

COME RICONOSCERE UN GAY

COME RICONOSCERE UN GAY

Tra le chiavi accesso ai blog di Progetto Gay si trova spesso “Come riconoscere un gay”. In effetti, per un ragazzo che si sente gay la necessità di relazionarsi con altri ragazzi gay è fondamentale.
La ricerca degli altri gay scatta automaticamente in conseguenza del solo sentirsi gay. Le motivazioni sono varie ma convergenti:
1) il bisogno di non sentirsi unici e di diminuire il senso di emarginazione, percependosi come parte di un gruppo
2) il bisogno di un colloquio, senza continue finzioni, con altri ragazzi che vivono esperienze simili
3) il bisogno di creare rapporti di amicizia e di fiducia reciproca con persone che condividono orientamenti simili
4) il bisogno di creare rapporti affettivi forti, di amare un ragazzo e di vivere per lui, e di sentirsi da lui riamati, che costituisce per un gay la spinta affettiva più potente
5) il desiderio di contatto fisico con altri ragazzi sia in chiave generica che consapevolmente sessuale
I altri tempi, prima dell’era di Internet, un ragazzo gay poteva trovare notizie sulla omosessualità e sul modo di vita degli altri ragazzi gay esclusivamente attraverso i libri, qualche raro film a tema gay o attraverso la conoscenza diretta di ragazzi gay, evento comunque abbastanza raro.
Si dice comunemente, ed è vero, che ogni ragazzo gay sviluppa metodi e tecniche molto raffinate per individuare altri ragazzi gay, il cosiddetto “radar gay” o “gaydar”.
Alla domanda “come riconoscere in gay?” si può rispondere solo in modo articolato.
1) Se un ragazzo gay non vuole essere riconosciuto, in un ambiente in cui essere gay non è accettato, riconoscerlo è praticamente impossibile per chiunque. Anche le persone più esperte di giovani gay, quando cercano di usare il “radar gay”, in casi come questi, si espongono a situazioni grottesche.
2) Se un ragazzo gay, in un ambiente in cui l’omosessualità può essere tollerata, deliberatamente (situazione più frequente) o sbadatamente lancia dei segnali, allora è possibile ad un altro gay avviare una vera e propria procedura di riconoscimento.
In genere chi lancia consapevolmente segnali molto deboli di omosessualità lo fa nella esplicita speranza di essere riconosciuto da altri gay ma non dagli etero, che non hanno la capacità di decodificare quei segnali.
Tra i segnali deboli di omosessualità alcuni sono piuttosto comuni:
1) assenza di qualunque riferimento a “la mia ragazza”
2) non parlare di donne o di ragazze, oppure parlarne ma solo il termini di amicizia
3) non fare commenti quando passa una ragazza carina
4) non continuare un gioco di battute sulle ragazze che sia stato cominciato da un altro
5) non parlare dei gay, non fare battute su di loro, non proseguire un gioco di battute sui gay cominciato da un altro
Altri segnali sono meno deboli e più significativi sono:
1) Non dire “innamorarsi di una ragazza” ma “innamorarsi di una persona”
2) Scrivere in modo non sessualmente connotato, evitando sistematicamente i pronomi o le forme verbali distinte per sesso. Riporto qui di seguito due esempi di scrittura, che dicono sostanzialmente le stesse cose, uno sessualmente connotato e l’altro no.
Testo sessualmente connotato:
“Sono andato da lei ieri sera, mi ha detto che sarebbe venuta a trovarmi, io la amo perché è bellissima e poi è la mia ragazza e l’ho sempre desiderata.”
Testo non sessualmente connotato
“Ci siamo visti ieri sera. Mi ha detto: “Non ti preoccupare, vengo io a trovarti”, quello che provo io è amore e poi è la persona che per me conta di più... insomma è l’oggetto dei miei desideri, in pratica è così da sempre.”
Il testo sessualmente connotato è esplicitamente un testo in cui un ragazzo si esprime a proposito di una ragazza.
Il testo non sessualmente connotato non permette di concludere nulla circa il sesso di chi parla né circa quello dell’altra persona.
In genere, quando non c’è nessun elemento a priori che lo orienti diversamente, un etero legge un testo non sessualmente connotato direttamente in chiave eterosessuale. Un gay percepisce immediatamente che si tratta di un testo neutro e nell’interpretarlo evita di usare un discorso sessualmente connotato.
Molti ragazzi, quando avvertono più o meno deboli segnali gay da parte di un altro ragazzo, mettono in moto una ricerca di informazioni su di lui degna dei servizi segreti, ne cercano in internet il nome e la mail su più motori di ricerca, se quel ragazzo ha un sito o un blog non esplicitamente gay, lo passano al vaglio con criteri filologici rigorosi, leggono con spirito acuto il profilo dell’autore. In sostanza cercano di raccogliere elementi atti a confermare l’ipotesi iniziale. In qualche caso finiscono per trovare riferimenti espliciti a una ragazza o ad esperienze etero e la ricerca si conclude con un’archiviazione perché “non è gay”. In altri casi invece le ipotesi si confermano e si arriva al “probabilmente è gay” o, più raramente, se si tratta di ragazzi non dichiarati, al “certamente è gay”.
Nei decenni passati l’individuazione di altri ragazzi gay era difficilissima, oggi, con Internet le possibilità di incontro tra ragazzi gay sono enormemente aumentate, il che se per un verso rende più facile conoscere ragazzi gay, per l’altro crea fenomeni di concorrenza analoghi a quelli classici del mondo etero.
Dopo questa fase di ricerca degli altri gay, viene quelle delicatissima dell’approccio della quale parlerò successivamente.

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